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Da: federicoprati@v...
Data: Lun Dic 2, 2002 42 pm
Oggetto: Immigrazione
SEGRETERIA POLITICA FEDERALE
RAGIONARE
SULL?IMMIGRAZIONE:
LA NUOVA LEGGE
BOSSI
Settembre 2002
2
3
1 - La dimensione
del fenomeno ?Immigrazione?.
1.1 La presenza straniera in Italia: caratteristiche e
tendenze demografiche.
I dati sugli immigrati regolarmente presenti e residenti nel nostro
Paese, aggiornati al 1° gennaio 2000, forniscono un?ampia visuale
delle caratteristiche socio-demografiche della popolazione immigrata.
Attraverso la raccolta di informazioni effettuata dall?Istat, presso tutte
le anagrafi comunali, si è giunti a tracciare le linee dei flussi migratori
dello scorso decennio, e attraverso questi, a formulare delle ipotesi su
quelle che potenzialmente si prospettano per questo decennio, sia dal
punto di vista delle etnie interessate, che del sesso e dell?età dei
soggetti in questione.
Secondo il Ministero dell?Interno i permessi validi al 1° gennaio 2000
sono stati 1.341.000, ossia 250.000 in più rispetto all?anno precedente,
stima risultante dalla differenza tra i 370.000 nuovi permessi e i
120.000 scaduti nel corso del 1999.
Un dato sicuramente interessante e di controtendenza rispetto ad un
anno prima, è fornito dalla predominanza numerica maschile
(733.000, ossia +26%) su quella femminile (608.000, +20%). La
peculiarità di ogni migrazione è infatti data dall?accesso nella
regolarità di nuovi individui di sesso maschile, in maggioranza celibi e
più giovani rispetto alla restante popolazione immigrata.
La previsione è che comunque riprenderà la tendenza verso l?aumento
della popolazione femminile, che progressivamente porta
all?equilibrio tra sessi e all?aumento dei coniugati.
Gli anni ?90, dal punto di vista delle regolarizzazioni, hanno avuto
come protagonisti gli africani che al 1° gennaio 2000 costituivano
circa la metà dei 250.000 immigrati presenti in Italia da almeno 10
anni, contro appena il 7% dei 363.000 immigrati provenienti dall?Est
europeo; nel corso del 1999 sono invece entrati nell?area della
regolarità cittadini stranieri con un notevole incremento dall?Est
europeo: 100.000 immigrati, soprattutto da Albania e Romania.
4
L?aumento dei permessi di soggiorno è anche causa dell?incremento
dei permessi di lavoro, stabili intorno alle 660.000 unità tra il 1997 e
il
?99 e schizzati a 828.000 al 1° gennaio 2001, mentre una quota minore
è costituita dai ricongiungimenti familiari, i cui permessi sono
rilasciati per ¾ a donne.
I dati forniti dalle anagrafi, integrati da quelli provenienti dagli archivi
dei permessi di soggiorno, permettono di quantificare 1.550.000
individui regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 2000, a cui va
aggiunto un numero imprecisato di clandestini.
1.2 Squilibrio demografico nel Mondo ed immigrazione
extra-europea.
Nell?analizzare lo scenario demografico del mondo, si osservano due
fenomeni contrapposti. Da un lato un aumento preoccupante della
popolazione mondiale, passata da due miliardi nel 1930 ad una stima
di oltre otto miliardi nel 2020; dall?altro un forte calo demografico ed
un invecchiamento della popolazione europea. Questa ultima
situazione ed il benessere materiale esistente in Europa hanno fatto sì
che in questi ultimi decenni si sia prodotto un fenomeno crescente di
migrazione verso l?Europa da altri continenti.
Negli ultimi 35 anni la popolazione mondiale è aumentata di circa 2
miliardi. Prevedere a quanto ammonterà la popolazione mondiale nel
futuro - essa cresce nell?ordine di 95 milioni per anno, un milione di
persone ogni 4-5 giorni - è difficile. Ad un numero superiore a 10
miliardi si arriverà dal 2020 al 2060 considerando gli studi realizzati
da diversi demografi, sociologi e studiosi del tema.
La differenza equivale a 5 miliardi di persone: poco meno degli attuali
abitanti del pianeta.
Popolazione mondiale:
1830: 1 miliardo 1986: 5 miliardi
1930: 2 miliardi 2010: 7 miliardi
1960: 3 miliardi 2020: 8 miliardi
1975: 4 miliardi 2060: oltre 10 miliardi ?
Questa crescita è molto differenziata a seconda dei continenti presi in
considerazione. In Asia, per esempio, la Cina ha ancora di fronte una
forte espansione demografica. Così da 1,06 miliardi del 1986 è passata
a 1,24 nel 1997.
5
La popolazione dell?Africa subsahariana è passata dai 100 milioni del
1900 ai 230 milioni del 1960, per arrivare ai 450 milioni di oggi. La
popolazione dell?Africa aumenterà dagli attuali 600 milioni a 1200
milioni di abitanti in soli 25 anni. L?Europa ha di fronte a sé una
nuova emergenza che si affaccia sul Mediterraneo: dal Maghreb alla
Turchia, 200 milioni di persone vivono con un reddito medio 15 volte
inferiore a quello dell?Unio ne Europea, ed è difficile prevedere il
divario fra 30 anni quando gli abitanti, in grande maggioranza
musulmani, e con sistemi politici tutt?altro che pluralistici, saranno tre
volte di più dell?attuale numero: milioni di immigrati in cerca di un
futuro economico o di un rifugio politico.
Per quanto riguarda l?America Latina ed i Caraibi si prevede che si
raggiungeranno 810 milioni di abitanti per il 2025. Per tale data le
popolazioni dei paesi del terzo mondo saranno aumentate del 75%.
Nel frattempo i paesi sviluppati cresceranno appena del 12%. Esiste
una notevole diversità tra i tassi di fertilità dell?Unione Europea (la
quale ha il più basso indice di natalità del 1995: 1,43%) e quelli dei
paesi del terzo mondo.
