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    Smile Rimosso Don Vitaliano, prete no global!


    Tolta la parrocchia al sacerdote di Sant'Angelo a Scala (Avellino): ha creato "caos e sconcerto" tra i fedeli. La replica: "Rimosso per raccomandata, sembra un licenziamento Fiat".

    AVELLINO - Ha creato "caos e sconcerto" tra i suoi fedeli: con questa motivazione, secondo quanto riportato da la Repubblica, Don Vitaliano Della Sala, il prete di Sant'Angelo a Scala (Avellino) vicino all'area no global, è stato rimosso dalla sua parrocchia. Ieri, proprio mentre il paese dell'Irpinia si preparava a festeggiare per il prossimo 7 dicembre i dieci anni di permanenza del loro sacerdote, gli è stata recapitata la lettera dell'abate Tarcisio Nazzaro.

    "Reverendissimo, ti invito a recarti presso gli uffici della nostra Curia - recita il documento - perché ti venga notificato il decreto di rimozione dall'ufficio di parroco. Che la Vergine santissima regina di Montevergine ti illumini così che tu possa rivederti e vivere il tuo sacerdozio come si conviene". "Obbedisco" reagisce il sacerdote, non senza una forte vena di polemica: "Obbedirò anche a questa disposizione ingiusta. Mi difenderò comunque in tutte le sedi. E' poco cristiano rimuovere un parroco per raccomandata, sembra un licenziamento Fiat".

    Don Vitaliano, 39 anni, è finito più volte al centro di polemiche e scontri con la gerarchia cattolica. Non solo per le undici denunce penali subite (più tre autodenunce), finite in assoluzione o ancora in corso di indagine. Il parroco ha contestato l'insediamento di discariche e soprattutto i lavori di ricostruzione post-terremoto ed è stato protagonista soprattutto di alcune iniziative clamorose come i presepi a tema con Gesù Bambino incappucciato come il subcomandante Marcos o appoggiato su un gommone come un immigrato. Poi le polemiche per la sua partecipazione al Gay pride e gli attacchi ai cardinali Sodano e Pio Laghi (accusati addirittura di rapporti con i dittatori argentini e con Pinochet) che gli costarono un primo ammonimento. Il secondo "avviso" gli arrivò per un viaggio di sostegno alla causa zapatista in Chiapas. Infine l'adesione al movimento no global e l'amicizia con i principali leader dei Disobbedienti, le nuove polemiche, fino alla rimozione finale di ieri dalla parrocchia.

    (da IL NUOVO - 28 NOVEMBRE 2002)

  2. #2
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    Predefinito Don Vitaliano: "Avrei dovuto fare come Milingo"

    Il parroco di Sant'Angelo a Scala spiega che il provvedimento è legato alla sua partecipazione al Gay pride. "Per non incorrere in questa sanzione - dice - avrei dovuto fare come Milingo e scegliere l’eremitaggio".

    AVELLINO - Non l’ha ancora vista don Vitaliano della Sala la lettera con cui è stato rimosso dalla parrocchia di Sant’Angelo a Scala, in provincia di Avellino, dove proprio fra una settimana si sarebbe dovuto festeggiare il decimo anniversario del suo incarico. Quella lettera non è ancora stata recapitata al destinatario che però non si mostra stupito.

    “Non sono affatto meravigliato – spiega don Vitaliano – del fatto che Repubblica abbia saputo prima di me di questo provvedimento, la Chiesa usa questi metodi e d’altronde devo essere sincero, un po’ me l’aspettavo”.

    Perché? Per il suo impegno nel movimento No Global?

    “Sì, ma non tanto per le ultime vicende, sono decisioni che risalgono a due anni fa, subito dopo la mia partecipazione al Gay pride”.

    Ma per quella scelta ebbe già un ammonimento.

    “Infatti, ma poiché non mi sono ravveduto, ecco che arriva un provvedimento ben più severo. Per non incorrere in questa sanzione avrei dovuto fare come Milingo e scegliere l’eremitaggio, ma poiché credo di essere nel giusto e di non aver fatto niente di male, ho continuato a comportarmi come sempre, secondo la mia coscienza. Penso che per battaglie ideologiche come quelle alle quali ho partecipato la coscienza sia sovrana”.

    I suoi parrocchiani come hanno reagito?

