Riporto l'intero 3d di là con relativa figura di cioccolata:
Shaytan []
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Blondet attacca i leghisti nel forum dei radicali
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Speciale /Documenti
Verso il 9° Congresso del Movimento Federativo Radicale/127
Il Movimento Federativo Radicale terrà il suo 9° Congresso il prossimo autunno 2002 a Roma. La data ultima verrà fissata dalla Direzione Nazionale allargata del Movimento che si terrà sempre a Roma nel mese di luglio 2002.
La nuova Agenzia Radicale sta riproponendo una documentazione di gran parte dei materiali, degli atti, degli interventi che hanno accompagnato la storia di questo spaccato dell’azione politica dell’azione politica radicale in Italia e nel mondo organizzata nell’Mfr.
Quello che proponiamo oggi è Intervista a Maurizio Blondet (2° parte) “Catilina e Berlusconi contro gli ‘invisibili’”, pubblicato su «Quaderni Radicali», n. 48/49, marzo/giugno 1996.
Anche questo documento, come è ovvio, va interpretato contestualizzandolo a quella stagione politica.
I documenti finora pubblicati dall’agenzia sono rintracciabili sui n. 161 del 20 dicembre 2001, n. 164 del 28 dicembre 2001, n. 3 dell’8 gennaio 2002, n. 4 del 9 gennaio 2002, n. 5 del 10 gennaio 2002, n. 6 dell’11 gennaio 2002, n. 7 del 15 gennaio 2002, n. 8 del 16 gennaio 2002, n. 9 del 17 gennaio 2001, n. 10 del 18 gennaio 2001, n. 11 del 22 gennaio 2002, n. 12 del 23 gennaio 2002, n. 13 del 24 gennaio 2002, n. 14 del 25 gennaio 2002, n. 15 del 29 gennaio 2002 e n. 16 del 30 gennaio 2002 e n. 17 del 31 gennaio 2002, n. 18 del 1 febbraio 2002, n. 19 del 5 febbraio 2002, n. 20 del 6 febbraio 2002, n. 21 del 7 febbraio 2002, n. 22 dell’8 febbraio 2002, n. 23 del 12 febbraio 2002, n. 24 del 13 febbraio 2002, n. 25 del14 febbraio 200, n. 26 del 15 febbraio 2002, n. 27 del 19 febbraio 2002, n. 28 del 20 febbraio 2002, n. 29 del 21 febbraio 2002, n. 30 del 22 febbraio 2002, n. 31 del 26 febbraio 2002, n. 32 del 27 febbraio 2002, n. 33 del 28 febbraio 2002, n. 34 del 1 marzo 2002, n. 35 del 5 marzo 2002, n. 36 del 6 marzo 2002, n. 37 del 7 marzo 2002, n. 38 dell’8 marzo 2002, n. 39 del 13 marzo 2002, n. 40 del 14 marzo 2002, n. 41 del 15 marzo 2002, n. 42 del 19 marzo 2002, n. 43 del 20 marzo 2002, n. 44 del 21 marzo 2002, n. 45 del 22 marzo 2002, n. 46 del 28 marzo 2002, n. 47 del 29 marzo 2002,e n. 48 del 2 aprile 2002, n. 49 del 3 aprile 2002, n. 53 del 4 aprile 2002, n. 57 dell’11 aprile 2002, n. 58 del 12 aprile 2002, n. 59 del 16 aprile 2002, n. 60 del 17 aprile 2002, n. 61 del 18 aprile 2002, n. 62 del 19 aprile 2002, n. 63 del 23 aprile 2002, n. 64 del 24 aprile 2002, n. 65 del 26 aprile 2002, n. 66 del 30 aprile 2002, n. 67 del 2 maggio 2002, n. 68 del 3 maggio 2002, n. 69 del 7 maggio 2002, n. 70 del 