Il problema dell?Europa è la diminuzione della sua popolazione,
accompagnato da un suo rapido invecchiamento. Un documento
del Parlamento Europeo del 1986 ha previsto che la popolazione
totale dell?Unione Europea diminuirà di 25 milioni di unità entro
il 2025.
Nel 1983, dei 15 paesi dell?Unione Europea, l?unico con un indice di
fertilità sufficientemente alto (2,75 figli per donna) era l?Irlanda a
maggioranza cattolica. Nel 1995 lo stesso indice era sceso ad 1,84.
Ricordiamo che è necessario un indice di fertilità di 2,1 per
determinare un ricambio generazionale completo.
L?Unione Europea, con 371,5 milioni di abitanti (che in confronto ai 5
miliardi della popolazione mondiale rappresentano solo il 6,5%)
conosce un invecchiamento costante della sua popolazione.
I demografi segnalano che se l?indice di natalità si abbassasse
ulteriormente, il calo demografico porterebbe all?estinzione della
società europea. Questa sarebbe una vera ?spirale della morte? alla
quale pericolosamente si avvicinano oggi le popolazioni europee.
L?Italia in questo contesto europeo è uno dei paesi con il più drastico
calo demografico. Si pensi che la Svezia ha una fecondità più alta
della nostra del 50%. Se nel 1930 la popolazione di 40.987.000 di
unità ?produceva? 1.084.000 nascite, nel 1992 56.960.000 di unità
6
?producevano? 575.000 nascite, e nel 1995 57.332.996 di unità hanno
?prodotto? 521.345 (nel 1995 i matrimoni sono stati 283.025).
Continuando di questo passo, tra vent?anni saremo quasi 5 milioni in
meno.
Oggi in Italia e Padania aumentano gli abitanti solamente per effetto
dell?immigrazione. Questo fenomeno è particolarmente pronunciato in
Padania.
Nel 1996 in quattro regioni (Liguria, Toscana, Emilia -Romagna e il
Friuli-Venezia Giulia) il numero di figli per donna è sceso sotto
l?unità, al di sotto della già bassissima media italiana.
L?inarrestabile processo di marcia verso l?estinzione viene
?nascosto? dall?ondata migratoria di cui il nostro paese è divenuto
oggetto. Poiché tutte le nazioni degli altri continenti hanno un indice
di natalità molto più alto si può affermare con sicurezza che la Padania
è uno dei paesi al mondo in cui nascono meno bambini: triste e
preoccupante prospettiva.
Meno bambini e più anziani, dunque. La popolazione europea non
solo diminuisce ma anche invecchia, perché il numero degli anziani
aumenta e allo stesso tempo diminuisce il numero dei bambini.
Nell?Unione Europea la speranza di vita per le donne è di 78,2 anni e
per gli uomini 71,6 (rispettivamente 80 anni e 73 anni per l?Italia nel
1995). La popolazione italiana negli ultimi anni è invecchiata
velocemente. Dal 1961 al 1993 i ventenni sono diminuiti di tre milioni
mentre la presenza degli ultra sessantenni è aumentata di 4 milioni. I
sessantacinquenni sono passati dal 13,2% dalla popolazione italiana
del 1981 al 15% di oggi, ciò vuol dire che più o meno un italiano su
sei ha più di 65 anni; e per il 2000 gli anziani saranno circa 10 milioni,
più o meno il 17,5% di tutti gli italiani; nel 2030 l?Italia avrà il 35%
di
ultra sessantenni.
La curva dell?invecchiamento sempre più accentuata comporta
conseguenze catastrofiche, nel campo previdenziale, per esempio.
Le ragioni del basso indice di natalità sono varie e diverse:
desacralizzazione della società europea, distruzione della famiglia
come istituzione, sfiducia nel futuro, perfezionamento delle tecniche
anticoncezionali, aumento dell?aborto, ecc. Tutto ciò ha creato una
disaffezione nei confronti della formazione di una famiglia e della
procreazione.
I problemi economici, che sono spesso relativi nelle società sviluppate
come sono quelle dell?Unione Europea, hanno acquistato un primato
7
nella mentalità dell?europeo che, per non penalizzare il proprio
conforto e benessere materiale, evita sempre più spesso di fondare una
famiglia. Lo studio prima e la ricerca di un lavoro accettabile poi,
inducono i giovani a posticipare la decisione di costituire una loro
famiglia. A ciò si aggiunge, almeno in alcuni paesi dove la densità
abitativa è elevata, la difficoltà a trovare un alloggio adeguato a fronte
di redditi scarsi o incerti. Per contro, alla voglia di possedere sempre
di più, si aggiunge una propaganda che coltiva un clima poco
favorevole al matrimonio e alla natalità.
In un drammatico rapporto pubblicato dal CNR nel 1993, si calcolava
il ?costo economico dei figli?. La nascita di un figlio comporta in
prospettiva un aumento del 25% circa delle spese familiari, che
lievitano addirittura del 90% in presenza di tre figli. Di fronte a questa
situazione, inoltre, si verifica, di fatto, una penalizzazione, da tutti
i
punti di vista (economico, fiscale , degli assegni familiari e della
disponibilità di alloggi) delle coppie che intendono procreare. La
necessità di disporre di un doppio reddito familiare costringe la coppia
a procastinare il concepimento dei figli, soprattutto in assenza di vere
politiche di sostegno alla famiglia.
La natalità è in crisi perché è in crisi la famiglia. Attualmente noi
assistiamo alla scomparsa della famiglia come nucleo centrale della
società.
Di fronte ad un Europa sempre più vecchia e con una sempre minore
natalità si estende il Nord Africa con una popolazione in costante
aumento. Cinque paesi: Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto
hanno un tasso di natalità attorno al 30 per mille ed un progressivo
deficit alimentare che porterà ad un pericolosissimo squilibrio per
tutto il mediterraneo.
La metà degli abitanti del Maghreb sono giovani con meno di diciotto
anni, circostanza che crea enormi problemi di educazione e impiego. Il
ritmo di crescita della popolazione del Maghreb è molto veloce.
