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    Da: federicoprati@v...
    Data: Lun Dic 2, 2002 42 pm
    Oggetto: Immigrazione



    SEGRETERIA POLITICA FEDERALE
    RAGIONARE
    SULL?IMMIGRAZIONE:
    LA NUOVA LEGGE
    BOSSI
    Settembre 2002
    2
    3
    1 - La dimensione
    del fenomeno ?Immigrazione?.
    1.1 La presenza straniera in Italia: caratteristiche e
    tendenze demografiche.
    I dati sugli immigrati regolarmente presenti e residenti nel nostro
    Paese, aggiornati al 1° gennaio 2000, forniscono un?ampia visuale
    delle caratteristiche socio-demografiche della popolazione immigrata.
    Attraverso la raccolta di informazioni effettuata dall?Istat, presso tutte
    le anagrafi comunali, si è giunti a tracciare le linee dei flussi migratori
    dello scorso decennio, e attraverso questi, a formulare delle ipotesi su
    quelle che potenzialmente si prospettano per questo decennio, sia dal
    punto di vista delle etnie interessate, che del sesso e dell?età dei
    soggetti in questione.
    Secondo il Ministero dell?Interno i permessi validi al 1° gennaio 2000
    sono stati 1.341.000, ossia 250.000 in più rispetto all?anno precedente,
    stima risultante dalla differenza tra i 370.000 nuovi permessi e i
    120.000 scaduti nel corso del 1999.
    Un dato sicuramente interessante e di controtendenza rispetto ad un
    anno prima, è fornito dalla predominanza numerica maschile
    (733.000, ossia +26%) su quella femminile (608.000, +20%). La
    peculiarità di ogni migrazione è infatti data dall?accesso nella
    regolarità di nuovi individui di sesso maschile, in maggioranza celibi e
    più giovani rispetto alla restante popolazione immigrata.
    La previsione è che comunque riprenderà la tendenza verso l?aumento
    della popolazione femminile, che progressivamente porta
    all?equilibrio tra sessi e all?aumento dei coniugati.
    Gli anni ?90, dal punto di vista delle regolarizzazioni, hanno avuto
    come protagonisti gli africani che al 1° gennaio 2000 costituivano
    circa la metà dei 250.000 immigrati presenti in Italia da almeno 10
    anni, contro appena il 7% dei 363.000 immigrati provenienti dall?Est
    europeo; nel corso del 1999 sono invece entrati nell?area della
    regolarità cittadini stranieri con un notevole incremento dall?Est
    europeo: 100.000 immigrati, soprattutto da Albania e Romania.
    4
    L?aumento dei permessi di soggiorno è anche causa dell?incremento
    dei permessi di lavoro, stabili intorno alle 660.000 unità tra il 1997 e
    il
    ?99 e schizzati a 828.000 al 1° gennaio 2001, mentre una quota minore
    è costituita dai ricongiungimenti familiari, i cui permessi sono
    rilasciati per ¾ a donne.
    I dati forniti dalle anagrafi, integrati da quelli provenienti dagli archivi
    dei permessi di soggiorno, permettono di quantificare 1.550.000
    individui regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 2000, a cui va
    aggiunto un numero imprecisato di clandestini.
    1.2 Squilibrio demografico nel Mondo ed immigrazione
    extra-europea.
    Nell?analizzare lo scenario demografico del mondo, si osservano due
    fenomeni contrapposti. Da un lato un aumento preoccupante della
    popolazione mondiale, passata da due miliardi nel 1930 ad una stima
    di oltre otto miliardi nel 2020; dall?altro un forte calo demografico ed
    un invecchiamento della popolazione europea. Questa ultima
    situazione ed il benessere materiale esistente in Europa hanno fatto sì
    che in questi ultimi decenni si sia prodotto un fenomeno crescente di
    migrazione verso l?Europa da altri continenti.
    Negli ultimi 35 anni la popolazione mondiale è aumentata di circa 2
    miliardi. Prevedere a quanto ammonterà la popolazione mondiale nel
    futuro - essa cresce nell?ordine di 95 milioni per anno, un milione di
    persone ogni 4-5 giorni - è difficile. Ad un numero superiore a 10
    miliardi si arriverà dal 2020 al 2060 considerando gli studi realizzati
    da diversi demografi, sociologi e studiosi del tema.
    La differenza equivale a 5 miliardi di persone: poco meno degli attuali
    abitanti del pianeta.
    Popolazione mondiale:
    1830: 1 miliardo 1986: 5 miliardi
    1930: 2 miliardi 2010: 7 miliardi
    1960: 3 miliardi 2020: 8 miliardi
    1975: 4 miliardi 2060: oltre 10 miliardi ?
    Questa crescita è molto differenziata a seconda dei continenti presi in
    considerazione. In Asia, per esempio, la Cina ha ancora di fronte una
    forte espansione demografica. Così da 1,06 miliardi del 1986 è passata
    a 1,24 nel 1997.
    5
    La popolazione dell?Africa subsahariana è passata dai 100 milioni del
    1900 ai 230 milioni del 1960, per arrivare ai 450 milioni di oggi. La
    popolazione dell?Africa aumenterà dagli attuali 600 milioni a 1200
    milioni di abitanti in soli 25 anni. L?Europa ha di fronte a sé una
    nuova emergenza che si affaccia sul Mediterraneo: dal Maghreb alla
    Turchia, 200 milioni di persone vivono con un reddito medio 15 volte
    inferiore a quello dell?Unio ne Europea, ed è difficile prevedere il
    divario fra 30 anni quando gli abitanti, in grande maggioranza
    musulmani, e con sistemi politici tutt?altro che pluralistici, saranno tre
    volte di più dell?attuale numero: milioni di immigrati in cerca di un
    futuro economico o di un rifugio politico.
    Per quanto riguarda l?America Latina ed i Caraibi si prevede che si
    raggiungeranno 810 milioni di abitanti per il 2025. Per tale data le
    popolazioni dei paesi del terzo mondo saranno aumentate del 75%.
    Nel frattempo i paesi sviluppati cresceranno appena del 12%. Esiste
    una notevole diversità tra i tassi di fertilità dell?Unione Europea (la
    quale ha il più basso indice di natalità del 1995: 1,43%) e quelli dei
    paesi del terzo mondo.
