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  1. #11
    SENATORE di POL
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    da un mio vecchio post sulla nascita del governo Tambroni (successivo alla giunta fra MSI_PCI e dissidenti democristiani che resse il govero regionale sicialiano)....

    La nascita del Gabinetto Tambroni (1960)
    Giovanni Gronchi, eletto Presidente della Repubblica nel 1955, già esponente della democrazia cristiana di Murri, del partito popolare di Sturzo, segretario del sindacato cattolico CISL nei primi anni “20, fu durante la guerra di liberazione, il leader della corrente di sinistra della democrazia cristiana, e durante governo Ciellenista di Parri, ebbe il dicastero del Lavoro.
    La connotazione “di sinistra” del Gronchi, arcinota, lo accreditò addirittura (!!!), da più fonti, ad una chiamata alla presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 1948, nel caso di una vittoria del Fronte Popolare socialcomunista (fra gli altri...Indro Montanelli/Mario Cervi : “L'Italia del Novecento” – pag. 341). Si ipotizzava che dapprima, per non spaventare i moderati, i frontisti vittoriosi volessero affidare la guida del governo ad un uomo della sinistra non marxista, appartenente anzi allo schieramento sconfitto.
    L'ironia di certi forumisti di fede stalino-togliattiana ("Montalbano" sul forum principale), sulla collocazione di Gronchi quale...“democristiano di sinistra", è pertanto del tutto malriposta, essendo evidente conseguenza dell'ignoranza se non ...peggio.
    Tambroni fu appunto, per anni, un “uomo di Gronchi”, entrambi avevano fatto parte del raggruppamento “Politica Sociale”, costituito da sindacalisti cattolici ed uomini della sinistra cattolica.
    AL VII congresso della Democrazia Cristiana, nell'ottobre 1959, Tambroni si era battuto per il ritorno della segreteria politica del partito nelle mani del più deciso sostenitore dell'apertura a sinistra, Amintore Fanfani. Ma Fanfani fu sconfitto di misura da Aldo Moro, allora su posizioni centriste, grazie ai voti della correnti “di destra”, quella di Scelba e quella di Andreotti.
    Dopo l'elezione alla Presidenza della Repubblica di Gronchi, Fanfani era diventato il leader della sinistra democristiana, ed al congresso fiorentino del 1959, Tambroni si era proposto come il suo numero due.
    Il 21 marzo 1960, pochi mesi dopo quel congresso, Antonio Segni abbandono' il tentativo di dare vita ad un governo “tripartito” (DC-PSDI-PRI), con l'astensione dei socialisti di Nenni.
    Questo era, invece, l'obiettivo dichiarato del Capo dello Stato, che prendendo atto della rinuncia di Segni, e delle difficoltà del PSI di accelerare una propria marcia verso la collaborazione con la democrazia cristiana, (a causa sia dell'opposizione della destra DC, ma anche del condizionamento forte che il PCI era in grado avere sulla sinistra socialista), si indusse a promuovere un “governo di transizione del Presidente”.
    Il quotidiano “La Stampa” nel numero del 22 marzo 1960, così intitolò : “Tambroni tenterà il monocolore per poter approvare i bilanci”. L'obiettivo di Gronchi era infatti quello di affidare al fidato Tambroni l'incarico di un “governo istituzionale” per i compiti di ordinaria amministrazione e l'espletamento dei doveri costituzionali, in attesa di un chiarimento del quadro politico che potesse permettere la ripresa della marcia verso “l'apertura a sinistra” ai socialisti nenniani.
    Nel passato di Tambroni, per la verità, non mancavano nei. Dopo l'iniziale fervente attività antifascista degli anni “20, l'avvocato marchigiano si era ritirato dalla vita politica, fino a prendere addirittura la tessera del partito fascista, partecipando alla guerra in camicia nera. Ma già nel 1943/44 la sua partecipazione alla rifondazione della DC, su posizioni “di sinistra” è ampiamente attestata. Tambroni viene anche accusato da Galasso...di aver fatto clandestinamente convogliare i voti missini sulla figura di Gronchi, in occasione dell'elezione di questo ultimo alla carica di Capo dello Stato.
