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  1. #11
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    Predefinito due repliche

    Caro Pietro,
    non mi risulta che la Magistratura della Repubblica Italiana sia asservita al potere politico. Almeno non lo è secondo i cardini di comportamento che venivano adoperati per esempio sotto il nazismo ed il fascismo.
    E' un potere dello Stato e io voglio continuare a sperare che resti indipendente, al di là degli arresti che effettua.
    Ciò che contesto non è l'arresto, che è un atto dovuto se compiuto d'ufficio, ma l'uso della Legge come strumento di repressione e quindi di sospensione delle garanzie e dei diritti sanciti dalla Costituzione.

    Ad Asteroid vorrei replicare che per rendersi conto di quanto sia veritiera quella frase basta porre a confronto i fatti di Genova con quelli di Firenze.
    A Genova è stato il Black Block a fare la sua parte...e non solo lui...mentre a Firenze ha tentato di fare ciò Oriana Fallaci e tutti coloro che hanno dipinto la città come in pericolo di distruzione totale!

    Marco

    LIBERARE TUTTI!

  2. #12
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    Predefinito

    Per un comunista giocare sulla semantica non è cosa bella, la magistratura non è indipendente, non può esserlo, come non può esserlo l'economia, la scienza, la cultura e la stessa morale, quesyi sono i cardini fondamentali del pensiero marxista, che purtroppo sono stati persi strada facendo.
    La storia dei comunisti italiani, ad esempio, è stata tutto un rifacimento revisionista di queste impostazioni marxiste, dalla cosidetta neutralità della scienza al mito del progresso identificato tout-court con avanzamento ed innovazione comunque positivi, questo ha pòortato poi alle posizioni revisioniste di molta politica del vecchio PCI ed alle scelte filocapitaliste dei DS ed anche alle scelte filogovernative dei nostri scissionisti, autodefinitesi comunisti, ma del tutto interni a quelle deviazioni dal campo del marxismo che hanno influenzato quasi tutta la sinistra italiana, in questo senso agiscono anche i girotondisti, vittime di una visuione che è piccolo borghesi dei conflitti di classe, per un marxista tutto ciò che esiste sotto il dominio del capitalismo, o che comunque sceglie le sue forme di organizzazzione economico sociale e produttiva, è ad esso dipendendente, le pagine su tutto questo sono forsae le più belle pag degli scritti di marx e di engels, sia nel capitale che nei grundisse, ma in tutti isloro scritti si riafferma questa semplice verità. l'indipendenza, le cosidette posizioni equidistanti non esistono non possono esistere, sono solo una trappala con cui il dominio del capitale abbindola gli sciocchi.
    Le leggi non sono frutto di menti equidistanti, ma per quanto possona essere progressive sono sempre e comunque leggi di classe, chi le applica, per quanto spirito libero, applica le leggi che una classe, la borghesia e la sua espressione politicoeconomica, il capitale si è dato per difendersi e proteggere i suoi esclusivi interessi.
    Non mi sembra che siano avvente in Italia tali e tante trasformazioni da poter negare queste affermazioni che sono il cardine dell'analisi marxiana, anche la nostra pur avanzata costituzione, pure se frutto di un compromesso estremamente avanzata, appartiene a questa categoria, questo è essere comunisti, ed io, disobbediente, movimentista ritengo che questi principi facciano un comunista al di là di ciò per cui si tsrappa le vesti.
    Il movimento dei disobbedienti è entrato nel mirino della repressione perchè ha saputo essere la parte politicamente più avanzata del movimento dei movimenti, quella che più di altre si è avvicinata ed ha fatto suo una visione di classe del conflitto, la saldatura tra le lotte le esperienze dei disobbedienti, l'unione tra le masse dei giovani disobbedienti, con il loro apporto di novità di analisi e di critica radicale delle scelte del neoliberismo, e le masse operaie del sud, soprattutto dei metalmeccanici, avrebbe creato un fronte di lotta difficilmente gestibile sia dal governo che anche da una certa opposizione del tutto interna alle scelte del deo capitalismo, questo ha fatto scattare la repressione, che non ha caso si è manifestata solo in quelle zone, si voluto evuitare una nuova Reggio, ma questa volta di sinistra, anzi di estrema sinistra, in cui si sarebbero manifestati i germi di una evoluzione di tutta la lotta di classe in Italia.
    La magistratura ha fatto il suo dovere di difesa degli interessi del capitale, il suo dovere di strumento di classe, niente di più normale da vedere per un comunista, anche se disobbediente, difficile, mi sembra però da capire per chi comunista è ma evidentemente si è dimenticato troppo presto di Marx e ricorda troppo il revisionismo di Togliatti