8 maggio 2002, n. 71 del 9 maggio 2002, n. 72 del 10 maggio 2002, n. 73 del 14 maggio 2002, n. 74 del 15 maggio 2002, n. 75 del 16 maggio 2002, n. 76 del 17 maggio 2002, n. 77 del 21 maggio 2002, n. 78 del 22 maggio 2002, n. 79 del 23 maggio 2002, n. 80 del 24 maggio 2002, n. 81 del 28 maggio 2002, n. 82 del 29 maggio 2002, n. 83 del 30 maggio 2002, n. 84 del 31 maggio 2002, n. 85 del 4 giugno 2002, n. 86 del 5 giugno 2002, n. 87 del 6 giugno 2002, n. 88 del 7 giugno 2002, n. 89 del 11 giugno 2002, n. 90 del giugno 2002, n. 91 del 13 giugno 2002, n. 92 del 14 giugno 2002, n. 93 del 18 giugno 2002, n. 94 del 19 giugno 2002, n. 95 del 20 giugno 2002, n. 96 del 21 giugno 2002, n. 97 del 25 giugno 2002, n. 98 del 26 giugno 2002, n. 99 del 27 giugno 2002, n. 100 del 28 giugno del 2002, n. 101 del 2 luglio del 2002, n. 102 del 3 luglio 2002, n. 103 del 4 luglio 2002, n. 104 del 5 luglio 2002, n. 105 del 9 luglio 2002, n. 106 del 10 luglio 2002, n. 107 del 11 luglio 2002, n. 108 del 12 luglio 2002, n. 109 del 16 luglio 2002, n. 110 del 17 luglio 2002, n. 111 del 18 luglio 2002, n. 112 del 19 luglio 2002, n. 113 del 23 luglio, n. 114 del 24 luglio 2002, n. 115 del 25 luglio 2002, n. 116 del 26 luglio 2002, n. 117 del 30 luglio 2002, n. 118 del 31 luglio 2002, n. 119 del 1 agosto 2002, n. 120 del 2 agosto 2002, n. 121 del 27 agosto 2002, n. 122 del 28 agosto 2002, n 123 del 29 agosto 2002, n. 124 del 30 agosto 2002, n. 125 del 3 settembre 2002, n. 126 del 4 settembre 2002, n. 127 del 5 settembre 2002, n. 129 del 10 settembre 2002, n. 130 del 11 settembre 2002, n. 131 del 12 settembre 2002, n. 132 del 13 settembre 2002 e n. 133 del 17 settembre 2002.
Catilina e Berlusconi
contro gli “invisibili” (2° parte)
Intervista a Maurizio Blondet
Maurizio Blondet, 52 anni, giornalista e scrittore, è inviato speciale o meglio, come ama definirsi, un “vigilato speciale”. Prima nel «Giornale nuovo» di Montanelli, poi passato all’«Avvenire», si è sempre caratterizzato per le sue analisi “eretiche” della storia e della cultura. È un “provocatore” nato, pur collaborando a riviste serissime come «Studi Cattolici», «Pagine Libere» e i «Quaderni di Avallon».
I suoi ultimi libri sono I fanatici dell’Apocalisse (Il Cerchio), edito nel 1993; Adelphi della dissoluzione (Ares) del 1994 e Complotti. I fili invisibili del mondo (Il Minotauro) del 1995.
L’ultimo suo lavoro, che ha dato spunto all’intervista che segue, è Ode a Catilina e Berlusconi, edito da Il cerchio, un pamphlet originale e asciutto, che sin dal suo apparire in libreria, ai primi del 1996, ha suscitato un vespaio di polemiche.
***
Gli oligarchi in realtà ostacolano lo stesso Catilina anche ricorrendo ai brogli elettorali di cui nel volume si parla abbondantemente trattando le elezioni del 63-62 a.C. In che consistevano questi brogli?