    Tuttavia alla nascita del ministero Tambroni le caratterizzazioni da tutte percepite di quel tentativo, promosso dal Capo dello Stato, erano intese universalmente come sopra sintetizzato.
    Gronchi confidava nel fatto che i socialisti, che si erano dimostrati ben disposti, dal congresso democristiano di Firenze in poi, nei confronti di Tambroni, si inducessero infine a garantire la propria astensione (“non opposizione”) al nuovo governo “ponte”.
    Una cauta aperture parve venire da parte dello stesso Pietro Nenni sull'Avanti del 22 marzo 1960, con l'articolo “Una crisi fredda”, ove il leader socialista salutò in Tambroni “l'uomo della coraggiosa battaglia di sinistra al Congresso di Firenze e dell'azione condotta all'interno del defunto gabinetto Segni, contro la sua involuzione in senso reazionario”. Ma questo articolo di Nenni non piacque a Sandro Pertini e Riccardo Lombardi, secondo i quali un'apertura di credito alla DC era prematura, se questo partito non avesse inequivocabilmente dimostrato la volontà di effettuare una definitiva rottura “con la destra economica e politica” del paese.
    Secondo la sinistra socialista, nella sostanza, il partito doveva insistere sui tre punti programmatici già presentati ad Antonio Segni, come base ineludibile dell'avvio di una proficua collaborazione.
    I tre punti erano : Regioni, nazionalizzazione dell'energia elettrica, riforma della scuola.
    Mentre il PSI faceva marcia indietro, si fece avanti Michelini, il segretario “moderato” del partito neofascista, che annunciò, in coerenza con la sua strategia di “entrata del partito nelle istituzioni della repubblica antifascista”,un suo eventuale sostegno al gabinetto Tambroni, qualora si fosse manifestato come un governo “amministrativo, con compiti “tecnici”, senza velleità verso “l'apertura a sinistra”.
    In questo quadro si inserì l'ipotesi di Giorgio Amendola, sulla possibilità di un'astensione comunista verso un futuro governo di centro-sinistra con un programma “riformatore”.
    Il PCI si spingeva persino a una riapertura di credito nei confronti dei socialdemocratici saragattiani, inducendo Nenni ad un atteggiamento attesista e difensivo, considerata l'influenza notevole che i comunisti potevano ancora vantare sulla sinistra del suo partito.
    A questo punto Tambroni sfuggì di mano al Capo dello Stato e non ne seguì i consigli e le direttive, ritenendosi in grado di assicurare “un governo di transizione” puramente “amministrativo”, sul quale la natura delle convergenze non poteva rivestire alcun serio significato politico, se non un tentativo di condizionamento privo di possibilità di concretizzarsi.
    Tambroni si orientò di fatto verso un monocolore privo di una concreta caratterizzazione, tanto e vero che, il presidente del consiglio designato escluse persino il tradizionale ricorso alle consultazioni dei partiti, nella fase della sua costituzione.
    L'obiettivo strategico di Tambroni, come riconobbe lo stesso Aldo Moro, era da inserire tuttavia nel “processo di transizione” al centro-sinistra. Il Gabinetto comprendeva i rappresentanti di tutte le anime democristiane. Fu nel governo tambroni che trovò spazio la figura di Benigno Zaccagnini (futuro leader della sinistra dc) al ministero del lavoro. Mentre l'ex capo partigiano cattolico Taviani fu insediato al ministero degli interni. Strutturalmente il governo Tambroni non era dissimile da quello Segni, e ciò scatenò una dura reazione del PCI, che a firma di Luigi Pintor.... definì ” impresentabile” il nuovo governo, su l'Unità del 26 marzo 1960.
    La fiducia fu ottenuta di fatto grazie al voto determinante di alcuni monarchici e del partito neofascista del MSI. Questo scatenò la “dissociazione” di Taviani e Pastore, che ammonirono Tambroni ad non affidarsi in modo determinante ai voti di “partiti democraticamente non ancora maturi”.
    Paradossalmente Nenni e la sinistra DC furono molto meno severi, e per certi versi, persino possibilisti.
    Anzi a nome di basisti Galloni confermò la piena fiducia all'esperimento Tambroni, considerandolo sempre una necessaria operazione in vista dell'imminente apertura a sinistra.
    Il resto è storia nota, sulla quale, se è il caso, ci soffermeremo più avanti.