  3. #13
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    Predefinito

    Caro Marco,
    davvero pensi che la magistratura sia un organo indipendente dallo stato borghese, e non sia invece un organo di oppressione di classe e di salvagurdia degli interessi borghesi?
    Allora per quale motivo le carceri sono piene di compagni che lottano contro questo sistema,di povera gente ed invece il parlamento sia pieno di delinquenti in doppio petto,alcuni dei quali facevano parte di organizzazioni criminali come la P2 e Gladio?Perchè non sono in carcere i criminali che hanno ammazzato gli operai di Porto Marghera?Perchè non sono in carcere gli esecutori ed i mandanti delle stragi di Stato?
    Perchè secondo te la magistratura "indipendente" ha condannato a morte Sacco e Vanzetti?
    Scusa se te lo chiedo ma hai mai letto "Stato e rivoluzione" di Lenin,"L'origine della famiglia,della proprietà privata e dello stato" di Engels?
    Engels da una definizione assolutamente significativa dello stato:"Distaccamenti speciali di uomini in armi che dispongono di prigioni,istituiti di pena ecc.." e poi ancora "La forza pubblica si rafforza nella misura in cui si acuiscono gli antagonismi di classe all'interno dello stato".Penso che queste frasi non lascino dubbi di sorta sul ruolo che ha la magistratura nello stato borghese.
    Anche se ci fossero magistrati onesti,magari anche comunisti,chi fa le leggi che loro dovrebbero applicare,naturalmente lo stato borghese ed allora come si può parlare di indipendenza?
    Se non si fa un'analisi di classe complessiva della società e quindi anche dello stato si rischia di passare poi dalla parte della reazione e magari di confondere le idee e trovarsi spiazzati davanti tali avvenimenti,non possiamo come comunisti portare avanti rivendicazioni piccolo borghesi come quelle dei girotondini.
    Saluti.
    L'unico modo per non avere cattivi padroni è non avere padroni

  4. #14
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    Concordo con ulianov. Nei suoi principi, la "giustizia" difende lo stato delle cose.

  5. #15
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    Predefinito Re: due repliche

    Caro Marco, allora per te eisstono poteri "neutrali" e lo Stato non è espressione di classe , ma è "neutrale"?Mi sembra che questa analisi sia il frutto dell'equivoco di certa sinistra giustizialista che ha cavalcato la tigre della magistratura per sopperire alle proprie abiure .Quanto al fatto che non contesti l'arresto, ma l'uso della Legge come strumento di repressione, scusami ma è una cotraddizione in termini: ogni apparato giuridico si fonda sul binomio prescrizione /coercizione...quindi la repressione è insita in ogni ordinamento giuridico che salvaguarda l'esistente contro chi ne pone in discussione l'equilibrio.Esattamente il ragionamento dei giudici di Cosenza .Quanto alla storia della magistratura italiana e della sua presunta "indipendenza" ve ne sarebbero di cose da dire.....

    Ciao
    Originally posted by Marco Sferini
    Caro Pietro,
    non mi risulta che la Magistratura della Repubblica Italiana sia asservita al potere politico. Almeno non lo è secondo i cardini di comportamento che venivano adoperati per esempio sotto il nazismo ed il fascismo.
    E' un potere dello Stato e io voglio continuare a sperare che resti indipendente, al di là degli arresti che effettua.
    Ciò che contesto non è l'arresto, che è un atto dovuto se compiuto d'ufficio, ma l'uso della Legge come strumento di repressione e quindi di sospensione delle garanzie e dei diritti sanciti dalla Costituzione.

    Ad Asteroid vorrei replicare che per rendersi conto di quanto sia veritiera quella frase basta porre a confronto i fatti di Genova con quelli di Firenze.
    A Genova è stato il Black Block a fare la sua parte...e non solo lui...mentre a Firenze ha tentato di fare ciò Oriana Fallaci e tutti coloro che hanno dipinto la città come in pericolo di distruzione totale!

    Marco

    LIBERARE TUTTI!

  6. #16
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    Pietro, la teoria e' una cosa. La pratica altro. Se la gente accetta lo stato di cose presenti, non puoi dirgli che sbaglia, ma devi offrirgli un inizio dal quale cambiare. In tema giustizia, da dove cominciamo?

