User Tag List

Pagina 3 di 6 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 54
  1. #21
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ....
    La relazione tra lotta di classe e rivoluzione proletaria è affrontata dal comunista consiliare Korsch in "Marxismo e Filosofia", sviluppando i presupposti precisati da Lenin (in un'opera fortemente critica non solo più verso gli epigoni di Lenin, ma verso lo stesso artefice della rivoluzione d'ottobre) e "storicizzando" la stessa teoria rivoluzionaria marxista.
    Scrive Korsch: " il compito storico della lotta di classe proletaria contro la classe borghese (...) consiste quindi nel distruggere il fondamento economico del potere di classe capitalistico, eliminando la mancanza di libertà del'uomo che lavora in produzione ”.
    Questa liberazione è lo scopo che si prefigge il partito rivoluzionario nella misura in cui organizza la classe e la conduce all'assalto del potere borghese. Assalto che è sindacale, politico, ideale.
    Korsch risolve in questo modo la relazione fra lotta tradeunionista, lotta rivoluzionaria e lotta ideologica : “come l'azione economica della classe rivoluzionaria non rende superflua l'azione politica (?), anche l'azione che è economica e politica ad un tempo non rende superflua l'azione ideale: questa deve essere piuttosto portata avanti fino alla fine sul piano pratico e teorico, come critica scientifica rivoluzionaria e attività di agitazione prima della presa del potere da parte del proletariato e come attività scientifica di organizzazione e dittatura ideologica dopo la conquista del potere ”.
    continua...

  2. #22
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ........
    La storicizzazione della teoria rivoluzionaria sostenuta da Korsch, porta l'eretico del comunismo a conclusioni in parte convergenti con alcune affermazioni del Bauer di “Socialdemocrazia o Bolscevismo?”, che egli svolge però da posizioni di “estrema sinistra", fino ad approdare alla convinzione, supportata da un ragionamento filosofico sulla “conservazione” della dialettica hegeliana nel marxismo e anche nel leninismo, che la teoria rivoluzionaria di Marx si è costituita “ non come si è sviluppata sulle proprie fondamenta, ma al contrario come emergente dalla rivoluzione borghese, una teoria dunque che è legata sotto ogni rapporto nel contenuto e nella forma ai caratteri generali del giacobinismo, della teoria borghese della rivoluzione ”. Nella sua genesi storica pertanto la teoria rivoluzionaria che è in Lenin centrale nella stessa determinazione dell'essenza e della prassi del partito comunista, è scoperta da Korsch come una teoria e prassi della rivoluzione democratico-borghese, come sua variante importata nel movimento operaio.
    La critica di Korsch è importante, non tanto per quel che rappresenta in sé nella storia del pensiero marxista “occidentale” del XX secolo, ma perchè permette di fare luce proprio sulla natura dell'ideologia comunista moderna come sviluppatasi sulla base dell'esperienza storica della rivoluzione d'ottobre e dei successivi tentativi prima occidentali (senza successo) e poi orientali (con alcuni risultati) di dare avvio alla “rivoluzione socialista mondiale”, auspicata dai vecchi maestri.
    continua...

  3. #23
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    .........
    La storicizzazione della “scienza marxista” della rivoluzione, congiunta alla realizzazione storica dei partiti leninisti e della Terza Internazionale aveva già portato Korsch a riflettere sul fatto che “ La coscienza metodica di un partito comunista non sta fuori o in qualche modo sopra la prassi di questo partito, ma forma una parte costitutiva importante di questa stessa prassi rivoluzionaria ”, concetto che applicato al ruolo del partito comunista, nella direzione del processo rivoluzionario DOPO la conquista del potere e l'instaurazione della dittatura rivoluzionaria, evidenzia come la relazione fra prassi e teoria (e fra teoria e lotta di classe con la mediazione dialettica della prassi politica), vada affrontata con gli strumenti della concezione materialistica della storia.
    Quella che Korsch denuncia nel 1926/27 (ancora) come una “deviazione riformistica del leninismo”, un “nuovo revisionismo” che colpisce questa volta un partito comunista al potere, quello bolscevico, è interpretata non a caso come “ il considerare come socialismo qualche cosa che è solo un capitalismo diverso, più sviluppato (???), un capitalismo di Stato, cooperativistico ”. Ma il Koprsh del 1930 e 31 è ormai consapevole che non si tratta tanto di una “deviazione dal leninismo”, in quanto è il leninismo stesso, nella sua struttura ideologica, il portatore dei germi ideologici e pratici di questa “deformazione”.
    continua.......

