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  1. #1
    scemo del villaggio
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    Predefinito Appello contro l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea.

    Chieti, 29 Dicembre ’02 - Anno XXII N. 232 - ‘02 - www.abruzzopress.it - E-mail: abruzzopress@yahoo.it - Trib. Ch n. 1/981
    Nuovo ABRUZZOpress >>> Nazionale
    Servizio Stampa CF 93030590694 - Tel. 0871 63210 - Fax 0871 404798 – Cell. 333. 2577547 - Dir. Resp. Marino Solfanelli

    Ap – Appello
    No all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea
    Uomini politici, esponenti del mondo accademico, della cultura e del cattolicesimo, hanno lanciato un’appello, cui aderiamo, contro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ne riproduciamo il testo:

    Da mesi le pressioni perché venga accettato in via di principio l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea si vanno facendo più insistenti. Gli Stati Uniti premono sui leaders europei perché l’entrata della Turchia avvenga in tempi brevi. In Italia il Presidente del Consiglio e Alleanza Nazionale si sono espressi a favore di questa eventualità.
    La maggior parte degli italiani e molti esponenti del mondo culturale e politico ritengono invece che l’ingresso della Turchia (paese geograficamente asiatico, culturalmente islamico, da ormai un secolo dominato da arroganti oligarchie massonico-mafiose) rappresenterebbe una rottura senza precedenti con la tradizione e la storia europee.
    L’Europa conosce da secoli la Turchia solo come il suo aggressore e come l’oppressore e il torturatore delle popolazioni cristiane d’Europa: dall’Ungheria al Caucaso, dalla Grecia all’Ucraina, dalla Serbia alla Romania, dall’Italia meridionale alla Russia. In Italia, in particolare, le nostre regioni meridionali sono state razziate e devastate per secoli dalla Turchia ottomana e utilizzate come terre di rapina e di cattura di schiavi. Così le regioni costiere dell’intero bacino del Mediterraneo. Città come Otranto hanno conosciuto stragi e distruzioni inimmaginabili.
    In un crescendo di infamia, nell’Ottocento sulla barbarie veicolata della shari’ah islamica si innesta in Turchia la barbarie massonica. E le stragi di popolazioni cristiane si moltiplicano.
    Dall’inizio del Novecento, infine, sulla barbarie massonica si innesta la barbarie ancora più profonda dei dönmeh “giovani turchi”, che prendono il potere nel 1908 e lo detengono fino a oggi (dal triumvirato Talaat-Enver-Djemal al dönmeh Kemal “Atatürk” e ai loro eredi attuali). E inizia il genocidio. È infatti un dato storico innegabile che, dopo le grandi stragi dell’800 e dell’inizio del ‘900, è proprio la Turchia “moderna, laica e illuminata” (quella che da un secolo è nelle mani delle logge massoniche e dönmeh e delle loro mafie) a organizzare e a portare a termine, tra il 1915 e il 1922 e oltre, lo spaventoso genocidio degli Armeni, il primo e uno dei maggiori genocidi del XX secolo: "Il genocidio armeno, all’inizio del secolo, ha costituito un prologo agli orrori che sarebbero seguiti" (Giovanni Paolo II e Karekin II, 9 novembre 2000).
    E insieme con il genocidio e la spoliazione degli Armeni (genocidio già riconosciuto e condannato dal parlamento italiano nell'anno 2000, dal parlamento europeo e da quello di numerosi altri paesi), è ancora la Turchia a compiere i coevi massacri e l’espulsione e la spoliazione dei Greci. Attuando così, nei confronti degli Armeni, dei Greci e di altre nazioni-cristianità orientali, la prima e più accurata “pulizia etnica” dei nostri tempi e deportando, costringendo all¹esilio o sterminando – prima nei territori ottomani, poi in quelli della Turchia “moderna, laica e illuminata” – le antichissime nazioni cristiane eredi della più alta civiltà classica.
    I paesi balcanici sono afflitti da ricorrente instabilità politica a causa delle offensive politico-economiche di asservimento all’orbita turca. Offensive destinate a minare, attraverso l’asservimento turco alle lobbies mondialiste, ogni futura prospettiva di un’Europa forte e autonoma.
    Dal 1974 la Turchia occupa militarmente circa il 40% del territorio della Repubblica di Cipro (Kypriaké Democratia), contro ogni e più elementare principio del diritto internazionale, rifiutando da allora di obbedire a ogni risoluzione dell’Onu. Nel 1983, anzi, la Turchia fa proclamare, nei territori ciprioti occupati illegalmente, una Repubblica Turca di Cipro del nord. Nello stesso tempo, da ormai un decennio e fino a oggi la Turchia sottopone l’Armenia a un feroce blocco economico e a una perenne minaccia militare. Questo, in costante alleanza con l’Azerbaigian nella sua guerra condotta contro la terra armena del Nagorno-Karabagh con "l’enorme supporto militare dello Stato di Israele all’Azerbaigian" (così il deputato europeo Bernard Anthony, presidente di Chrétienté solidarité, in Présent, 19 novembre 1992).
    E ormai da anni questa Turchia – “moderna, laica e illuminata” – ha periodicamente l’arroganza e l’impudenza di "mettere in guardia" l’Europa dal non accoglierla prontamente e senza condizioni.
    Dal punto di vista economico i nostri agricoltori e gli agricoltori di ogni paese europeo già conosco-
    >>>