  7. #17
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    Yury , una proposta di liberta' che cacci fuori la sinistra dal vicolo cieco del giustizialismo forcaiolo nella quale una sua gran parte si è ficcata è una battaglia sull'abolizione dei "reati d'opinione" che punti a cancellare reati come quelli imputati ai compagni che non trovano corrispondenti in Europa e che sarebbe una buona risposta al CDL che vede il problema giustizia solo nella sua ottica di falsi in bilancio e reati a sfondo economico.

    Liberta' di pensiero!

    Ciao

  8. #18
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    Le leggi non sono frutto di menti equidistanti, ma per quanto possona essere progressive sono sempre e comunque leggi di classe, chi le applica, per quanto spirito libero, applica le leggi che una classe, la borghesia e la sua espressione politicoeconomica, il capitale si è dato per difendersi e proteggere i suoi esclusivi interessi.

    Re: la logica conseguenza di questo ragionamento è che qualsiasi cosa i comunisti ottengano (eccetto la rivoluzione) non vale nulla, perchè è solo una mossa astuta della borghesia per abbindolare il proletariato.
    Lo stesso Statuto dei Lavoratori, tanto per fare un esempio fra mille, sarebbe stato fatto proprio perchè al capitale conveniva farlo, e rappresenterebbe nient'altro che una vittoria del capitale sui lavoratori.
    Ne deriva una sorta di fatalismo, di mito di invincibilità della borghesia per cui, finchè non si può fare la rivoluzione (chissà quando) non si può fare praticamente nulla salvo preparare la rivoluzione stessa.
    Non credi?

  9. #19
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    Originally posted by gribisi
    Le leggi non sono frutto di menti equidistanti, ma per quanto possona essere progressive sono sempre e comunque leggi di classe, chi le applica, per quanto spirito libero, applica le leggi che una classe, la borghesia e la sua espressione politicoeconomica, il capitale si è dato per difendersi e proteggere i suoi esclusivi interessi.

    Re: la logica conseguenza di questo ragionamento è che qualsiasi cosa i comunisti ottengano (eccetto la rivoluzione) non vale nulla, perchè è solo una mossa astuta della borghesia per abbindolare il proletariato.
    Lo stesso Statuto dei Lavoratori, tanto per fare un esempio fra mille, sarebbe stato fatto proprio perchè al capitale conveniva farlo, e rappresenterebbe nient'altro che una vittoria del capitale sui lavoratori.
    Ne deriva una sorta di fatalismo, di mito di invincibilità della borghesia per cui, finchè non si può fare la rivoluzione (chissà quando) non si può fare praticamente nulla salvo preparare la rivoluzione stessa.
    Non credi?
    Sbagli a ragionare in questo modo,compito dei comunisti è lottare per l'ottenimento delle rivendicazioni immediate dei lavoratori ed un eventuale successo è fondamentale per una presa di coscienza dei lavoratori della propria forza.Lo statuto dei lavoratori è stato ottenuto grazie alle lotte dei lavoratori e degli studenti ed è stata una grande conquista,non è stato certo un regalo della borghesia,per cui alcune leggi a vantaggio dei lavoratori la borghesia è costretta a farle perchè la storia è storia di lotta tra le classi ed a volte succede che la classe operaia si rende consapevole della propria forza e riesce ad ottenere alcuni successi,che mostrano la vulnerabilità della borghesia e non la sua imbattibilità,però il fine rimane comunque la rivoluzione di questo sistema socio-economico.
    L'unico modo per non avere cattivi padroni è non avere padroni

  10. #20
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    Predefinito

    E' proprio di oggi la pubblicazione su liberazione dell'intervista al segratario Bertinotti che difende a spada tratta il mafioso Andreotti dalla condanna inflittagli,vedendola come conseguenza della delegittimazione della magistratura da parte della destrache ha messo in crisi l'autonomia della magistratura stessa su cui secondo il segretario si fonda il nostro ordinamento costituzionale,che deve rimanere un principio per noi irrinunciabile.
    Penso che avendo oramai del tutto abbandonato l'analisi marxista della società e delle sue dinamiche,e la centralità della classe operaia,per rivendicare invece un ruolo sempre più istituzionale il nostro partito credo che oramai sia condannato ad una lenta scomparsa nell' accozzaglia della sinistra alternativa.
    L'unico modo per non avere cattivi padroni è non avere padroni

 

 
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