E' ufficialmente sancito, a dispetto di "uomini" come l'on. Violante e kompagni, e dei kompagni (o kameratti) Procuratori d'Assalto di Milano, il pur discutibilissimo (eccome!) on. Bettino Craxi non era propriamente un latitante ma quasi un esule.....furono infatti violati i suoi diritti umani, e segnatamente quello ad avere un giusto processo. Era palese, ma in Italia non si poteva dire senza suscitare la reazione scomposta della sinistretta e pure di certa destra fascistoide o nazi-padagna. L'ha stabilito invece la Corte Europea. C'è un Giudice a Strasburgo!
da www.ilnuovo.it
" Caso Craxi, la Corte di Strasburgo condanna l'Italia
Secondo la Corte dei diritti umani, nei procedimenti a carico dell'ex leader socialista furono violati alcuni commi relativi al diritto ad avere un giusto processo.
ROMA - Il Tribunale europeo per i diritti umani ha condannato oggi l'Italia in merito alla denuncia presentata dall'ex presidente del Consiglio, Bettino Craxi, per violazione del suo diritto a un processo giusto. La Corte di Strasburgo ha infatti stabilito che furono violate le norme che riguardavano le modalità con cui venivano effettuate le testimonianze.
Il tribunale ritiente che la presa d'atto di questa violazione della Convenzione europea sui diritti umani sia "una soddisfazione giusta e sufficiente" per la famiglia dello scomparso leader socialista.
In pratica, si dà ragione a Craxi che denunciò come nei processi a suo carico, non vennero utilizzate testimonianze dirette bensì rese a processi collaterali o da persone poi decedute o da soggetti che si avvalsero successivamente del diritto di non rispondere.
La Corte di Strasburgo ha, nella stessa sentenza, assolto i giornalisti dall'accusa di avere inficiato, con la loro campagna stampa, il diritto del ricorrente a un processo equo. Ha altresì respinto quel ricorso che denunciava l'impossibilità del collegio di difesa di Craxi di preparare i processi perchè troppo ravvicinate le date delle diverse udienze.
La sentenza pronunciata oggi dai giudici di Strasburgo chiude l'unico ricorso rimasto aperto e che riunificava tutti gli altri presentati da Craxi nel contestare la regolarità dei processi Eni-Sai, Banco Ambrosiano, Enimont, Metropolitana milanese, Cariplo ed Enel: tutti conclusi con una condanna, tranne quello per la Cariplo.
Secco il commento del figlio, Bobo. "Mio padre - dichiara - ebbe ragione due volte: la prima a ritenersi perseguitato dalla giustizia che usò due pesi e due misure, la seconda a voler appellarsi alla Corte Europea per i Diritti Umani. Questo pronunciamento favorevole che condanna l'Italia giustizialista è dedicato alla sua memoria".
(5 DICEMBRE 2002; ORE 16:10) "
Shalom e saluti liberali