Disgelo tra il primo cittadino di Udine e la vicepresidente in vista delle regionali: Alessandra è un’ottima candidata

Tondo incontra il sindaco: discutiamo Ma lui frena: non parlo di candidature


Un breve colloquio ieri pomeriggio, a margine dell’inaugurazione della nuova palestra dell’istituto Marinoni di Udine, tra il presidente della Regione e Cecotti prova a riaprire il dialogo in vista delle elezioni regionali e comunali del 2003, dopo la richiesta del coordinatore friulano di Forza Italia, Ferruccio Saro, di discutere allo stesso tavolo la candidatura di Tondo e il sostegno di tutta la Cdl al leghista udinese, intesa respinta dai vertici nazionali della Lega Nord.
Il racconto del sindaco non fa comunque trasparire margini di riavvicinamento: «Tondo mi ha detto che ci dobbiamo vedere perché mi deve parlare - spiega Cecotti - mi deve parlare della situazione in Regione». «Io, come ho detto a lui - prosegue -, non intendo parlare di candidature nel 2003, né di alleanze. Quando gliel’ho riferito, il presidente ha risposto che lo sapeva già. Io non parlo di leadership evidentemente perché, come ha giustamente precisato l’onorevole Antonione, non parlo con Berlusconi. Per cui non so cosa potrei dire».
La porta resta chiusa, dunque, come già fu in passato, tra i due, anche se Cecotti getta acqua sul fuoco e rinvia a data da destinarsi l’eventuale promessa di un vertice con Renzo Tondo: «Resto amico di tutti - dice il primo cittadino leghista al governo senza il Polo dal 1998 - o almeno cerco di esserlo. Poi, al contrario, di me riferiscono che sono come la sfinge, che non dico nulla di quello che penso e che faccio».
Diverso il clima con la vicepresidente Alessandra Guerra, dopo che per lungo tempo i rapporti con Cecotti erano stati pressoché inesistenti: «Come ha detto la Guerra - continua Cecotti - sono ormai anni che non ci parliamo. Questo non significa però che, ultimamente, io e la Guerra la possiamo pensare allo stesso modo su molte questioni».
Un’apertura verso la Lady del Carroccio, lanciata come possibile candidata della Casa delle libertà alle regionali 2003 dal vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che non risolve però il rebus sul caso udinese: Cecotti non commenta, infatti, la proposta di Forza Italia e Alleanza nazionale di discutere allo stesso tavolo politico il futuro sindaco del capoluogo e il candidato alla presidenza della giunta regionale, né l’ipotesi che a guidare i due cartelli possano esserci, come alcuni leghisti affermano, due esponenti del Carroccio di Bossi. Sul nome della vicepresidente della Regione, Cecotti è comunque favorevole: «La Guerra - continua il sindaco - sebbene anche lei abbia qualche difettuccio, è un buon candidato alle elezioni».
L’asse Guerra-Cecotti prende dunque forma, anche se il segretario regionale dei padani, Beppino Zoppolato, spiega «che si tratta di un normale rapporto - dice - tra i due compagni di partito, due persone capaci e di grande qualità». «Sono entrambe persone - continua il leader regionale dei leghisti - dal carattere forte e difficile. Certi comportamenti e atteggiamenti da “rivali” derivano solo da questo fatto. Non c’è da meravigliarsi».

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Tra la Guerra e Cecotti è disgelo. Il sindaco di Udine e la vicepresidente ritrovano dopo anni l’intesa e nella Lega si prospetta un patto di ferro per le regionali 2003. Intanto il presidente Renzo Tondo incontra il primo cittadino leghista: «Mi ha chiesto di vederci - racconta Cecotti - ma gli ho spiegato che io non parlo di candidature».