  4. #24
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ...
    Il problema della formazione della coscienza politica di classe, che il leninismo vuole portata dall'esterno della mera lotta economica, dall'esterno dell'autocoscienza proletaria come spontaneamente generata dalla posizione dei lavoratori nei rapporti di produzione capitalistici e nelle lotte sociali che dai medesimi sono determinati, è strettamente connesso con la questione della formazione storica della teoria rivoluzionaria e della corripondente ideologia comunista.
    Se l'ideologia comunista sorge in Marx ed Engels, sulla base della filosofia rivoluzionaria borghese, che trova la sua espressione intellettuale più elevata nella dialettica hegeliana, e in politica approda alla forma estrema del rivoluzionarismo giacobino, con la sua mitologia della dittatura rivoluzionaria e della virtù del Terrore come “dispotismo della libertà”, ecco che l'esperienza leninista si deve intendere nalla sua relazione con questa genesi e con la concreta esperienza storica del movimento socialista, a cavallo fra il XiX e il XX secolo, con le peculiarità tipiche delle necessità rivoluzionaria nella “fortezza europea della reazione”, l'autocratica Russia zarista.
    La formazione ideologica bolscevica, sostiene anche il Bettheleim, è senz'altro correlata alle vicende delle lotte di classe in Russia, tanto prima, che durante che dopo la presa del potere, sebbene l'ancoraggio datole da Lenin alla teoria marxista-rivoluzionaria sarà elemento caratterizzante imprescindibile.
    Nel Bordiga la rappresentazione della rivoluzione d'ottobre come “rivoluzione doppia”, ossia carica di compiti socialisti e proletari, da espletare da parte del partito rivoluzionario accanto a compiti ancora classicamente borghesi e democratici, non porta chiaramente alla determinazione di una relazione meccanica fra questa “natura” del processo storico concreto e la teorie e prassi leniniste. Bordiga interpreta innanzi tutto Lenin come il formidabile “restauratore” della invariante scienza marxista della rivoluzione proletaria, mentre senz'altro il concreto accorciamento della “rivoluzione doppia” alla sola fase borghese determinerà materialisticamente le progressiva degenerazione della formazione ideologica del partito al potere, non senza che il medesimo venisse attraversato dalla dinamica della mortale lotta di classe internazionale fra proletariato e borghesia.
    La concezione leninista del partito rivoluzionario e della funzione storica del partito nella elevazione della coscienza di classe proletaria a “coscienza socialista”, rappresenta in un certo qual modo la concezione leninista dell'egemonia, che è egemonia ideologica che deve essere conquistata sulla base della prassi rivoluzionaria del partito comunista, dispiegata secondo una strategia e una tattica a pieno campo.
    continua....

  5. #25
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    .........
    Questa concezione è strettamente connessa non solo con l'ideologia organizzativa del partito rivoluzionario, sempre sospeso fra l'essere un “partito di quadri” di “rivoluzionari di professione” e l'essere un “partito di massa” (verso il quale il partito di quadri è necessariamente proteso nella visione leniniana), ma anche con il ruolo storico del partito nella direzione della classe durante l'epoca della dittatura rivoluzionaria (ove la dialettica fra potere e consenso deve essere ancora indagata).
    La lotta di classe, che continua dopo la presa del potere come lotta per “spezzare la resistenza” della borghesia e per condurre la trasformazione conseguente dei rapporti sociali di produzione capitalistici, non è in grado di garantire che “spontaneamente” la classe operaia adempia al proprio ruolo rivoluzionario e incrementi la propria coscienza socialista man mano che procede verso l'edificiazione della società nuova. La lotta di classe nel periodo della dittatura rivoluzionaria del proletariato è ancora una lotta a tutto campo, e come dice l'eretico e antistalinista Korsch la dittatura è anche essenzialmente una “dittatura ideologica”. Lo scontro ideologico e politico tra le varie fazioni bolsceviche, soprattutto dopo la morte di Lenin, sarà uno scontro in cui ciascuna corrente non solo rivendicherà l'ortodossia teorica del proprio marxismo e del proprio “leninismo”, ma accuserà in qualche modo l'altra di essere una deviazione determinata dai fenomeni e dalla situazione particolare della lotta di classe in russia e nel contesto del conflitto internazionale fra proletariato e borghesia. Questo conflitto ideologico e teorico fra comunisti, fra bolscevichi, che si estenderà su scala internazionale, e che vedrà in Italia la liquidazione delle “deviazioni di sinistra” e di quelle “di destra” parallelamente a quanto accadeva in URSS, è un conflitto che qualsiasi cosa ne dirà poi Trotzky non poteva prevedere in alcun modo la conservazione o instaurazione di “metodi democratici” e di una “dialettica democratica” pur interna al partito unico terroristicamente al potere.
    continua...

