Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,931
     Likes dati
    3,226
     Like avuti
    13,036
    Mentioned
    2608 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)

    Predefinito Nel Polo si comincia a contestare la leadership di Berlusconi.

    La mattina stava benone. Il pomeriggio doveva spiegare alla plebe i successi del governo nel 2002, ma gli ha preso un improvviso raffreddore, come succedeva una volta ai capi dell'URSS quando venivano esautorati.

    Purtroppo nel 2003 c'è il rischio di bancarotta e qualcuno della CDL se ne sta accorgendo.

    Non c'è più niente di certo, nella vita: neanche la leadership di Berlusconi.


    Corriere della Sera, 20.12.2002

    Un malore improvviso e un capo dello Stato offeso
    La leadership del Cavaliere sotto esame degli alleati

    Timori per i conti pubblici e per il sistema bancario dopo le cartolarizzazioni



    ROMA - Solo i bagliori della guerra potrebbero oscurare le crepe che attraversano la maggioranza, solo la polvere di un conflitto internazionale potrebbe coprire le difficoltà di un governo che sembra aver perso smalto. Ne parlano sottovoce i maggiorenti del centrodestra, ormai certi di un intervento militare in Iraq, ma altrettanto consapevoli che il prossimo sarà un anno comunque decisivo per la coalizione, e non solo perché precederà la lunga stagione elettorale, ma soprattutto perché i risultati del 2003 potrebbero decretarne la sorte, finendo per incidere sui futuri assetti nella Cdl. E’ dunque la leadership di Berlusconi a essere sotto esame. Chiusa la parentesi della Farnesina e registrato l’assetto ministeriale con una sorta di «monocolore azzurro», il premier non ha più alibi: dovrà esercitare il suo primato, trovare il punto di sintesi tra le varie anime della maggioranza, rilanciare l’azione del governo. Tutti problemi ai quali non è riuscito finora a dare soluzione, e a cui non potrà sfuggire trincerandosi nel rapporto diretto con l’elettorato. Sotto questo aspetto il raffreddore accusato ieri dal Cavaliere rappresenta la metafora delle condizioni in cui versa il centrodestra. E se è vero quanto raccontano coloro i quali lo avevano visto in mattinata, se è vero che Berlusconi era in perfetta forma, appare chiaro che si è trattato di un raffreddore salutare. Erano troppe le questioni aperte perché si esponesse al vento della conferenza stampa di fine anno: una Finanziaria ancora sotto l’esame del Parlamento e sotto schiaffo del Colle, una serie di nodi politici irrisolti nella maggioranza, e soprattutto le tensioni con Ciampi sul metodo e sul merito delle riforme. Ora, siccome proprio sulle riforme si stanno scaricando tutti i malesseri della coalizione, anche un solo cenno avrebbe potuto incrinare ulteriormente i rapporti tra gli alleati. Il premier ha capito che sarebbe stato inutile rischiare, così è stato indotto a rinviare l’appuntamento.
    Il fatto è che prima o poi Berlusconi dovrà affrontare quei problemi. A partire dal rapporto con il presidente della Repubblica, che - per usare le parole di un esponente della maggioranza - «considera il presidenzialismo un’offesa personale e la devolution un’offesa al Paese», espressione colorita dietro cui s’intuisce che il Colle ha deciso di porsi come punto di mediazione tra i due poli. Certo, l’esternazione di mercoledì è parsa a molti - compresi i centristi - fin troppo irrituale, ma altrettanto chiara. Dicono che Ciampi sia preoccupato di una possibile forzatura da parte del premier, una forzatura che andrebbe di pari passo con un eventuale insuccesso nell’azione di governo, che insomma Berlusconi potrebbe tentare attraverso l’affondo sulle riforme di nascondere le carenze di gestione.
    Le difficoltà sul versante economico sono tema di discussioni anche accese nel governo e nella maggioranza. Non c’è solo la fatidica trimestrale di cassa a tenere in allarme la Cdl, «il rischio - spiega un autorevole esponente della coalizione - è che il prossimo anno, oltre i conti pubblici possa entrare in crisi anche il sistema bancario, già oggi in affanno, ma che domani potrebbe finire in ginocchio per la cartolarizzazione varata da Tremonti che ha coinvolto il mondo creditizio». Nei mesi scorsi sul ministro dell’Economia si era concentrato l’attacco dei centristi, e non è detto che l’operazione sia terminata. Anzi, dentro An c’è chi guarda alle mosse dell’Udc con una certa inquietudine: Berlusconi potrebbe approfittare della spaccatura tra Fini e Casini, per stringere un patto con il presidente della Camera, «un patto che avrebbe come punto di riferimento la comune identità popolarista europea».
    Epperò serve la logica del « divide et impera » al Cavaliere? Una simile iniziativa non solo metterebbe in fibrillazione la destra, ma provocherebbe anche una reazione di Bossi. Il fatto è che proprio An e Lega sono le vittime della «triangolazione istituzionale» Ciampi-Pera-Casini, e in questo gioco potrebbe alla fine inserirsi anche Berlusconi. Oggi non è così e Fini si sta adoperando in modo da scongiurare questo scenario, perciò si schiera a difesa dell’esecutivo «che sta tenendo fede al programma» e che «durerà tutta la legislatura». Per verificare se l’asse tra il premier e il suo vice reggerà, basterà osservare la sfida sulla Rai: «Sarà quella la cartina di tornasole», dicono dentro An. Il Cavaliere darà il via libera alla capitolazione di Baldassarre o cercherà di trovare una mediazione? In fondo non è viale Mazzini sotto esame, è la sua leadership.

