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  1. #11
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    Predefinito Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by Asteroids
    Dossier dell'Anpi di Milano, a Roma nasce un osservatorio


    Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna
    Dino Frisullo

    Non avrà nulla di celebrativo, dice il presidente dell'Anpi romana Rendina, il sessantennale della Resistenza che s'avvia quest'anno. Rendina è della stessa generazione dell'ex senatore Spallone che era il più giovane, vent'anni, quando fu spedito al confino nel '39, alla vigilia della guerra. Sono di poco più giovani Pupa Garriba, Nando Tagliacozzo e gli altri ebrei segnati da bambini dal rastrellamento del Ghetto. Ex partigiani, ex deportati, ex perseguitati dal nazifascismo: storie che hanno fatto la Storia, quella vera e viva che "va trasmessa o si estinguerà con noi".
    Come dice il gappista Rosario Bentivegna, non limitarsi a celebrare significa costruire insieme «un movimento antifascista e antirazzista capace di stare in piazza a difendere gli immigrati e ripulire oggi i muri dai vomiti xenofobi come ieri, e sempre, dai deliri antisemiti». Per questo gli "ex" erano felici di trovarsi fianco a fianco con migliaia di immigrati e di giovani disobbedienti e antagonisti a presidiare il Campidoglio contro Forza Nuova e il nazileghista Borghezio a piazza Vittorio, la "piazza dei popoli", contro le celtiche razziste di Base Autonoma.

    Non a caso nel cosmopolita quartiere romano dell'Esquilino, in quel Museo della Liberazione che fu carcere delle Ss in via Tasso, i portatori vivi della memoria si sono riuniti il 20 dicembre con kurdi, rom, arabi, bangladeshi. Con le vittime degli esodi e dei razzismi di ieri e di oggi, con il pakistano Shabbir che non parlava da sindacalista della Cgil "ma da essere umano e musulmano, cioè nemico di ogni guerra di religione". E dopo il convegno hanno fatto insieme la ronda per defiggere i manifesti di An che chiamano alla mobilitazione per l'Epifania nei giardini di piazza Vittorio "in difesa della tradizione" contro il più innocente dei giochi, quel trenino di cartoni dipinti con mille piedi bambini che, chiamandosi "drago cinese", evoca i fantasmi di Chinatown.

    La sede dell'Anpi romana è il regno del giovane ottuagenario Massimo Rendina. Una selva di computer, nei quali ora al Centro studi della Resistenza, autore da ultimo di un bel volume sui cippi dei caduti partigiani a Roma, e al Centro telematico di storia contemporanea (portale Internet www. storiaXXIsecolo. it), si affiancherà, in collaborazione con Senzaconfine, un osservatorio sul razzismo e la xenofobia. Perché oggi come ieri è la persecuzione dei "capri espiatori" il terreno di coesione e di potenziale egemonia delle nuove destre, che non vanno liquidate come "nostalgiche" nonostante la profusione di mitologie nibelungiche o mussoliniane.

    E' questo che emerge dal pregevole dossier "I siti della vergogna" curato a Milano dalla Fiap, la federazione delle associazioni partigiane, come numero speciale della "Lettera ai compagni" fondata trentadue anni fa da Ferruccio Parri e diretta da Aldo Aniasi con collaboratori del rango di Bobbio, Arfé e Garrone. In copertina due loghi dei nazisti Usa della Nsdap/Ao: il primo getta in un cestino la stella di Davide, nel secondo un pugno ariano schiaccia uomini baffuti dalle fattezze mediorientali.

    Oltre al testo della poco usata legge Mancino del '93 contro la discriminazione e ad una vasta bibliografia, il dossier documenta una lunga e agghiacciante navigazione nelle acque sporche dei portali, siti, newsgroup e chat-lines della nuova destra italiana e internazionale. Una destra radicale che, come scrivono Aniasi e l'autore della ricerca, Riccardo Rudelli, «non si limita all'apologia della Rsi o del duce ma spazia dal reducismo al lefevrismo, dal corporativismo fascista alle forme religiose neopagane, fino al revisionismo storico, all'antisemitismo e al razzismo». Una galassia in ascesa: solo in Germania i siti neonazisti erano trentadue nel '96 e ben ottocento cinque anni dopo. Siti che nascono e muoiono, cambiano server e paese per sfuggire alle poche legislazioni sanzionatorie, si rinviano l'un l'altro in una catena inesauribile e abbastanza frequentata, se è vero che, ad esempio, l'edizione on-line del Popolo d'Italia "fondato da Sua Eccellenza il Cavaliere" (Mussolini, s'intende) era stata già visitata da 5326 utenti.