In una caterva di trucchetti: come quello di rimandare le elezioni di qualche giorno. Siccome si doveva votare con la presenza fisica a Roma, i sostenitori di Catilina, che probabilmente venivano da Arezzo o da Fiesole, non potendo stare a Roma delle settimane in attesa che si votasse invadendo la città con vettovaglie d’ogni genere, si limitavano allo stretto indispensabile. Bastava, allora, che il Senato rimandasse le elezioni di due giorni per rimandare a casa la maggioranza dei seguaci di Catilina. L’equivalente di un broglio elettorale, a livello pi˘ ruspante...
Nel capitolo “Cicero pro... aliena”, si afferma che Cicerone fu servo, maggiordomo dei poteri forti. Un uomo cinico che utilizzava il moralismo giudiziario per impedire la riforma agraria o comunque l’intaccamento di qualsiasi privilegio di tipo finanziario...
Anche nell’Italia di questi anni ci sono molti maggiordomi dei poteri forti. Penso, ad esempio, a certi giornalisti, a certi direttori di giornali, in prima fila nella demonizzazione di Berlusconi. In cambio, puntuale per ciascuno la briciola: qualche direzione di giornale, il posto fisso alla Rai, la consulenza milionaria...
Esiste in Italia uno sterminato esercito dagli interessi micragnosi, pronto a servire le cause cattive, ma potenti. Per comprendere quel che dico basta vedere quanto è accaduto nei primi giorni di febbraio, quando tutti facevano a gara a parlare bene di Maccanico. Nessun accenno di critica: i maggiordomi avevano compreso che quello lì, contrariamente a Berlusconi, era veramente un potere forte e, com’è tradizione da noi, i poteri forti non si contestano mai.
Insomma la morte della politica...
Quando la politica viene bloccata con ogni mezzo, come è già successo a Roma, marcisce. Alla fine si rinuncia alla politica, al dibattito democratico, e arriva il famoso governo tecnico che è rappresentante dei poteri reali, molto pi˘ reali di quelli di Berlusconi.
Non capisco davvero, ad esempio, perché il conflitto di interessi valga solo per Berlusconi e non per Maccanico, uomo di Mediobanca, al quale se fosse giunto a Palazzo Chigi sarebbero state affidate le privatizzazioni e la stangata da novantamila miliardi.
Non ci vuole una grande scienza per comprendere che, in quel caso, la manovra avrebbe evitato accuratamente di intaccare gli interessi di coloro che dovrebbero cacciare dei soldi. La cosa pi˘ grave è che i cattolici, i democristiani, da Scalfaro fino a Bianco, in odio a Berlusconi, accettino di farsi governare da poteri che sono profondamente anticristiani.
Il Quirinale e Scalfaro hanno avuto, in questi anni, un peso specifico nella competizione politica, che qualcuno, come Pannella, giudica abnorme e illegittimo... Qual è la sua opinione nello specifico, ricordando naturalmente che, in questo periodo, va molto di moda il reato di vilipendio?
Non so... non saprei giustificare il suo comportamento... forse avrà avuto delle garanzie... Forse i poteri forti, a cominciare dalla magistratura, fanno sentire il proprio peso... Per quanto ne so io, Scalfaro ha messo Mancuso nel Governo Dini, dandogli il mandato di “normalizzare” Mani Pulite, il pool di Milano. Quando Mancuso lo ha fatto nel modo che sappiamo, lui si è dissociato. Questo cambiamento di mandato spiegherebbe l’incazzatura di Mancuso.
A me, per esempio, risulta che un alto magistrato di Mani Pulite telefonasse ogni tanto al Quirinale, nei momenti delle polemiche per dire di non preoccuparsi. Una frase da manuale, di quelle che se te la ripetono tre volte, cominci davvero a impaurirti.
La cosa impressionante è che un cattolico abbia sempre indicato per guidare il governo, uomini dell’area politica del cosiddetto Partito d’azione o uomini del laicismo militante, come Amato, Ciampi, Dini, Maccanico...
Questo ci dovrebbe indurre a riscrivere la vita di Scalfaro come politico cattolico...