    Francesco Verderami

  2. #2
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,931
     Likes dati
    3,226
     Like avuti
    13,036
    Mentioned
    2608 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)

    Predefinito

    Questa invece è un'intervista all'economista di Forza Italia Renato Bunetta ha rilasciato al Corriere, piena di complimenti a Tremonti.

    Si preannuncia il siluramento di Tremo?


    Corriere, 20.12.2002
    L’INTERVISTA / L’economista Brunetta: il ministro avrebbe dovuto riconoscere in tempo che lo scenario era cambiato. Ora pensioni e privatizzazioni


    «Tremonti si è illuso sulla ripresa, serviva più coraggio per le riforme»


    «Al responsabile dell’Economia sarebbe servito un bagno di umiltà Alla fine potrebbe diventare il capro espiatorio di tutto»



    ROMA - Renato Brunetta considera quella dei condoni «soltanto la pagina finale, scritta al termine di una tragica deriva». Ma il responsabile del programma di Forza Italia lo giudica anche «l’atto meno colpevole e inevitabile». Meno colpevole, ha detto?
    «Faccio una premessa. Nessun ministro del governo di Silvio Berlusconi ha avuto carta bianca come Tremonti. E sull’intera politica di sviluppo del Paese. Aggiungo che il ministro dell’Economia ha avuto in mano, di fatto, anche il programma della Casa della libertà. E’ stata una scelta coraggiosa da parte di Berlusconi e di grande responsabilità da parte di Tremonti, che non l’ha voluta condividere con nessuno».
    Allude per esempio al fatto che non ha voluto il capo economista di palazzo Chigi, posto per il quale lei era il candidato naturale?
    «Non ha voluto il capo economista di palazzo Chigi, è vero. E questo può avere una logica per chi decide di assumere su di sé quel ruolo. Tremonti ha favorito l’alleanza con la Lega, l’ha riempita di contenuti, l’ha riversata nella Casa delle libertà e si è assunto l’onere di fare il perno centrale dell’ alleanza».
    Fatta questa premessa?
    «Tremonti ha fallito. Le cose sono andate così. Aveva messo in piedi un giocattolo che si fondava tutto sulla crescita. Una crescita economica vigorosa è in grado di finanziare politiche espansive, come la riduzione della pressione fiscale, che anzi la alimentano. La crescita ripaga la Tremonti bis, favorisce il rientro dei capitali, l’emersione del sommerso, e il rispetto del patto di stabilità. Poi Osama Bin Laden ha aperto il forno è il soufflé si è sgonfiato».
    Allora?
    «Ha preferito non guardare in faccia la realtà, non rivedere il quadro degli scenari, delle strategie e degli strumenti a suo tempo predisposti. Ha tirato dritto nella speranza di una ripresa che non c’è stata. E siamo a questo punto».
    Che cosa l’avrebbe indotto, secondo lei, a tanta ostinazione?
    «Non ha voluto accettare di cambiare linea perché questo avrebbe messo in crisi la sua egemonia culturale e politica, per essere snodo centrale fra Polo e Lega».
    E che cosa avrebbe dovuto fare?
    «Un bagno di umiltà. Riconoscere che lo scenario era cambiato, fatto di cui nessuno gli avrebbe attribuito le responsabilità, e riprogrammare il quadro di politica economica. Svanita la speranza dello sviluppo che fa da traino, per fare la modernizzazione del paese che vuole Berlusconi bisognava mettere mano alla riforma delle pensioni, alle privatizzazioni, alle liberalizzazioni. Insomma, alle riforme dolorose che costano sangue, sudore e lacrime. Invece arriviamo a una finanziaria del 2002 tutta basata sulle cartolarizzazioni, che non contiene quelle riforme».
    Una specie di tattica suicida, a sentire lei. Eppure Tremonti non è certo uno sprovveduto.
    «Non ho acrimonia nei suoi confronti e non penso che sia uno sprovveduto. Dico che il cambio di linea l’avrebbe costretto a chiedere collaborazione agli altri ministri, ma anche a Berlusconi. Diventare, cioè, un ministro normale».

