Una brutta storia..

[pietro]

Lunedì, 6 Gennaio 2003


Il parroco di Segusino ed un gruppo di pellegrini di Valdobbiadene raccontano la loro odissea in Israele
«Perquisiti e umiliati per tre ore»
«All’aeroporto ci hanno fatto spogliare ad uno ad uno, poi ci hanno anche deriso»
Valdobbiadene

Perquisiti, derisi, umiliati, per oltre tre ore. Sotto la minaccia costante delle forze dell'ordine israeliane in aeroporto a Tel Aviv. Non erano terroristi, non erano nemmeno arabi. Erano solo undici pellegrini cristiani in Terra Santa, partiti da Valdobbiadene il 26 dicembre scorso. Un viaggio di fede e d'amore, per rispondere ad un appello, quello del padre custode Giovanni Battistelli, che invitava i fedeli a visitare i luoghi santi in questo momento di dolore e di disperazione. Un viaggio iniziato male e finito peggio. E ora la voce che racconta questa strana vicenda dove le parti si invertono e si storpiano è quella di don Fabrizio Bagnara, parroco di Segusino. Siamo partiti" racconta pieni di entusiasmo, ma già al nostro arrivo in aeroporto ci siamo resi conti che le cose laggiù sono ben diverse da come ci vengono raccontate. Noi viaggiavamo in gruppo come pellegrini dell'Opera Romana - Il segno di Asolo, ma nonostante questo ci hanno subito fermato, sequestrato i passaporti, fatto verifiche. Certo fin qui tutto può essere giustificato per un popolo che vive nel terrore costante di attentati. Ma quello che, invece, ancor oggi don Fabrizio e i suoi pellegrini non riescono ad accettare è il modo di questi uomini israeliani, le loro offese durante la perquisizione prima della partenza il 30 dicembre Ci hanno fermato per ben tre ore racconta il parroco e ci hanno perquisito tutti e tutto. Prima gli oggetti personali, dalle creme ai telefonini, perfino i soldi al metal detector, le valige completamente disfatte e poi a uno ad uno ci hanno fatto spogliare. Fin qui avrei ancora potuto capire, ma la derisione, le umiliazioni quelle no. Hanno riso dei nostri simboli sacri, sfogliato le nostre Bibbie con sufficienza e sfrontatezza, tolto dignità alla nostra fede. Questo solo perché eravamo pellegrini cristiani? A nessun altro di tutte le persone del nostro volo è stato riservato il nostro trattamento. E questa convinzione è la stessa per tutti. E' quella di Betty che non dimenticherà come gli uomini israeliani abbiano negato di conoscere il termine pellegrino. "Cosa siete venuti a fare qui ricorda Betty un pellegrinaggio gli ho risposto.E loro hanno riso, cos'è un pellegrino, noi non lo sappiamo. Assurdo, i pellegrinaggi sono nati proprio con il popolo ebreo.E' la convinzione di Alberta, che di questo viaggio forse non avrà nemmeno le sue foto Ci hanno sequestrato e aperto le macchine fotografiche, rovinando le foto scattate. Non ci spigavano nulla, andavano e venivano prendendoci in giro. E in tutti un unico grande dolore Quello che noi abbiamo subito per tre ore dichiara don Fabrizio è solo una piccola parte di quello che ogni cristiano ogni giorno subisce in quelle terre. I cristiani in Terra Santa non hanno voce: i bambini non possono andare a scuola, gli uomini non possono lavorare, le donne non possono fare la spesa. Vivono sotto un coprifuoco costante che nessuno conosce, che nessuno denuncia. Ma nonostante la paura, la rabbia, le umiliazioni tutti son disposti a tornare. Perché la fede è più grande e il bisogno di esserci ancor di più. Quando una volta hai visto e capito, spiega il parroco poi non puoi più voltarti e far fin di niente. Laggiù c'è molto bisogno di noi e la sicurezza è del tutto garantita. In tutta coscienza io invito tutti ad andare.

Manuela Collodet

[L'Uomo Tigre]

Ancora una volta la natura del movimento razzista chiamato sionismo è venuta a galla.
Un episodio veramente vergognoso che dovrebbe far riflettere chi ostinatamente continua a ritenere l'entità sionista uno stato civile e democratico.
Se vengono trattati così i cittadini italiani, figuriamoci cosa fanno quotidianamente ai palestinesi dove nessuno li può vedere.

[Bellarmino]

Originally posted by L'Uomo Tigre
Ancora una volta la natura del movimento razzista chiamato sionismo è venuta a galla.
Un episodio veramente vergognoso che dovrebbe far riflettere chi ostinatamente continua a ritenere l'entità sionista uno stato civile e democratico.
Se vengono trattati così i cittadini italiani, figuriamoci cosa fanno quotidianamente ai palestinesi dove nessuno li può vedere.

A proposito della natura "democratica" dell'entità sionista, ieri su L'Unità, diretta del giudeo Colombo, si può leggere un articolo vomitevole a difesa dello Stato abusivo d'Israele:
http://www.unita.it/index.asp??SEZIO...TOPIC_ID=22290
Una vergogna!