Il 27 aprile prossimo sarà beatificato Padre Marco d'Aviano, il cappuccino friulano che tanto operò per la conversione degli infedeli (protestanti ed ebrei) e per la vittoria delle armi cristiane sulle orde musulmane all'assedio di Vienna (è noto che in quella occasione ebbero origine il croissant e il cappuccino).
Bene, che beatificazione sarà? Anzi, sarà una vera beatificazione? la nostra risposta è ovviamente "no", anche se nel nostro cuore Padre Marco, così come Padre Pio e Pio IX, è già da tempo sicuramente santo.
Ma, ci diceva don Floriano Abrahamowitz (a proposito, avete visto che è arrivato nono nel referendum della "Padania", davanti a un certo... S. Pio X? Più staccati i due don Ugo dell'IMBC e don Nitoglia; confuso nel gruppo don Davide Albertario, mentre nelle primissime posizioni si sono piazzati..."papa" Luciani e il Sciur Curat della "Padania") lo vogliono ahimè beatificare in chiave vaticanosecondista, inventando (l'ha confermato il postulatore originario, cui per questo motivo la causa è stata tolta) che ai musulmani che assediavano Vienna avrebbe detto: "Vi prego per Allah, unico Dio nostro e vostro, di ritirarvi".
Siamo quindi alle menzogne "ecumeniche" per "normalizzare" una beatificazione scomoda, non a caso a lungo bloccata da protestanti, ebrei e forse dagli stessi musulmani (!).
La FSSPX sarà costretta ad abbozzare, nonostante le acrobazie dialettiche di Don Simpulin nell'ultimo "Roma felix" sull'infallibilità nelle canonizzazioni, contro cui si erge solenne e inequivocabile l'anatema di Benedetto XIV (vedi articolo a p. 46 dell'ultimon "Sodalitium")