All?inizio del secolo Italia, Portogallo, Francia, Spagna, ex Jugoslavia,
Albania, Grecia e Malta sommavano il 70% della popolazione totale
dei paesi del Mediterraneo. Il loro peso demografico è oggi sceso al
55% e tende progressivamente a ridursi verso un tasso che nel 2020
scenderà al di sotto del 40%. Sembra invece inarrestabile l?impennata
demografica dei paesi della sponda sud del nostro mare (Marocco,
Libia, Algeria, Tunisia ed Egitto) e di quella orientale (Turchia, Siria,
Israele, Giordania e Cipro).
8
Tra le ragioni che favoriscono la fecondità della popolazione possiamo
elencarne almeno due: il rifiuto religioso di ogni controllo della
natalità ed il costume degli Arabi di sposarsi molto giovani.
Nel Maghreb il periodo di fertilità si allunga di dieci anni rispetto alla
media europea.
Va però sottolineato come gli ultimissimi dati danno un sensibile
abbassamento dei tassi di fertilità del Nord Africa. Dunque le
previsioni di lungo periodo consentono di respingere l?idea secondo la
quale è assolutamente inevitabile che i nostri popoli vengano
sommersi a patto che ci sia una ripresa sensibile della nostra
procreazione, tale da assicurare il necessario ricambio generazionale.
Ciò significa che le scelte politiche in materia di immigrazione dei
prossimi anni sono di importanza cruciale : c?è ancora una speranza.
Dal 1980 il deficit alimentare è un elemento destabilizzante in tutta la
regione.
L?importazione di alimenti pesa progressivamente sul bilancio
commerciale di Marocco, Algeria e Tunisia. Quest?ultima venti anni
fa era in grado di nutrire dieci milioni di persone, oggi è diventata il
quarto paese importatore di grano del terzo mondo.
Nel sud del mondo vive l?80% della popolazione della terra, ma la
ricchezza che produce è pari al 22% di quella mondiale. A nord vive il
20% della popolazione, che produce e consuma il restante 78% di
ricchezza.
L?apporto che l?emigrazione dà all?economia dei Paesi mediterranei
delle rive sud ed est, dalle quali proviene una significativa quota della
spinta migratoria verso l?Europa, è molto significativo: i dati della
Banca Mondiale relativi a sei di questi Paesi (Turchia, Giordania,
Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco) fissano in 12.500 miliardi di
dollari le rimesse degli emigrati nel 1993, pari al 4,5% del Pil
aggregato. Si tratta di una somma quasi tripla, rispetto ai circa 4.400
miliardi di dollari che questi Paesi hanno ricevuto quale aiuto ufficiale
allo sviluppo nello stesso anno.
Per frenare la drammatica fuga verso l?Europa (l?Istat calcola che
attualmente dai Paesi musulmani provengono più di 5 milioni di
persone), nell?immediato futuro esiste una sola soluzione, escludendo
il controllo delle nascite: l?intervento dei paesi del Nord in modo
integrato e con impegno per lo sviluppo bilanciato delle economie dei
paesi del Sud del Mediterraneo.
9
1.3 Immigrazione ed aumento della criminalità in Italia:
un?equazione reale.
Nell?ultimo quindicennio in Italia, il numero dei reati commessi dagli
stranieri è aumentato notevolmente. A questo aumento hanno
contribuito sia gli immigrati regolari che quelli irregolari, anche se
quest?ultimi sono i principali protagonisti (70% dei denunciati per
lesioni volontari, 75% per gli omicidi, 85% per i furti e le rapine).
La crescita della criminalità degli irregolari è stata favorita
dall?inefficienza del sistema dei controlli, a partire dalla legge
Martelli, e dall?impossibilità di effettuare le espulsioni.
Di fatto negli ultimi anni si è assistito ad un aumento vorticoso della
delinquenza, in particolare nelle grandi città. Una criminalità nuova,
che sempre più spesso parla con accento straniero e che espropria i
nostri cittadini del loro territorio, privandoli della loro libertà e della
loro tranquillità.
Solo la malafede o un?ottusità senza limite, possono far negare la
correlazione tra l?immigrazione extracomunitaria e l?aumento della
criminalità comune. Questo drammatico legame, oltre a essere
facilmente riscontrabile mediante una qualsiasi rassegna stampa di
cronaca locale è dimostrato da cifre, statistiche e studi di carattere
universitario.
La situazione, al contrario di quanto spesso dicono gli
immigrazionisti, non è migliore negli altri paesi europei. Per esempio,
in Germania (paese con quasi otto milioni di immigrati, in gran parte
turchi), nel 1995 la percentuale di stranieri sugli indiziati di reato è
di
oltre il 35%, a fronte di una percentuale di stranieri sulla popolazione
tedesca di meno del 10%. In Svizzera ugualmente la quota dei
denunciati stranieri è passata dal 37% al 52% per gli omicidi ed ha
avuto un andamento simile per gli stupri. Ugualmente tale quota ha
superato il 35% in Austria. Gli ultimi dati sulla realtà nostrana
indicano che uno straniero su quattro ha problemi con la giustizia.
10
2 - La nuova Legge 30 luglio 2002, n. 189:
?Modifica alla normativa in materia di
immigrazione e di asilo?.
2.1 La Legge Turco-Napolitano ha rappresentato un passo
in avanti verso il baratro.
Con questa normativa, che sostituiva (in peggio !!!) la famigerata
Legge Martelli, il regime ulivista ha deciso di imporre ufficialmente la
società multirazziale in Italia ed in Padania, creando il caos e facendo
aumentare vertiginosamente il tasso di illegalità.
Tale Legge, che prende il nome dal Ministro della solidarietà sociale
Livia Turco e dal Ministro dell?interno Giorgio Napolitano, è una
legge che è stata influenzata ed in gran parte scritta dai gruppi di
pressione immigrazionisti della sinistra, che vogliono crearsi un
enorme serbatoio di voti extracomunitari. Non sono certo mancati gli
appoggi di una certa parte del mondo cattolico che, attraverso
innumerevoli associazioni ?caritatevoli?, hanno attinto a piene mani
dai finanziamenti pubblici previsti per le attività di accoglienza e di
cooperazione. Rimane sempre la legittima curiosità di conoscere
quanta parte di quei soldi sia stata effettivamente finalizzata agli scopi
prefissi.
