PADOVA.
La Casa delle libertà in affanno, l'Ulivo che conserva il consenso delle politiche 2001, il centro che si allarga trascinato dall'effetto Casini con l'Udc che in provincia supera il 6%. Quando nel dicembre scorso Settimo Gottardo, Iles Braghetto, Aldo Bottin e Antonio De Poli si sono visti consegnare il sondaggio commissionato a una società bolognese, hanno deciso di pagare senza battere ciglio la fattura di 9 milioni di vecchie lire. Il test demoscopico effettuato con 750 telefonate su un campione rappresentativo dell'elettorato veneto ha confermato che la scelta di unire Ccd, Cdu e De può diventare il grimaldello per rompere il bipolarismo Ulivo-Polo nell'anno in cui Berlusconi pensa alla riforma del Presidenzialismo.
Il sondaggio dell'Udc si aggiunge a quello periodico di Datamedia e a quello del politologo Paolo Feltrin, che a novembre ha «testato» la popolarità della Provincia e del suo presidente Casarin alle prese con il piano strategico. Analizzati i risultati, il Polo ha chiuso sotto chiave i responsi dei moderni oracoli ed ha avviato una riflessione che rischia di avvelenare l'ultimo anno di legislatura. E i motivi su cui riflettere non mancano. A partire dalla tenuta della giunta Destro, mentre quella di Vittorio Casarin sembra godere di migliore salute.
IL CONSENSO DEL POLO.
I dati analizzati dall'Udc fotografano su base provinciale un piccolo terremoto nella Casa delle Libertà, arretrata al 45-46%. Forza Italia perde 8 punti, An ne guadagna 1 e così pure la Lega di Bossi mentre l'Udc allarga il suo consenso di un paio di posizioni. Spariscono i partiti di estrema destra: sia i leghisti di Comencini che Forza Nuova vengono ridotti a un ruolo di pura testimonianza. Nella Casa delle libertà cresce il partito di Fini che raccoglierebbe nuovi consensi grazie al pugno duro con gli immigrati. Stesso discorso vale per la Lega: la battaglia sulla devolution ha ridato visibilità al Carroccio in periferia.
Alle politiche del 2001 il Polo aveva ottenuto oltre il 55% nel proporzionale della Camera. FI si era attestata al 33,5%, An all'8,8%, la Lega al 6,7%, il Ccd-Cdu al 3,5 e De al 2,6%. E' credibile il crollo del partito di Berlusconi?
Una conferma indiretta arriva dal sondaggio di Datamedia, in base al quale la Casa delle Libertà avrebbe perso il 5% dei consensi negli ultimi mesi attestandosi appena sopra il 50%.
L'ULIVO. Il balzo in avanti si annuncia clamoroso non tanto in provincia ma in città: nel proporzionale della Camera 2001 i Ds avevano ottenuto il 12,2%, la Margherita il 13,7%, Rc il 3,4%, il Pdci l'1% e Di Pietro il 4,7%. Il sondaggio Udc fotografa a Padova-città l'Ulivo al 41-42% in perfetta sintonia con i voti dei due collegi che hanno portato in parlamento Ruzzante, Colasio e Giaretta. Se a queste indicazioni di voti sommiamo quelle di Rc e Di Pietro, il centrosinistra potrebbe raggiungere il 50%. Il sondaggio di Datamedia fotografa l'Ulivo al 44%.
Prendendolo per buono,si nota che il calo di FI NON è compensato da un aumento degli altri partiti della CDL(LN in particolare) per andare "in pari",diciamo.Si nota inoltre che Comenicini e & C. sparirebbero.
Qualcuno che è di Padova (o dintorni) mi potrebbe commentare questo sondaggio,please?