    ABRUZZOpress – Anno XXII - n. 232 del 29 dicembre ’02 Pag 2

    no la minaccia economica rappresentata dai prodotti provenienti dall’Asia Minore e dal Nord Africa, concorrenziali e di bassa qualità. E guardano con preoccupazione all’inammissibile ingresso nell’Unione Europea di un paese non europeo come la Turchia, i cui standards sociali e di produzione sono tanto più bassi e molto meno costosi.
    Inoltre, in un contesto di situazione immigratoria già gravissima, l’ingresso di un paese di circa 70 milioni di abitanti rappresenta un autentico suicidio per l’Europa in gestazione, che già “ospita” decine e decine di milioni di extra-comunitari. Ciò è ulteriormente aggravato dal fatto che la strategia politica della Turchia ha oggi come sua costante quella di considerare “turchi” tutti i popoli asiatici turco-mongoli dei paesi islamici dell’ex URSS e ha più volte manifestato la volontà di procedere a dare loro il passaporto e la cittadinanza.
    L’ingresso della Turchia moltiplicherebbe le tensioni e i conflitti economico-sociali dovunque in Europa, condurrebbe a un ulteriore sfiguramento delle diverse e complementari identità storico-culturali delle nazioni europee, accentuerebbe la dispersione di quanto sopravvive di unità culturale in ogni regione e Stato europeo, asservendo l'Europa alle più devastanti prospettive mondialiste.
    Pertanto chiediamo al governo e al parlamento italiani di dare prova di elementare dignità, respingendo pressioni indegne e opponendosi senza equivoci, con assoluta fermezza e costanza, all’ingresso della Turchia in UE, ingresso che costituirebbe l’inizio della fine dell¹Europa.

    On. Mario Borghezio.
    Agostino Sanfratello.
    Roberto Fiore.
    Piero Vassallo.
    Giacinto Auriti.
    Pucci Cipriani.
    Fabio de Fina
    Calogero Saccomando .

    Per adesioni e suggerimenti: Tel 06-3225800 - fax 06-32646370
    e-mail: noallaturchiainue@libero.it



    E Israele?

  2. #2
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    Professore, Lei è proprio un malpensante.

    un saluto cordialissimo

    guelfo nero

  3. #3
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    Chi è Calogero Saccomando?

  4. #4
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    Predefinito Re: Appello contro l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea.

    Originally posted by franco damiani
    Chieti, 29 Dicembre ’02 - Anno XXII N. 232 - ‘02 - www.abruzzopress.it - E-mail: abruzzopress@yahoo.it - Trib. Ch n. 1/981
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    Ap – Appello
    No all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea
    Uomini politici, esponenti del mondo accademico, della cultura e del cattolicesimo, hanno lanciato un’appello, cui aderiamo, contro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Ne riproduciamo il testo:


    On. Mario Borghezio.
    Agostino Sanfratello.
    Roberto Fiore.
    Piero Vassallo.
    Giacinto Auriti.
    Pucci Cipriani.
    Fabio de Fina
    Calogero Saccomando .