    Il problema dell?Europa è la diminuzione della sua popolazione,
    accompagnato da un suo rapido invecchiamento. Un documento
    del Parlamento Europeo del 1986 ha previsto che la popolazione
    totale dell?Unione Europea diminuirà di 25 milioni di unità entro
    il 2025.
    Nel 1983, dei 15 paesi dell?Unione Europea, l?unico con un indice di
    fertilità sufficientemente alto (2,75 figli per donna) era l?Irlanda a
    maggioranza cattolica. Nel 1995 lo stesso indice era sceso ad 1,84.
    Ricordiamo che è necessario un indice di fertilità di 2,1 per
    determinare un ricambio generazionale completo.
    L?Unione Europea, con 371,5 milioni di abitanti (che in confronto ai 5
    miliardi della popolazione mondiale rappresentano solo il 6,5%)
    conosce un invecchiamento costante della sua popolazione.
    I demografi segnalano che se l?indice di natalità si abbassasse
    ulteriormente, il calo demografico porterebbe all?estinzione della
    società europea. Questa sarebbe una vera ?spirale della morte? alla
    quale pericolosamente si avvicinano oggi le popolazioni europee.
    L?Italia in questo contesto europeo è uno dei paesi con il più drastico
    calo demografico. Si pensi che la Svezia ha una fecondità più alta
    della nostra del 50%. Se nel 1930 la popolazione di 40.987.000 di
    unità ?produceva? 1.084.000 nascite, nel 1992 56.960.000 di unità
    6
    ?producevano? 575.000 nascite, e nel 1995 57.332.996 di unità hanno
    ?prodotto? 521.345 (nel 1995 i matrimoni sono stati 283.025).
    Continuando di questo passo, tra vent?anni saremo quasi 5 milioni in
    meno.
    Oggi in Italia e Padania aumentano gli abitanti solamente per effetto
    dell?immigrazione. Questo fenomeno è particolarmente pronunciato in
    Padania.
    Nel 1996 in quattro regioni (Liguria, Toscana, Emilia -Romagna e il
    Friuli-Venezia Giulia) il numero di figli per donna è sceso sotto
    l?unità, al di sotto della già bassissima media italiana.
    L?inarrestabile processo di marcia verso l?estinzione viene
    ?nascosto? dall?ondata migratoria di cui il nostro paese è divenuto
    oggetto. Poiché tutte le nazioni degli altri continenti hanno un indice
    di natalità molto più alto si può affermare con sicurezza che la Padania
    è uno dei paesi al mondo in cui nascono meno bambini: triste e
    preoccupante prospettiva.
    Meno bambini e più anziani, dunque. La popolazione europea non
    solo diminuisce ma anche invecchia, perché il numero degli anziani
    aumenta e allo stesso tempo diminuisce il numero dei bambini.
    Nell?Unione Europea la speranza di vita per le donne è di 78,2 anni e
    per gli uomini 71,6 (rispettivamente 80 anni e 73 anni per l?Italia nel
    1995). La popolazione italiana negli ultimi anni è invecchiata
    velocemente. Dal 1961 al 1993 i ventenni sono diminuiti di tre milioni
    mentre la presenza degli ultra sessantenni è aumentata di 4 milioni. I
    sessantacinquenni sono passati dal 13,2% dalla popolazione italiana
    del 1981 al 15% di oggi, ciò vuol dire che più o meno un italiano su
    sei ha più di 65 anni; e per il 2000 gli anziani saranno circa 10 milioni,
    più o meno il 17,5% di tutti gli italiani; nel 2030 l?Italia avrà il 35%
    di
    ultra sessantenni.
    La curva dell?invecchiamento sempre più accentuata comporta
    conseguenze catastrofiche, nel campo previdenziale, per esempio.
    Le ragioni del basso indice di natalità sono varie e diverse:
    desacralizzazione della società europea, distruzione della famiglia
    come istituzione, sfiducia nel futuro, perfezionamento delle tecniche
    anticoncezionali, aumento dell?aborto, ecc. Tutto ciò ha creato una
    disaffezione nei confronti della formazione di una famiglia e della
    procreazione.
    I problemi economici, che sono spesso relativi nelle società sviluppate
    come sono quelle dell?Unione Europea, hanno acquistato un primato
    7
    nella mentalità dell?europeo che, per non penalizzare il proprio
    conforto e benessere materiale, evita sempre più spesso di fondare una
    famiglia. Lo studio prima e la ricerca di un lavoro accettabile poi,
    inducono i giovani a posticipare la decisione di costituire una loro
    famiglia. A ciò si aggiunge, almeno in alcuni paesi dove la densità
    abitativa è elevata, la difficoltà a trovare un alloggio adeguato a fronte
    di redditi scarsi o incerti. Per contro, alla voglia di possedere sempre
    di più, si aggiunge una propaganda che coltiva un clima poco
    favorevole al matrimonio e alla natalità.
    In un drammatico rapporto pubblicato dal CNR nel 1993, si calcolava
    il ?costo economico dei figli?. La nascita di un figlio comporta in
    prospettiva un aumento del 25% circa delle spese familiari, che
    lievitano addirittura del 90% in presenza di tre figli. Di fronte a questa
    situazione, inoltre, si verifica, di fatto, una penalizzazione, da tutti
    i
    punti di vista (economico, fiscale , degli assegni familiari e della
    disponibilità di alloggi) delle coppie che intendono procreare. La
    necessità di disporre di un doppio reddito familiare costringe la coppia
    a procastinare il concepimento dei figli, soprattutto in assenza di vere
    politiche di sostegno alla famiglia.
    La natalità è in crisi perché è in crisi la famiglia. Attualmente noi
    assistiamo alla scomparsa della famiglia come nucleo centrale della
    società.
    Di fronte ad un Europa sempre più vecchia e con una sempre minore
    natalità si estende il Nord Africa con una popolazione in costante
    aumento. Cinque paesi: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto
    hanno un tasso di natalità attorno al 30 per mille ed un progressivo
    deficit alimentare che porterà ad un pericolosissimo squilibrio per
    tutto il mediterraneo.
    La metà degli abitanti del Maghreb sono giovani con meno di diciotto
    anni, circostanza che crea enormi problemi di educazione e impiego. Il
    ritmo di crescita della popolazione del Maghreb è molto veloce.