    Dopo un prezioso panorama della destra radicale italiana di Saverio Ferrari, già sintetizzata su questo giornale, il dossier elenca i centocinquanta "siti della vergogna" censiti e ne riproduce alcune decine, suddividendone i portali fra destra istituzionale (che però linka anche quella extraistituzionale), mitologia celtico-fantastica, tradizionalismo antilluminista, reducismo e mussolinismo, nazifascismo storico (infami i siti negazionisti cui dà accesso il portale "revisionismo. com") e infine il neonazismo internazionale, fra cui spicca l'appello alla White America dell'American Nazi Party.

    Un ottimo punto d'avvio per conoscere e combattere, vincendo il disgusto. Con una sola carenza, forse: l'assenza di riferimenti ai leghismi e al loro pericoloso rinnovamento in chiave comunitaristica e identitaria della tradizionale mitologia fascista di terra, sangue, razza, autorità, legge e ordine. Un altro filone di ricerca.




    Liberazione

    Il fascismo è nazionalismo esasperato che culmina in un regime autoritario; il razzismo è un'altra cosa e può anche essere benissimo democratico se accettato dalla maggioranza della popolazione.L'Alabama e il Mississipi degli anni 50 ne sono un esempio.
    Non vedo come si possa mettere insieme questi 2 concetti.

    P.S.
    Tra l'altro in Alabama e nel Sud degli USA non c'era il razzismo,ma il segregazionismo che è un altra cosa ancora,ovvero "separati,ma eguali".

  2. #12
    Asteroids
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    Sembra che essere stati partigiani sia una vergogna, è chiaro che per questi ottuagenari questo revisionismo che li mette alla sbarra e li giudica come criminali, visionari e mentitori da personaggi molto più giovani e che la guerra l'hanno solo studiata sui libri di storia non può essere accettato e passare inosservato.

  3. #13
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by O'Rei
    Che vogliono limitare la libertà di pensiero?! mi sembrano loro i fascisti!
    E' un "osservatorio", cioe' un monitoraggio di questi siti.

    E se io faccio un sito che incolpa i toscani di tutti i mali della terra e inneggio alla loro eliminazione, tu non cercheresti di seguire la cosa?

    Piuttosto cerchiamo che la Mancino non sia usata scorrettamente per limitare la liberta' di pensiero o come grimaldello per il vittimismo...

  4. #14
    Hanno assassinato Calipari
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    Predefinito Re: Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by Dragonball



    Il fascismo è nazionalismo esasperato che culmina in un regime autoritario; il razzismo è un'altra cosa e può anche essere benissimo democratico se accettato dalla maggioranza della popolazione.L'Alabama e il Mississipi degli anni 50 ne sono un esempio.
    Non vedo come si possa mettere insieme questi 2 concetti.

    P.S.
    Tra l'altro in Alabama e nel Sud degli USA non c'era il razzismo,ma il segregazionismo che è un altra cosa ancora,ovvero "separati,ma eguali".
    Ecco i danni che causano certi siti.

    Invece del PC, dovevano regalargli una zappa, a questo che inneggia al razzismo dell'Alabama!!!

    Che bruciasse in croce

    "separati ma uguali", senti che cretinata... zappaaaaaaaaaaaaaaaa

  5. #15
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    Originally posted by yurj


    E' un "osservatorio", cioe' un monitoraggio di questi siti.

    E se io faccio un sito che incolpa i toscani di tutti i mali della terra e inneggio alla loro eliminazione, tu non cercheresti di seguire la cosa?

    Piuttosto cerchiamo che la Mancino non sia usata scorrettamente per limitare la liberta' di pensiero o come grimaldello per il vittimismo...
    Ovvero, se colpiscono i "Disobbedienti" si frigna. Se colpiscono i revisionisti, si festeggia. Non è così?

    Ps. Guarda che i revisionisti olocaustici non "inneggiano alla eliminazione" di nessuno, casomai negano che vi sia stata un'eliminazione - se sono loro quelli a cui ti riferisci.

  6. #16
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    Predefinito Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by Asteroids
    Dossier dell'Anpi di Milano, a Roma nasce un osservatorio


    Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna
    Dino Frisullo

    Non avrà nulla di celebrativo, dice il presidente dell'Anpi romana Rendina, il sessantennale della Resistenza che s'avvia quest'anno. Rendina è della stessa generazione dell'ex senatore Spallone che era il più giovane, vent'anni, quando fu spedito al confino nel '39, alla vigilia della guerra. Sono di poco più giovani Pupa Garriba, Nando Tagliacozzo e gli altri ebrei segnati da bambini dal rastrellamento del Ghetto. Ex partigiani, ex deportati, ex perseguitati dal nazifascismo: storie che hanno fatto la Storia, quella vera e viva che "va trasmessa o si estinguerà con noi".
    Come dice il gappista Rosario Bentivegna, non limitarsi a celebrare significa costruire insieme «un movimento antifascista e antirazzista capace di stare in piazza a difendere gli immigrati e ripulire oggi i muri dai vomiti xenofobi come ieri, e sempre, dai deliri antisemiti». Per questo gli "ex" erano felici di trovarsi fianco a fianco con migliaia di immigrati e di giovani disobbedienti e antagonisti a presidiare il Campidoglio contro Forza Nuova e il nazileghista Borghezio a piazza Vittorio, la "piazza dei popoli", contro le celtiche razziste di Base Autonoma.

