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  1. #21
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    Originally posted by Felix
    p.s. chi insulta gli altri, insulta se stesso. No comment all'indegno atteggiamento di Claudio, che oltretutto travisa completamente le mie parole.
    Il mio atteggiamento sarà anche indegno, forse avrò anche travisato il tuo discorso, ma come tu l'hai impostato sembra un'invito allo stupro con in più una svalutazione razzista. Facevano lo stesso i soldati americani con i pellerossa.
    Io sono abituato a non trattenermi, e in questo caso non sono affatto pentito. Chi difende lo stupro è peggio di un omicida. Le tue parole erano chiare: i conquistatori hanno diritto di stuprare, in nome di una razza che non ha nulla di superiore. Basta sentire il tuo ragionamento per accorgersene. Forse per te esistono le stirpi, le nazioni, la prole da dare all'espansione universale. Gli esseri umani no.
    Continuo a ribadire quello che ho detto. E' sempre meno indegno di quello che hai scritto tu!

  2. #22
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    [QUOTE]Originally posted by Felix
    [B]c'è da aggiungere che lo stupro è da sempre, nella storia, associato alle attività del guerriero. Mi vorrebbero dire quelli che qui fanno tanto gli scandalizzati cosa ci sarebbe di strano o di perverso in questo?!
    La guerra implica morte e violenza. Lo sappiamo, e non possiamo cambiare nulla di ciò. Anzi, diamo significato e valore a queste attività fondamentali dell'uomo che temprano il corpo e lo spirito, a differenza delle pacifiche e molli attitività del mercante e del borghese.
    C'è da aggiungere che, come altre attività, la violenza sessuale è ammissibile in un contesto di guerra, ma non in tempi di pace. E ad esercitarla devono essere i combattenti, non altri.

    La guerra implica anche regole. Richiede che il guerriero impari a gestire la sua personalità distruttiva, demoniaca. Questa cosa, sebbene teorica, esiste in molte culture. Tu ne esalti la parte perversa, quella che piace adesso e che considera il nemico qualcosa da distruggere per sempre. Un non essere. Il vero guerriero aristocratico, se possibile, non infieriva sui civili: preferiva il corpo a corpo all'arma bianca, il confronto con un avversario degno.
    Per il resto. Tu giustifichi lo statunitense in base alla razza. Fai tu la legge e il principio. Se è vero che le culture sedicenti "superiori", vedi i Maori con altre popolazioni, hanno esercitato il diritto allo sterminio, questo diritto lo prende chi crede di essere di razza superiore. Nessuna astrazione porta a dire: se quello è bianco è giustificabile.

    Il buonismo in questo non c'entra un cazzo. Credo ci siano dei principi etici da opporre alla perversione, il diritto alla dignità anche per il nemico. Tu ne sei estraneo e ti giustifichi dando agli altri dei buonisti. Tutte scuse. Si tratta di essere bestie o no. Tutta lì la diversità.

  3. #23
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    Originally posted by Felix
    Il fatto è spiacevole, non c'è dubbio.
    Ma prima di giudicare occorre sapere a che stirpe apparteneva il marine. Se era bianco...
    Le relazioni sessuali sono l'emblema dei rapporti gerarchici tra stirpi diverse. Le stirpi superiori hanno la facoltà (ed il dovere) di esercitare il dominio sessuale su quelle situate più in basso. Sembra brutale dirlo così oggi, in pieno clima buonista-disfattista. Ma va detto. I nostri soldati esercitavano questo dominio negli anni trenta sulle donne negre dell'abissina. Ed era naturale che fosse così.
    Dovremmo forse criticare quei soldati per essersi concesso il "diritto del guerriero" con le donne di un popolo conquistato?! La guerra è la guerra...
    Non voglio minimamente pensare che tu creda realmente a tutto quello che hai scritto. Lo stupro è una cosa disumana e gli stupratori meriterebbero la castrazione.
    Per carità,stavolta hai esagerato.

  4. #24
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    ehm emm....conte... mi consenta...
    forse per lei è sufficente avere due gambe, due braccia, due occhi, un naso.... ecc... per essere considerati esseri umani.
    Purtroppo nella mia vita ho conosciuto "esseri umani" che oltre a tale apparenza avevano ben poco.
    La loro vera natura era quella di scimmie parlanti, ben ammaestrate...