    All?inizio del secolo Italia, Portogallo, Francia, Spagna, ex Jugoslavia,
    Albania, Grecia e Malta sommavano il 70% della popolazione totale
    dei paesi del Mediterraneo. Il loro peso demografico è oggi sceso al
    55% e tende progressivamente a ridursi verso un tasso che nel 2020
    scenderà al di sotto del 40%. Sembra invece inarrestabile l?impennata
    demografica dei paesi della sponda sud del nostro mare (Marocco,
    Libia, Algeria, Tunisia ed Egitto) e di quella orientale (Turchia, Siria,
    Israele, Giordania e Cipro).
    8
    Tra le ragioni che favoriscono la fecondità della popolazione possiamo
    elencarne almeno due: il rifiuto religioso di ogni controllo della
    natalità ed il costume degli Arabi di sposarsi molto giovani.
    Nel Maghreb il periodo di fertilità si allunga di dieci anni rispetto alla
    media europea.
    Va però sottolineato come gli ultimissimi dati danno un sensibile
    abbassamento dei tassi di fertilità del Nord Africa. Dunque le
    previsioni di lungo periodo consentono di respingere l?idea secondo la
    quale è assolutamente inevitabile che i nostri popoli vengano
    sommersi a patto che ci sia una ripresa sensibile della nostra
    procreazione, tale da assicurare il necessario ricambio generazionale.
    Ciò significa che le scelte politiche in materia di immigrazione dei
    prossimi anni sono di importanza cruciale : c?è ancora una speranza.
    Dal 1980 il deficit alimentare è un elemento destabilizzante in tutta la
    regione.
    L?importazione di alimenti pesa progressivamente sul bilancio
    commerciale di Marocco, Algeria e Tunisia. Quest?ultima venti anni
    fa era in grado di nutrire dieci milioni di persone, oggi è diventata il
    quarto paese importatore di grano del terzo mondo.
    Nel sud del mondo vive l?80% della popolazione della terra, ma la
    ricchezza che produce è pari al 22% di quella mondiale. A nord vive il
    20% della popolazione, che produce e consuma il restante 78% di
    ricchezza.
    L?apporto che l?emigrazione dà all?economia dei Paesi mediterranei
    delle rive sud ed est, dalle quali proviene una significativa quota della
    spinta migratoria verso l?Europa, è molto significativo: i dati della
    Banca Mondiale relativi a sei di questi Paesi (Turchia, Giordania,
    Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco) fissano in 12.500 miliardi di
    dollari le rimesse degli emigrati nel 1993, pari al 4,5% del Pil
    aggregato. Si tratta di una somma quasi tripla, rispetto ai circa 4.400
    miliardi di dollari che questi Paesi hanno ricevuto quale aiuto ufficiale
    allo sviluppo nello stesso anno.
    Per frenare la drammatica fuga verso l?Europa (l?Istat calcola che
    attualmente dai Paesi musulmani provengono più di 5 milioni di
    persone), nell?immediato futuro esiste una sola soluzione, escludendo
    il controllo delle nascite: l?intervento dei paesi del Nord in modo
    integrato e con impegno per lo sviluppo bilanciato delle economie dei
    paesi del Sud del Mediterraneo.
    9
    1.3 Immigrazione ed aumento della criminalità in Italia:
    un?equazione reale.
    Nell?ultimo quindicennio in Italia, il numero dei reati commessi dagli
    stranieri è aumentato notevolmente. A questo aumento hanno
    contribuito sia gli immigrati regolari che quelli irregolari, anche se
    quest?ultimi sono i principali protagonisti (70% dei denunciati per
    lesioni volontari, 75% per gli omicidi, 85% per i furti e le rapine).
    La crescita della criminalità degli irregolari è stata favorita
    dall?inefficienza del sistema dei controlli, a partire dalla legge
    Martelli, e dall?impossibilità di effettuare le espulsioni.
    Di fatto negli ultimi anni si è assistito ad un aumento vorticoso della
    delinquenza, in particolare nelle grandi città. Una criminalità nuova,
    che sempre più spesso parla con accento straniero e che espropria i
    nostri cittadini del loro territorio, privandoli della loro libertà e della
    loro tranquillità.
    Solo la malafede o un?ottusità senza limite, possono far negare la
    correlazione tra l?immigrazione extracomunitaria e l?aumento della
    criminalità comune. Questo drammatico legame, oltre a essere
    facilmente riscontrabile mediante una qualsiasi rassegna stampa di
    cronaca locale è dimostrato da cifre, statistiche e studi di carattere
    universitario.
    La situazione, al contrario di quanto spesso dicono gli
    immigrazionisti, non è migliore negli altri paesi europei. Per esempio,
    in Germania (paese con quasi otto milioni di immigrati, in gran parte
    turchi), nel 1995 la percentuale di stranieri sugli indiziati di reato è
    di
    oltre il 35%, a fronte di una percentuale di stranieri sulla popolazione
    tedesca di meno del 10%. In Svizzera ugualmente la quota dei
    denunciati stranieri è passata dal 37% al 52% per gli omicidi ed ha
    avuto un andamento simile per gli stupri. Ugualmente tale quota ha
    superato il 35% in Austria. Gli ultimi dati sulla realtà nostrana
    indicano che uno straniero su quattro ha problemi con la giustizia.
    10
    2 - La nuova Legge 30 luglio 2002, n. 189:
    ?Modifica alla normativa in materia di
    immigrazione e di asilo?.
    2.1 La Legge Turco-Napolitano ha rappresentato un passo
    in avanti verso il baratro.
    Con questa normativa, che sostituiva (in peggio !!!) la famigerata
    Legge Martelli, il regime ulivista ha deciso di imporre ufficialmente la
    società multirazziale in Italia ed in Padania, creando il caos e facendo
    aumentare vertiginosamente il tasso di illegalità.
    Tale Legge, che prende il nome dal Ministro della solidarietà sociale
    Livia Turco e dal Ministro dell?interno Giorgio Napolitano, è una
    legge che è stata influenzata ed in gran parte scritta dai gruppi di
    pressione immigrazionisti della sinistra, che vogliono crearsi un
    enorme serbatoio di voti extracomunitari. Non sono certo mancati gli
    appoggi di una certa parte del mondo cattolico che, attraverso
    innumerevoli associazioni ?caritatevoli?, hanno attinto a piene mani
    dai finanziamenti pubblici previsti per le attività di accoglienza e di
    cooperazione. Rimane sempre la legittima curiosità di conoscere
    quanta parte di quei soldi sia stata effettivamente finalizzata agli scopi
    prefissi.