    Perché mai, se è così, Berlusconi non è intervenuto?
    «Perché Tremonti è il perno del rapporto con la Lega e qualsiasi cosa faccia il giudizio su di lui finisce per coinvolgere anche il rapporto con la Lega. E questo lo rende di fatto intoccabile».

    Veniamo ai giorni nostri.
    «Tremonti continua pervicacemente a negare l’evidente per non mettere in discussione la propria egemonia. La tragica deriva di errori continua tuttora e investe non solo il suo ministero ma il governo e l’intero paese. Per questo, dall’essere il più amato nella Casa delle libertà è diventato il più avversato».
    Posso immaginare il suo giudizio sulla Finanziaria...
    «E’ arrivata in parlamento con 500 pagine e ne uscirà con 600, tutta diversa, con un gioco al massacro di tre mesi. Ricordiamo tutti gli scontri con i ministri Pietro Lunardi, Letizia Moratti, Antonio Marzano. La sua egemonia si trasforma così in una totale solitudine e lui diventa il capro espiatorio di tutto. Inevitabilmente.
    Che spiegazione dà del fatto che per parte del condono fiscale sia fissato il limite del 14 marzo?
    «Forse per avere qualche effetto sulla trimestrale di cassa. Della serie una tantum: cartolarizzazioni, cartolarizzazioni delle cartolarizzazioni e swap. Ma così non si va da nessuna parte».

    Sergio Rizzo

  3. #3
    live long and prosper
    Data Registrazione
    29 Mar 2002
    Località
    Perugia
    Messaggi
    8,356
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Nel Polo si comincia a contestare la leadership di Berlusconi.

    Originally posted by brunik
    Non c'è più niente di certo, nella vita: neanche la leadership di Berlusconi.


    ...senza parole!

  4. #4
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,931
     Likes dati
    3,226
     Like avuti
    13,036
    Mentioned
    2608 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)

    Predefinito Re: Re: Nel Polo si comincia a contestare la leadership di Berlusconi.

    Originally posted by Libero


    ...senza parole!
    Non stiamo parlando di te, ma di Fini e Buttiglione.

    Leggi l'articolo del Corriere. E anche l'intervista a Brunetta che dice che Tremonti è un arrogante incompetente fallito.

    Ma Tremonti chi ce lo ha messo lì al posto di superministro, Babbo Natale?

