La storia agghiacciante dell’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi la sua vittima, mangiandone poco per volta la carne che aveva messo nel congelatore, ha scioccato la Germania. La perversione senza limiti dell’uomo-cannibale è giunta al punto di filmare le scene raccapriccianti del massacro, preceduto da una sorta di sconcertante rito in cui alla vittima – col suo consenso – è stato dapprima tagliato il pene che entrambi hanno poi mangiato. Ma i due non si sono accontentati di pasteggiare con carne cruda: secondo uno degli inquirenti citati dal quotidiano Bild, l’organo è stato fatto prima flambé, poi arrosto, come fosse una bistecca. Pochi minuti dopo, sempre con la cinepresa in azione, Armin ha massacrato a coltellate l’ingegnere, lo ha appeso a testa in giù e lo ha sventrato. Il cadavere è stato quindi fatto meticolosamente a pezzi. Parte della carne è finita nel congelatore, parte è stata sotterrata in giardino.
La Procura ha assicurato che l’assassino non è malato di mente e i vicini di casa hanno descritto Armin come una persona cortese e a modo. ”Era un tipo gentile”, ha detto un suo ex commilitone. Nel corso delle perquisizioni, gli investigatori hanno trovato nella casa di Rothenburg uno "stock" di pezzi di carne umana congelata, frammenti di scheletro e un’intera collezione di video.
La vicenda risale alla primavera del 2001, e la polizia è arrivata all'assassino perchè l'uomo si era rifatto vivo su internet con il solito annuncio in cui diceva di cercare qualcuno disposto a farsi uccidere davanti a una cinepresa e farsi mangiare. La procura ha aperto un'inchiesta per omicidio poichè il termine cannibalismo non figura nel codice penale della Germania.
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Nella sterminata collezione di video cassette di Armin pare siano stati trovati i noti capolavori cinematografici: "Il silenzio degli innocenti" e "Hannibal". Cinematografia hollywoodiana ancora una volta sotto accusa quindi, con l'opinione pubblica che chiede un freno alle morbosità stimolate dalle produzioni video di piccoli e grandi schermi e gli ambienti medici che ammettono per la prima volta una certa imbarazzante correlazione tra i fatti di cronaca e quelli cinematografici. Intanto si sono già moltiplicate le richieste per i diritti del filmino macabro girato da Armin, "anche questa è Arte" ha spiegato un interessato gallerista di Francoforte ai microfoni di Built Zeitung, "dietro al mero gesto antropofago che tutti condanniamo si cela però l'intera filosofia del personaggio, un messaggio disperato che Armin ha voluto videoriprendendere e comunicare all'umanità. Spetta a noi non far cadere questo appello, esponendo al pubblico nella maniera più appropriata e consona al caso questo eccezionale documento di testimonianza e di denuncia autoprodotta."