Originariamente Scritto da
alexeievic
"Qui si sta prendendo in giro la storia e si sta legittimando il terrore. Questo perché qualcuno ha interesse a non differenziare le responsabilità di chi attacca da quelle di chi si difende. La guerra è di per sé un crimine per cui chi attacca è un criminale e chi si difende è costretto ad usare la forza perché non ha alcuna altra possibilità." Queste sono state le parole di Shimon Peres, presidente dello Stato di Israele e premio Nobel per la pace, con le quali ha commentato le conclusioni della commissione d'inchiesta dell'ONU sull'operazione "piombo fuso". Gli fa eco una nota del ministero degli esteri: "La commissione delle Nazioni Unite si è limitata a raccogliere testimonianze false o unilaterali, era chiaro fin dall'inizio che le conclusioni fossero state scritte a Ginevra prima ancora dell'avvio delle indagini. Il rapporto dei quattro esperti guidati dal giudice sudafricano Richard Goldstone accusa sia i palestinesi che gli israeliani di "crimini di guerra" e "crimini contro l'umanità". I palestinesi vengono imputati per i lanci di missili contro Israele effettuati senza distinguere fra obiettivi militari e civili, mentre gli israeliani per aver attaccato Gaza nel suo insieme in una sorta di punizione collettiva. Chi rischia però il rinvio a giudizio davanti al tribunale dell'Aja sono solo i governanti israeliani e gli ufficiali di Zahal, l'esercito israeliano. A Gerusalemme le reazioni sono di estrema durezza a questo che è un cambio nelle regole di autodifesa, regole che presumibilmente varranno, da oggi in poi, soltanto per lo Stato ebraico. Questa martellante demonizzazione di Israele che sta salendo di qualità ed intensità sta facendo crescere il malumore sia tra le fila dell'esercito sia nella popolazione israeliana che sta amaramente scoprendo quale direzione sta prendendo il mondo da quando Obama è alla Casa Bianca. Queste conclusioni, che somigliano molto di più ad un verdetto che non ad un'accusa, sono il punto più basso che l'organizzazione delle Nazioni Unite è riuscita a toccare, perché per accusare di crimini di guerra una nazione che fin dal giorno della sua indipendenza ha dovuto combattere cinque guerre e che da sempre ha dovuto fare i conti con i dirottamenti aerei, terroristi suicidi che si facevano esplodere nei negozi, nei bar o nei supermercati o in mezzo alla strada, mietendo migliaia di vittime fra la popolazione civile, bisogna avere una grande faccia di bronzo. Quelli non erano crimini contro l'umanità che meritavano una commissione d'inchiesta e colpevoli alla sbarra? Dov'era il giudice Richard Goldstone quando a Tel Aviv e a Gerusalemme saltavano un autobus al giorno e la sera si facevano i conti di morti e feriti? Ci chiediamo se la commissione abbia ascoltato le registrazioni delle telefonate che durante "Piombo Fuso" venivano fatte da appositi uffici dell'esercito israeliano ai numeri di Gaza per avvertire i civili palestinesi degli imminenti attacchi permettendo loro di mettersi in salvo. Oppure se abbiano visionato i filmati dei terroristi di Hamas che lanciavano missili verso Israele usando i tetti delle scuole e dell'ospedale Shiba di Gaza per montare le rampe di lancio. Ci chiediamo come mai la commissione di inchiesta ha agito con rapidità soltanto dopo l'operazione israeliana, mentre per ben otto anni di bombardamenti su Sderot abbiamo ascoltato solo sterili dichiarazioni. Sono decine le cause per crimini di guerra perpetrati in diversi angoli di mondo e che da decenni aspettano giustizia. Per loro, siamo sicuri, commissioni di inchiesta non verranno mai istituite
michael sfaradi
LiberaliPerIsraele | Il Cannocchiale blog