Dal libro leggo: “È il tema terribile che si pone nelle transizioni, quando nello Stato la legalità non coincide pi˘ con la legittimità... sicché l’uno e l’altra diventano dubbie. Momento pauroso, abietto ed insieme grande perché scatena lo scontro tra le forze reali che competono senza limiti di legge né basi legittime per il potere di fatto. E qui decide la forza; ma sarà qualcosa di pi˘ della forza a decidere se il vincitore è legittimo”. Cosa?
La credibilità di un progetto. Catilina viene sconfitto ed addirittura ucciso in battaglia. Era stato indotto a fare la guerra civile malvolentieri. Era un legalitario: uno che si presenta alle elezioni, non vuole fare la guerra civile. Ma un legalitario, diffamato e insultato, trasformato in nemico pubblico numero uno, deve difendersi e si fa ammazzare.
Il grande progetto, però, continua con Cesare ed è proprio questa continuità a dare legittimità a Cesare.
Cesare fa un colpo di Stato, cioè porta il suo esercito contro Roma. Un comportamento indubbiamente riprovevole e squalificante. Ma quello che giustifica Cesare agli occhi dei cittadini, della storia e della politica, è che lui era la prosecuzione dell’idea di Catilina.
I senatori, schiacciando Catilina, avevano dimostrato che l’unica cosa che avevano a cuore, l’unica ragione che li teneva assieme, era quella di mantenersi strette le terre ed i privilegi.
Cesare, al contrario, aveva una grande idea per Roma. Non riuscirà a portarla a termine perché pugnalato a morte da un gruppetto di fanatici tradizionalisti, fondamentalisti di allora, capeggiati da un cretino soprannominato Bruto, ovvero animale.
In realtà , sarà l’idea di Cesare a condizionare la storia futura di Roma.
Giancarlo Galli, nel suo libro su Cuccia sosteneva che la forza di Cuccia sta nel fatto che il banchiere sarebbe l’unico ad avere un’idea forte dell’Europa, di come questa Italia deve entrare, in maniera servile, nell’Europa dei padroni veri.
Cuccia non ha un’idea sua. Come tutti gli italiani che contano, fa solo la tattica. La strategia è quella del Fondo monetario internazionale, delle banche straniere, come la Banca Lazard.
Cuccia è un padrone in Italia, ma all’estero... Prendiamo la famosa abilità a privatizzare... La nuova Pignone, ad esempio, fu la prima azienda pubblica privatizzata da Ciampi. Una privatizzazione facile facile. Infatti la ditta aveva un fatturato di 1000 miliardi e all’epoca aveva 1000 miliardi di ordinativi nel portafoglio. Totale: duemila miliardi. Bene, la ditta fu venduta al concorrente americano per 1000 miliardi, cioè fu regalata. Cuccia bravissimo? Niente affatto. Provi a privatizzare l’INPS o la Rai!
Vuole sapere come saranno fatte le privatizzazioni? Le parti buone dell’ENI, dell’IRI, della STET: tutto agli stranieri.
Nel libro si parla di una oligarchia o tecnocrazia mondialista che, a suo avviso, sarebbe dietro a molte decisioni internazionali. A darvi credito, dovremmo pensare che tutte le decisioni serie che riguardano il nostro paese sarebbero prese all’estero e i poteri forti italiani non sarebbero nient’altro che dei terminali. Questi oligarchi lei li ha chiamati “gli invisibili”...
Gli invisibili, certo. Come dice Sergio Romano, sono soggetti economici che hanno sterminate ricchezze costituite dalle cosiddette voci invisibili dei bilanci. Come si formano queste ricchezze invisibili? Se fai il consulente in una banca grandissima che, a sua volta, fa la consulente per una fusione di due aziende, e ne ricevi le commissioni di decine di centinaia di miliardi, ecco che si sono formate partite invisibili. Non hai venduto niente, non hai comprato niente. Hai soltanto offerto un servizio. Questa è la tipica operazione delle grandi banche e della grande finanza. Banche virtuali, senza sportelli che fanno queste consulenze o acquistano, per conto terzi, quote azionarie che poi cedono guadagnandoci miliardi.