    Cordiali saluti.

  2. #12
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    Originally posted by Pieffebi
    Bravo, continua a leggere le edizioni Kaos, che se continui così fra un po' dirai che i tribunali hanno sentenziato che gli asini (non te) volano. Pensa te che i tribuanali hanno persino sovvertito radicalmente le idiozie di certe commissioni parlamentari che per (quelle sì) per propaganda hanno cercato di far credere che i buoni erano i Sovietici e i komunisti e i cattivi gli Amerikani e i democristiani . Ma su Repubblica e sui libri delle edizioni Kaos (o sui siti di propaganda delle due estreme, diffusi a centinaia) non lo dicono.

    A proposito......uno dei principi della scienza storiografica è che la storia non la scrivono i tribunali, e soprattutto sono dei falsificatori coloro che fondato sulle requisitorie delle pubbliche accuse le basi documentali di qualsiasi tentativo di ricostruzione storiografica ( ti consiglio di F. Perfetti " COmmissione Stragi e Strage della Storia"....)

    Shalom belloccio
    E io ti consiglio Segreto di stato scritto dal sen. Pellegrino che, nella scorsa legislatura, fu presidente della commissione stragi.
    Ci sono inoltre parecchie dichiarazioni di esponenti DC a proposito delle stragi impunite e dei loro mandanti, tra i quali il sen. Cossiga.
    Ed è alle tesi proposte da questo libro che si rifanno i militanti di Forza Nuova sulla manovalanza fascista manovrata dai servizi americani.
    Persino i fascisti non negano più che quelle stragi furono fasciste. Per quella dell'80 a Bologna sono stati condannati due noti esponenti fascisti.
    mr

  3. #13
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    Originally posted by mariarita


    E io ti consiglio Segreto di stato scritto dal sen. Pellegrino che, nella scorsa legislatura, fu presidente della commissione stragi.
    Ci sono inoltre parecchie dichiarazioni di esponenti DC a proposito delle stragi impunite e dei loro mandanti, tra i quali il sen. Cossiga.
    Ed è alle tesi proposte da questo libro che si rifanno i militanti di Forza Nuova sulla manovalanza fascista manovrata dai servizi americani.
    Persino i fascisti non negano più che quelle stragi furono fasciste. Per quella dell'80 a Bologna sono stati condannati due noti esponenti fascisti.
    A parte che il sen. Pellegrino si dissocia ampiamente dalle tesi oltranziste della relazione del suo stesso partito alla Commissione, cercando una posizione più equilibrata (ma ampiamente confutata dai professori Sechi, Perfetti e altri in molti punti, soprattutto riguardo appunto a certe mitologie "doppiostatiste" e a certe indulgenze su GladioRossa, pur non negata nella sostanza), le affermazioni del sen. Cossiga e di altri democristiani sono tese ad affermare alcune possibilità, in parte dimostrate, di interferenze internazionali in ALCUNI momenti della strategia della tensione, senza tuttavia negare la genesi endogena dei terrorismi dagli opposti estremismi. Infine i neo-fascisti non ammettono tanto che le stragi erano fasciste, ma più astutamente che erano amerikane (o "sioniste"!), con l'uso di manovalanza reclutata fra gli sbandati di estrema destra, quelli disposti a vendersi e sostanzialmente traditori dell'ideologia, in quanto ovviamente, un vero fascista o nazista non può essere che antiamericano e anticapitalista più ancora che anticomunista.
    Il giuoco dell'ultradestra a proposito è molto sottile e sporco. Che la sinistra ci si presti perchè....ha le sue convenienze, non depone affatto a suo onore, e a onore di una ricerca equilibrata e seria della verità.

    Saluti liberali

  4. #14
    SENATORE di POL
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    Ottima autocertificazione della tua ignoranza, completala con la sentenza di condanna di Sofri e kompagni.

