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Un libro di Franco Masala sui progetti (realizzati e non) dal 1800 a oggi

Sconosciuto volto di una Cagliari parallela


In curiosa concomitanza con l’approvazione (dopo otto anni di studi e discussioni) del Piano urbanistico di Cagliari, esce dalla AM&D Edizioni un interessantissimo volume il cui contenuto è tutto nel titolo: Architetture di carta. Progetti per Cagliari (1800-1945). Lo ha scritto Franco Masala, architetto, studioso, saggista, docente di storia dell’arte, ed è frutto di una lunga ricerca nell’ambito di una poco conosciuta parte di storia cittadina. Il libro verrà presentato oggi, alle 17, nella Sala Settecentesca della Biblioteca universitaria di Cagliari, per iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali. Ne parleranno Ester Gessa direttrice della Biblioteca universitaria, Pasquale Mistretta rettore dell’ateneo, Giampaolo Marchi assessore comunale all’Urbanistica, Paolo Scarpellini soprintendente regionale ai beni culturali e lo storico Stefano Pira.
Per l’occasione, la Biblioteca universitaria ha allestito una mostra speciale: un suggestivo itinerario che, partendo dai libri di Vitruvio (testi base per gli ingegneri cagliaritani dei primi Ottocento), espone importanti progetti non realizzati che avrebbero potuto dare un volto completamente diverso alla città: un nuovo Lazzaretto, l’edificio dell’Università a Tuvumannu, case popolari ed eleganti villini borghesi. E una piazza monumentale sotto la chiesa di Bonaria, che riecheggiava la piazza San Marco di Venezia con un superbo campanile.
Franco Masala, autore di altri volumi sulle vicende architettoniche ed urbanistiche cagliaritane, racconta una città parallela attraverso i progetti, realizzati o rimasti sulla carta (appunto le “architetture di carta”), nei 150 anni che cambiarono il volto urbanistico di Cagliari, piazzaforte militare fino alla seconda metà dell’Ottocento (quando porte e baluardi vennero parzialmente demoliti). La sapienza culturale e tecnica degli architetti sostituì il lavoro di progettazione dei capimastri: Gaetano Cima fu per decenni, assieme ai suoi allievi, protagonista del rinnovamento urbanistico e architettonico della città e dell’intera isola. La nuova dimensione urbana continuò ad arricchirsi con Filippo Vivanet, Riccardo Simonetti, Salvatore Rattu e Cesare Valle, per citarne alcuni. Il libro di Masala (che vanta 150 immagini inedite) ne percorre la soria, terminando con i progetti e opere pubbliche realizzate sotto il fascismo e con l’affermarsi di un’architettura dell’effimero che ha creato quell’immagine fortemente folclorica della Sardegna che è stata esportata in Continente e che nei giorni nostri è più potente che mai.

O. S.