È l’antichissima operazione di certe banche che prestavano agli Stati, ai principi, ai re. Banche privatissime, che non sono nemmeno quotate in borsa essendo proprietà familiari, ma che lavorano quasi esclusivamente col denaro altrui. Mediobanca è nata su quei modelli, e per conto di quei poteri.
Nella parte finale del libro afferma che questo potere mondialista sta preparando una classe di governanti diversa da quella disponibile oggi, che lei definisce “classe superiore di guardiani”.
Questi signori che stanno negli Stati uniti e in Inghilterra hanno preso atto che la rivoluzione industriale è finita, e con essa è finita la democrazia in senso classico. Infatti finché ci sono tanti operai alla produzione, devi farli partecipare al potere politico. Ma quando i soldi si fanno con i soldi stessi, non devi pi˘ occupare operai, comprare macchinari: per speculare sulla borsa di Tokyo o di Hong Kong, guadagnando in pochi minuti centinaia di miliardi, basta una segretaria, due computer e qualche telefono, non c’è pi˘ bisogno di tenere conto delle classi produttive.
Questa gente vuol tornare, parlo seriamente, all’impero britannico dei romanzi tipo David Copperfield, dove c’era un’enorme massa senza lavoro, poverissima, ed alcuni che vivevano di rendite colossali. Naturalmente questo progetto richiede una forma di governo diversa; quello che io chiamo il conservatorismo reale. Una forma politica che escluda il popolo e renda incontrollabile l’oligarchia che comanda.
Visto che identifica nel blocco finanziario una volontà di carattere oligarchico, come si spiega che in Inghilterra i nuovi laburisti, eredi del blocco sociale antagonista, si preparino a prendere il posto dei conservatori tatcheriani, o post-tatcheriani?
Perché in una realtà come l’America o l’Inghilterra, i due partiti politici non disturbano mai veramente il manovratore. Entrambi sono omogenei ai poteri bancari: in apparenza uno un po’ pi˘ di sinistra e uno un po’ pi˘ conservatore, ma sulle privatizzazioni reali sono tutti d’accordo. Probabilmente il Partito laburista non esisterebbe nemmeno se non fosse finanziato da quei poteri. Per questo è importante che un uomo ricco di suo entri in politica.
Insomma, conferma la tesi secondo cui il fenomeno Berlusconi ha rappresentato una straordinaria coincidenza tra interessi personali ed interessi diffusi, facendo irrompere nella scena di questo paese un esercito di bottegai, composto da coloro che sfuggono al progetto oligarchico della grande finanza?
Pi˘ che bottegai parlerei di una società privata, a-statuale... Con Berlusconi quella gente si è vista rappresentata, e non a torto. Dicono che se non ci fosse stato Craxi... Ma Berlusconi ha occupato uno spazio vuoto, sia legislativo sia imprenditoriale, si è creato le sue televisioni, è sfuggito alla regola per cui nessuno deve diventare ricco come Agnelli... Per questo è considerato con odio dagli oligarchi. Oltretutto si è presentato come un disturbatore di quanto era stato già deciso: Occhetto era già andato alla City a rassicurare, a dare la garanzia che sarebbero continuate le privatizzazioni come piacciono a loro.
A quel punto ecco Berlusconi, che vince le elezioni, porta i fascisti al governo e si mette a traccheggiare sulle privatizzazioni... Questi non ci hanno visto pi˘... Infatti l’aggressione a Berlusconi è venuta dall’estero ed è consistita in una semplice manovra di mercato: oggi, con i famosi mercati, infatti, basta manovrare poche decine di miliardi di lire in qualche borsa, per far abbassare o alzare a piacimento la lira.