  5. #5
    Registered User
    Data Registrazione
    15 Oct 2002
    Messaggi
    929
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    ....Un opinione totalmente imparziale,da un punto di vista estraneo:Sulla leadership di Berlusconi,Brunik,aspetta,(10-15 anni) e spera. su Tremonti,invece,hai ragione,credo che il suo siluramento sia possibile..."andante "...sul probabile.(E comunque io,come molti all'interno del Polo,ci spero,sarebbe una mossa furba che farebbe riguadagnare prestigio al centro-destra.)

  6. #6
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,931
     Likes dati
    3,226
     Like avuti
    13,036
    Mentioned
    2608 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by Muhaddip
    ....Un opinione totalmente imparziale,da un punto di vista estraneo:Sulla leadership di Berlusconi,Brunik,aspetta,(10-15 anni) e spera. su Tremonti,invece,hai ragione,credo che il suo siluramento sia possibile..."andante "...sul probabile.(E comunque io,come molti all'interno del Polo,ci spero,sarebbe una mossa furba che farebbe riguadagnare prestigio al centro-destra.)
    anche 6 mesi fa i pollisti mi dicevano "Brunik, aspetta e spera" su Tremonti, quando dicevo che doveva dimettersi.

    Io prendo solo atto che anche di Tremonti fino a qualche mese fa si diceva che non sarebbe mai stato messo in discussione, perchè mettere in discussione lui significava mettere in discussione Berlusconi, e che poche settimane fa Bossi aveva detto che se Tremonti se ne va cade il governo,

    Ora sembra diventato l'uomo più odiato dal governo, come se fosse colpa sua l'impegno impossibile di abbassare le tasse preso da Berlusca.

    Siccome ormai la finanziaria è fatta, e l'anno prossimo sarà ancora più disastroso di quest'anno, mi piacerebbe sapere quando finalmente qualcuno aprirà gli occhi e metterà in discussione Berlusconi.

    L'articolo lo ho segnalato perchè mi pare solo la prima crepa. Anche con Tremonti è comnciata così, con qualche parola di AN e UDC che cominciava a nutrire qualche perplessità sull'uomo.

  7. #7
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,931
     Likes dati
    3,226
     Like avuti
    13,036
    Mentioned
    2608 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)

    Predefinito

    Se l'obiettivo è Berlusconi


    di Renzo Rosati
    Panorama 28/7/2003


    Dietro allo scontro tra il ministro Castelli e i PM milanesi sulla questione delle rogatorie Mediaset, c'è un importante risvolto politico interno alla maggioranza. Dove in gioco potrebbe esserci la premiership del centro-destra alle prossime elezioni



    A prima vista potrebbe sembrare uno strascico minore delle vicendegiudiziarie di Silvio Berlusconi. L'inchiesta sui diritti tv di Mediaset, per la quale il ministro della Giustizia leghista Roberto Castelli ha negato ai pm di Milano le rogatorie negli Usa, non è la stessa cosa del lodo Mondadori o dell'affaire Sme, procedimenti nei quali si parla di corruzione di magistrati.

    PRESSING DELL'UDC
    Ma allora perché ne è nato un caso politico che stenta a dipanarsi (la riunione dei capigruppo del Senato, prevista per oggi pomeriggio, è stata rinviata a stasera)? Le dietrologie si sprecano. Castelli è davvero così inesperto da ignorare che il lodo Maccanico, che garantisce immunità alle cinque più alte cariche dello Stato, non si estende alla fase delle indagini? Il suo sottosegretario Michele Vietti, dell'Udc, già relatore dellodo Maccanico, è insorto contro Castelli solo per amore di verità?La soluzione sembrava essere stata trovata attraverso un ordine del giornodei senatori che dava a Castelli il mandato di autorizzare le rogatorie; inpratica, una sorta di «interpretazione autentica della legge». Ma oggi ilpresidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che è anche il leader vero dell'Udc, ha sbarrato la strada: «Il Parlamento non può fare da consulenteai ministri». In altri termini, la legge è quella, Castelli si adegui. Equesto è ovviamente anche l'orientamento dell'ufficio politico del partitopost democristiano.

