Un algerino, 19 anni appena, è stato punito a Torino da connazionali con l'amputazione della mano sinistra. Il giovane avrebbe compiuto uno "sgarro", un gesto sconveniente nei confronti di amici, donne o bambini
TORINO - Lo hanno trovato i carabinieri con la mano sinistra amputata. Un algerino di appena diciannove anni, girava per le strade della città con la mano sinistra sanguinante. I militari non hanno dubbi sulla ragione del gesto: la ferita è stata inferta al giovane per punizione. Un connazionale del ferito si sarebbe in questo modo vendicato di uno "sgarro".
Il giovane, come racconta il quotidiano La Stampa, avrebbe compiuto un gesto sconveniente verso amici, donne o bambini e sarebbe stato punito con l'amputazione della mano sinistra. L'islam prevede l'amputazione della mano nel caso ci si comporti male: se il giovane avesse compiuto un furto, però, gli sarebbe stata amputata la mano destra.
Faud Salih, soprannominato Moustaphà, è stato notato dai carabinieri in via Nizza. Nella notte di San Silvestro, il maghrebino si aggirava sotto ai portici, con la mano sinistra ferita, i vestiti coperti di sangue. I militari hanno dato l'allarme e il giovane è stato trasportato con un ambulanza del 118 prima al Cto, po all'ospedale delle Molinette. Qui i medici hanno lavorato quattro ore per ricucire la profonda feritia alla mano. Ma ancora non si fanno previsione sulla possibilità di recupero dell'arto.
L'algerino, conosciuto nel mondo dello spaccio di stupefacenti, potrebbe essere stato punito in maniera esemplare dai connazionali per una faccenda relativa ai traffici illeciti. Ma gli inquirenti non escludono neppure un gesto sconveniente nei confronti di una donna. L'aggressione, comunque, aveva lo scopo di tagliare la mano al giovane, che sarebbe stato ferito da una specie di mannaia. Il gesto è una punizione esemplare nei confronti del ferito, allo scopo di scoraggiare qualsiasi tentativo di imitazione da parte di altri algerini del giro.
(2 GENNAIO 2003, ORE 72)