L?orientamento e la filosofia generale del disegno di legge sono di per
sé negativi ed impregnati di pregiudizi e dogmi che tendono a far
considerare l?imposizione dell?immigrazione come un fatto
ineluttabile oltre che auspicabile. Attraverso il sistema dei
ricongiungimenti familiari previsti dalla Legge Turco-Napolitano si
spalancano le porte agli immigrati. Ugualmente, la Legge concede
indiscriminatamente la casa e l?assistenza economica agli
extracomunitari titolari di un semplice permesso di soggiorno. Anche
il sistema sanitario è stato piegato alla logica dell?immigrazione ad
ogni costo. Pur in assenza di doveri concreti, gli extracomunitari
hanno diritto ad ogni prestazione e per lo più in modo gratuito.
Nella stessa direzione viene prevista la concessione di una ?Carta di
Soggiorno? della durata di cinque anni, che praticamente concede tutti
11
i diritti della cittadinanza italiana e che può essere revocata solo in
caso di reati gravi.
La legge ?Turco-Napolitano?, si saldava inoltre con la Legge
?Mancino? (L.25 giugno 1993), che con la scusa di ?lottare contro il
razzismo? nei fatti reprime e perseguita coloro che si oppongono
all?invasione extracomunitaria, in base a reati di opinione.
In tal senso l?Art. 41 della ?Turco-Napolitano prevedeva che
?costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o
indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o
preferenza basata sulla razza, il colore, l?ascendenza o l?origine
nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia
lo scopo o l?effetto di distruggere o di compromettere il
riconoscimento, il godimento o l?esercizio, in condizioni di parità dei
diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico,
economico, sociale e culturale e in ogni settore della vita pubblica?.
Dunque l?imprenditore che non voglia assumere degli stranieri, il
titolare di un bar che protesta per l?invadenza degli extracomunitari, la
proprietaria di case che si rifiuta di affittare la propria casa ad un clan
di albanesi (per fare solo qualche esempio), rientrano nell?ampio
catalogo discriminatorio previsto dall?art.41. Potranno dunque essere
perseguiti in sede giudiziaria, anche se il loro comportamento non ha
avuto alcun effetto concreto sull?immigrato, bastando la sussistenza
dello scopo. Inoltre interpretando sistematicamente questa
disposizione con quelle antidiscriminatorie della Legge Mancino, si
rischia una condanna penale fino a tre anni e le pene accessorie. Tutto
ciò senza aver commesso alcun atto di violenza verso lo straniero
immigrato.
Le medesime disposizioni sono previste per i funzionari pubblici.
In tal modo si crea una specie di ?Nuova Inquisizione?, che ha per
compito l?imposizione coercitiva dell?immigrazione extraeuropea
ai nostri popoli, criminalizzando preventivamente le persone e le
organizzazioni che si oppongono a tutto ciò.
Per questo la Lega ha proposto già a suo tempo l?abrogazione della
Turco-Napolitano mediante un Referendum popolare.
Gli orfani del marxismo e della dittatura del proletariato in salsa
cattocomunista, convertitisi oggi al Mondialismo, proseguivano (e
vorrebbero proseguire tuttora) in tal modo la loro sottile opera di
distruzione della civiltà europea, utilizzando l?immigrazione come
12
grimaldello e futuro elemento di destabilizzazione e caos; ma sulla
loro strada hanno incontrato la Lega Nord.
2.2 I principi della nuova Legge Bossi.
Dopo anni di dura battaglia politica che ha visto la Lega Nord ergersi
a paladino della tutela delle popolazioni padane e della salvaguardia
dei nostri territori, la proposta sull?immigrazione, denominata ?Bossi-
Fini?, è diventata definitivamente Legge di Stato l?11 luglio 2002 con
l?approvazione del Senato; l?entrata in vigore di questa legge,
avvenuta il 9 settembre 2002, dopo la pubblicazione sulla G.U. del
26.08.2002, afferma finalmente la legalità in tema di immigrazione e il
nostro Paese si avvicina agli altri Stati europei che hanno, in merito,
una normativa molto severa.
Questi i principali cambiamenti rispetto alla Turco-Napolitano.
· Il permesso di soggiorno verrà concesso solo allo straniero
che ha già un contratto di lavoro, se l?immigrato perde il
lavoro, dovrà tornare in patria.
· Scompare la figura aleatoria e buonista dello sponsor (un
soggetto o ente che dichiara l?esistenza di un posto di lavoro
sicuro, di un?abitazione e di quanto necessario per la
permanenza dell?immigrato nel nostro Paese), introdotta dalla
Turco Napolitano con lo scopo di controllare e garantire
l?immigrato, ma che in realtà altro non era se non uno
strumento per facilitare l?immigrazione.
· Nasce lo sportello unico in ogni provincia (presso la
Prefettura, Ufficio territoriale del Governo) che sarà
responsabile per l?assunzione dei lavoratori stranieri. Il datore
di lavoro dovrà fornire garanzie sulla disponibilità di un
alloggio dignitoso per il lavoratore straniero assunto. Le multe
sono raddoppiate per i datori di lavoro che impiegano in nero
extracomunitari irregolari: fino a 5.000 euro per ogni
lavoratore non in regola e arresto da tre mesi a un anno.
· E? dato un giro di vite anche sul fronte delle espulsioni: chi
viene trovato senza permesso di soggiorno viene rimpatriato
per via amministrativa, se è senza documenti e non si riesce a
identificarlo, dovrà lasciare il territorio entro tre giorni (con la
vecchia Turco-Napolitano erano 15). Lo straniero espulso che
13
rientra in Italia irregolarmente commette reato, è un
importante deterrente per chi, espulso, pensa di rientrare in
Italia impunemente.
