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  1. #1
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    Predefinito niente dialogo con la cdl

    Dialogare con la maggioranza? Magari, ma troppo comoda! Questo governo, Berlusconi (chissà perché quando lo si chiama in causa i pollisti si arrabbiano tanto!!) ha fatto i propri comodi approvando una serie di leggi (l’elenco ormai è noto) che gridano vendetta al cospetto di Dio. E ora, che il vero programma è terminato (salvare Previti) vorrebbero dialogare sulle riforme. In condizioni normali lo troverei giusto e salutare ma come fidarsi di chi già una volta, raggiunto un accordo in bicamerale, si è rimangiato tutto nell’aula del parlamento? Come fidarsi di un ministro delle riforme che un tempo contrario al presidenzialismo si dice ora presidenzialista? Come fidarsi di un personaggio come Berlusconi che da quando è al potere non ha fatto che gli interessi di una ristretta cerchia? Con questi noi dovremmo andare d’accordo?
    Mi si accuserà di massimalismo, io che comunista non sono mai stato e mai sarò, ma non me la sento di accordarmi con un’anomalia. Risolva prima il conflitto d’interessi, ritiri i provvedimenti in materia giudiziaria che ha fatto approvare, domandi scusa all’attuale opposizione per le troppe volte in cui ha accusato l’Ulivo di avere prodotto un regime. Allora, solo allora si potrà dialogare. Altrimenti al massimo si dovrà andare a vedere l’ennesimo bluff del miliardario di Arcore. Con buona pace di D'Alema e di un gruppo dirigente pieno di arroganza e povero di uomini.

  2. #2
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    Cosi il Berlusca riceve solo un aiuto, lui si farà vedere come il signore aperto al dialogo e noi rimaniamo col cerino in mano.
    Se si trtta di dare il potere di revoca e nomina dei ministri al premier perchè non dovremo votare questa legge.
    Fra qualche giorno comincerà l' esame dei disegni di legge costituzionali in Commissione e noi che facciamo? Ce ne andiamo?

  3. #3
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    Originally posted by Oasis
    Cosi il Berlusca riceve solo un aiuto, lui si farà vedere come il signore aperto al dialogo e noi rimaniamo col cerino in mano.
    Se si trtta di dare il potere di revoca e nomina dei ministri al premier perchè non dovremo votare questa legge.
    Fra qualche giorno comincerà l' esame dei disegni di legge costituzionali in Commissione e noi che facciamo? Ce ne andiamo?

    Vero. Sottoscrivo. Però io non voglio accordarmi con qualcuno che considero al di sotto di un livello di moralità accettabile (e uso queste parole per esprimere con decenza un pensiero che non potrei eprimere con maggiore brutalità). Forse che Berlusconi lo abbiamo battuto accordandoci in bicamerale? Quello che dico mi pone seri problemi di coscienza perché sono del tutto consapevole che la democrazia è anche riconoscimento dell'avversario ma finché l'avversario sarà il Sig. Berlusconi con lui non voglio avere a che fare. Punto e a capo.

  4. #4
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    Spero di riuscire a spiegarmi bene, perché l'argomento molto dibattuto in questi giorni e sono emerse delle incomprensioni tra i dialoganti...

    Al titolo del post aggiungerei una seconda frase. Preferirei il periodo grammaticale messo così:

    niente riforme con la cdl, finché Berlusconi rimane l'egemonizzatore della coalizione.

    Ritengo infatti che, come opposizione che si vuole candidare seriamente al governo del paese, offrire una alternativa valida voglia dire saper discutere portando e difendendo le proprie idee al tavolo.

    La differenza che va tenuta presente è che Berlusconi è una cosa, e lo schieramento conservatore italiano può essere una cosa diversa, nel senso che lo schieramento conservatore esisteva prima di Berlusconi ed esisterà anche dopo.

    Il PCI riuscì più volte a dialogare con il governo, ma adottando una linea come quella "Nessun dialogo possibile con il governo" questo non sarebbe mai successo.

    Possiamo sforzarci di pensare un momento in cui il centrodestra in Italia non sarà più egemonizzato da Berlusconi, sarà gestito da persone serie, con cui sicuramente ci saranno delle grandi differenze, ma magari una base comune, come il rispetto delle istituzioni e della Costituzione.

    In una situazione di questo tipo, quale potrebbe essere il nostro atteggiamento se non fossimo al governo?

    Sarebbe politicamente miope, se vogliamo realmente essere alternativa di governo in Italia, utilizzare una linea quando siamo all'opposizione, e una linea quando siamo al governo (è anche per questo che molti che nel 1996 hanno votato Ulivo sono rimasti delusi).

    Per questo è giusto che l'Ulivo abbia presentato le sue proposte unitarie sulle riforme istituzionali, sottolineando comunque che i problemi più importanti del paese in questo momento sono altri, ma andando comunque al tavolo con delle proposte, anche se tutti sapevamo benissimo che ci avrebbero detto no senza neanche guardarle, le nostre proposte.

    Quindi, finché c'è Berlusconi ad egemonizzare il centrodestra, noi non collaboreremo con il centrodestra.

    Ma questo può essere visto come un problema personale che noi abbiamo nei confronti di Berlusconi.

    E' più serio e politicamente più corretto secondo me, puntualizzare l'attenzione sulle proposte e non sulle persone, e qundi aggiungere un altro pezzo a quella frase:

    niente riforme con la cdl, finché Berlusconi rimane l'egemonizzatore della coalizione, mantenendo questo modo di fare politica.