    Europe, Jeunesse, Revolution

  5. #25
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    Predefinito x claudio

    lasciamo stare la polemica sterile ("io ho detto, tu hai detto"). Il succo della questione è che non ci si può scandalizzare tanto degli stupri commessi da militari in tempo di guerra. Sono sempre avvenuti, e sempre avverranno, come corollario delle attività belliche. Utopico bandirli, come utopico è bandire la guerra.
    Si tratta del vecchio "vae victis".
    Durante la seconda guerra mondiale i vinti siamo stati noi, e i vincitori hanno purtroppo applicato il vecchio principio sulle nostre popolazioni. Che dire? peccato che abbiamo perso. Vae victis. Nel 1935 i vincitori sull'etiopia siamo stati noi, e abbiamo applicato lo stesso principio alle abissine.
    Quello che può indignare non è tanto lo stupro in se, ma l'ipocrisia di nasconderlo, di seppellirlo sotto un linguaggio buonista mieloso ("erano dei poveri pastori marocchini ingnoranti, cosa ci volete fare?"). Meglio che i soldati si assumano le loro resposabilità senza mezzi termini.
    Lo stupro ha due conseguenze: l'oltraggio personale alla donna ed al popolo cui essa appartiene, e l'eventuale prole che nasce dall'atto violento. Entrambi gli effetti sono gravi, ma il primo può essere dimenticato dopo un certo tempo, il secondo invece lascia una traccia biologica nella popolazione. Ed è qui che interviene la considerazione "razziale". Non ha le stesse conseguenze una violenza commessa da un membro della nostra stessa stirpe, rispetto ad uno di un'altra. Mi pare ovvio. I figli di soldati americani bianchi in Italia si confondevano con gli italiani, mentre i figli di soldati negri, essendo mulatti, rimanevano in bella vista come tristi testimoni del vae victis infltto alle nostre donne.

    saluti
    (e cerchiamo per il futuro di non scadere in bassi insulti personali, please)
    ___________

    x legionario: ovviamente sono contro lo stupro, ci mancherebbe. Ma in guerra è un altro discorso. Probabilmente è inevitabile, come lo è uccidere e fare danni.

  6. #26
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    Originally posted by Tomás de Torquemada

    Vorrei aggiungere una considerazione... Mi sembra che Felix intenda la violenza carnale come una sorta di "dovere" del guerriero vincitore, e io non sono d'accordo... Tuttavia, è un triste e amaro dato di fatto che, nella storia, è sempre andata così... Qui nel Meridione (soprattutto in Campania...) le violenze degli americani e dei marocchini le ricordano ancora...

    Una sera, anzi, Massimo Fini (ospite al Costanzo Show...) ha proprio rammentato che, durante l'ultimo conflitto, gli alleati stuprarono mollto più dei tedeschi... Al che Jacopo Fo è partito in quarta con la solita tiritera dell'olocausto... "Non cominciamo... Mia madre è ebrea!" ha risposto Fini, stroncandolo...

    E non parliamo di quello che ha fatto l'Armata Rossa dopo essere entrata in Germania: almeno 2 milioni di donne tedesche furono stuprate. I soldati russi tastavano il petto anche alle bambine e se c'era un accenno di seno scattava lo stupro.
    Ci sono testimonianze di donne violentate anche da oltre 10-15 persone consecutivamente. Alla fine del 1944 in Prussia Orientale (oggi zona russa del Kaliningrad Oblast) la wehrmacht riconquistò la località di Nemmersdorf per qualche giorno e documentò insieme ad una commissione internazionale le orribili torture subite dagli abitanti di ambo i sessi e di tutte le età,tutti massacrati. Stranamente il referto sparì e la cosa passò come falsa propaganda nazista.
    I filmati inoltre furono presto divulgati nel reich,le voci dilagarono e la gente terrorizzata cominciò ad abbandonare i lander orientali favorendo poi la slavizzazione del territorio a favore dei polacchi,perchè come disse Stalin,in quelle terre i tedeschi si erano volatilizzati.
    Chi ha letto "E malediranno il giorno in cui partorirono" di Picone Chiodo ha ben presente cosa facevano i russi a chiunque capitasse sul loro cammino. Ebrei compresi.