    Shalom!

  5. #15
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    Originally posted by Pieffebi
    Bravo continua con la letteratura spazzatura.....
    La storia non la fanno i tribunali che, tra l'altro, dicono che Sofri e i suoi comunisti di lottacontinua hanno assassinato Calabresi, anche se questo non piace ai Kompagni che non credono al terrorismo e fantasticano sulle idiozie eversive sulla Strage di Stato.
    Continua con la letteratura spazzatura, che è l'unica alla tua portata. Gnurant!!!!

    Shalom agit-prop KaosDipendente
    non piace ai Kompagni e nemmeno a Ferrara o a Liguori e ad altri tuoi amici che provengono da quell'ambigua ultrasinistra che ha inquinato la sinistra durante gli anni 70.

    Io sono convinta che Sofri ha avuto molti gradi di giudizio e la penso come D'Ambrosio.
    Comunque ritengo che, attualmente, sia assurdo tenerlo in carcere.
    Mambro e Fioravanti vivono in regime di quasi libertà e hanno sulla coscienza una strage.
    mr

  6. #16
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    Predefinito Re: Attentato alla Questura di Genova. Cui prodest?

    Originally posted by Tomás de Torquemada
    Dal sito www.ilnuovo.it

    Genova, esplodono 2 bombe davanti alla Questura
    Gli ordigni in due cestini della spazzatura. Sono scoppiati a 10 minuti l'uno d'altro. Forse il primo era "un'esca" per attirare i soccorsi. Nessun ferito, danni ingenti. La Procura apre un fascicolo per TENTATA strage

    http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0...162899,00.html
    si sta indagando sulla pista anarco-insurrezionalista. e, premesso che questi "cestini" esplosivi lasciano perplesso pure me, stiamo attenti a gridare ai servizi segreti deviati. Potrebbero essere anche loro, ma noi non lo sappiamo.

    p.s. tomàs nel tuo 3d hai dimenticato qualcosa.

  7. #17
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    Originally posted by Pieffebi
    No non ci sono state "Stragi di Stato". Lo Stato democratico nato dalla Resistenza non fa stragi. Le stragi le fanno i terroristi, di destra, di sinistra, con il concorso di complici, di talpe, e con annessi e connessi internazionali, soprattutto di chi era avversario mortale del blocco militare e politico DEMOCRATICO a cui apparteneva l'ItaliaSeLa Strage di Stato è uno dei miti fondanti del terrorismo rosso italiano, come è ampiamente documentato. E oggi è anche la passione di certa ultra-destra neo-nazista desiderosa di apparire innocente di tanto sangue versato (si dice che erano falsi camerati i terroristi neri, o che erano infiltrati dai servizi, e quindi l'ideologia e il movimento erano in sè sani e puri).
    Ognuno si scelga gli amici che ...merita.
    Il terrorismo è frutto degli opposti estremismi, anche se in certe condizioni storiche politiche può essere stato o essere strumentalizzato da altri giuochi. Negarlo con la solita dietrologia fondata sulla consolidata mitologia del "doppio Stato", radicalente confutata dalla migliore storiografia contemporanea, è fargli un favore. Molto grosso e irresponsabile.


    Saluti liberali

    In parte concordo.

    Pero' ti voglio proporre questo intervento di Fragala' (AN) in Commissione Stragi il giorno della lunghissima audizione di Maletti.