· Non potranno entrare in Italia i condannati per traffico di
stupefacenti, favoreggiamento dell?immigrazione clandestina,
sfruttamento della prostituzione o dei minori; il permesso è
revocato altresì se ottenuto attraverso un matrimonio fittizio
con un cittadino italiano (o con uno straniero regolarizzato) a
meno che non vi sia un figlio che ha il diritto ad essere
tutelato a tutti gli effetti.
· Si prevede uno sconto di pena per gli scafisti pentiti che
aiutano le forze dell?ordine e i magistrati a individuare e
catturare organizzatori e manovali del traffico di esseri umani;
inoltre sono rafforzati i poteri della Marina militare per
bloccare le imbarcazioni che trasportano sulle nostre coste i
clandestini.
· Anche sui ricongiungimenti si volta pagina. Potranno
raggiungere l?immigrato regolare: il coniuge, i figli minori e
quelli maggiorenni (in questo caso solo se non sono in grado
di provvedere a se stessi), i genitori purché non siano
autosufficienti e abbiano più di 65 anni. E? importante
ricordare che la normativa precedente, voluta dal centro
sinistra, permetteva agli immigrati in regola di chiamare a sé
tutti i parenti a proprio carico fino al terzo grado, normativa
che, se combinata con le carenze anagrafiche di certi paesi,
aveva aperto le porte a milioni di individui, totalmente al di
fuori dei flussi migratori programmati.
· E? concesso ad ogni famiglia regolarizzare una colf ed un
numero illimitato di badanti; per la regolarizzazione di queste
è necessario presentare domanda apposita entro due mesi
dall?entrata in vigore della legge in questione alla Prefettura-
Ufficio territoriale del Governo competente per territorio; a tal
fine sono semplificate le procedure burocratiche.
· Agli immigrati che richiedono il permesso di soggiorno o il
suo rinnovo verranno prese le impronte digitali, in tal modo si
esce definitivamente dalla palude dell?incertezza attuale
determinata da immigrati provenienti da Paesi che magari
nemmeno dispongono di anagrafe e che nella peggiore delle
ipotesi cambiano nome ed identità come fosse un abito
14
vanificando il lavoro delle forze dell?ordine e della
magistratura.
· E? eliminato anche il sistema obbligatorio delle quote annuali
degli ingressi. Il ministero della cultura stabilirà, con decreto
annuale, il tetto per gli sportivi che svolgeranno la loro attività
in Italia.
Come è evidente si tratta di una legge seria che riporterà serenità sulle
nostre strade evitando masse di clandestini che vivono nell?illegalità e
offrirà agli immigrati onesti e volenterosi una vera integrazione e
soprattutto dignità, da oggi infatti l?immigrato avrà la reale aspettativa
di un lavoro serio e di un?abitazione.
La nuova legge ferma soprattutto l?invasione incontrollata per cui, da
un lato entra solo chi ha un lavoro, un importante principio che supera
la solidarietà pelosa, ossia fatta sulla pelle degli altri, imposta dai
precedenti governi, e dall?altro sono previsti aiuti per i Paesi che si
adoperano attivamente nella lotta ai clandestini.
La linea guida del provvedimento è quella di giustificare l?ingresso e
la permanenza dello straniero per soggiorni duraturi, solo per
l?effettivo svolgimento di un?attività lavorativa lecita.
Il contratto di lavoro è collegato ad un impegno del datore di lavoro
nei confronti del lavoratore e della nostra società, cioè dello Stato,
rendendo possibile il rientro nel Paese d?origine mediante la garanzia
dei mezzi necessari; il datore di lavoro che vuole assumere un
extracomunitario deve in primo luogo garantirgli un alloggio
dignitoso.
Al fine di combattere i gravi fenomeni delinquenziali che hanno
tristemente caratterizzato lo scorso decennio, di combattere la
clandestinità ed il lavoro nero e di dare nuovi impulsi produttivi ai
Paesi poveri cercando di ridurre le enormi differenze economiche
rispetto a noi, il programma del Governo prevede inoltre:
1) investimenti economici nei Paesi poveri per sconfiggere alla
radice l'immigrazione, infatti da sempre l??aiutiamoli a casa
loro? è stato uno dei punti principali nei programmi della
Lega Nord.
2) la diffusa illegalità che nel frattempo si è creata, va ?curata?
evitando sanatorie diffuse che fanno da richiamo per nuovi
clandestini.
15
3) investire nella famiglia e nei nostri figli ed in questo senso
vanno le leggi su:
a) gli asili nido;
b) gli aiuti ai pensionati ed agli anziani;
c) la fine del Tribunale dei minori con i giudici padroni
dei minori perché i figli appartengono alla famiglia e
non allo Stato;
d) stop deciso alla pornografia libera e alla prostituzione
nelle strade;
e) fondazioni sportive in tutte le scuole per riportare il
ruolo della scuola al centro della società.
Va detto che la Lega non è stata solo determinante a redigere il
programma della Casa delle Libertà, ma la maggior parte di queste
leggi sono state, in prima istanza, elaborate dal Ministro Umberto
Bossi.
2.3 Ecco più in dettaglio che cosa cambia.
La legge sull?immigrazione, presentata e ideata dal Ministro Bossi, è
una legge seria e severa che restituisce certezza ai cittadini.
Pubblichiamo qui di seguito un sunto degli articoli più significativi e
innovativi.
Art. 1. Stabilisce un punto fermo fondamentale nella lotta
all?immigrazione clandestina, ossia la detraibilità dalle imposte delle
erogazioni liberali verso i Paesi non Ocse (Organizzazioni per
Cooperazione e Sviluppo Economico). Nella elaborazione dei
programmi bilaterali di cooperazione e di aiuto il Governo tiene conto
delle collaborazioni di tali Paesi nel:
-Contrasto alle organizzazioni criminali.
-Lotta all?immigrazione clandestina.
-Lotta allo sfruttamento della prostituzione.
-Contrasto al traffico di droga e armi.
-Cooperazione giudiziaria e penitenziaria.
