Che ne sarà della libertà di informazione se la Sinistra malvagia, che già controlla il sistema televisivo ed editoriale, estende le sue mani sul Corriere?
Oggi ha pubblicato un'intervista a De Benedetti.
Un giornale veramente libero non si dovrebbe permettere di pubblicare interviste a De Benedetti.
Urge quindi giocoforza approfittare della crisi Fiat per liberare il Corriere dal giogo comunista.
Una cosa alla volta. Poi tocca alla Stampa.
Sabato 14 Dicembre 2002, 14:43
Forza Italia-Corsera: scontro su De Benedetti
ROMA - Le parole di Carlo De Benedetti, le sue incitazioni anti berlusconiane al Paese rilanciate con un'intervista al Corriere della Sera, fanno tuonare i vertici di Forza Italia che, in un sol colpo, attaccano sia l'imprenditore-editore de "La Repubblica", che il quotidiano milanese accusato di avere "una linea avversa alla Cdl".
A parlare a nome degli azzurri è il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi. E questo mentre, partecipando all'inaugurazione di un'anno accademico, il direttore del Corsera, Ferruccio De Bortoli, ribadisce che in Italia servirebbe più pluralismo.
L'editoria italiana sembra dunque trovarsi al centro di una bufera politica alimentata dagli strascichi non ancora sopiti della crisi Fiat. Proprio a proposito delle presunte trame segrete del Governo sul colosso economico degli Agnelli che avrebbero coinvolto anche il Corriere della Sera, infatti, De Bortoli qualche giorno fa aveva scritto un editoriale molto critico. E l'opposizione era andata all'attacco chiedendo chiarezza all'Esecutivo.
Oggi la questione si è arricchita di un nuovo capitolo, con l'intervento di De Benedetti e le polemiche che inevitabilemente si porta dietro.
"E' incredibile sentire De Benedetti - dice Bondi attraverso una nota - parlare di una società civile che dovrebbe risvegliarsi da un lungo torpore e incitare a una riscossa contro Berlusconi invocando un risveglio delle coscienze. Questo punto di vista è una totale e impudente mistificazione della realtà".
"Silvio Berlusconi - aggiunge il portavoce azzurro - rappresenta l'irrompere nella vita politica italiana proprio della società civile che lo ha eletto, in contrapposizione alla partitocrazia e a quell'intreccio fra potere economico e politico del quale De Benedetti è stato uno dei massimi protagonisti. Fra parentesi, De Benedetti non ha alcuna impudenza a citare Prodi, suo sodale nella tentata svendita della Sme. Se c'è invece un uomo che, nella storia del nostro Paese, può rivendicare a giusto titolo il primato della persona e della società avendoli posti al centro del suo programma politico, questo è proprio Silvio Berlusconi".
E poi conclude: "L'intervista di De Benedetti solleva un'ultima inevitabile riflessione: la decisione del Corriere della Sera di riservare all'Editore di la Repubblica suo principale concorrente il lancio del suo programma politico è la prova provata dalla linea editoriale del Corriere della Sera ormai apertamente avversa al governo della Casa delle Libertà".