In questo gioco che ruolo ha giocato Bossi? Bossi è omologo, in termini culturali, alla Galassia del Nord ed a Cuccia?
Su questo argomento bisognerebbe scrivere un altro libro. Potrà stupire, ma anche Catilina fu tradito dai Lombardi, che allora si chiamavano Allobrogi. Quando, infatti, Catilina fu messo quasi alle corde e dovette decidere per la lotta armata, contattò gli Allobrogi, che vivevano nell’Italia del Nord, i quali lo assicurarono che lo avrebbero sostenuto con le loro armi. Poi, siccome erano Allobrogi, non erano romani e di Roma, della questione della cittadinanza non gliene fregava nulla, andarono da Cicerone e tradirono Catilina: probabilmente per danaro, sicuramente per qualche beneficio. Esattamente quello che ha fatto Bossi, in questo è un vero Allobrogo. Bossi ha mostrato all’Italia l’esistenza del profondo Nord: chi vota Bossi oggi è gente che sta nelle valli di Sondrio dove c’erano gli orsi fino al 1930 e che, magari possiede sei auto in casa e non ha nemmeno un libro. Gente ricca ma di una barbarie, di una ignoranza, di una miseria intellettuale e spirituale spaventosa.
Parliamo del ruolo dei cattolici. L’impegno dei cattolici in politica, dalla Non possumus in poi, è stato improntato a portare le classi popolari all’interno del mondo dell’economia, del sindacato e della politica; i partiti, le leghe bianche, le piccole banche, come le casse del Monte, le Casse di risparmio, l’impegno della Chiesa nei confronti dei pi˘ poveri, le scuole, ecc. Cosa è avvenuto, dopo la morte per Tangentopoli del blocco “caffiano”?
Sono riemersi i nostalgici dell’estremismo cattolico, come Rosy Bindi. Li ho paragonati ai repubblichini di Salò: quando il fascismo piaceva al 99% degli italiani, era moderato e si metteva d’accordo con la Chiesa e con la Monarchia. Quando poi è crollato sono emersi i fascisti integralisti che videro in quella rovina l’occasione storica per fare le loro vendette e per realizzare il Fascismo duro e puro, quello che, ovviamente, piaceva solo a loro.
Il Fascismo, in realtà, piacque agli italiani quando non era né duro né puro, quando si accomodava alla realtà sociale, intellettuale e politica del paese.
Rosy Bindi, Gerardo Bianco e Beniamino Andreatta sono i repubblichini della Democrazia cristiana: sono pieni di risentimento, di visceralità, se potessero fucilerebbero soprattutto quei cattolici che hanno votato Berlusconi. Bianco e compagni sono dossettiani, cioè ideologici e per somma di nequizia viscerali, cioè dotati di una visione ristretta delle cose. Sono anti-cattolici, in quanto cattolico vuol dire universale. Sono stati i “pasdaran” dell’Ulivo, stando pi˘ a sinistra del Pds, ovvero schierandosi meglio del Pds a favore della conservazione.
Il progetto dell’Ulivo è in fondo lo stesso di Rodano e dei cattolici comunisti di ogni tempo: creare le condizioni politiche affinché i dossettiani, i cattocomunisti, prendessero il sopravvento anche sullo stesso Pds...
Un progetto che definire velletario è poco... La verità è che quando la Dc era grande, Rosy Bindi non era nessuno; come, d’altra parte, Gerardo Bianco non era nessuno quando c’era Andreotti ... Persino Forlani appare un gigante dello spirito se messo a confronto a questi dirigenti politici popolari. Se davvero si lasciasse loro campo libero ci converrebbe chiedere asilo politico in Cambogia: questi sarebbero capaci di cambiare il codice penale, in Codice Morale...