    "FRAGALA’. Come ha detto poco fa l'onorevole Corsini, io ho l'impressione (sto verificando questa interpretazione) che la strategia della tensione - quindi le stragi, le bombe, così via - hanno oggettivamente, come direbbe Laurentin Beria, a cui io certo non sono vicino ideologicamente, realizzato il progetto politico dell'onorevole Andreotti di cui anche lei ci ha disvelato le finalità: cioè quello che le bombe e la strategia della tensione servivano e sono servite ottimamente a criminalizzare, ghettizzare e demonizzare la destra, eliminando una bottega elettorale concorrente alla Democrazia cristiana che poteva temere solo di perdere voti a destra, in quanto a sinistra aveva la teoria della diga anticomunista e realizzato il progetto politico dell'onorevole Andreotti di cui anche lei ci ha disvelato le finalità: cioè quello che le bombe e la strategia della tensione servivano e sono servite ottimamente a criminalizzare, ghettizzare e demonizzare la destra, eliminando una bottega elettorale concorrente alla Democrazia cristiana che poteva temere solo di perdere voti a destra, in quanto a sinistra aveva la teoria della diga anticomunista. Accreditare il Partito comunista come partito d'ordine (questo riuscì eccezionalmente con il sequestro Moro; lei avrà letto le lettere di Moro e ciò che egli ha scritto, compresa la fine della Democrazia cristiana che si è realizzata in modo assolutamente puntuale), senza tema di concorrenza elettorale da parte della destra politica nei confronti della Democrazia cristiana, è un progetto che si è realizzato. La vorrei richiamare ad un altro elemento di carattere internazionale che è sfuggito all'onorevole Corsini, ma che sicuramente sarà presente nella sua interpretazione. Il problema della conventio ad escludendum interiorizzata dal Partito comunista non è naturalmente un'invenzione degli osservatori politici o degli storici, perché ha il suo fondamento diplomatico nel patto di Yalta, quindi nella divisione del mondo in zone di influenza. Perciò lei sa che gli Stati Uniti si sono ben guardati dall'intervenire in Ungheria, quando l'onorevole Togliatti chiamava i ragazzi, che si facevano schiacciare dai carri armati, schiavi e servi dell'imperialismo americano, e che si sono ben guardati dall'intervenire nel 1969 contro l'occupazione militare della Cecoslovacchia e quell'ulteriore genocidio di democrazia. Io non mi sto ponendo adesso il problema se il Pci lo condannò, o che lo condannò una parte del Pci (il senatore Pellegrino lo deve ricordare), perché una parte del Pci invece non condannò quell'invasione e la ritenne più che legittima dal punto di vista della legittimità democratica e popolare. Allora il mio problema è questo: se il patto di Yalta riservava queste due zone di influenza, l'onorevole Andreotti, nella sua strategia di accreditamento del Pci nell'area di Governo e quindi di demonizzazione e criminalizzazione della destra, evidentemente aveva un interesse concreto a creare, attraverso anche i Servizi, non soltanto quegli elementi di destabilizzazione che chiamiamo strategia della tensione, ma di organizzare i depistaggi per far sì che quegli elementi ricadessero esclusivamente nella responsabilità della destra politica che per questo era criminalizzata. Il senatore Pellegrino dal 1980 in poi addirittura ha ritenuto, con la sua consueta onestà intellettuale, che di questi fatti di depistaggi ai danni della destra per la strage di Ustica, la strage di Bologna, e così via, ci sono addirittura le prove giudiziarie. Sempre in quell'ottica quindi dell'accreditamento e del consociativismo di cui parlava in pratica l'onorevole Corsini. Allora io le chiedo: se c'era questa condizione di sovranità limitata che divideva in due l'Europa, e che addirittura consentiva ai sovietici di ammazzare gli studenti cechi o gli studenti ungheresi senza timore di reazione, come anche a Berlino o a Potzdam o a Danzica, lei come fa a sostenere che vi potesse essere un interesse eversivo nel senso di creare questa strategia della tensione - lei ha detto che quella del senatore Pellegrino è un'ipotesi possibile - da parte degli Stati Uniti d'America che avevano, sul piano della interlocuzione diretta con l'Unione Sovietica, la possibilità di uno scambio, addirittura rispetto a fatti gravissimi come quelli dell'Ungheria, della Cecoslovacchia, di Danzica, di Berlino, di Potzdam, e così via? Io non capisco come mai lei, sulla base di questi dati obiettivi di politica internazionale e di fatti storici ormai inconfutabili, ritiene che invece sia possibile un intervento nel senso dell'interpretazione data dal senatore Pellegrino"

  8. #18
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    [QUOTE]Originally posted by Pieffebi
    [B]No non ci sono state "Stragi di Stato". Lo Stato democratico nato dalla Resistenza non fa stragi.