    “Ancora non lo sanno, qui la gente al mattino lavora, la notizia si diffonderà nelle prossime ore... Del resto io devo ancora uscire, adesso telefonerò alla posta per sentire se è arrivata questa lettera ed eventualmente andarla a ritirare”.

    E poi cosa farà?

    “A questo punto devo comunque lasciare, poi per eventuali revisioni si deciderà in sede di ricorso. Per questo più tardi contatterò un avvocato a Roma, un legale che mi ha già assistito, e poi vedremo”.

    E la festa per i suoi dieci anni in questa parrocchia?

    “La faremo lo stesso, sarà una festa di addio, ma non mi arrendo e so che i miei parrocchiani mi sosterranno perché già in passato l’hanno fatto”.

    (da IL NUOVO 28 NOVEMBRE 2002)

  3. #3
    Ludovico van
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    Era ora

  4. #4
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    Secondo me fanno più scandalo i preti che hanno appoggiato le dittature sudamericane

  5. #5
    Cavaliere
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    Originally posted by Ludovico van
    Era ora
    Forse Don Vitaliano andava rimosso(rispetto alle posizioni della Chiesa, piacciano o no). Però mi chiedo: i preti pedofili? Non sono anche loro (mille volte di più) contro la morale cattolica? E perchè quelli non li cacciano?
    Nel forum principale contesto certi di sinistra che si scandalizzano della decisione del Vescovo; qui preferisco porre il problema che nel punire chi, da prete, viola la morale cattolica, si usano due pesi e due misure completamente diverse.

  6. #6
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    Un prete zapatista DEVE essere rimosso

  7. #7
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    Puo' sempre celebrare messa in un cesso sociale

  8. #8
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    Originally posted by S.P.Q.R.
    Un prete zapatista DEVE essere rimosso
    Scusa... Meglio un prete che appoggia che so... un bel satrapo sudamericano al soldo degli States? Manco sai cos'è il rispetto per gli indios, probabilmente hai la testa da modernista colonizzatore, tronfio della tua pretesa "superiorità razziale".
    Le comunità zapatiste sono un primo esempio di democrazia diretta: Marcos è talmente poco "comunista" da lasciare agli indios la massima liberta di discutere da loro quali regole darsi, anche in base ai loro costumi e tradizioni. Alcune cose non gli piacciono, ma non per questo esercita il centralismo democratico.
    Se poi ti sembra grave dare agli indios la possibilità di redistribuirsi le terre, alla faccia dei governi fantoccio al servizio degli States e dei latifondisti...

  9. #9
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    Una bella favola quella di Marcos!
    Ricorda quella di Fidel Castro: abbiamo visto come è andata a finire!
    In quanto all'ex Don Vitaliano lo sapevate che celebrava la messa con indosso effigi di Chè Guevara e che aveva perfino issato la bandiera cubana sul campanile della sua Chiesa?

  10. #10
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    Originally posted by Walter
    Una bella favola quella di Marcos!
    Ricorda quella di Fidel Castro: abbiamo visto come è andata a finire!

    Umn... Basta informarsi. Se vuoi saperlo, ho tuttora dei dubbi, soprattutto sulla veste un po' militarista del movimento. Penso che ci sia una vena tipicamente sudamericana, un po' mmachista, che serve a fare effetto su un certo immaginario. Tuttavia i fatti parlano chiaro: Marcos è un guerrigliero che non ha mai fatto un attentato, che non ha mai parlato di "uomo nuovo" o di socialismoreale. Le comunità di indios esistono per davvero, e funzionano come ho scritto sopra.

    In quanto all'ex Don Vitaliano lo sapevate che celebrava la messa con indosso effigi di Chè Guevara e che aveva perfino issato la bandiera cubana sul campanile della sua Chiesa?
    Su Don Vitaliano non m'interessa un granché. Certo, avere simpatie per i guerriglieri non è il massimo, fare il leader di un movimento pieno di contraddizioni e privo di una visione metapolitica(movimento che comunque ha la mia simpatia all'80% quando non scade nella violenza, sicuramente di più di Forza Nuova ) dimostra una certa immaturità.
    Ma il mio intervento si riferiva a Marcos, che, ripeto, può avere un sacco di difetti, ma credo sia da voi criticato non costruttivamente, in base a dei dati, ma solo perché non ha simpatia verso quell'autoritasmo nostalgico che vi piace tanto.
    Ciao.

 

 
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