    L?orientamento e la filosofia generale del disegno di legge sono di per
    sé negativi ed impregnati di pregiudizi e dogmi che tendono a far
    considerare l?imposizione dell?immigrazione come un fatto
    ineluttabile oltre che auspicabile. Attraverso il sistema dei
    ricongiungimenti familiari previsti dalla Legge Turco-Napolitano si
    spalancano le porte agli immigrati. Ugualmente, la Legge concede
    indiscriminatamente la casa e l?assistenza economica agli
    extracomunitari titolari di un semplice permesso di soggiorno. Anche
    il sistema sanitario è stato piegato alla logica dell?immigrazione ad
    ogni costo. Pur in assenza di doveri concreti, gli extracomunitari
    hanno diritto ad ogni prestazione e per lo più in modo gratuito.
    Nella stessa direzione viene prevista la concessione di una ?Carta di
    Soggiorno? della durata di cinque anni, che praticamente concede tutti
    11
    i diritti della cittadinanza italiana e che può essere revocata solo in
    caso di reati gravi.
    La legge ?Turco-Napolitano?, si saldava inoltre con la Legge
    ?Mancino? (L.25 giugno 1993), che con la scusa di ?lottare contro il
    razzismo? nei fatti reprime e perseguita coloro che si oppongono
    all?invasione extracomunitaria, in base a reati di opinione.
    In tal senso l?Art. 41 della ?Turco-Napolitano prevedeva che
    ?costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o
    indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o
    preferenza basata sulla razza, il colore, l?ascendenza o l?origine
    nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia
    lo scopo o l?effetto di distruggere o di compromettere il
    riconoscimento, il godimento o l?esercizio, in condizioni di parità dei
    diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico,
    economico, sociale e culturale e in ogni settore della vita pubblica?.
    Dunque l?imprenditore che non voglia assumere degli stranieri, il
    titolare di un bar che protesta per l?invadenza degli extracomunitari, la
    proprietaria di case che si rifiuta di affittare la propria casa ad un clan
    di albanesi (per fare solo qualche esempio), rientrano nell?ampio
    catalogo discriminatorio previsto dall?art.41. Potranno dunque essere
    perseguiti in sede giudiziaria, anche se il loro comportamento non ha
    avuto alcun effetto concreto sull?immigrato, bastando la sussistenza
    dello scopo. Inoltre interpretando sistematicamente questa
    disposizione con quelle antidiscriminatorie della Legge Mancino, si
    rischia una condanna penale fino a tre anni e le pene accessorie. Tutto
    ciò senza aver commesso alcun atto di violenza verso lo straniero
    immigrato.
    Le medesime disposizioni sono previste per i funzionari pubblici.
    In tal modo si crea una specie di ?Nuova Inquisizione?, che ha per
    compito l?imposizione coercitiva dell?immigrazione extraeuropea
    ai nostri popoli, criminalizzando preventivamente le persone e le
    organizzazioni che si oppongono a tutto ciò.
    Per questo la Lega ha proposto già a suo tempo l?abrogazione della
    Turco-Napolitano mediante un Referendum popolare.
    Gli orfani del marxismo e della dittatura del proletariato in salsa
    cattocomunista, convertitisi oggi al Mondialismo, proseguivano (e
    vorrebbero proseguire tuttora) in tal modo la loro sottile opera di
    distruzione della civiltà europea, utilizzando l?immigrazione come
    12
    grimaldello e futuro elemento di destabilizzazione e caos; ma sulla
    loro strada hanno incontrato la Lega Nord.
    2.2 I principi della nuova Legge Bossi.
    Dopo anni di dura battaglia politica che ha visto la Lega Nord ergersi
    a paladino della tutela delle popolazioni padane e della salvaguardia
    dei nostri territori, la proposta sull?immigrazione, denominata ?Bossi-
    Fini?, è diventata definitivamente Legge di Stato l?11 luglio 2002 con
    l?approvazione del Senato; l?entrata in vigore di questa legge,
    avvenuta il 9 settembre 2002, dopo la pubblicazione sulla G.U. del
    26.08.2002, afferma finalmente la legalità in tema di immigrazione e il
    nostro Paese si avvicina agli altri Stati europei che hanno, in merito,
    una normativa molto severa.
    Questi i principali cambiamenti rispetto alla Turco-Napolitano.
    · Il permesso di soggiorno verrà concesso solo allo straniero
    che ha già un contratto di lavoro, se l?immigrato perde il
    lavoro, dovrà tornare in patria.
    · Scompare la figura aleatoria e buonista dello sponsor (un
    soggetto o ente che dichiara l?esistenza di un posto di lavoro
    sicuro, di un?abitazione e di quanto necessario per la
    permanenza dell?immigrato nel nostro Paese), introdotta dalla
    Turco Napolitano con lo scopo di controllare e garantire
    l?immigrato, ma che in realtà altro non era se non uno
    strumento per facilitare l?immigrazione.
    · Nasce lo sportello unico in ogni provincia (presso la
    Prefettura, Ufficio territoriale del Governo) che sarà
    responsabile per l?assunzione dei lavoratori stranieri. Il datore
    di lavoro dovrà fornire garanzie sulla disponibilità di un
    alloggio dignitoso per il lavoratore straniero assunto. Le multe
    sono raddoppiate per i datori di lavoro che impiegano in nero
    extracomunitari irregolari: fino a 5.000 euro per ogni
    lavoratore non in regola e arresto da tre mesi a un anno.
    · E? dato un giro di vite anche sul fronte delle espulsioni: chi
    viene trovato senza permesso di soggiorno viene rimpatriato
    per via amministrativa, se è senza documenti e non si riesce a
    identificarlo, dovrà lasciare il territorio entro tre giorni (con la
    vecchia Turco-Napolitano erano 15). Lo straniero espulso che
    13
    rientra in Italia irregolarmente commette reato, è un
    importante deterrente per chi, espulso, pensa di rientrare in
    Italia impunemente.
    · Non potranno entrare in Italia i condannati per traffico di
    stupefacenti, favoreggiamento dell?immigrazione clandestina,
    sfruttamento della prostituzione o dei minori; il permesso è
    revocato altresì se ottenuto attraverso un matrimonio fittizio
    con un cittadino italiano (o con uno straniero regolarizzato) a
    meno che non vi sia un figlio che ha il diritto ad essere
    tutelato a tutti gli effetti.