Art. 3. Prevede un decreto annuale dei flussi emanato entro il 31
dicembre antecedente l?anno di riferimento con la possibilità di
aggiornamento in caso di necessità. In mancanza del decreto si
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provvede transitoriamente con decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri (attualmente di competenza del Ministero degli Interni).
Art. 4. Il permesso di soggiorno è rilasciato alla stipula del contratto
di
lavoro. Per il lavoro subordinato, la durata del contratto non è
superiore a 9 mesi per lavoratori stagionali, non è superiore ad un
anno per lavoratori subordinati a tempo determinato e non è superiore
a due anni per lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Art. 5. Pena nullità il contratto deve contenere la garanzia del datore
di
lavoro per la sistemazione alloggiativa del lavoratore e l?impegno a
sostenere le spese di rientro nel Paese d?origine.
Art. 6. Per i soggetti che devono rientrare nei flussi annuali: possibilità
di stipula del contratto di lavoro anche a chi chiede di convertire il
permesso di soggiorno ottenuto per altri motivi in permesso per cause
di lavoro.
Art. 7. Introduce sanzioni pecuniarie per la mancata comunicazione
all?autorità di pubblica sicurezza dell?ospitalità concessa allo straniero
o della sua assunzione.
Art. 8. Carta di soggiorno: è ampliato da cinque a sei anni il periodo di
soggiorno necessario per richiedere la carta di soggiorno (documento
equiparabile alla carta d?identità).
Art. 9. Coordinamento unificato dei controlli sulle frontiere marittime
e terrestri con norme emanate dal Ministro dell?Interno.
Art. 10. Immigrazione clandestina:
1) Introdotto il reato di transito di clandestini presenti in Italia verso
altri Paesi.
2) Introduzione del reato di favoreggiamento dell?immigrazione
clandestina che costituisce un?autonoma fattispecie di reato (5 o più
persone: reclusione da 4 a 12 anni e 30 milioni per ogni clandestino
trasportato).
3) Ai condannati si applica il carcere duro come per i mafiosi.
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Art. 11. Espulsione amministrativa sempre eseguita con
accompagnamento alla frontiera. Il decreto è immediato ed
immediatamente esecutivo. Se sussiste un precedente penale senza
custodia cautelare è necessario il nulla osta del giudice che lo può
negare solo per inderogabili esigenze processuali. Dopo 15 giorni
senza risposta del giudice si considera il silenzio-assenso. In caso
d?arresto in fragranza o fermo, il giudice rilascia il nulla osta all?atto
della convalida dell?arresto. Allo straniero espulso è consentito
presentare ricorso al tribunale entro 60 giorni attraverso le attività
consolari italiane presenti nel suo Paese. Chi è espulso non può
rientrare in Italia per dieci anni (oggi sono 5). Per la trasgressione c?è
l?arresto da sei mesi ad un anno (oggi due-sei mesi). L?ulteriore
trasgressione all?espulsione disposta dal giudice determina la
reclusione 1-4 anni.
Art. 12. Per l?accertamento dell?identità del clandestino è concessa
una permanenza di 60 giorni al massimo nei centri d?accoglienza.
Art. 13. L?espulsione a titolo di sanzione sostitutiva e alternativa alla
detenzione vige in caso di pena detentiva fino a due anni, anche se la
sentenza non è irrevocabile e vale inoltre per il detenuto con pena
(anche residua) inferiore ai due anni.
Art. 15. E? previsto lo sportello unico per l?immigrazione presso le
Prefetture-Ufficio territoriale del Governo. Lo sportello unico
comunica ai centri regionali per l?impiego la richiesta di nuovi
lavoratori. La notizia viene diffusa e dà la precedenza ai lavoratori
italiani e comunitari. Solo in mancanza di questi si passa agli
extracomunitari.
Un discorso a parte merita di essere fatto per l?art. 33 riguardante
l?emersione del lavoro irregolare domestico, ossia l?annosa
questione di colf e badanti: l?art. 33 della legge di modifica della
normativa in materia di immigrazione ed asilo, prevede che chiunque
abbia occupato personale extracomunitario nei tre mesi antecedenti
la data di entrata in vigore della legge, adibendolo ad attività di
assistenza a componenti della famiglia affetti da patologie o handicap
che ne limitano l?autosufficienza (badanti) ovvero al lavoro domestico
di sostegno al bisogno familiare (colf), può regolarizzare il rapporto di
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lavoro denunciandone la sussistenza entro due mesi dall?entrata in
vigore della legge. La regolarizzazione è limitata ad un?unità per
nucleo familiare, riguardo al personale che svolge lavoro domestico,
mentre non sono posti limiti per il numero di coloro che sono adibiti
all?assistenza di familiari affetti da patologie o handicap (in tal caso,
è
necessario presentare apposita certificazione medica).
I moduli per l?emersione del lavoro irregolare domestico e per la
legalizzazione di altre categorie di lavoratori subordinati
extracomunitari sono disponibili dal 28 agosto ed utilizzabili dal 9
settembre 2002 presso 14.000 uffici postali.
I datori di lavoro che presenteranno la dichiarazione di emersione di
lavoro irregolare, secondo quanto stabilito dalla legge, non saranno
punibili per le violazioni delle norme relative al soggiorno, al lavoro
e
di carattere finanziario, relative all?occupazione dei lavoratori
extracomunitari indicati nella dichiarazione. Non potranno, tuttavia,
essere regolarizzati i rapporti di lavoro degli extracomunitari nei
confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione
per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggiorno o
che risultino segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni
internazionali in vigore in Italia, ai fini della non ammissione nel
territorio dello Stato o che risultino denunciati per uno dei reati
indicati negli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale, salvo
che i relativi procedimenti si siano conclusi con un provvedimento che
esclude il reato o la responsabilità dell?interessato, ovvero risultino
destinatari dell?applicazione di una misura di prevenzione, salvi in
ogni caso gli effetti della riabilitazione.
La legge prevede altresì la legalizzazione della posizione degli
extracomunitari irregolari che prestano lavoro subordinato, a
condizioni analoghe a quelle stabilite nell?art.33.
