Londra, ripensamenti sul diritto d'asilo
Il primo ministro britannico Tony Blair giudica "inaccetabile" la situazione di emergenza rifugiati politici.E pensa addirittura di lasciare la Convenzione europea sui diritti umani.


LONDRA – La legge sul diritto d’asilo va rivista. Parola di Tony Blair, che per sconfiggere i flussi di immigrazione che stanno intasando la Gran Bretagna starebbe anche pensando di lasciare la Convenzione europea sui Diritti umani.

Il premier ha precisato che la dichiarazione sulla Convenzione era solo un modo perché il tema del diritto d’asilo tornasse alla ribalta sulle cronache. Ma ha anche precisato: “Non abbiamo paura di prendere posizioni più radicali se necessario”, ha detto il premier. E da Londra è già partita la querelle sulla tutela dei diritti umani. Il premier ha sottolineato che la convenzione è stata “disegnata per un’era antecedente ai flussi migratori di massa”. Un modo per dire, insomma, che le misure in vigore sono obsolete e vanno modificate.

E il timore ora è che dopo la scoperta di materiale chimico in un appartamento di immigrati nord-africani a Londra, l’opinione pubblica britannica sviluppi sentimenti di odio nei confronti dei rifugiati. Un tema caldo di questi tempi, proprio mentre in Europa tra le misure anti-terrorismo e il problema dell’immigrazione, i vari governi stanno cercando di limitare gli ingressi alla frontiera.

La questione si fa scottante se si pensa che le misure che il governo britannico potrebbe rivedere andrebbero a toccare uno dei principi fondamentali previsti dalla Convenzione, che all’art. 3 esclude il rientro di rifugiati nel Paese in cui è in vigore la tortura o la pena di morte.

Fonti ufficiali di Downing Street riferiscono che l’uscita dalla Convenzione sarebbe solo l’ultima spiaggia a cui approderebbe il governo di Londra.

(27 GENNAIO 2003; ORE 154)


Come sempre gli anglos sono quelli che hanno + "palle" di tutti!
Rule Britannia!!!