L'ex casa editrice del PCI, gli EDITORI RIUNITI ha pubblicato dello storico di sinistra Fabio Bettanin il saggio "Il Lungo Terrore - Politica e Repressione in URSS 1917-1953" che nonostante l'impostazione fortemente sinistroide è abbastanza documentato e obiettivo e pertanto ne consiglio la lettura.
A pag. 49 del libro si trova scritto : " Nell'URSS staliniana, nell'arco di meno di una generazione, almeno 25 milioni di persone furono imprigionate o deportate, e altri milioni fuorno uccise " questi dati sono probabilmente sottostimati (derivano dalle stesse fonti sovietiche) ma sono già di per se impressionanti.
E non si tiene conto di milioni di morti determinati dalle grandi carestie indotte dalla collettivizzazione forzata e dagli ammassi forzati, quando milioni di persone furono scientemente lasciate senza mezzi di sussistenza sufficienti nelle campagne, o inviate a coltivare terreni inadatti e inadeguati senza mezzi (a seguito di deportazioni, anche...etniche).
A pag. 70 dello stesso libro del Bettanin sono riportati altri dati, relativi alla repressione nella Russia bolscevica in epoca precedente allo stalinismo:
" In accordo alle valutazioni più equilibrate e argomentate di Leggett, le vittime della CEKA furono, fra il 1917 e il febbraio 1922, almeno 280.000, *metà delle quali perì in conseguenza delle esecuzioni e metà nel corso della repressione delle insurrezioni*. I dati forniti da Conquest sono più alti: 200.000 le vittime delle esecuzioni sommarie, 400.000 i morti nei corso delle rivolte soffocate dai Rossi. Una recente pubblicazione sovietica parla di 1,3 milioni di *vittime del terrore, del banditismo, dei pogrom, delle repressioni delle insurrezioni contadine*. Le ultime cifre include anche le vittime del Terrore dei Bianchi, sulla cui entità non esistono stime precise. "
Circa l'avvio del Terrore Rosso, un altro storico, in un altro libro pubblicato in Italia dalla predetta casa editrice post-comunista, scrive a pag 129 della sua opera:
" In tutta la Russia la violenza stava dilagando, non solo sul fronte bellico, ma anche su quello politico, quando LENIN estese i compiti della CEKA alla repressione dei rivali politici interni. Socialisti Rivoluzionari e Menscevichi furono esclusi dai Soviet nel giugno 1918 con l'accusa di essere alleati con organizzazioni *controrivoluzionarie*, mentre numerosi socialisti rivoluzionari di sinistra venivano arrestati e altretti Cadetti [CostituzionalDemocratici] erano già in carcere. Lenin, Trotzky e DzerzinskiJ erano convinti che l'eliminazione fisica degli avversari fosse comunque preferibile al rischio di essere eliminati da questi (...) " [Robert Service : "Storia della Russia del XX Secolo" ].
Saluti liberali