    Bugia grande come una casa. I vari servizi deviati dal Sifar al Sid (di giannettini), i colonnelli belmonte e musumeci (condannati per aver coperto dei terroristi), i pazienza, i rocca, gli emissari della dc nazionale( da gava a donat cattin) che tanto si prodigarono per liberare quel pirla di cirillo, lasciando morire invece il loro presidente Moro, erano rappresentanti dello stato italiano. La strage di Portella delle Ginestre e' stata premeditata e "suggerita" da emissari del governo italiano.








    Le stragi le fanno i terroristi, di destra, di sinistra, con il concorso di complici, di talpe, e con annessi e connessi internazionali,




    Vero. Ma mentre i terroristi di sinistra (ai quali auguro di marcire in galera) non hanno avuto nessun aiuto da parte di organi dello stato (fatta eccezione il rapimento e l'uccisione di Moro), quelli di destra hanno beneficiato di aiuti e coperture da parte degli stessi organi che in teoria avrebbero dovuto proteggere la democrazia. Gli annessi e i connessi sarebbero per caso la cia ed il mossad? Oppure il premio nobel per la pace (eterna) kiSSinger?( a proposito e' stato incaricato di indagare sugli eventi dell'11 settembre (sic!) ). Come al solito egregio pfb le fa difetto la memoria e non solo quella storica. A proposito, un po' di vergogna e di rossore a causa delle bravate del suo presidente del conSilvio, no eh?












    soprattutto di chi era avversario mortale del blocco militare e politico DEMOCRATICO a cui apparteneva l'Italia: L'Unione Sovietica TOTALITARIA, con il suo apparato, i suoi complici (è di queste ora la notizia che, con il plauso della sinistra italica, i Servizi Segreti italiani hanno distrutto 30 schede del dossier Mitrokin ritenute inutili....un tempo i documenti inutili si archiviavano.....ora invece si distruggono)





    MI faccia capire, i servizi che da sempre hanno avuto nel suo interno una presenza preponderante di uomini di destra, avrebbero, distrutto delle schede per far un piacere a d'alema (l'omino con i baffi?). Suvvia
    un po' di serieta' non guasta.














    , e con la sua disinformazione e le sue diramazioni nella stessa estrema destra (i lupi grigi turchi erano manovrati da Mosca....), secondo il noto pragmatismo di scuola stalinista (dai tempi del Molotov - Rippentropp).








    Sa una cosa sig. pfb, trovo sorprendentemente comprensiva questa copertura postuma da parte dell'occidente verso determinati archivi dell'est europeo. A proposito a Mosca non c'e' l'amico del vostro presidente del conSilvio? Ed allora sti segreti escono fuori oppure no?










    Se poi c'è chi ha voglia di ridere innanzi al terrorismo, faccia pure.
    La Strage di Stato è uno dei miti fondanti del terrorismo rosso italiano, come è ampiamente documentato.








    Mi saprebbe spiegare come mai a distanza oramai di piu' di 30 anni, ancora non si e' fatta luce sulle stragi che hanno insanguinato il Paese? Come mai dato che il comunismo non fa piu' paura, certi segreti non vengono resi pubblici? Dopotutto avete in mano tutto, cosa vi costa fare chiarezza soprattutto considerando il fatto che dareste una spallata mortale a chi si ostina a tirare in ballo gli onnipresenti servizi deviati?











    Ognuno si scelga gli amici che ...merita.








    Giusto! Peccato pero' che certi amici che si sono macchiati dei delitti piu' atroci verso l'umanita' abbiano servito fedelmente (pagati dai soldi dei contribbuenti) la sua amata America. Ed aggiungo anche che se il Mossad come la cia si fossero interessati di piu' a far pulizia del sudiciume nazista invece di riciclarlo, a quest'ora avremmo meno vittime e piu' democrazia.












    Il terrorismo è frutto degli opposti estremismi, anche se in certe condizioni storiche politiche può essere stato o essere strumentalizzato da altri giuochi.