  7. #27
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    Predefinito Re: x claudio

    Originally posted by Felix

    x legionario: ovviamente sono contro lo stupro, ci mancherebbe. Ma in guerra è un altro discorso. Probabilmente è inevitabile, come lo è uccidere e fare danni.
    OK,ma secondo me dipende dalla provenienza sociale del soldato.
    Sui presunti stupri commessi dai nostri in Abissinia,non ho mai trovato nulla.
    Per i russi vale lo stesso discorso che Tomàs faceva a proposito dei marocchini rastrellati dai francesi e mandati al fronte: erano poveri e miseri contadini,molti erano di etnia mongola e abituati a pascolare bestiame in mezzo al nulla quando improvvisamente si ritrovarono in una terra ricca e benestante come quella tedesca spronati da una feroce propaganda dell'ebreo bolscevico Ehrenburg che incitava allo stupro ed al massacro nella tana della bestia fascista. Ai soldati era data poi la possibilità di saccheggiare le case ed esercitare il loro diritto di conquistatori.
    Persino molti ufficiali russi rimasero sconvolti nel vedere certe scene apocalittiche di violenza. Furono rimossi quando protestarono.
    La stessa cosa era accaduta sempre in Prussia Orientale quando le truppe zariste erano penetrate fino ai laghi masuri. Il ricordo delle violenze russe era rimasto anche 30 anni dopo,quando arrivarono i sovietici,favorendo la fuga dei tedeschi.

  8. #28
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  9. #29
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    guarda, quando penso a quelle violenze del 1945 mi prende una stretta al cuore. Per tre motivi: per umana compassione (Nietzsche perdonami), per l'ipocrita silenzio che si stende su di esse e per essere state perpetrate contro persone della MIA stirpe.
    Veniamo al terzo punto.
    Qui come in tutte le vicende umane che si rifericono a popoli ed etnie non possiamo che applicare il principio dell'etnocentrismo o egoismo etnico. Non è lo stesso che violenze di questo genere siano perpetrate contro i nostri, che contro altri. No, non è proprio lo stesso. Come non è lo stesso che ci ammazzino un familiare, rispetto alla morte di un uomo qualunque. Nel primo caso si tratta della MIA tragedia, nel secondo di una tragedia anonima, lontana.
    Fa molto male pensare allo stupro in massa del 1945 perchè commesso contro donne tedesche, europee come noi, ad opera di popoli orientali. Fa ovviamente meno male pensare allo stupro in massa di Nanchino, commesso dalle truppe giapponesi contro donne cinesi. Perchè? Perchè in questo secondo caso si tratta di popoli non europei, quindi il caso ci riguarda di meno.
    Tutto ciò è naturalissimo: la vicinanza o lontananza di fatto doloroso ha ovviamente effetti proporzionalmente diversi su di noi.

    Ma... e se sono i nostri quelli che commettono le violenze? Fin qui si è fatto l'esempio dei nostri come vittime. Come reagire quando i nostri sono invece quelli che commettono le violenze?
    Ebbene, per quanto detto in post precedenti, bisognerebbe considerare diversi fattori. Un certo numero di violenze sono inevitabili, accompagnano tutte le guerre e sarebbe assurdo farne una colpa ai nostri soldati in particolare, come se dovessero essere essi soli dei santerellini. Forse andrebbero differenziate violenze di tipo fratricida (contro altri europei) da violenze esterne (contro non-europei). Magari sarebbero criticabili violenze perpetrate dai nostri soldati nei Balcani, mettiamo, e meno criticabili se commesse nel nord africa o in africa orientale. Sono casi diversi, inutile nascondersi dietro un dito. Se quello che hanno fatto i nostri in Mozambico lo avessero fatto in Bosnia, ci sarebbero state reazioni diverse. Ed è naturale che sia così.

    saluti

  10. #30
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    per umana compassione (Nietzsche perdonami
    che culo, abbiamo anche il superuomo nicciano del cavolo. attento a non farti arrestare, uomo amorale e superiore.

 

 
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