In ogni caso, è previsto che la denuncia della sussistenza del
rapporto di lavoro irregolare debba essere indirizzata alla
Prefettura ? Ufficio Territoriale del Governo competente per
territorio, mediante la presentazione di apposita dichiarazione da
presentare, da parte del datore di lavoro, presso gli uffici postali.
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3 - Perché dire ?no!?
alla società multirazziale.
3.1 I fautori del disordine.
L?immigrazione extracomunitaria è favorita e sostenuta da un?insieme
di forze che la presentano come un fenomeno spontaneo ed
irreversibile al quale non è possibile opporsi; la società multirazziale
è
principalmente sostenuta da un?alleanza fra il mondialismo finanziario
e la sinistra internazionale che si basa su ragioni economiche ed
ideologiche.
L?economia globale, prescindendo da Popoli e Stati, concepisce il
mondo come un mercato unico attraverso il quale spostare gli uomini
ed i capitali seguendo esclusivamente la logica del profitto. Per
accelerare il processo di mondializzazione si vuole dunque creare la
figura del consumatore globale, sradicato da storia e tradizioni, senza
identità alcuna se non quella assegnatagli dalla pubblicità di turno sul
modello di società multirazziale santificata dai vari Benetton, Mac
Donald, Nike, Nestlè, Del Monte o Adidas, ecc. .
Il nemico principale di tale sistema di disvalori ed interessi sono i
Popoli e la loro volontà di indipendenza ed autodeterminazione.
I sostenitori dell?immigrazione extraeuropea vogliono negare
l?esistenza di Popoli e Nazioni, sostenendo un cosmopolitismo
individualista di massa che sgretola le identità e i sentimenti di
appartenenza territoriali, a tutto vantaggio del mercato globale.
In questo sistema, paradossalmente, la sinistra favorisce i grandi
potentati internazionali che attraverso la globalizzazione del lavoro
hanno come obiettivo la sistematica riduzione dei salari europei e
mettono i nostri lavoratori in concorrenza diretta con gente disposta a
lavorare per pochi euro, minacciando altrimenti di delocalizzare le
attività nel Terzo Mondo.
L?immigrazione extracomunitaria in Padania ed in Italia, favorita
dai precedenti Governi miopi, se non complici, ha assunto le
proporzioni di una vera e propria invasione: infatti, oltre un certo
limite percentuale, l?arrivo di popolazioni straniere, sia anche pacifico,
si trasforma in un fenomeno di sostituzione e depossessamento
territoriale nei confronti del popolo che abita originariamente il
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territorio in oggetto: lo insegnano la storia ed il buon senso. Chi
poteva immaginare solo 15 anni fa che interi quartieri di città come
Torino, Milano, Genova, Padova, Brescia (solo per fare degli esempi)
sarebbero stati dominati territorialmente da extracomunitari?
Di fronte alle accuse di razzismo che vengono lanciate contro chi si
oppone alla distruzione del nostro popolo, bisogna ribadire con forza il
sacrosanto diritto della nostra gente a mantenere e difendere le proprie
identità etnico-culturale e religiosa e a non essere ridotta ad una
minoranza residuale.
Un argomento che le lobbies immigrazioniste adducono a sostegno
dell?arrivo degli extraeuropei, è che tale fenomeno risolverebbe il
grave problema dell?invecchiamento e del calo demografico del nostro
Paese; assurdo! Costoro pensano di risolvere questo problema
prevedendo di sostituire popolo a popolo! Oggi la Lega di Governo
tutela invece la famiglia e la maternità, applicando il principio della
preferenza nazionale e comunitaria.
3.2 Società Multirazziale e Mondialismo.
La cosiddetta società multirazziale che si vuole imporre, è ben lontana
dal paradiso propagandato.
Ciò è dimostrato dalle enormi tensioni che attraversano le nazioni
occidentali a più alto tasso di immigrazione.
Gli Stati Uniti, modello di riferimento ideale e pratico di tale
conformazione sociale, sono teatro quotidiano di conflitti interrazziali
che sfociano spesso in vere e proprie esplosioni di violenza.
Nella vicina Francia, tradizionale terra d?immigrazione, intere
comunità di extraeuropei si mettono in posizione di antagonismo e
conflitto con la società di ?accoglienza?, ricordiamo per esempio i
quartieri nord di Marsiglia e le ?Banlieus? calde di Parigi.
La società multirazziale, togliendo punti di riferimento culturali ed
identitari comuni, è un ulteriore passo in avanti sulla strada
dell?alienazione e della solitudine dell?individuo che si sente solo e
schiacciato di fronte ad uno Stato-apparato sempre più lontano e privo
di senso (non basandosi più su dei valori e delle origini comuni) ed un
mercato globale sempre più spietato.
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La nostra critica muove da principi, che vanno trasmessi ad
un?opinione pubblica che è in larga maggioranza istintivamente
contraria al fenomeno dell?immigrazione extra-europea di massa.
Se si accusa continuamente gli europei di razzismo e xenofobia, non è
perché da noi l?odio per gli altri è sviluppato in maniera maggiore che
altrove nel mondo. Al contrario è proprio perché da noi il sentimento
di appartenenza nazionale ed etnico è più combattuto che altrove.
Non è certo in Cina, in Turchia o nel mondo Arabo, che i matrimoni
interetnici ed interreligiosi, sono pratic ati e presentati come un bene.
Questa forma di tolleranza è praticata solo da noi. Perché quindi i
nostri popoli sono continuamente accusati di razzismo?
La ragione sta in una regola psicologica elementare: quando si dubita
di se stessi e ci si giustifica, l?avversario non esita ad attaccare. E?
infatti questa cattiva coscienza, questa vergogna verso se stessi,
instillata dal pensiero nichilista post-sessantottino che dà la sensazione
ai nemici della civiltà europea di aver già vinto la battaglia.
La forza dei nostri nemici è la conseguenza della nostra debolezza.
