www.gazzettadelsud.it
Inchiesta della Procura calabrese sul movimento di estrema destra diretto da Roberto Fiore
Castrovillari, forzanovisti indagati
Reato ipotizzato per 24 militanti: ricostituzione del partito fascista
COSENZA – Nostalgici del Ventennio. Attivisti politici dell'estrema destra che avrebbero lavorato, e neppure tanto segretamente, alla ricostruzione del Partito nazionale fascista. Così la pensa il pm Giuseppe Biondi, di Castrovillari, che ha iscritto sul registro degl'indagati ventiquattro militanti del movimento “Forza Nuova”. L'inchiesta è coperta dal più assoluto riserbo. Il reato ipotizzato dall'accusa è quello di presunta violazione della legge 645 del 1952 «a Castrovillari e nei comuni del circondario, dal dicembre del 2000, in permanenza». Gli avvisi di garanzia sono stati notificati nei giorni scorsi, ma solo ieri è trapelata la notizia. Impossibile, comunque, trovare conferme attraverso fonti ufficiali. L'attesa in Procura, a Castrovillari è risultata vana: il magistrato che si occupa del caso ha liquidato i cronisti con poche battute: «Non ho nulla da dire ai giornalisti. Mi spiace, arrivederci». Tutto qui. Il muro del silenzio rimane, dunque, impenetrabile. Bocche cucite anche nelle forze dell'ordine. Eppure i sussurri che s'inseguono nell'area del Pollino lascerebbero intendere che il magistrato abbia in mano elementi “interessanti” dal punto di vista investigativo. Indizi ben precisi, in particolare, nei confronti degl'indagati. Il caso sarebbe esploso due anni fa. Esattamente il 30 dicembre del 2000, il giorno in cui a Castrovillari veniva inaugurata, tra polemiche e veleni, la sede di “Forza Nuova”, alla presenza del leader nazionale del movimento, Roberto Fiore, che figurerebbe tra i destinatari del provvedimento giudiziario. Quel giorno, il centro del Pollino visse per ore blindato, perché contemporaneamente fu organizzata una contromanifestazione di protesta con i rappresentanti della sinistra. I due raggruppamenti antagonisti non entrarono, fortunatamente in contatto, grazie anche alla massiccia presenza delle forze dell'ordine. Ma la festa per l'inaugurazione del nuovo presidio del movimento politico sarebbe stata solo il punto di partenza dell'indagine del pm Biondi. Al vaglio del magistrato inquirente ci sarebbe anche la lista dei candidati che “Forza nuova” presentò alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Castrovillari. Un elenco che sostenne la candidatura a sindaco del segretario regionale di “Forza nuova”, Giovanni Martino, a cui sarebbe stato notificato un altro degli avvisi di garanzia. Per la cronaca, il movimento non ha ottenuto il consenso necessario per garantirsi almeno un seggio nell'assise cittadina di Castrovillari. Tra i ventiquattro indagati figurerebbero altri componenti di quella stessa lista ed attivisti di “Forza nuova”. Gente che, a parere dell'accusa, avrebbe voluto ricostituire il partito fascista che l'attuale legislazione ha messo al bando. Ma l'inchiesta sarebbe solo all'inizio. Sul caso starebbero indagando anche gli agenti della Digos del commissariato diretto dal vicequestore Anna Paniccia. Nei prossimi giorni, probabilmente, gl'indagati (che sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Enzo Cersosimo, Mario Rosa e Santino Soda) chiederanno d'essere sentiti dal magistrato, per cercare di difendersi dalle accuse e per fornire la loro versione sui fatti.
G. Pastore