DOPO LA CONDANNA IN APPELLO





«La galera non mi fa nessuna paura», Umberto Bossi ( nella foto ) consegna il suo «grido di battaglia» alla Padania dopo la condanna in appello per oltraggio a pubblico ufficiale in seguito alla perquisizione della sede leghista nel ’96 voluta dal procuratore Papalia. Sull’inchiesta la Camera ha sollevato conflitto di attribuzione presso la Consulta.



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