    Apprezzo in lei il talento (indubbio) di minimizzare le cose proprie per ingigantire quelle degli altri. Mi dica sig. pfb, oggigiorno a chi giovano le bombe e soprattutto quale nazione nemica e totalitaria si nasconde dietro di esse?

  9. #19
    SENATORE di POL
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    Non esistono "Stragi di Stato" se non nella mitologia che ha contribuito ad originare l'ideologia eversiva delle Brigate Rosse. Le bombe di oggi giovano alla strategia di chi vuole abbattere lo Stato Democratico, come le bombe di ieri. Vi sono frange di ultradestra e ultrasinistra, che non riconoscono questo Stato, che lo considerano un nemico da abbattere. La destabilizzazione dell'Italia ieri giovava soprattutto a chi era nel blocco politico militare avverso all'Italia e al mondo libero. I dipendenti dello Stato Democratico e dei suoi apparati eventualmente o certamente partecipi di crimini contro lo Stato, non sono lo Stato, salvo che non si voglia adottare la teoria dello Stato delle Brigate Rosse. Chi parla di strate di stato non può essere contro il terrorismo rosso e anarchico, se è contro il terrorismo rosso e anarchico non può parlare di strage di Stato. Se un gruppo di poliziotti domani organizza una rapina in banca (è già capitato), la rapina non è di Stato per il solo fatto che è eseguita e diretta da uomini che avrebbero semmai avuto impedirla. Salvo che non si abbia una concezione tutto sommato ancora antidemocratica, rivoluzionaria ed eversiva dello Stato.
    La teoria del Doppio Stato e quella della Stage di Stato sono incompatibili con qualsiasi concezione autenticamente democratica della politica e dello Stato. Ne consegue che chi crede nella democrazia liberale, pluralistica e occidentale non può parlare ne' di Stragi di Stato, ne' doppio Stato, e chi crede nella ragione non può liquidare il terrorismo con la dietrologia (per la prima volta usata dall'ultradestra di fine ottocento in Francai) del "chi giova". A chi giovavano i delitti della Volante Rossa che il PCI del dopoguerra ufficialmente condannava, salvo fare fuggire i terroristi in Cecoslovacchia tramite il "soccorso rosso", ove i "compagni che sbagliano" erano accolti con tutti gli onori?
    In ogni caso negli ultimi 60 anni ci sono state due guerre, una calda e una fredda, vinte tutte due dalla parte migliore. E' vero che la parte migliore in entrambi i casi ha fatto atti criminosi (il bombardamento di Dresda, i delitti dell'Armata Rossa, i delitti del partigiano Gemisto e delle Foibe, eccetera per quel che riguarda la guerra calda....) ma ciò non può servire agli sconfitti per ribaltare la sentenza che il Tribunale della Storia ha dato una volta per sempre. E il Tribunale della Storia non emette sentenze dubbie, come quella su Sofri e su Bologna.

    Saluti liberali

  10. #20
    SENATORE di POL
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    Originally posted by Pitone



    In parte concordo.

    Pero' ti voglio proporre questo intervento di Fragala' (AN) in Commissione Stragi il giorno della lunghissima audizione di Maletti.