    Non a caso nel cosmopolita quartiere romano dell'Esquilino, in quel Museo della Liberazione che fu carcere delle Ss in via Tasso, i portatori vivi della memoria si sono riuniti il 20 dicembre con kurdi, rom, arabi, bangladeshi. Con le vittime degli esodi e dei razzismi di ieri e di oggi, con il pakistano Shabbir che non parlava da sindacalista della Cgil "ma da essere umano e musulmano, cioè nemico di ogni guerra di religione". E dopo il convegno hanno fatto insieme la ronda per defiggere i manifesti di An che chiamano alla mobilitazione per l'Epifania nei giardini di piazza Vittorio "in difesa della tradizione" contro il più innocente dei giochi, quel trenino di cartoni dipinti con mille piedi bambini che, chiamandosi "drago cinese", evoca i fantasmi di Chinatown.

    La sede dell'Anpi romana è il regno del giovane ottuagenario Massimo Rendina. Una selva di computer, nei quali ora al Centro studi della Resistenza, autore da ultimo di un bel volume sui cippi dei caduti partigiani a Roma, e al Centro telematico di storia contemporanea (portale Internet www. storiaXXIsecolo. it), si affiancherà, in collaborazione con Senzaconfine, un osservatorio sul razzismo e la xenofobia. Perché oggi come ieri è la persecuzione dei "capri espiatori" il terreno di coesione e di potenziale egemonia delle nuove destre, che non vanno liquidate come "nostalgiche" nonostante la profusione di mitologie nibelungiche o mussoliniane.

    E' questo che emerge dal pregevole dossier "I siti della vergogna" curato a Milano dalla Fiap, la federazione delle associazioni partigiane, come numero speciale della "Lettera ai compagni" fondata trentadue anni fa da Ferruccio Parri e diretta da Aldo Aniasi con collaboratori del rango di Bobbio, Arfé e Garrone. In copertina due loghi dei nazisti Usa della Nsdap/Ao: il primo getta in un cestino la stella di Davide, nel secondo un pugno ariano schiaccia uomini baffuti dalle fattezze mediorientali.

    Oltre al testo della poco usata legge Mancino del '93 contro la discriminazione e ad una vasta bibliografia, il dossier documenta una lunga e agghiacciante navigazione nelle acque sporche dei portali, siti, newsgroup e chat-lines della nuova destra italiana e internazionale. Una destra radicale che, come scrivono Aniasi e l'autore della ricerca, Riccardo Rudelli, «non si limita all'apologia della Rsi o del duce ma spazia dal reducismo al lefevrismo, dal corporativismo fascista alle forme religiose neopagane, fino al revisionismo storico, all'antisemitismo e al razzismo». Una galassia in ascesa: solo in Germania i siti neonazisti erano trentadue nel '96 e ben ottocento cinque anni dopo. Siti che nascono e muoiono, cambiano server e paese per sfuggire alle poche legislazioni sanzionatorie, si rinviano l'un l'altro in una catena inesauribile e abbastanza frequentata, se è vero che, ad esempio, l'edizione on-line del Popolo d'Italia "fondato da Sua Eccellenza il Cavaliere" (Mussolini, s'intende) era stata già visitata da 5326 utenti.

    Dopo un prezioso panorama della destra radicale italiana di Saverio Ferrari, già sintetizzata su questo giornale, il dossier elenca i centocinquanta "siti della vergogna" censiti e ne riproduce alcune decine, suddividendone i portali fra destra istituzionale (che però linka anche quella extraistituzionale), mitologia celtico-fantastica, tradizionalismo antilluminista, reducismo e mussolinismo, nazifascismo storico (infami i siti negazionisti cui dà accesso il portale "revisionismo. com") e infine il neonazismo internazionale, fra cui spicca l'appello alla White America dell'American Nazi Party.

    Un ottimo punto d'avvio per conoscere e combattere, vincendo il disgusto. Con una sola carenza, forse: l'assenza di riferimenti ai leghismi e al loro pericoloso rinnovamento in chiave comunitaristica e identitaria della tradizionale mitologia fascista di terra, sangue, razza, autorità, legge e ordine. Un altro filone di ricerca.




    Liberazione


    Che noiosi sti partigiani......

