Son certo che parecchi di voi avranno seguito, in tv, il tradizionale concerto di Capodanno dal Musikverein di Vienna.
Grosse novità quest' anno, per la prima volta sono state eseguite musiche non considerate tradizionalmente "viennesi" o di compositori comunque austriaci. Il direttore Harnoncourt ha infatti inserito, tra un Danubio blu e un Sangue Viennese, un paio delle "Danze ungheresi" del tedesco Brahms, tra cui la celeberrima nr. 5 nel tempo di Allegro-Vivace.
Nelle sale cinematografiche in questi giorni viene riproposto il capolavoro il Grande dittatore di Chaplin. Che c' entra colle danze ungheresi, mi chiederete voi. C' entra perché nel film vi è una scena di una comicità esilarante dove Charlot, nei panni di un barbiere, rade, con un affilatissimo rasoio, un cliente al ritmo di quella stessa danza nr.5. Il tizio resta tutto il tempo seduto tranquillo ed imperturbabile malgrado la lama rischi ad ogni momento, specialmente quando la musica attacca il Vivace, di recidergli la giugulare.
Grande musica, grande Charlot (e bravo anche l' attore che interpretò il cliente)

Gianni Guelfi