23/12/2002 - di Jacopo ; Fonte: La Repubblica

Dopo gli incidenti di Como cambierà la legge. Arresto in flagranza possibile anche entro le 48 ore. E il ministro promette in futuro impianti più sicuri

Un arresto, con processo per direttissima: cinque mesi di condanna (subito sospesi) per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Cinque denunce a piede libero, cui ne seguiranno presto un'altra decina. E' finita così la notte di violenza di Como, che ha portato alla sospensione del recupero di serie A fra il club di Preziosi e l'Udinese.

Poco, troppo poco per fermare gli ultrà. Ma, da fine gennaio, si cambia: i violenti da stadio finiranno in carcere. "Verrà riproposto il decreto legge - spiega il sottosegretario Mario Pescante - con quell'articolo sull'arresto quasi in flagranza". L'ex n. 1 del Coni ci sta lavorando da tempo: ha l'appoggio pieno della Figc, del Viminale (ovviamente) con il ministro Pisanu che si sta impegnando per evitare che qualche deputato, o senatore, del Polo faccia saltare, come è successo l'anno scorso, la conversione in legge.

L'articolo varato dal governo aveva un'efficacia eccezionale. Ecco cosa prevedeva: "Nel caso di reati commessi con violenza alle persone o alle cose in occasione di manifestazioni sportive, per i quali è obbligatorio o facoltativo l'arresto, la polizia giudiziaria, qualora non sia possibile procedere nell'immediatezza del fatto, può eseguire l'arresto anche fuori dai casi di flagranza ma comunque entro e non oltre il termine di quarantotto ore successive". Varato il 20 agosto 2001, il decreto legge, voluto dal governo, aveva stroncato la violenza da stadio: 8 arresti come media a giornata di campionato contro i 4,7 precedenti (ora sono tornati a 7,5 con gli ultimi episodi), ma soprattutto erano quasi scomparsi gli incidenti con feriti: 2,70 di media contro i 6,5 attuali.

Ma il 19 ottobre, 60 giorni dopo, il decreto era stato convertito in legge molto annacquato, soprattutto per l'intervento dell'onorevole Buontempo (An). Scomparso l'arresto quasi in flagranza. Ora verrà rimesso. "Ma studiato meglio - promette Pescante - per evitare dubbi di costituzionalità". Lo scorso anno molti temevano una legge di polizia. Ma ora, pare, non ci siano più questi timori: e con la nuova legge, l'aggressore del portiere del Messina non sarebbe stato denunciato a piede libero e la polizia di Como avrebbe potuto arrestare 10-12 persone il giorno dopo senza intervenire mercoledì sera a partita in corso, rischiando, come spiegano dal Viminale, di "coinvolgere una tifoseria estranea ai violenti".

Non basta. "A gennaio - conclude Pescante - alla ripresa dei lavori parlamentari, presenteremo anche un disegno di legge". Gli stadi vanno resi più sicuri e bisogna rimettere mano anche agli articoli che prevedono le pene, troppo blande e confuse, per lancio di petardi e bombe carta.

(di FULVIO BIANCHI, La Repubblica, 20 dicembre 2002)