La minaccia ?razzista? va ricercata nel pensiero e nell?azione
distruttrice del mondialismo, il quale attraverso una sottocultura
commerciale planetaria, progetta di edificare un ?Villaggio
Mondiale?, anglofono e totalitario sulle rovine dei popoli. Questi
mondialisti sono i veri razzisti in quanto negano le diversità delle
culture e dei popoli. Il patriottismo è l?ultimo ostacolo al progredire
degli imperi planetari americani e islamici.
Coloro che lottano per preservare la sopravvivenza delle loro nazioni,
rappresentano il campo delle diversità delle culture della vera
tolleranza e della libertà, mentre il multicuturalismo americanomorfo
rappresenta quello dell?uniformità dello sradicamento e
dell?asservimento.
La Lega Nord per l?Indipendenza della Padania afferma una visione
differenzialista del mondo.
Spesso e volentieri coloro che si oppongono all?immigrazione
extracomunitaria sono solo persone che non disprezzano i propri
antenati, la propria lingua e la propria cultura, sono fiere della propria
comunità etnica senza per questo giudicarla superiore alle altre,
accettano le differenze, preferiscono a priori il loro prossimo ai
membri di altri gruppi etnici, senza per ciò rifiutare la cooperazione.
22
Altro che razzisti queste persone hanno solo una reazione difensiva di
fronte ad un fenomeno che minaccia l?identità della comunità alla
quale appartengono.
Nel campo dell?immigrazione l?ipocrisia regna sovrana, si arriva
addirittura a sostenere la necessità da parte dei media, di occultare
l?identità o l?origine etnica dei malfattori quando questi non sono di
origini europea: per esempio, in Francia in questi casi si parla
genericamente di ?giovani?.
Per imporre l?immigrazione, si è messa in campo una legislazione che
reprime ogni espressione di sentimenti definiti ?razzisti? in senso
ampio, reprimendo potenzialmente ogni senso di appartenenza
identitario, pensiamo ad esempio alla Legge Mancino.
Cancellando la memoria della propria storia e la consapevolezza dei
doveri verso i propri discendenti, un popolo perde la sana facoltà di
distinzione del medesimo e dell?altro.
La semplice presenza degli immigrati extra-comunitari sul nostro
territorio, non può essere considerata sufficiente per naturalizzarli e
concedergli i diritti di cittadinanza. Per diventare membri di una
società bisogna esprimere un consenso. Ma chi deve farlo? Su questo
punto i mondialisti e le lobby immigrazioniste tengono conto solo del
consenso degli immigrati, ovvero di coloro che hanno tutto l?interesse
di accordarlo, sostenendo in pratica che nel momento in cui costoro
ritengono di trovare vantaggioso rimanere nel paese che li ha accolti la
naturalizzazione dovrebbe essere una pura formalità. Chiaramente si
dimenticano di chiedere il consenso delle popolazione autoctone che
subiranno gli effetti di questa immigrazione.
Dunque in quest?ottica perversa si sostiene che gli immigrati hanno il
diritto ?sacro? di venire e restare da noi (conservando la propria
cultura), mentre i padani vengono invitati a dimenticare la loro storia,
la loro cultura e la loro identità.
Concretamente è in atto una forma di imperialismo demografico che
tende a far diventare le nostre nazioni demograficamente,
culturalmente e politicamente, un appendice di paesi che non
appartengono al continente europeo.
La presenza di milioni di extra-comunitari in Europa potrà essere un
elemento inibitore per la politica internazionale dei nostri paesi nei
confronti di altri Stati, che utilizzeranno le loro comunità immigrate
come forza di pressione e di ricatto; pensiamo per esempio alla
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Turchia, paese islamico aderente alla Nato e aspirante membro
dell?Unione Europea.
In questo quadro si assiste ad uno spostamento delle frontiere verso
l?interno, che creano così delle ?enclaves? etniche extraterritoriali, le
quali in caso di tensioni condurranno ad una ?libanizzazione? dei
nostri paesi.
Il ?pensiero politicamente corretto?, sopprimendo la dicotomia
tradizionale straniero-autoctono e colpevolizzando ogni sentimento di
appartenenza patriottico, squalifica di fatto le ricerche geostrategiche
per la semplice ragione che esse prendono in considerazione la
valutazione delle minacce in base alle costanti geografiche, culturali,
ed etniche dei popoli e delle nazioni.
Al contrario l?Europa non è mai stata multirazziale. Sebbene nella sua
storia millenaria si siano verificate migrazioni interne ed immissioni di
componenti razziali differenti, tuttavia le etnie europee hanno
mantenuto una sostanziale omogeneità ed una reciproca affinità
derivante dalla comune origine indoeuropea.
24
Sommario
1 - La dimensione del fenomeno ?Immigrazione?.
1.1 - La presenza straniera in Italia: caratteristiche e
tendenze demografiche. ??????????????????????...????.???.. pag. 3
1.2 - Squilibrio demografico nel Mondo ed immigrazione
extra-europea. ?????????????????????????????.?????.???.. pag. 4
1.3 - Immigrazione ed aumento della criminalità in Italia:
un?equazione reale. ????????????????????????.???????.??.. pag. 9
2 - La nuova Legge 30 luglio 2002, n. 189: ?Modifica
alla normativa in materia di immigrazione e di asilo?.
2.1 - La Legge Turco-Napolitano ha rappresentato un passo
in avanti verso il baratro. ???????????????????...?????.??.???.. pag. 10
2.2 - I principi della nuova Legge Bossi. ??????????...????????????.. pag.
12
2.3 - Ecco più in dettaglio che cosa cambia. ??????..?????????????.. pag.
15
3 - Perché dire ?no!? alla società multirazziale.
3.1 - I fautori del disordine. ????????????????????????????..????.. pag.
19
3.2 - Società Multirazziale e Mondialismo. ????????????.?????????.. pag.
20
Segreteria Politica Federale.
A cura del dott. Alessandro Marelli
Si ringraziano il dott. Giorgio Mussa e il dott. Massimiliano Paleari
settembre 2002
Stampa: Boniardi Grafiche - Milano
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