Scherzi a parte, la politica è la capacità di organizzare le volontà, la capacità di proporre un progetto che in fondo piace a tutti o perlomeno non minacci nessuno. De Gasperi vince le elezioni perché il suo progetto era meno minaccioso, anzi non lo era affatto, mentre il progetto dei comunisti lo era. È questa la grandezza politica, il proporre una cosa in cui la gente si riconosce, il costruire un progetto comune che non sia odioso, che non sia ripugnante, che non sia distruttivo. Questo era la forza del messaggio del primo Berlusconi: questo rendeva il suo sorriso, la sua simpatia una cosa non falsa.
E veniamo a quello che nel libro non c’è, a quello che non ci poteva essere. Continuamente lei parla del “primo Berlusconi”. Veniamo allora a quello che è ora, il secondo Berlusconi. Cioè quello che oggi cerca di mettere insieme gente diversa da quella del 27 marzo, per cambiare la Repubblica in senso presidenziale. Come la vede questa fase?
Catilina dovette prendere le armi e poi farsi ammazzare. In Italia, per fortuna, c’è una maggiore capacità di accomodamento .
Io credo che Berlusconi sia giunto a tentare un accomodamento quando ha preso atto che la magistratura italiana è in mano al Pds e può distruggere chiunque. Sì, lo scriva, la magistratura può fare quello che vuole in Italia e soprattutto è una cinghia di trasmissione del Pds.
Non credo che questo sia un bene. Personalmente, come cittadino, ho sempre preferito il voto.
Da parte sua, l’Ulivo ha dimostrato di essere inutile anche come idiota. Purtroppo per loro, i leader non si costruiscono certo in laboratorio. La sinistra ha un solo leader: Massimo D’Alema.
Armando De Simone
[da «Quaderni Radicali», n. 48/49, marzo/giugno 1996]
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22-12-2002 112
Nanths []
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e dire che alcuni libri di questo verme sono anche pubbliciazzati in questo forum come "libri consigliati", il moderatore non è molto attento evidentemente...oppure è d'accordo conl'autore...
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22-12-2002 12:23
Der Wehrwolf []
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..non ho voglia di polemizzre nanths.....
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22-12-2002 13:26
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Maurizio Blondet
Maurizio Blondet rimane comunque uno dei migliori giornalisti e scrittori in circolazione, indipendentemente da come uno la pensa.
Leggete sempre tutto, poi è la nostra testa che porta a delle conclusioni.
Io riconsiglio di leggere tutti i libri e gli articoli di Blondet, e poi riflettete su quello che avete letto, usando unicamente il vostro cervello...........
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22-12-2002 13:44
Nanths []
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Originally posted by Der Wehrwolf
..non ho voglia di polemizzre nanths.....
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Non è questione di polemizzare infatti. Inutile che tu ti nasconda sfuggendo alla discussione (come fai di solito quando non sei in grado di replicare...): il punto è che davvero c'è ben poco di cui discutere, i fatti parlano da soli, e questo signore da tanti di vo idolatrato e pagato dalla lega per le sue conferenze, ha sputato comodamente merda sul movimento e su tutti i suoi componenti. E voi continuate pure ad idolatrarlo, certo, per "non fare polemica"...
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22-12-2002 136
Dragonball []
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Blondet,che immane testa di ca**o!
Altro che scrivere libercoli: in miniera dovrebbe andare.
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22-12-2002 14:43
ilariamaria []
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sapete bene che Blondet, come molti altri giornalisti non leghisti che scrivono cose interessanti, e trovano per questo spazi sui nostri media, e i cui libri si possono anche consigliare, poi hanno dei problemi, come dei rigurgiti, nel riconoscere che devono qualcosa alla Lega e ai Padani.
si tratta sempre comunque di persone che sono cresciute profesionalmente fra gli italiani, con i quali hanno fatto dei compromessi, per poter pubblicare un libro o per poter avere uno spazietto.
la massima libertà che hanno conosciuto è stata quella concessa loro nella veste di "diversi tollerati", dell'opposizione cui si dà la possibilità di parola, per non sembrare troppo antidemocratici.
poi vanno a rpl per far vedere che sono davvero senza pragiudizi, e magari in quel momento lo sono, si fanno intervistare, ma se si trovano di fronte alla possibiltà di essere liberi sul serio, sono presi dalla paura e non appena il loro sistema li richiama, si trovano persi.