    · Si prevede uno sconto di pena per gli scafisti pentiti che
    aiutano le forze dell?ordine e i magistrati a individuare e
    catturare organizzatori e manovali del traffico di esseri umani;
    inoltre sono rafforzati i poteri della Marina militare per
    bloccare le imbarcazioni che trasportano sulle nostre coste i
    clandestini.
    · Anche sui ricongiungimenti si volta pagina. Potranno
    raggiungere l?immigrato regolare: il coniuge, i figli minori e
    quelli maggiorenni (in questo caso solo se non sono in grado
    di provvedere a se stessi), i genitori purché non siano
    autosufficienti e abbiano più di 65 anni. E? importante
    ricordare che la normativa precedente, voluta dal centro
    sinistra, permetteva agli immigrati in regola di chiamare a sé
    tutti i parenti a proprio carico fino al terzo grado, normativa
    che, se combinata con le carenze anagrafiche di certi paesi,
    aveva aperto le porte a milioni di individui, totalmente al di
    fuori dei flussi migratori programmati.
    · E? concesso ad ogni famiglia regolarizzare una colf ed un
    numero illimitato di badanti; per la regolarizzazione di queste
    è necessario presentare domanda apposita entro due mesi
    dall?entrata in vigore della legge in questione alla Prefettura-
    Ufficio territoriale del Governo competente per territorio; a tal
    fine sono semplificate le procedure burocratiche.
    · Agli immigrati che richiedono il permesso di soggiorno o il
    suo rinnovo verranno prese le impronte digitali, in tal modo si
    esce definitivamente dalla palude dell?incertezza attuale
    determinata da immigrati provenienti da Paesi che magari
    nemmeno dispongono di anagrafe e che nella peggiore delle
    ipotesi cambiano nome ed identità come fosse un abito
    14
    vanificando il lavoro delle forze dell?ordine e della
    magistratura.
    · E? eliminato anche il sistema obbligatorio delle quote annuali
    degli ingressi. Il ministero della cultura stabilirà, con decreto
    annuale, il tetto per gli sportivi che svolgeranno la loro attività
    in Italia.
    Come è evidente si tratta di una legge seria che riporterà serenità sulle
    nostre strade evitando masse di clandestini che vivono nell?illegalità e
    offrirà agli immigrati onesti e volenterosi una vera integrazione e
    soprattutto dignità, da oggi infatti l?immigrato avrà la reale aspettativa
    di un lavoro serio e di un?abitazione.
    La nuova legge ferma soprattutto l?invasione incontrollata per cui, da
    un lato entra solo chi ha un lavoro, un importante principio che supera
    la solidarietà pelosa, ossia fatta sulla pelle degli altri, imposta dai
    precedenti governi, e dall?altro sono previsti aiuti per i Paesi che si
    adoperano attivamente nella lotta ai clandestini.
    La linea guida del provvedimento è quella di giustificare l?ingresso e
    la permanenza dello straniero per soggiorni duraturi, solo per
    l?effettivo svolgimento di un?attività lavorativa lecita.
    Il contratto di lavoro è collegato ad un impegno del datore di lavoro
    nei confronti del lavoratore e della nostra società, cioè dello Stato,
    rendendo possibile il rientro nel Paese d?origine mediante la garanzia
    dei mezzi necessari; il datore di lavoro che vuole assumere un
    extracomunitario deve in primo luogo garantirgli un alloggio
    dignitoso.
    Al fine di combattere i gravi fenomeni delinquenziali che hanno
    tristemente caratterizzato lo scorso decennio, di combattere la
    clandestinità ed il lavoro nero e di dare nuovi impulsi produttivi ai
    Paesi poveri cercando di ridurre le enormi differenze economiche
    rispetto a noi, il programma del Governo prevede inoltre:
    1) investimenti economici nei Paesi poveri per sconfiggere alla
    radice l'immigrazione, infatti da sempre l??aiutiamoli a casa
    loro? è stato uno dei punti principali nei programmi della
    Lega Nord.
    2) la diffusa illegalità che nel frattempo si è creata, va ?curata?
    evitando sanatorie diffuse che fanno da richiamo per nuovi
    clandestini.
    15
    3) investire nella famiglia e nei nostri figli ed in questo senso
    vanno le leggi su:
    a) gli asili nido;
    b) gli aiuti ai pensionati ed agli anziani;
    c) la fine del Tribunale dei minori con i giudici padroni
    dei minori perché i figli appartengono alla famiglia e
    non allo Stato;
    d) stop deciso alla pornografia libera e alla prostituzione
    nelle strade;
    e) fondazioni sportive in tutte le scuole per riportare il
    ruolo della scuola al centro della società.
    Va detto che la Lega non è stata solo determinante a redigere il
    programma della Casa delle Libertà, ma la maggior parte di queste
    leggi sono state, in prima istanza, elaborate dal Ministro Umberto
    Bossi.
    2.3 Ecco più in dettaglio che cosa cambia.
    La legge sull?immigrazione, presentata e ideata dal Ministro Bossi, è
    una legge seria e severa che restituisce certezza ai cittadini.
    Pubblichiamo qui di seguito un sunto degli articoli più significativi e
    innovativi.
    Art. 1. Stabilisce un punto fermo fondamentale nella lotta
    all?immigrazione clandestina, ossia la detraibilità dalle imposte delle
    erogazioni liberali verso i Paesi non Ocse (Organizzazioni per
    Cooperazione e Sviluppo Economico). Nella elaborazione dei
    programmi bilaterali di cooperazione e di aiuto il Governo tiene conto
    delle collaborazioni di tali Paesi nel:
    -Contrasto alle organizzazioni criminali.
    -Lotta all?immigrazione clandestina.
    -Lotta allo sfruttamento della prostituzione.
    -Contrasto al traffico di droga e armi.
    -Cooperazione giudiziaria e penitenziaria.
    Art. 3. Prevede un decreto annuale dei flussi emanato entro il 31
    dicembre antecedente l?anno di riferimento con la possibilità di
    aggiornamento in caso di necessità. In mancanza del decreto si
    16
    provvede transitoriamente con decreto del Presidente del Consiglio dei
    Ministri (attualmente di competenza del Ministero degli Interni).
    Art. 4. Il permesso di soggiorno è rilasciato alla stipula del contratto
    di
    lavoro. Per il lavoro subordinato, la durata del contratto non è
    superiore a 9 mesi per lavoratori stagionali, non è superiore ad un
    anno per lavoratori subordinati a tempo determinato e non è superiore
    a due anni per lavoro subordinato a tempo indeterminato.