  7. #17
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    Predefinito Re: Re: Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by yurj



    "separati ma uguali", senti che cretinata... zappaaaaaaaaaaaaaaaa

    Credo che volesse dire: stessi diritti civili, ma vita in comunità separate. E di fronte alla violenza nata dalla frizione tra due tipi umani troppo diversi - per convivenza forzata di due anime diverse e non per i soli motivi economici che adducete voi - non fosse poi una soluzione tanto malvagia. O voi preferite che ci si scanni, come avviene quando un bianco entra in uno slum negro? O che gli uni (wasp) sfruttino gli altri (negri) per evidente impossibilità di raggiungere gli stessi risultati?
    Non sarebbe molto meglio due belle comunità separate, ognuna colle sue usanze?

  8. #18
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by Vahagn


    Ovvero, se colpiscono i "Disobbedienti" si frigna. Se colpiscono i revisionisti, si festeggia. Non è così?

    Ps. Guarda che i revisionisti olocaustici non "inneggiano alla eliminazione" di nessuno, casomai negano che vi sia stata un'eliminazione - se sono loro quelli a cui ti riferisci.
    La legge Mancino colpisce chi inneggia all'odio razziale. E', tral'altro, non apllicata spessissimo.

    Si frigna nei casi di abusi, ma se uno dice che si deve colpire e ammazzare una razza, qualcosa si deve fare. La legge non va bene, si deve proporre qualcosa.

    Non mi sembra che i Disobbedienti abbiano incitato all'odio, tantomeno razziale.

    No, ci si riferisce a chi persegue l'odio.

    Poi esiste un'altra questione: monitorare il revisionismo storico, per il semplice motivo che le questioni storiche vengono usate dai media per scatenare guerre. Da dove nasce il "noi e loro" di Bush? Dalla distorta storia raccontata agli americani.

    Monitorare significa seguire, come i revisionisti del resto monitorano i forum.

    Tutti siamo revisionisti. Alcuni pero' vogliono giustificare storicamente qualsiasi nefandezza. La storia e l'identita', lo sai bene tu, sono cose molto forti, che prendono l'animo umano , i sentimenti. La democrazia e' invece un artefatto razionale, costruito con la nostra esperienza, per evitare i conflitti e regolare civilmente la convivenza.

    Per questo la storia non dev'essere mai usata per giustificare le guerre, ma per conoscere e capire.

    Tu, tral'altro, sei un perfetto esempio di cio'. Nel thread "RAEliani Sionisti" affermi che tutti gli "ebrei" *neanche Israeliani* approvano la politica di Sharon, in modo scandalizzato, quasi fosse una cosa assodata.

  9. #19
    Hanno assassinato Calipari
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by Vahagn



    Credo che volesse dire: stessi diritti civili, ma vita in comunità separate. E di fronte alla violenza nata dalla frizione tra due tipi umani troppo diversi - per convivenza forzata di due anime diverse e non per i soli motivi economici che adducete voi - non fosse poi una soluzione tanto malvagia. O voi preferite che ci si scanni, come avviene quando un bianco entra in uno slum negro? O che gli uni (wasp) sfruttino gli altri (negri) per evidente impossibilità di raggiungere gli stessi risultati?
    Non sarebbe molto meglio due belle comunità separate, ognuna colle sue usanze?
    Ma cosa significa? Se ho un amico nero, devo stare separato? E' un diritto civile? A me pare che vengano negati i piu' elementari diritti!!!!

    E se una comunita' e' piu' povera, la lasciamo nella poverta'????

    Il problema nasce da questioni sociali, non di pelle!!!!! Tutte le divisioni hanno moltiplicato i problemi, non ridotti.

    Se no ammazziamo i 4 miliardi di poveri che ci sono al mondo e cancelliamo i problemi con una bella botta e via.

    Ma insomma!!...

  10. #20
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Xenofobia, partigiani contro i siti della vergogna

    Originally posted by yurj


    Ma cosa significa? Se ho un amico nero, devo stare separato? E' un diritto civile? A me pare che vengano negati i piu' elementari diritti!!!!

    Fosse 1... E' che di "amici" continuano ad arrivarne...

    E se una comunita' e' piu' povera, la lasciamo nella poverta'????

    Bisogna vedere i motivi di tale povertà e soprattrutto se sono STRUTTURALI o CONGIUNTURALI: anche i giapponesi,nel Dopoguerra erano poveri,poi però sono diventati la Seconda potenza Mondiale Economica.
    Mentre e' un DATO di FATTO che l'Africa è povera da SEMPRE.
    E' chiaro che un motivo c'e'...


    Il problema nasce da questioni sociali, non di pelle!!!!! Tutte le divisioni hanno moltiplicato i problemi, non ridotti.

    Questioni sociali?Tipo?I giapponesi non avevano problemi sociali nel Dopoguerra?

    Se no ammazziamo i 4 miliardi di poveri che ci sono al mondo e cancelliamo i problemi con una bella botta e via.

    Ma insomma!!...

 

 
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