Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Nebbia
    Ospite

    Unhappy E' morto Giò Pomodoro!

    E' morto Giò Polmodoro. Il celebre scultore si è spento poche ore fa nel suo studio a Milano. Addio Giò, ora le tue già quotatissime opere prenderanno letteralmente il volo.

  2. #2
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    IL GRANDE SOLE DI GIO´ POMODORO
    Lo sculttore è morto ieri pomeriggio nel suo studio milanese all'età di 72 anni. Aveva vinto, primo italiano, il "ContemporarY Sculpture Award 2002

    Per misurare l´eccezionale estensione dell´idea di scultura di Giò Pomodoro nel panorama italiano e mondiale della seconda metà del secolo scorso, è sufficiente confrontare le forme preziosamente «barbariche» e surreali in ferro e argento con le quali si rivelò venticinquenne con il fratello Arnaldo nella Milano e nella Venezia informali ed esistenziali (esponendo i suoi gioielli e fusioni al Naviglio e al Cavallino, con fulmineo invito alla Biennale del 1956 ) con le sue dichiarazioni in occasione del Piano d´uso collettivo di Ales dedicato a Gramsci nel 1977: «Per strappare la scultura dalla sua condizione di "sequestro" e restituirla ai suoi luoghi deputati, alla produzione e all´uso collettivo, alla sua "dimensione esterna", occorrono molta pazienza, ostinazione e pessimismo, né può in alcun modo essere un´avventura personale». Il Piano di Ales, con tutta la sua simbologia mitica e classica di agorà, sul cui basalto si susseguono la lastra triangolare che orienta sullo Zenit, il Sole spezzato con le lettere capitali «A Gramsci» sul basamento, il focolore collettivo centrale a gradoni, ha dimensioni umane, 28 X 29 metri, ed è stato materialmente costruito dalla collettività della piccola patria di Gramsci. Nello stesso 1977 il vulcanico scultore nel pieno della sua creatività portava a termine un´opera altrettanto mitica e simbolica, ma tipicamente monumentale e privata, La Porta e il Sole per Maranello. Queste alternative caratterizzano tutto il lavoro di una delle figure più geniali ma anche più complesse della nostra scultura; che riesce ad esprimere con totale padronanza del bronzo e della pietra metamorfosi naturalistiche nella sua prima fase informale. Come in Situazione vegetale del 1957, un Morlotti gettato nel bronzo. Crea dinamismi espressionisti come se fosse un Boccioni astratto nelle Tensioni fra gli anni cinquanta e sessanta, fino alla Bandiera per Vladimiro del 1963, alla Folla e alla Grande Ghibellina entrambe del 1965. Un altro dei suoi temi più amati è Il Sole, esplorato in infinite variazioni negli ultimi vent´anni di attività. Mentre il fratello si faceva conoscere per le sue «sfere», Giò proseguiva la sua personale ricerca. Nel panorama internazionale è a un livello paragonabile a quello di Henry Moore, con le sue levigate superfici cariche di erotismo e sensualità. Si può dire che è l´Henry Moore italiano, con un di più di formalismo. Ne è prova da questo punto di vista la chiamata a Francoforte per il Teatro del Sole - 21 giugno, Solstizio d´estate, nella Goethe Platz, di bronzo e granito, un monolite di altissima caratura simbolica: in quest´opera del 1979, finita nel 1983, si assomma tutta la fortissima carica simbolica e cosmica che rimane l´accento più tipico dell´ultima fase dell´opera di Giò Pomodoro. il definitivo grande impegno dello scultore, che è stato anche sempre un disegnatore e un acquarellista al massimo livello, è la grande serie di carte di grandi dimensioni sul doppio tema del Sole e della Spirale, intesi come espressione di ritmi cosmici universali, documentata dal grande volume di Giovanni Maria Accame, Giò Pomodoro. Opere disegnate 1953 - 2000. Tra le sue opere pubbliche vanno ricordate ancora, la grande scultura in bronzo Sole Aerospazio, collocata in Piazza Adriano a Torino nel 1989 (un modello in marmo della stessa scultura venne donato dallo stesso Pomodoro alla Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea di Torino) e la stele monumentale Spirale per Galileo Galilei, in bronzo e granito che si trova nel centro storico di Padova. Nel 2000 ha invece progettato il recupero della prua dell´Elettra di Guglielomo Marconi, a Trieste. Tra le prime reazioni alla morte dell´artista quella di Fernando Filippi, direttore dell´Accademia di Brera: «Sono dispiaciuto - ha dichiarato - ma non stupito: sapevo che Giò Pomodoro stava male, aveva avuto una forma di ictus pochi mesi fa ed era semiparalizzato. Era una persona aperta, disponibile e generosa. Si impose tra il gruppo di artisti che nel dopoguerra superarono il neorealismo con innovazioni formali. Insieme al fratello Arnaldo, è stato uno dei nostri scultori più rappresentativi». «Sono particolarmente colpito per l'anno drammatico che si sta chiudendo per la cultura milanese»: ha affermato Salvatore Carrubba, assessore alla cultura di Milano, dopo aver appreso, della morte di Pomodoro. Carrubba ha ricordato gli eventi luttuosi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi mesi: «prima Tadini, poi Castiglioni, recentemente Mondadori, adesso anche Pomodoro: è certamente un periodo particolarmente doloroso per la cultura milanese». (Marco Rosci)

    ... da La Stampa di oggi...


    Tensione (bronzo - cm. 30x27)

  3. #3
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito "Freccia", litografia, 28x21 cm


  4. #4
    The Matrix has you....
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    Da te Nebbia non mi sarei mai aspettato l'esaltazione dell'arte di quest'uomo. Gia solo le due immagini sopra postate fanno rabbrividire se non passare l'appettito.

  5. #5
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    Non piace molto neppure a me, eppure le sue sculture sono un apprezzatissimo "marchio di fabbrica", e sono state esposte nei musei più importanti del mondo…
    Ed è innegabile che Giò Pomodoro, con i suoi soli, i suoi globi, le sue spirali e le sue piramidi babeliche intarsiate da centinaia di geroglifici, abbia segnato l'evoluzione della scultura astratta europea…


    Il luogo dei quattro punti cardinali, Parco di Taino (Va)

    Questo monumento, regolato da rapporti numerici e dimensionali (come molte opere dell’antichità), è realizzato in granito bianco, grigio e rosa, acqua e ferro, e celebra il solstizio d’estate. Ricco di riferimenti simbolici, è calibrato sul contrasto, come si vede dall’opposizione di forme ordinatamente scolpite e geometricamente definite ed altre frammentarie o appena “sgrossate”, dall’opposizione della luce con l’ombra... il fuoco e l’acqua, il maschile del sole, rappresentato dallo gnomone, ed il femminile della luna, rappresentato dalla vasca lunata a tre livelli: la luna, simbolo di ciclicità e l’acqua, simbolo di fertilità, sono riferimenti al mondo femminile... (da www.taino-va.it)

    Un po' meglio, no?

  6. #6
    The Matrix has you....
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    I monumenti del passato sono ricchi di riferimenti occulti ed ancora oggi celano misteri ignorati dalla gran parte della gente ma sono riferimenti precisi tratti da conoscenze secolari se non millenarie come quelli della Fontana Angelica a Torino, ma sono allo stesso tempo delle opere d'arte che non abbisognano del parere di molti per essere definite tali.
    Il fatto che siano esposte nei musei piu importanti del mondo non vuol dire che per questo siano da considerare da tutti delle grandi opere.

    Esaminiamo quella da te postata: blocchi regolari di granito disposti in modo particolare che senza una spiegazione come quella che hai dato tu ad un profano (come me) potrebbero sembrare niente altro che i resti di uno scavo archeologico di qualche genere anche se un po troppo recenti: dov'è quello splendore che anche il più ignorante dei turisti potrebbe cogliere in una scultura come la fontana dei Tritoni? Da cosa l'osservatore potrebbe capire ed ammirare il tocco dell'artista? In quelle cosidette opere se non ci fosse scritto chi le ha fatte, perchè e che significato hanno, che cosa potremmo contemplare?

  7. #7
    The Matrix has you....
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    I monumenti del passato sono ricchi di riferimenti occulti ed ancora oggi celano misteri ignorati dalla gran parte della gente ma sono riferimenti precisi tratti da conoscenze secolari se non millenarie come quelli della Fontana Angelica a Torino, ma sono allo stesso tempo delle opere d'arte che non abbisognano del parere di molti per essere definite tali.
    Il fatto che siano esposte nei musei piu importanti del mondo non vuol dire che per questo siano da considerare da tutti delle grandi opere.

    Esaminiamo quella da te postata: blocchi regolari di granito disposti in modo particolare che senza una spiegazione come quella che hai dato tu ad un profano (come me) potrebbero sembrare niente altro che i resti di uno scavo archeologico di qualche genere anche se un po troppo recenti: dov'è quello splendore che anche il più ignorante dei turisti potrebbe cogliere in una scultura come la fontana dei Tritoni? Da cosa l'osservatore potrebbe capire ed ammirare il tocco dell'artista? In quelle cosidette opere se non ci fosse scritto chi le ha fatte, perchè e che significato hanno, che cosa potremmo contemplare?

  8. #8
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    Originally posted by MORPHEUS
    I monumenti del passato sono ricchi di riferimenti occulti ed ancora oggi celano misteri ignorati dalla gran parte della gente ma sono riferimenti precisi tratti da conoscenze secolari se non millenarie come quelli della Fontana Angelica a Torino, ma sono allo stesso tempo delle opere d'arte che non abbisognano del parere di molti per essere definite tali.
    Il fatto che siano esposte nei musei piu importanti del mondo non vuol dire che per questo siano da considerare da tutti delle grandi opere.

    Sì, sono d’accordo… L’arte è il più geniale e immediato metodo di comunicazione, ma la sensibilità e il gusto sono del tutto soggettivi… E così un quadro (o, nel caso specifico, una scultura…) universalmente considerato "arte", parla in maniera diversa a ciascuno di noi, e può anche non dire nulla o, addirittura, urtare il nostro senso estetico.
    Per quel che mi riguarda, un’opera - per conquistarmi - deve “rapirmi”, deve darmi emozioni, e confesso di non provare nulla di tutto questo di fronte a una scultura di Giò Pomodoro… Ma anch’io, come te, sono una profana e non faccio testo.

    Ciao.

  9. #9
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    La sua arte può piacere come non piacere, destino di ogni espressione artistica, ma al di là di tutto è stato un italiano che ha saputo imporsi all'attenzione di tutto il mondo culturale.
    Pertanto onore alla sua opera e rincrescimento per la sua scomparsa.

  10. #10
    Lurido
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    Ben detto Skorpion, ben detto!

 

 

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