    Art. 5. Pena nullità il contratto deve contenere la garanzia del datore
    di
    lavoro per la sistemazione alloggiativa del lavoratore e l?impegno a
    sostenere le spese di rientro nel Paese d?origine.
    Art. 6. Per i soggetti che devono rientrare nei flussi annuali: possibilità
    di stipula del contratto di lavoro anche a chi chiede di convertire il
    permesso di soggiorno ottenuto per altri motivi in permesso per cause
    di lavoro.
    Art. 7. Introduce sanzioni pecuniarie per la mancata comunicazione
    all?autorità di pubblica sicurezza dell?ospitalità concessa allo straniero
    o della sua assunzione.
    Art. 8. Carta di soggiorno: è ampliato da cinque a sei anni il periodo di
    soggiorno necessario per richiedere la carta di soggiorno (documento
    equiparabile alla carta d?identità).
    Art. 9. Coordinamento unificato dei controlli sulle frontiere marittime
    e terrestri con norme emanate dal Ministro dell?Interno.
    Art. 10. Immigrazione clandestina:
    1) Introdotto il reato di transito di clandestini presenti in Italia verso
    altri Paesi.
    2) Introduzione del reato di favoreggiamento dell?immigrazione
    clandestina che costituisce un?autonoma fattispecie di reato (5 o più
    persone: reclusione da 4 a 12 anni e 30 milioni per ogni clandestino
    trasportato).
    3) Ai condannati si applica il carcere duro come per i mafiosi.
    17
    Art. 11. Espulsione amministrativa sempre eseguita con
    accompagnamento alla frontiera. Il decreto è immediato ed
    immediatamente esecutivo. Se sussiste un precedente penale senza
    custodia cautelare è necessario il nulla osta del giudice che lo può
    negare solo per inderogabili esigenze processuali. Dopo 15 giorni
    senza risposta del giudice si considera il silenzio-assenso. In caso
    d?arresto in fragranza o fermo, il giudice rilascia il nulla osta all?atto
    della convalida dell?arresto. Allo straniero espulso è consentito
    presentare ricorso al tribunale entro 60 giorni attraverso le attività
    consolari italiane presenti nel suo Paese. Chi è espulso non può
    rientrare in Italia per dieci anni (oggi sono 5). Per la trasgressione c?è
    l?arresto da sei mesi ad un anno (oggi due-sei mesi). L?ulteriore
    trasgressione all?espulsione disposta dal giudice determina la
    reclusione 1-4 anni.
    Art. 12. Per l?accertamento dell?identità del clandestino è concessa
    una permanenza di 60 giorni al massimo nei centri d?accoglienza.
    Art. 13. L?espulsione a titolo di sanzione sostitutiva e alternativa alla
    detenzione vige in caso di pena detentiva fino a due anni, anche se la
    sentenza non è irrevocabile e vale inoltre per il detenuto con pena
    (anche residua) inferiore ai due anni.
    Art. 15. E? previsto lo sportello unico per l?immigrazione presso le
    Prefetture-Ufficio territoriale del Governo. Lo sportello unico
    comunica ai centri regionali per l?impiego la richiesta di nuovi
    lavoratori. La notizia viene diffusa e dà la precedenza ai lavoratori
    italiani e comunitari. Solo in mancanza di questi si passa agli
    extracomunitari.
    Un discorso a parte merita di essere fatto per l?art. 33 riguardante
    l?emersione del lavoro irregolare domestico, ossia l?annosa
    questione di colf e badanti: l?art. 33 della legge di modifica della
    normativa in materia di immigrazione ed asilo, prevede che chiunque
    abbia occupato personale extracomunitario nei tre mesi antecedenti
    la data di entrata in vigore della legge, adibendolo ad attività di
    assistenza a componenti della famiglia affetti da patologie o handicap
    che ne limitano l?autosufficienza (badanti) ovvero al lavoro domestico
    di sostegno al bisogno familiare (colf), può regolarizzare il rapporto di
    18
    lavoro denunciandone la sussistenza entro due mesi dall?entrata in
    vigore della legge. La regolarizzazione è limitata ad un?unità per
    nucleo familiare, riguardo al personale che svolge lavoro domestico,
    mentre non sono posti limiti per il numero di coloro che sono adibiti
    all?assistenza di familiari affetti da patologie o handicap (in tal caso,
    è
    necessario presentare apposita certificazione medica).
    I moduli per l?emersione del lavoro irregolare domestico e per la
    legalizzazione di altre categorie di lavoratori subordinati
    extracomunitari sono disponibili dal 28 agosto ed utilizzabili dal 9
    settembre 2002 presso 14.000 uffici postali.
    I datori di lavoro che presenteranno la dichiarazione di emersione di
    lavoro irregolare, secondo quanto stabilito dalla legge, non saranno
    punibili per le violazioni delle norme relative al soggiorno, al lavoro
    e
    di carattere finanziario, relative all?occupazione dei lavoratori
    extracomunitari indicati nella dichiarazione. Non potranno, tuttavia,
    essere regolarizzati i rapporti di lavoro degli extracomunitari nei
    confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione
    per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno o
    che risultino segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni
    internazionali in vigore in Italia, ai fini della non ammissione nel
    territorio dello Stato o che risultino denunciati per uno dei reati
    indicati negli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, salvo
    che i relativi procedimenti si siano conclusi con un provvedimento che
    esclude il reato o la responsabilità dell?interessato, ovvero risultino
    destinatari dell?applicazione di una misura di prevenzione, salvi in
    ogni caso gli effetti della riabilitazione.
    La legge prevede altresì la legalizzazione della posizione degli
    extracomunitari irregolari che prestano lavoro subordinato, a
    condizioni analoghe a quelle stabilite nell?art.33.
    In ogni caso, è previsto che la denuncia della sussistenza del
    rapporto di lavoro irregolare debba essere indirizzata alla
    Prefettura ? Ufficio Territoriale del Governo competente per
    territorio, mediante la presentazione di apposita dichiarazione da
    presentare, da parte del datore di lavoro, presso gli uffici postali.
    19
    3 - Perché dire ?no!?
    alla società multirazziale.