    L'IPOTESI DEL RICATTO ANTIBERLUSCONIANO
    Così la maggioranza è riuscita ad incartarsi nuovamente, per di più su unaquestione che riporta nuovamente in primo piano i processi del premier. Ilquale viene descritto in queste ore su tutte le furie, e sospettosonei confronti degli alleati. Dell'Udc, ovviamente, delle cui mire espansionistiche diffida da tempo. Ma a questo punto anche della Lega: che bisogno c'era che Castelli si opponesse alle rogatorie? Gli stessi avvocati di Berlusconi si sono detti del tutto all'oscuro dell'iniziativa di Castelli. Nello staff del capo del governo c'è addirittura chi la vive come una sorta di ricatto sotto mentite spoglie. Un modo per ricordare a Berlusconi che - se si parla di processi - la Lega è lì, gli altri no.

    EQUILIBRI POLITICI IN MOVIMENTO
    Qualche dettaglio autorizza questa lettura maliziosa. La richiesta dirogatoria è stata trasmessa dalla procura di Milano al ministero il 15maggio; il 10 giugno Castelli scrive ai PM di aver trasmesso gli atti aldipartimento di Giustizia di Washington. Ma a luglio l'ambasciata Usa a Romacomunica alla procura milanese che il governo italiano ci ha ripensato.Che cosa è accaduto nel frattemto? L'approvazione del lodo Maccanico, come sostiene, magari a torto, Castelli? Oppure un mutamento di equilibripolitici nella maggioranza? Di certo, dopo la sconfitta alle amministrative,l'Udc e An da una parte, Lega dall'altra, sembrano marciare verso obiettividistinti, e non c'è verifica che tenga.

    OBIETTIVI NON CONFESSATI
    I cattolici sono convinti di avere un trend elettorale favorevole, che saràratificato dalle Europee del 2004 grazie anche al meccanismo proporzionale eal biglietto da visita dell'appartenenza (come Forza Italia) al Partitopopolare europeo. La Lega è invece un partito euroscettico, forte nelmaggioritario grazie al patto con Forza Italia, ma in calo di consensi nellesue aree tradizionali. Nella maggioranza cresce così la tentazione di far fuori la Lega,soprattutto in vista delle politiche del 2006, di stringere al centro con Ane Forza Italia, e magari di candidare Casini come premier per il 2006. Tuttociò Berlusconi lo sa benissimo; e lo sa benissimo soprattutto Bossi. Il capodel governo è infastidito verso l'Udc e An (che in questa vicenda fa dapompiere), ma potrebbe essere indotto alla fine a cedere al disegnomoderato, qualora il calo di consensi si confermasse anche nei prossimi mesi.

    LA LEGA: «STANARE IL PREMIER» Bossi ovviamente non ci sta. Sospetta di potersi perdere per strada uno come Giulio Tremonti, il ministro dell'Economia, che vuole liberarsi dell'etichetta di «garante della Lega». Ma quello di perdere Berlusconi è un lusso che non può permettersi. Dunque non esita a giocarsi tutte le carte; magari anche quelle perdenti, se serve a capire da che parte sta Berlusconi.

  8. #8
    Socialcapitalista
    Data Registrazione
    01 Sep 2002
    Località
    -L'Italia non è un paese povero è un povero paese(C.de Gaulle)
    Messaggi
    89,492
     Likes dati
    7,261
     Like avuti
    6,458
    Mentioned
    340 Post(s)
    Tagged
    30 Thread(s)

    Predefinito Nel Polo si comincia a contestare la leadership di Berlusconi.

    lo sostituiranno con prodi............

 

 

Discussioni Simili

  1. Vietato contestare Berlusconi
    Di Dario nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 11-02-13, 21:13
  2. Vedo che l'idea di "Quarto Polo" comincia a farsi strada...
    Di Rasputin nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 23
    Ultimo Messaggio: 31-03-12, 13:14
  3. Berlusconi: "La leadership nel Polo? Un problema che non esiste
    Di sunrise (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 20-10-06, 17:45
  4. Berlusconi: una leadership nazionale
    Di ariel nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 17-07-04, 16:50

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito