Un esperto britannico: in 30 giorni potrebbe avere un'atomica
«Dietro la scusa della riapertura di una centrale nucleare, vogliono il nostro disarmo». Espulsi gli osservatori dell'Aiea
PYONGYANG (Corea del nord) - La Corea del nord ha deciso venerdì di espellere gli ispettori dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica, sotto l'egida delle Nazioni Unite) incaricati di vigilare sugli impianti nucleari. La conferma è giunta dalla stessa Aiea.
Il governo nordcoreano ha poi accusato gli Stati Uniti di voler invadere il Paese: dietro la scusa di imporre a Pyongyang di smantellare il programma nucleare si nasconderebbe in realtà la volontà di disarmare la Corea del nord e quindi aprire la strada a un'invasione per abbattere il governo comunista. La Kcna, l'agenzia di stampa ufficiale nordcoreana, ha affermato che «gli Usa stanno correndo verso un duro confronto affermando che non vogliono dialogare con la Nord Corea e nemmeno fare in modo di evitare un conflitto».
RUMSFELD - Secondo Pyongyang le recenti dichiarazioni del segretario alla Difesa americano, Donald Rumsfeld, e di altri esponenti Usa dimostrano che il vero obiettivo di Washington è rovesciare il regime di Kim Jong Il e non avviare negoziati per scongiurare la minaccia nucleare. Rumsfeld aveva assicurato che gli Usa, impegnati in un possibile conflitto con l'Iraq, sono in grado di affrontare due guerre contemporaneamente e che Pyongyang si illude se pensa che Washington sia distratta dalla contesa con Saddam Hussein.
Immagine dal satellite dell'impianto di Yongbyon (DigitalGlobe/Reuters)
SUD COREA - Roh Moo-hyun, il neopresidente eletto in Corea del sud che assumerà i poteri il prossimo 25 febbraio, aveva dichiarato che «la Corea del nord deve cancellare il programma di riattivazione di una centrale atomica» (Pyongyang aveva annunciato di riaprire nei prossimi due mesi un piccolo impianto da 5 megawatt a Yongbyon, chiuso dal '94 in seguito a un patto con gli Usa che prevedeva rifornimenti internazionali di petrolio sospesi in ottobre dopo la denuncia dei nuovi programmi nucleari nordcoreani, ndr). L'Aiea aveva lanciato un allarme in quanto la riattivazione dell'impianto potrebbe portare in breve tempo alla produzione di plutonio, base per bombe nucleari. Secondo l'Aiea, contrariamente a ciò che afferma il governo nordcoreano che nega di voler intraprendere un programma di armamento nucleare, la centrale «non ha niente a che vedere con la capacità di produzione di elettricità».
Per l'esperto britannico John Large, citato venerdì dal «Times», la Corea del nord dopo la riattivazione della centrale potrebbe produrre in 30 giorni una quantità di materiale fissile sufficiente per una bomba nucleare (secondo gli Usa già ne possiede due, ndr). Secondo alcuni analisti, invece, la mossa nordcoreana sarebbe dovuta solo alla volontà di rinegoziare i termini dell'accordo del '94 con gli Stati Uniti.
Un'immagine del '92 di Yongbyon (Ansa)
AUSTRALIA E RUSSIA - L'Australia, dopo gli ultimi sviluppi, ha deciso di congelare i suoi piani per l'apertura dell'ambasciata a Pyongyang nel prossimo luglio e di sospendere l'intensificazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. La Russia, criticata dagli Usa insieme alla Cina per le sue scarse pressioni sul Pyongyang, ha chiesto alla Corea del nord di avviare un «dialogo costruttivo» con gli Stati Uniti e di collaborare con l’Aiea. Ma secondo il ministro russo per l'Energia atomica, Alexandre Rumiantesev, i nordcoreani non hanno la capacità di produrre un ordigno nucleare.
INVERNO DURO E NIENTE FONDI - Intanto la popolazione nordcoreana deve far fronte a un altro duro inverno. Il Programma alimentare mondiale (Pam) ha reso noto di non poter intervenire per le necessità dei 2,9 milioni di nordcoreani a meno di contributi immediati di Stati Uniti e Giappone. Le prime vittime del freddo e della carestia sono i bambini e le persone anziane che dipendono direttamente dall’aiuto esterno, afferma il Pam.
27 dicembre 2002