    3.1 I fautori del disordine.
    L?immigrazione extracomunitaria è favorita e sostenuta da un?insieme
    di forze che la presentano come un fenomeno spontaneo ed
    irreversibile al quale non è possibile opporsi; la società multirazziale
    è
    principalmente sostenuta da un?alleanza fra il mondialismo finanziario
    e la sinistra internazionale che si basa su ragioni economiche ed
    ideologiche.
    L?economia globale, prescindendo da Popoli e Stati, concepisce il
    mondo come un mercato unico attraverso il quale spostare gli uomini
    ed i capitali seguendo esclusivamente la logica del profitto. Per
    accelerare il processo di mondializzazione si vuole dunque creare la
    figura del consumatore globale, sradicato da storia e tradizioni, senza
    identità alcuna se non quella assegnatagli dalla pubblicità di turno sul
    modello di società multirazziale santificata dai vari Benetton, Mac
    Donald, Nike, Nestlè, Del Monte o Adidas, ecc. .
    Il nemico principale di tale sistema di disvalori ed interessi sono i
    Popoli e la loro volontà di indipendenza ed autodeterminazione.
    I sostenitori dell?immigrazione extraeuropea vogliono negare
    l?esistenza di Popoli e Nazioni, sostenendo un cosmopolitismo
    individualista di massa che sgretola le identità e i sentimenti di
    appartenenza territoriali, a tutto vantaggio del mercato globale.
    In questo sistema, paradossalmente, la sinistra favorisce i grandi
    potentati internazionali che attraverso la globalizzazione del lavoro
    hanno come obiettivo la sistematica riduzione dei salari europei e
    mettono i nostri lavoratori in concorrenza diretta con gente disposta a
    lavorare per pochi euro, minacciando altrimenti di delocalizzare le
    attività nel Terzo Mondo.
    L?immigrazione extracomunitaria in Padania ed in Italia, favorita
    dai precedenti Governi miopi, se non complici, ha assunto le
    proporzioni di una vera e propria invasione: infatti, oltre un certo
    limite percentuale, l?arrivo di popolazioni straniere, sia anche pacifico,
    si trasforma in un fenomeno di sostituzione e depossessamento
    territoriale nei confronti del popolo che abita originariamente il
    20
    territorio in oggetto: lo insegnano la storia ed il buon senso. Chi
    poteva immaginare solo 15 anni fa che interi quartieri di città come
    Torino, Milano, Genova, Padova, Brescia (solo per fare degli esempi)
    sarebbero stati dominati territorialmente da extracomunitari?
    Di fronte alle accuse di razzismo che vengono lanciate contro chi si
    oppone alla distruzione del nostro popolo, bisogna ribadire con forza il
    sacrosanto diritto della nostra gente a mantenere e difendere le proprie
    identità etnico-culturale e religiosa e a non essere ridotta ad una
    minoranza residuale.
    Un argomento che le lobbies immigrazioniste adducono a sostegno
    dell?arrivo degli extraeuropei, è che tale fenomeno risolverebbe il
    grave problema dell?invecchiamento e del calo demografico del nostro
    Paese; assurdo! Costoro pensano di risolvere questo problema
    prevedendo di sostituire popolo a popolo! Oggi la Lega di Governo
    tutela invece la famiglia e la maternità, applicando il principio della
    preferenza nazionale e comunitaria.
    3.2 Società Multirazziale e Mondialismo.
    La cosiddetta società multirazziale che si vuole imporre, è ben lontana
    dal paradiso propagandato.
    Ciò è dimostrato dalle enormi tensioni che attraversano le nazioni
    occidentali a più alto tasso di immigrazione.
    Gli Stati Uniti, modello di riferimento ideale e pratico di tale
    conformazione sociale, sono teatro quotidiano di conflitti interrazziali
    che sfociano spesso in vere e proprie esplosioni di violenza.
    Nella vicina Francia, tradizionale terra d?immigrazione, intere
    comunità di extraeuropei si mettono in posizione di antagonismo e
    conflitto con la società di ?accoglienza?, ricordiamo per esempio i
    quartieri nord di Marsiglia e le ?Banlieus? calde di Parigi.
    La società multirazziale, togliendo punti di riferimento culturali ed
    identitari comuni, è un ulteriore passo in avanti sulla strada
    dell?alienazione e della solitudine dell?individuo che si sente solo e
    schiacciato di fronte ad uno Stato-apparato sempre più lontano e privo
    di senso (non basandosi più su dei valori e delle origini comuni) ed un
    mercato globale sempre più spietato.
    21
    La nostra critica muove da principi, che vanno trasmessi ad
    un?opinione pubblica che è in larga maggioranza istintivamente
    contraria al fenomeno dell?immigrazione extra-europea di massa.
    Se si accusa continuamente gli europei di razzismo e xenofobia, non è
    perché da noi l?odio per gli altri è sviluppato in maniera maggiore che
    altrove nel mondo. Al contrario è proprio perché da noi il sentimento
    di appartenenza nazionale ed etnico è più combattuto che altrove.
    Non è certo in Cina, in Turchia o nel mondo Arabo, che i matrimoni
    interetnici ed interreligiosi, sono pratic ati e presentati come un bene.
    Questa forma di tolleranza è praticata solo da noi. Perché quindi i
    nostri popoli sono continuamente accusati di razzismo?
    La ragione sta in una regola psicologica elementare: quando si dubita
    di se stessi e ci si giustifica, l?avversario non esita ad attaccare. E?
    infatti questa cattiva coscienza, questa vergogna verso se stessi,
    instillata dal pensiero nichilista post-sessantottino che dà la sensazione
    ai nemici della civiltà europea di aver già vinto la battaglia.
    La forza dei nostri nemici è la conseguenza della nostra debolezza.
    La minaccia ?razzista? va ricercata nel pensiero e nell?azione
    distruttrice del mondialismo, il quale attraverso una sottocultura
    commerciale planetaria, progetta di edificare un ?Villaggio
    Mondiale?, anglofono e totalitario sulle rovine dei popoli. Questi
    mondialisti sono i veri razzisti in quanto negano le diversità delle
    culture e dei popoli. Il patriottismo è l?ultimo ostacolo al progredire
    degli imperi planetari americani e islamici.
    Coloro che lottano per preservare la sopravvivenza delle loro nazioni,
    rappresentano il campo delle diversità delle culture della vera
    tolleranza e della libertà, mentre il multicuturalismo americanomorfo
    rappresenta quello dell?uniformità dello sradicamento e
    dell?asservimento.
