Riad: abbiamo ampiamente collaborato con gli inquirenti

Polemica con la commissione del Congresso che indaga sulla strage








Washington, 23 nov. (Adnkronos) - Nella loro inchiesta sugli attentati dell'undici settembre, FBI e CIA non hanno considerato con la dovuta attenzione gli indizi circa l'esistenza di un possibile legame tra terroristi coinvolti nei dirottamenti ed Arabia Saudita. A questa conclusione e' giunta la commissione del Congresso americano che indaga sulla strage di New York e Washington, stando a quanto hanno rivelato alti funzionari del governo americano citati dal 'New York Times'.
In particolare, si legge in una prima stesura del rapporto della commissione, le autorita' hanno mancato di indagare sulla possibilita' che due dei 19 terroristi saliti a bordo dei quattro aerei dirottati, i cittadini sauditi Khalid al-Midhar e Nawaq Alhazmi, avessero ricevuto denaro saudita per il tramite di due connazionali che avevano incontrato in California nei dodici mesi precedenti l'attacco.
Le conclusioni preliminari cui e' giunta la commissione - che peraltro accusa il governo di Riad di scarsa collaborazione con gli inquirenti americani - sono state oggetto di un'aspra disputa dietro le quinte con funzionari di Cia e Fbi. Questi ultimi hanno duramente contestato le critiche, sostenendo di aver seguito con attenzione e determinazione ogni singola pista.
Dei 19 dirottatori, 15 erano di nazionalita' saudita. Ma di loro si sa poco, e poco si sa del modo in cui sono stati reclutati. Si ritiene che la maggior parte di loro sia stata coinvolta nella fase finale dell'organizzazione del piano e non per pilotare gli aerei, ma solo per tenere a bada i passeggeri durante il dirottamento.
Secondo quanto ricostruito, Midhar e Alhazmi, imbarcati sul volo dell'American Airlines che si e' schiantato sul Pentagono, erano stati identificati dalla CIA come uomini di Al Qaeda nel gennaio 2001. Ma l'agenzia di intelligence americana ha atteso il mese di agosto - quando ormai i due si trovavano negli Stati Uniti - per segnalare i loro nomi al Dipartimento di Stato in modo da impedirne l'ingresso del paese.
Ma il punto oggetto di maggiore controversia riguarda i presunti contatti in California nei dodici mesi precedenti l'undici settembre tra i dirottatori Midhar e Alhazmi e i loro connazionali Omar al-Bayoumi e Osama Bassnan, che ricevevano sostegno finanziario - forse nella forma di un vero e proprio stipendio - dal governo saudita. Nelle sue conclusioni preliminari, la commissione del Congresso sostiene che gli investigatori avrebbero dovuto indagare con maggiore attenzione sulla questione degli incontri tra i quattro, per verificare la possibilita' di un legame con i sauditi.
Ma l'FBI ha respinto le accuse, spiegando che sta ancora cercando di far luce sul tipo di appoggio finanziario fornito da Bayoumi e Bassnan ai due futuri dirottatori, aiuto di cui deve ancora essere certificata l'esistenza. Si cerca inoltre di chiarire il tipo di assistenza ricevuta a loro volta da Bayoumi e Bassnan. Dopo l'undici settembre, i due sauditi sono stati accusati di violazioni delle norme riguardanti i visti di ingresso nel paese.
Bayoumi era intanto riparato in Gran Bretagna dove e' stato trattenuto e poi rilasciato perche' il reato di cui e' accusato negli Stati Uniti non ne consente l'estradizione. L'Fbi non ha pero' precisato dove i due si trovino ora e quale sia la loro posizione rispetto alle indagini in corso.
La polemica tra commissione congressuale e agenzie di intelligence tocca un nervo sensibile per l'amministrazione Bush, quello dei rapporti con l'Arabia Saudita, primo produttore di petrolio al mondo, e il piu' vicino ed importante alleato degli Stati Uniti nel Golfo Persico in un momento in cui Washington si sta preparando ad andare in guerra con l'Iraq.
Bisognera' vedere ora se la questione sollevata, quella della possibile esistenza di un legame tra dirottatori ed Arabia Saudita verra' inclusa nel rapporto finale della commissione, che sara' ultimato nella sua forma classificata per dicembre e i cui contenuti non verranno resi pubblici prima del prossimo anno.
Da parte sua l'Arabia Saudita ha sostenuto di aver dato aiuto agli inquirenti su aspetti importanti del'inchiesta, fornendo ad esmpio conferme circa l'identita' dei dirottatori sauditi.
Laura Cingolani