  6. #26
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ......
    Lo stalinismo non ha espresso "idee originali" ne' riguardo la concezione del partito, ne' rispetto al rapporto fra partito-masse-stato operaio, ne' tantomento riguardo alla concezione della dittatura rivoluzionaria e della democrazia "proletaria". L'unica vera "innovazione" dottrinale di quello che fu definito da Lenin "il fantastico georgiano", ossia di Giuseppe Stalin, su questo terreno fu enunciata nel gennaio 1933, quando innanzi al Comitato Centrale bolscevico, annunciando che avrebbe continuato a "fustigare il partito", affermo' che : "l'abolizione delle classi non si ottiene con l'abolizione della lotta di classe ma con il suo rafforzamento ". La formazione ideologica bolscevica, dopo la "grande svolta" del 1924-25 con il trionfo della tesi della "costruzione del socialismo in un paese solo" e del 1929-30 con l'abbandono degli ultimi residui della NEP e con l'avvio della grande e criminale tragedia della "collettivizzazione forzata" dell'agricoltura, aveva visto la liquidazione politica dapprina delle "deviazioni di sinistra" dell'Opposizione Unificata trotzkysta-zinovievista, e poi dell'Opposizione "di destra" di Bucharin, Tomsky, Rykov e sostenitori dello "sviluppo a passi di tartaruga" e della necessità di proseguire e rivitalizzare la Nuova Politica Economica a suo tempo inaugurata da Lenin con il concorso anche di Trotzky.
    continua....

  7. #27
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ....
    La politica a zig-zag di Stalin, dapprima alleato di Zinoviev e Kamenev contro Trozky, poi di Bucharin contro Trotzky, Zinoviev e Kamenev, e poi sostenitore di un programma economico "super-industrialista" vicino a quello della "sinistra" trotzkysta e zinovievista per liquidare Bucharin è a suo modo esemplare.
    L'ideologia leninista della lotta ideologica da condurre per affermare l'egemonia dell'ideologia socialista su quella borghese, con la consapevolezza delle pressioni dell'ideologia del nemico sullo stesso partito rivoluzionario, soprattutto nei momenti "di svolta", viene portata al parossismo dalla dirigenza staliniana.
    La concezione del rafforzamento della necessità della lotta di classe (che è anche "lotta ideologica") nel periodo della dittatura proletaria è una necessità per Stalin che deve giustificare il perchè lo scontro, anzichè affievolirsi, si aggrava e lo Stato anzichè estinguersi, secondo le previsioni dei "maestri", diventa sempre più elefantiaco, invadente, totalitario, terroristico.

    continua.....

  8. #28
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Forse per comprendere la questione [della dittatura proletaria] è opportuno fare riferimento ad un teorico marxista che si colloca in una posizione "intermedia" fra i bolscevichi e il revisionismo socialdemocratico: l'austromarxista Otto Bauer.
    Come altri "centristi" Bauer reputa, in buona sostanza, la teoria marxista della dittatura rivoluzionaria del proletariato come una sorta di retaggio borghese. Ossia come il frutto del fatto che Marx ebbe come modello soltanto, fino alla Comune, delle rivoluzioni borghesi, e soprattutto l'influenza enorme dell'esperienza giacobina durante la rivoluzione francese.
    Per questo la dittatura del proletariato poteva essere considerata ancora valida in Russia, paese arretrato e con compiti ancora "borghesi". Su questo piano Bauer assume posizioni che ricordano un po' presentate su questo forum da Soviet999, e che dal punto di vista del marxismo "ortodosso" e del leninismo...stanno poco in piedi.
    Scrive infatti Bauer in "bolscevismo o socialdemocrazia?" che la dittatura rivoluzionaria del proletariato in Russia "non è il superamento della democrazia, bensì una fase di sviluppo verso la democrazia " in quanto " il socialismo dispotico è il socialismo delle masse incolte cui la disciplina e la pianificazione del lavoro devono essere imposte da una potenza troneggiante su di loro. Una volta che la massa della nazione abbia raggiunto il livello più elevato di cultura, allora essa non sopporta più nessuna forma di onnipotenza statale, e nessuna forma di sottomissione ad un potere statale assoluto".
    Ma non è tutto. Bauer rileva anche una notevole differenza nei modi e nei processi della rivoluzione socialista tra un paese arretrato come la Russia e l'Europa centrale ed occidentale:
    " In Russia l'espropriazione violenta ed improvvisa del capitale, compiuta senza concedere nessun risarcimento, il semplice annullamento di ogni tipo di rendita, delle azioni e delle cartelle del debito pubblico colpisce solo il grande capitale, ed esattamente, sopratttutto il grande capitale straniero.
    Nell'Europa centrale ed occidentale, invece, verrebbe esproprieta la vasta massa della piccola borghesia, dell'intellighenzia, del ceto impiegatizio e contadino, che investono qui i loro risparmi(...) e ciò comporterebbe dei sommovimenti sociali immensamente più gravi che in Russia
    ".
    continua....

