Rai, esplode la crisi
Zanda e Donzelli si dimettono
I consiglieri di area Ulivo hanno inviato una lettera ai presidenti
delle Camere. E anche Staderini dice di essere pronto all'addio
ROMA - La miccia era accesa da mesi. Ora la bomba è esplosa: due consiglieri di amministrazione Rai dimissionari, un terzo in bilico, i presidenti delle Camere impegnati in una difficile trattativa per garantire il futuro della televisione pubblica. E il presidente Baldassarre che non ammette stallo: "Non possiamo fermarci, il Cda continuerà ad operare".
La situazione è precipitata questa mattina quando Luigi Zanda e Carmine Donzelli (che fanno riferimento all'Ulivo) hanno comunicato le loro dimissioni in una lettera ai presidenti delle Camere, Pera e Casini, da cui ricevettero il mandato nel febbraio scorso. I due parlano di "azienda allo sbando" e individuano anche i colpevoli di questa situazione: lo stesso Antonio Baldassarre, e Agostino Saccà, ovvero presidente e direttore generale della Rai, accusati di operare scelte perdenti e incomprensibili che danneggiano gravemente la televisione pubblica.
Il presidente del Senato, che li ha incontrati stamattina, ha invitato Zanda e Donzelli a un ripensamento, ma sembra difficile che i due possano fare retromarcia, visti i toni usati per motivare le dimissioni. E se stamattina il consiglio di amministrazione si è ugualmente riunito a Viale Mazzini, presenti i tre consiglieri rimasti in carica e il direttore generale, la situazione si è ulteriormente complicata e fine riunione, quando Marco Staderini (che fa riferimento ai centristi del Polo) ha annunciato che non avrebbe partecipato ai lavori pomeridiani (il consiglio è stato per questo rinviato a domani) e che anche lui lascerà l'incarico se non si arriverà a una ricomposizione della vicenda.
"Il cda Rai - ha detto Staderini - è stato unitariamente nominato dai presidenti della Camera e del Senato. Non si può far finta che la decisione dei colleghi Luigi Zanda e Carmine Donzelli di dimettersi lasci le cose come stanno. Per quanto mi riguarda - ha preseguito - valuterò nelle prossime ore se e come sia possibile favorire il ricompattamento del cda. Diversamente, ne trarrei tutte le conseguenze".
Baldassarre non commenta direttamente le dimissioni di Zanda e Donzelli. Si augura che i presidenti di Camera e Senato prendano preso una decisione, "Perché la cosa migliore è operare nella piena collegialità". E sottolinea: "Non possiamo fermarci, l'azienda ha bisogno di decisioni e quindi il consiglio di amministrazione continuerà ad operare", ricordando la convocazione di domani mattina. "Non possiamo permetterci una situazione di stallo".
Quanto a Staderini e alle dimissioni minacciate, "Ognuno è libero - dice Baldassarre - di prendere le proprie determinazioni". Poi aggiunge "Mi auguro vivamente che Staderini rimanga". Infine, per quel che riguarda le decisioni dei presidenti delle Camere, "non spetta a me interferire minimamente", conclude il presidente.
Rai sull'orlo della crisi, insomma. Con i presidenti delle Camere chiamati in prima persona ad intervenire, visto che la legge assegna loro la scelta dei cinque consiglieri di amministrazione di Viale Mazzini. Casini è ancora in Brasile e per ora si è limitato a esprimere massima considerazione per il gesto dei due dimissionari, evitando di pronunciarsi nel merito. "Se due persone serie come Zanda e Donzelli hanno deciso di dimettersi - ha detto - questo è un fatto che richiede la massima attenzione da parte delle autorità istituzionali. Non esistono consiglieri di maggioranza o di opposizione. Esistono consiglieri di amministrazione della Rai unitariamente nominati".
A suo rientro a Roma, domattina, il presidente della Camera incontrerà il suo collega del Senato. Insieme dovranno decidere se sostituire i due dimissionari (come ha chiesto stamattina il presidente della Rai) o se procedere diversamente. Una decisione che dovrà necessariamente tenere conto anche delle prossime mosse di Staderini. Se anche il terzo consigliere consegnasse le dimissioni, il consiglio di amministrazione verrebbe di fatto svuotato, perdendo la maggioranza dei suoi cinque membri.
Potrebbe quindi arrivare all'epilogo la bufera che da mesi investe la Rai. L'ultimo scontro in ordine di tempo è di ieri, e si è consumato sulle nomine per la fiction e per i palinsesti, quando Zanda e Donzelli si sono visti bocciare i nomi di Guglielmi e Cereda. Un episodio, ma che si va a sommare ai tanti che si sono susseguiti già dalle prime settimane della nuova gestione Rai. E che ha portato a una tensione via via crescente con la crisi di audience, la chiusura dei programmi di Biagi e Santoro, i flop di Excalibur e Max e Tux. E che ora, dopo le dimissioni, potrebbe portare alla resa dei conti finale per la Rai di Baldassarre.
(20 novembre 2002 www.repubblica.it)