    La Lega Nord per l?Indipendenza della Padania afferma una visione
    differenzialista del mondo.
    Spesso e volentieri coloro che si oppongono all?immigrazione
    extracomunitaria sono solo persone che non disprezzano i propri
    antenati, la propria lingua e la propria cultura, sono fiere della propria
    comunità etnica senza per questo giudicarla superiore alle altre,
    accettano le differenze, preferiscono a priori il loro prossimo ai
    membri di altri gruppi etnici, senza per ciò rifiutare la cooperazione.
    22
    Altro che razzisti queste persone hanno solo una reazione difensiva di
    fronte ad un fenomeno che minaccia l?identità della comunità alla
    quale appartengono.
    Nel campo dell?immigrazione l?ipocrisia regna sovrana, si arriva
    addirittura a sostenere la necessità da parte dei media, di occultare
    l?identità o l?origine etnica dei malfattori quando questi non sono di
    origini europea: per esempio, in Francia in questi casi si parla
    genericamente di ?giovani?.
    Per imporre l?immigrazione, si è messa in campo una legislazione che
    reprime ogni espressione di sentimenti definiti ?razzisti? in senso
    ampio, reprimendo potenzialmente ogni senso di appartenenza
    identitario, pensiamo ad esempio alla Legge Mancino.
    Cancellando la memoria della propria storia e la consapevolezza dei
    doveri verso i propri discendenti, un popolo perde la sana facoltà di
    distinzione del medesimo e dell?altro.
    La semplice presenza degli immigrati extra-comunitari sul nostro
    territorio, non può essere considerata sufficiente per naturalizzarli e
    concedergli i diritti di cittadinanza. Per diventare membri di una
    società bisogna esprimere un consenso. Ma chi deve farlo? Su questo
    punto i mondialisti e le lobby immigrazioniste tengono conto solo del
    consenso degli immigrati, ovvero di coloro che hanno tutto l?interesse
    di accordarlo, sostenendo in pratica che nel momento in cui costoro
    ritengono di trovare vantaggioso rimanere nel paese che li ha accolti la
    naturalizzazione dovrebbe essere una pura formalità. Chiaramente si
    dimenticano di chiedere il consenso delle popolazione autoctone che
    subiranno gli effetti di questa immigrazione.
    Dunque in quest?ottica perversa si sostiene che gli immigrati hanno il
    diritto ?sacro? di venire e restare da noi (conservando la propria
    cultura), mentre i padani vengono invitati a dimenticare la loro storia,
    la loro cultura e la loro identità.
    Concretamente è in atto una forma di imperialismo demografico che
    tende a far diventare le nostre nazioni demograficamente,
    culturalmente e politicamente, un appendice di paesi che non
    appartengono al continente europeo.
    La presenza di milioni di extra-comunitari in Europa potrà essere un
    elemento inibitore per la politica internazionale dei nostri paesi nei
    confronti di altri Stati, che utilizzeranno le loro comunità immigrate
    come forza di pressione e di ricatto; pensiamo per esempio alla
    23
    Turchia, paese islamico aderente alla Nato e aspirante membro
    dell?Unione Europea.
    In questo quadro si assiste ad uno spostamento delle frontiere verso
    l?interno, che creano così delle ?enclaves? etniche extraterritoriali, le
    quali in caso di tensioni condurranno ad una ?libanizzazione? dei
    nostri paesi.
    Il ?pensiero politicamente corretto?, sopprimendo la dicotomia
    tradizionale straniero-autoctono e colpevolizzando ogni sentimento di
    appartenenza patriottico, squalifica di fatto le ricerche geostrategiche
    per la semplice ragione che esse prendono in considerazione la
    valutazione delle minacce in base alle costanti geografiche, culturali,
    ed etniche dei popoli e delle nazioni.
    Al contrario l?Europa non è mai stata multirazziale. Sebbene nella sua
    storia millenaria si siano verificate migrazioni interne ed immissioni di
    componenti razziali differenti, tuttavia le etnie europee hanno
    mantenuto una sostanziale omogeneità ed una reciproca affinità
    derivante dalla comune origine indoeuropea.
    24
    Sommario
    1 - La dimensione del fenomeno ?Immigrazione?.
    1.1 - La presenza straniera in Italia: caratteristiche e
    tendenze demografiche. ??????????????????????...????.???.. pag. 3
    1.2 - Squilibrio demografico nel Mondo ed immigrazione
    extra-europea. ?????????????????????????????.?????.???.. pag. 4
    1.3 - Immigrazione ed aumento della criminalità in Italia:
    un?equazione reale. ????????????????????????.???????.??.. pag. 9
    2 - La nuova Legge 30 luglio 2002, n. 189: ?Modifica
    alla normativa in materia di immigrazione e di asilo?.
    2.1 - La Legge Turco-Napolitano ha rappresentato un passo
    in avanti verso il baratro. ???????????????????...?????.??.???.. pag. 10
    2.2 - I principi della nuova Legge Bossi. ??????????...????????????.. pag.
    12
    2.3 - Ecco più in dettaglio che cosa cambia. ??????..?????????????.. pag.
    15
    3 - Perché dire ?no!? alla società multirazziale.
    3.1 - I fautori del disordine. ????????????????????????????..????.. pag.
    19
    3.2 - Società Multirazziale e Mondialismo. ????????????.?????????.. pag.
    20
    Segreteria Politica Federale.
    A cura del dott. Alessandro Marelli
    Si ringraziano il dott. Giorgio Mussa e il dott. Massimiliano Paleari
    settembre 2002
    Stampa: Boniardi Grafiche - Milano



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    non vedo cosa ci sia da ridere...
    Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello.

    Lo leggo nei tuoi occhi: hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità.

    è ovunque, è intorno a noi, anche adesso nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo dinanzi agli occhi, per nasconderti la verità.


    tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado purtroppo di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. È la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.



  3. #3
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    Cosa ci sarebbe di spiritoso?

  4. #4
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    Originally posted by bluemax
    non vedo cosa ci sia da ridere...


    lo so,infatti questo è humour per persone intelligenti

  5. #5
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    Originally posted by anycrof




    lo so,infatti questo è humour per persone intelligenti
    La tua si chiama autoreferenzialità.Per i pochi che non lo sapessero significa che te le canti e te la suoni.
    In effetti neanche io non ci ho trovato nulla da ridere.

 

 

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