  9. #29
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ....
    Il socialista di sinistra Bauer, appoggia la rivoluzione bolscevica come rivoluzione buona per la russia, i cui limiti politici ed ideologici, rappresentano una sorta di sovrastruttura dei limiti econmico-sociali e culturali del paese. Per quanto riguarda l'occidente attacca i comunisti in quanto incapaci di comprendere le condizioni concrete della rivoluzione in società capitalistiche evolute, e in cui la situazione culturale e sociale da un lato non permette i metodi sbrigativi dei bolscevichi, dall'altro rende possibile una via al potere nell'ambito della democrazia.
    Ma questo è revisionismo, anche se svolto in modo difforme da Bernstein, o dallo stesso Kautsky.
    Perchè è revisionismo? Perchè viene abbandonata la concezione catastrofica dell'evoluzione del capitalismo che da Marx in poi ha influenzato, seppur in diversi modi, le tendenze rivoluzionarie dei partiti socialisti. Perchè mette in evidenza la situazione reale concreta (come Berstein) rilevando le difformità dalle previsioni marxiane (la scomparsa dei ceti medi, la pauperizzazione assoluta del proletariato e tante altre cosette del genere, NON si sono realizzate). Perchè come l'ultimo Kautsky pone fra il dominio della borghesia e quello del proletariato la possibilità di una sostanziale continuità istituzionale. Il proletariato perciò non deve abbattere (almeno non subito) la macchina dello Stato e le sue istituzioni, così come esistenti storicamente durante la fase capitalistico-borghese, ma deve utilizzarle e piegarle gradualmente al proprio volere, riformandole semmai con il consenso di tutti e disgregandone gli aspetti burocratici che ostacolano la trasformazione socialista.
    continua......

  10. #30
    SENATORE di POL
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Alessandria
    Messaggi
    23,784
     Likes dati
    2
     Like avuti
    10
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    .......
    Scrive infatti Otto Bauer: " La democrazia è qui la forma nella quale il proletariato può raggiungere ed esercitare il dominio, senza privare violentemente dei diritti quelle classi del popolo operoso avverse al proletariato che esercitano importanti funzioni nell'ambito dell'economia nazionale, senza doverle escludere dalla collaborazione, per lo meno sotto forma di opposizione, senza perdere gli indispensabili crediti esteri, senza condurre, attraverso una interruzione violenta del processo sociale di produzione e di circolazione, ad una catastrofe economica, in cui il dominio del proletariato dovrebbe soccombere ".
    Bauer non confonde il dominio proletario con l'idea marxiana (che lui reputa...giacobina e residuo borghese) della dittatura proletaria, e considera la democrazia non una forma della dittatura di classe ma un terreno di scontro fra le classi, che dunque può servire tanto alla borghesia che al proletariato.
    Questo evidente revisionismo, seppur "di sinistra", si preoccupa di evidenziare che la rivoluzione non deve distruggere le forze produttive che rendono una società matura per il socialismo, a pena di veder soccombere accanto al capitalismo e alla borghesia anche il proletariato. Questa è anche un'idea dell'ultimo Kautsky, e faceva parte anche del bagaglio delle obiezioni revisioniste al marxismo rivoluzionario da parte di Bernstein ed i suoi.
    La rivoluzione non nasce dalla catastrofe inevitabile a cui il capitalismo conduce la società, e a cui la lotta di classe, tramite l'intervento cosciente del partito rivoluzionario, offre una soluzione radicale nella trasformazione della società. La rivoluzione deve preservare le forze produttive e pertanto deve essere la più pacifica e democratica possibile, e limitare l'uso della forza al minimo indispendabile per piegare le resistenze violente che eventualmetne una parte della classe dominante potrà porre in atto.
    Cos'è allora più volontarista? Il punto di vista di Lenin, che vede nel socialismo il frutto della crisi distruttiva ed ineluttabile del capitalismo imperialistico, seppur in ragione dell'intervento del partito nel guidare la lotta di classe proletaria sulla via rivoluzionaria, o la posizione del socialismo di sinistra, per la quale sembrerebbe che il proletariato deve procedere verso il socialismo anticipando e impedendo tale crisi distruttiva, e avanzando in modo dal preservare le istituzioni e le forze produttive che eredita dal capitalismo?


    Saluti liberali.

 

 
Pagina 3 di 6 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. C'era una volta la dittatura del proletariato ora quella della rete
    Di salvo.gerli nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 24-04-13, 02:05
  2. Contro la dittatura della teoria dominante e per una nuova etica
    Di Comunardo nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 06-02-10, 16:12
  3. Dittatura del proletariato
    Di MaRcO88 nel forum Sinistra Italiana
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 20-12-09, 22:55
  4. Italia dittatura del proletariato
    Di LegioSH88 nel forum Destra Radicale
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 24-12-07, 12:25
  5. Risposte: 84
    Ultimo Messaggio: 07-06-02, 20:56

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito