Trattative con industriali della penisola. Gli allevatori: «Cerchiamo guadagni migliori»
Il latte della Trexenta sbarca nel Lazio
Cinque milioni di litri di prodotto venduti anche in Toscana
Venerdì 18 settembre 2009
L'obiettivo è vendere il latte a 1,20 euro al litro. Un bel balzo in avanti: oggi il prezzo si aggira attorno ai 70 centesimi al litro.
I l latte della Trexenta varcherà i confini dell'Isola. I prezzi non accennano a salire? Gli industriali sardi giocano al ribasso? Per scongiurare un'altra annata di crisi e privazioni, gli allevatori della zona hanno avviato trattative con alcuni industriali del Lazio e della Toscana e sono pronti a far sbarcare oltre Tirreno cinque milioni di litri di latte di pecora.
Un tentativo di questo tipo era già stato fatto alcuni anni fa, ma non era andato a buon fine. Adesso i tempi sono maturi per riuscire nell'impresa. «È necessario essere uniti se vogliamo valorizzare il nostro prodotto», ha detto Ignazio Etzi, l'allevatore di Guasila che sta portando avanti le trattative. «Nessuno ci obbliga a dare il nostro latte agli industriali sardi. Nonostante le spese per il trasporto, con i contratti di compravendita che stiamo firmando riusciremo a ottenere un margine di guadagno discreto».
L'OBIETTIVO L'obiettivo è vendere il latte a un euro e venti centesimi a litro. Un bel balzo in avanti, non c'è che dire, se si pensa che oggi il prezzo si aggira attorno ai 70 centesimi per un litro. «Ma c'è un allarmante ipotesi che indica un ulteriore ribasso di 10 centesimi nella prossima annata, per questo abbiamo deciso di cercare soluzioni alternative», continua Etzi.
GLI ALLEVATORI Nel giro di pochi mesi un gruppo di allevatori della Trexenta ha promosso una serie di incontri e riunione coinvolgendo decine di colleghi. «Adesso siamo oltre duecento», dice Nando Puddu, di Selegas. «Tutti insieme abbiamo un certo potere di contrattazione che in passato, disuniti, non potevamo di certo avere». L'unione fa la forza dunque.
LA RIUNIONE È in fase di organizzazione una grande riunione aperta a tutti gli allevatori sardi: dovrebbe tenersi a Sanluri a fine settembre. Non saranno graditi i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria. «Davanti alle difficoltà ci hanno lasciati soli o comunque non ci hanno saputo aiutare davvero», accusa Ignazio Etzi. «Il comparto deve essere in grado di scriversi il proprio futuro da solo, senza intermediari che rallentino le trattative o che si dimostrino non adatti a svolgere il difficile compito».
LA PROTESTA La protesta degli allevatori sta arrivando ad un punto di non ritorno. Lo strappo con gli industriali sardi è ormai evidente, così come la sfiducia nei confronti delle istituzioni. La crisi è nei numeri: dieci anni fa il prezzo del latte ovino era di 1650 lire a litro, adesso il valore sul mercato si aggira attorno ai 70 centesimi. Poco importa se nel frattempo i costi di produzione sono almeno raddoppiati.
SEVERINO SIRIGU