Come dei ragazzini ribelli, cui è lasciata l'impressione della libertà, ma che si spaventano appena vedono il papà, solitamente così tollerante, fare la faccia un po' torva e accennare una smorfietta.
ecco che da questa paura, per giustificare la loro estraneità al movimento padano, tirano fuori queste cagate pazzesche:
Gente ricca ma di una barbarie, di una ignoranza, di una miseria intellettuale e spirituale spaventosa.
che facciamo ragazzi? invitiamo Blondet a fare un giro per le nostre case e lo invitiamo a contare i nostri libri?
temo non servirebbe a nulla: lui sarebbe costretto ugualmente a dire certe cose se vuole mangiare, ed il terrore di perdere la sua fama da maledetto dal sistema lo farebbe dire un'altra bugia, sapendo di dirla.
Chissà quante volte abbiamo incontrato gente che ha questo genere di tabù.
prendiamoli così com'è, se dice cose interessanti, e dimostramo loro tutta la nostra superiorità culturale ed intellettiva.
magari però una letterina con una richiesta di spiegazioni su quella frase però a Blondet la manderei...
Chissà: magari se lo aiutiamo riesce a superare questo timore di apparire leghista e padano davanti al mondo.
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22-12-2002 14:46
Shaytan []
Death walks beside me
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Cara Ilaria, uno che si considera "contro il sistema" non dovrebbe avere paura di dire quello che pensa e se quello che pensa dei leghisti è questo siamo al capolinea, sotto questo punto di vista è indifendibile...
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22-12-2002 15:05
Der Wehrwolf []
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Originally posted by Nanths
Non è questione di polemizzare infatti. Inutile che tu ti nasconda sfuggendo alla discussione (come fai di solito quando non sei in grado di replicare...): il punto è che davvero c'è ben poco di cui discutere, i fatti parlano da soli, e questo signore da tanti di vo idolatrato e pagato dalla lega per le sue conferenze, ha sputato comodamente merda sul movimento e su tutti i suoi componenti. E voi continuate pure ad idolatrarlo, certo, per "non fare polemica"...
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Scusa ma tutta la merda che hai sputato e contunui a sputare tu ed altri dal forum di Padania sul Movimento?
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22-12-2002 15:07
Nanths []
Foe di ball el maresciall
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Originally posted by Der Wehrwolf
Scusa ma tutta la merda che hai sputato e contunui a sputare tu ed altri dal forum di Padania sul Movimento?
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Se paragoni le critiche mie e di alcuni del forum padania alle cose vergognose scritte dal tuo amico Blondet vuol dire davvero che nons ei molto sveglio. E comunque se non eri in grado di replicare rimanendo nel merito, al posto di cercare di sviare il discorso facevi figura migliore a stare zitto. Sta di fatto che le aprole di Blondet rimangono, e tu gli fai anche pubblicità. Complimenti.
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22-12-2002 15:16
Der Wehrwolf []
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Originally posted by Nanths
Se paragoni le critiche mie e di alcuni del forum padania alle cose vergognose scritte dal tuo amico Blondet vuol dire davvero che nons ei molto sveglio. E comunque se non eri in grado di replicare rimanendo nel merito, al posto di cercare di sviare il discorso facevi figura migliore a stare zitto. Sta di fatto che le aprole di Blondet rimangono, e tu gli fai anche pubblicità. Complimenti.
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....come sei patetico...
Le tue non sono critiche ma insulti ai responsabili del Movimento!
Da Bossi a Borghezio a Cè a Bricolo e così via...
Chiudo il 3d per evitare l'effetto vortice.