    E Israele?
    Questo appello si incrocia perfettamente con il Manifesto dei cristianisti, dove affiora una inquietante ensemble, con protagonisti CL, AC (i plinisti) quella sintesi sublime del peggio che don Baget Bozzo. Anche qui personalità non sempre affini: clericofascisti, nazileghisti insieme a una figura di cattolico integralista come Sanfratello che in più di una circostanza ha rivelato insospettate qualità (il generoso impegno per i prigionieri d'opinione sebbene ultrapagani: da Freda a Signorelli) e capacità di uscire dal gregge (il rifiuto di aderire alla crociata antiMoschea promossa dai suoi ex commilitoni del centro Lepanto, con l'entusiasta Pivetti, ancora castigatissima neosignorina e non ancora vamp fetish).
    Che dire: una giustissima causa rovinata da pessimi argomenti. Perché - si potrebbe dire, visto da sinistra, - che il problema della Turchia è che applica la tortura, ignora il quadro giuridico europeo dei diritti umani (non tanto apprezzato anche tra gli integralisti cattolici, devo ammettere) e infine perché è un avamposto USA contro le velleità di autonomia da potenza regionale degli stati arabi del vicino Oriente.
    Ma al di là dell'argomento, ripeto, quello che merita una preoccupata riflessione è il consolidarsi e il diffondersi di un antislamismo estremista in diversi ambienti della destra cattolica e radicale, che comunque finisce per rafforzare le posizioni di Israele come unico baluardo dell'Occidente nel vicino Oriente...

    umt

  5. #5
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    Originally posted by guelfo nero
    Chi è Calogero Saccomando?
    E' nato a Naro, in provincia di Agrigento, il 1° gennaio del 1945, ma dal 1970 vive in Piemonte, prima a Torino e poi dal 1972 a Rivoli. Lavora come operaio in una centrale termoelettrica e fa politica attiva da quando aveva 16 anni.

    In gioventù ha militato in Ordine Nuovo nell'estremo sud dell'Italia, come si evince da uno scambio di post con il suo conterraneo Nino Amato nel forum fiamma-i dissidenti di yahoo.
    Oggi è al tempo stesso militante del Ms-Fiamma (per cui è stato candidato alle ultime elezioni, collegio Torino VI del Senato), animatore di Nuovi Orizzonti Europei, associazione politico-culturale che diffonde "buona stampa" dal suo sito web, con referenti locali di diverse appartenenze e infine rappresentante piemontese dell'Associazione Neo-Borbonica (e qui si reincrocia con almeno un ordinovista, un catanese citato nel monumentale "Il partito del golpe" come capocarovana di una delegazione di neofascisti siciliani al funerale di Francisco Franco, o forse era il 1° anniversario..). E' animatore di una mailing list, libeccio1, e attivo in altre (i dissidenti, laziofuturo) dove più che altro riposta.

    Per i malpensanti: non sono ricorso agli archivi del KGB, semplicemente sono iscritto a fiamma-i dissidenti e so usare il motore di ricerca google (e schedare bene i libri che leggo, ovviamente)
    umt

  6. #6
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    "CHAPEAU" ALLA SUA CAPACITà DI REPERIRE I DATI. CAPISCO PERCHè HA POTUTO SCRIVERE UN LIBRO COME "FASCISTERIA".

    UN SALUTO CORDIALE

    GUELFO NERO

  7. #7
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    A conferma di certi inquietanti intrecci...
    Stamattina apro fresco fresco di posta l'ultimo numero di Sodalitium dove ti vedo una bella foto di Gianfranco Fini e del fondatore del Centro Lepanto all'uscita di Downing Street. Erano andati a discutere della guerra in Irak con il vicepremier inglese...
    umt

  8. #8
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    Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei...

    Guelfo Nero

 

 

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