Conosco il sito. Sono anche discretamente informato sul movimento che condivido nelle sue tesi di fondo ma non nelle recenti generalizzazioni fallocratiche e sessiste.
Claudio Risé, psicologo junghiano, ha portato in italia le tesi di Robert Bly, poeta e psicologo, che propone una nuova individuazione del maschio in una società femminilizzata, chiusa nel bozzolo della Grande Madre (per la definizione rimando a Jung e alla fenomenologia del Sé). Bly parte dall'acuta intuizione che la crisi del maschio deriva dalla società dei consumi e dalla mercificazione di archetipi e simbologie. Il modello di maschio classico è stato messo in crisi sia da un certo femminismo un po' becero, ma rimane fondamentale lo spunto fornito dalle femministe differenzialiste. Su quella scia, il Movimento degli Uomini porta avanti un recupero dell'identità maschile attraverso una reinterpretazione dei miti e delle simobologie, nonché un distacco dalla Grande Madre recuperando il rapporto con la vita e stabilendo una percezione potremmo dire "cortese" della donna. Il confronto con il miglior femminismo è dialettico, non polemico.
Insomma, alla base non c'è la guerra tra i sessi, e neppure un machismo becero. Tant'è che Bly e Risé hanno una forte attenzione per il mondo omosessuale, la cui scelta in base ai gusti non pregiudica l'individuazione maschile.
Risé, tuttavia, ha preso una strada un po' sciovinista. Colpa anche di alcune sue scelte politiche discutibili. L'aspetto becero ha preso piede, così come una concezione della donna tutta casa e fornelli. Almeno così dal sito, mentre alcune pubblicazioi di Risé rimangono fondamentali. Basti dire che il Movimento degli Uomini ha preso le distanze da lui, non riconoscendosi in questa semplificazione dell'idea di maschio.