    "FRAGALA’. Come ha detto poco fa l'onorevole Corsini, io ho l'impressione (sto verificando questa interpretazione) che la strategia della tensione - quindi le stragi, le bombe, così via - hanno oggettivamente, come direbbe Laurentin Beria, a cui io certo non sono vicino ideologicamente, realizzato il progetto politico dell'onorevole Andreotti di cui anche lei ci ha disvelato le finalità: cioè quello che le bombe e la strategia della tensione servivano e sono servite ottimamente a criminalizzare, ghettizzare e demonizzare la destra, eliminando una bottega elettorale concorrente alla Democrazia cristiana che poteva temere solo di perdere voti a destra, in quanto a sinistra aveva la teoria della diga anticomunista e realizzato il progetto politico dell'onorevole Andreotti di cui anche lei ci ha disvelato le finalità: cioè quello che le bombe e la strategia della tensione servivano e sono servite ottimamente a criminalizzare, ghettizzare e demonizzare la destra, eliminando una bottega elettorale concorrente alla Democrazia cristiana che poteva temere solo di perdere voti a destra, in quanto a sinistra aveva la teoria della diga anticomunista. Accreditare il Partito comunista come partito d'ordine (questo riuscì eccezionalmente con il sequestro Moro; lei avrà letto le lettere di Moro e ciò che egli ha scritto, compresa la fine della Democrazia cristiana che si è realizzata in modo assolutamente puntuale), senza tema di concorrenza elettorale da parte della destra politica nei confronti della Democrazia cristiana, è un progetto che si è realizzato. La vorrei richiamare ad un altro elemento di carattere internazionale che è sfuggito all'onorevole Corsini, ma che sicuramente sarà presente nella sua interpretazione. Il problema della conventio ad escludendum interiorizzata dal Partito comunista non è naturalmente un'invenzione degli osservatori politici o degli storici, perché ha il suo fondamento diplomatico nel patto di Yalta, quindi nella divisione del mondo in zone di influenza. Perciò lei sa che gli Stati Uniti si sono ben guardati dall'intervenire in Ungheria, quando l'onorevole Togliatti chiamava i ragazzi, che si facevano schiacciare dai carri armati, schiavi e servi dell'imperialismo americano, e che si sono ben guardati dall'intervenire nel 1969 contro l'occupazione militare della Cecoslovacchia e quell'ulteriore genocidio di democrazia. Io non mi sto ponendo adesso il problema se il Pci lo condannò, o che lo condannò una parte del Pci (il senatore Pellegrino lo deve ricordare), perché una parte del Pci invece non condannò quell'invasione e la ritenne più che legittima dal punto di vista della legittimità democratica e popolare. Allora il mio problema è questo: se il patto di Yalta riservava queste due zone di influenza, l'onorevole Andreotti, nella sua strategia di accreditamento del Pci nell'area di Governo e quindi di demonizzazione e criminalizzazione della destra, evidentemente aveva un interesse concreto a creare, attraverso anche i Servizi, non soltanto quegli elementi di destabilizzazione che chiamiamo strategia della tensione, ma di organizzare i depistaggi per far sì che quegli elementi ricadessero esclusivamente nella responsabilità della destra politica che per questo era criminalizzata. Il senatore Pellegrino dal 1980 in poi addirittura ha ritenuto, con la sua consueta onestà intellettuale, che di questi fatti di depistaggi ai danni della destra per la strage di Ustica, la strage di Bologna, e così via, ci sono addirittura le prove giudiziarie. Sempre in quell'ottica quindi dell'accreditamento e del consociativismo di cui parlava in pratica l'onorevole Corsini. Allora io le chiedo: se c'era questa condizione di sovranità limitata che divideva in due l'Europa, e che addirittura consentiva ai sovietici di ammazzare gli studenti cechi o gli studenti ungheresi senza timore di reazione, come anche a Berlino o a Potzdam o a Danzica, lei come fa a sostenere che vi potesse essere un interesse eversivo nel senso di creare questa strategia della tensione - lei ha detto che quella del senatore Pellegrino è un'ipotesi possibile - da parte degli Stati Uniti d'America che avevano, sul piano della interlocuzione diretta con l'Unione Sovietica, la possibilità di uno scambio, addirittura rispetto a fatti gravissimi come quelli dell'Ungheria, della Cecoslovacchia, di Danzica, di Berlino, di Potzdam, e così via? Io non capisco come mai lei, sulla base di questi dati obiettivi di politica internazionale e di fatti storici ormai inconfutabili, ritiene che invece sia possibile un intervento nel senso dell'interpretazione data dal senatore Pellegrino"

    Le simmetriche letture di questo tipo sono letture strabiche, entrambe contengono elementi di verità (alcuni), ma complessivamente non sono affatto compatabili con la verità storica nella sua completezza. Non concordo con l'onorevole Fragalà nelle sue generalizzazioni. Non è questione di destra o sinistra.....le distorsioni ideologistiche e mitologiche, anche se "in buona fede", dovrebbero essere criticate radicalmente... a prescindere.

    Shalom!

 

 
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