    Perché quello che si critica non è la persona, ma le cose che dice, le posizioni che prende, il modo che ha di fare...

    Ovviamente dobbiamo stare massimamente attenti nel considerare le conseguenze che potrebbe avere una collaborazione, in un altro momento, con altre persone e con altri metodi come ho già detto rispetto a quelli della CDL di oggi, di noi opposizione con la maggioranza.

  5. #5
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    Originally posted by Red River
    Spero di riuscire a spiegarmi bene, perché l'argomento molto dibattuto in questi giorni e sono emerse delle incomprensioni tra i dialoganti...

    Al titolo del post aggiungerei una seconda frase. Preferirei il periodo grammaticale messo così:

    niente riforme con la cdl, finché Berlusconi rimane l'egemonizzatore della coalizione.

    Ritengo infatti che, come opposizione che si vuole candidare seriamente al governo del paese, offrire una alternativa valida voglia dire saper discutere portando e difendendo le proprie idee al tavolo.

    La differenza che va tenuta presente è che Berlusconi è una cosa, e lo schieramento conservatore italiano può essere una cosa diversa, nel senso che lo schieramento conservatore esisteva prima di Berlusconi ed esisterà anche dopo.

    Il PCI riuscì più volte a dialogare con il governo, ma adottando una linea come quella "Nessun dialogo possibile con il governo" questo non sarebbe mai successo.

    Possiamo sforzarci di pensare un momento in cui il centrodestra in Italia non sarà più egemonizzato da Berlusconi, sarà gestito da persone serie, con cui sicuramente ci saranno delle grandi differenze, ma magari una base comune, come il rispetto delle istituzioni e della Costituzione.

    In una situazione di questo tipo, quale potrebbe essere il nostro atteggiamento se non fossimo al governo?

    Sarebbe politicamente miope, se vogliamo realmente essere alternativa di governo in Italia, utilizzare una linea quando siamo all'opposizione, e una linea quando siamo al governo (è anche per questo che molti che nel 1996 hanno votato Ulivo sono rimasti delusi).

    Per questo è giusto che l'Ulivo abbia presentato le sue proposte unitarie sulle riforme istituzionali, sottolineando comunque che i problemi più importanti del paese in questo momento sono altri, ma andando comunque al tavolo con delle proposte, anche se tutti sapevamo benissimo che ci avrebbero detto no senza neanche guardarle, le nostre proposte.

    Quindi, finché c'è Berlusconi ad egemonizzare il centrodestra, noi non collaboreremo con il centrodestra.

    Ma questo può essere visto come un problema personale che noi abbiamo nei confronti di Berlusconi.

    E' più serio e politicamente più corretto secondo me, puntualizzare l'attenzione sulle proposte e non sulle persone, e qundi aggiungere un altro pezzo a quella frase:

    niente riforme con la cdl, finché Berlusconi rimane l'egemonizzatore della coalizione, mantenendo questo modo di fare politica.

    Perché quello che si critica non è la persona, ma le cose che dice, le posizioni che prende, il modo che ha di fare...

    Ovviamente dobbiamo stare massimamente attenti nel considerare le conseguenze che potrebbe avere una collaborazione, in un altro momento, con altre persone e con altri metodi come ho già detto rispetto a quelli della CDL di oggi, di noi opposizione con la maggioranza.

    In questo caso sono del tutto d'accordo. Il problema è che in questo momento Berlusconi è gran parte del centrodestra e assieme a lui c'è un pezzo di classe dirigente polista del tutto indaffidabile. Quando dico mai accordi con la Cdl non intendo mai accordi col centrodestra. Sarebbe una logica stupida e sinceramente massimalista quale - almeno per quel che mi riguarda - non m'appartiene. Ciò che sostengo è l'impossibilità di accordarci col berlusconismo che con la destra - intesa nel suo senso classico - ha ben poco a che fare. Ben venissero persone con le quali potersi accordare sui grandi principi.
    Ma finché la scena sarà occupata dai Vito, dagli Schifani, dai Bonaiuti, i Bossi, i Castelli, i Gasparri non li vedo all'orizzonte.
    Poi, certo, l'opposizione deve dire quali sono le sue proposte ma dare una patente di padre costituzionale ad un signore che da quando è in politica pensa solo ai fatti suoi, quello proprio no.
    Non mi pare (vedi elezioni amm.ve ed europee 1999 o regionali 2000) che la linea del dialogo per le riforme costituzionale abbia pagato.
    Da uomo di centrosinistra (e, si badi, senza trattino...) dico:
    al berlusconismo opposizione dura, netta e senza tentennamenti di alcun tipo!!!!

  6. #6
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    Finché il berlusconismo manterrà queste posizioni e questo modo di fare non sarà possibile collaborare.

    Premesso che dobbiamo sempre avere una nostra proposta alternativa su ogni tema, in questo momento non ci sono le condizioni per collaborare, e comunque da parte loro non c'era la volontà di collaborare.

  7. #7
    Asteroids
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    Se non dialogate con la CDL con chi parlate visto che tra di voi non vi volete neanche vedere?

  8. #8
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    Originally posted by Asteroids
    Se non dialogate con la CDL con chi parlate visto che tra di voi non vi volete neanche vedere?
    Stai tranquillo che tra di noi andiamo - alla fine - più d'accordo che un Bossi e un Fini (non era lui che non voleva prendere neanche un caffè con Bossi?). La Cdl è tenuta insieme solo da un accordo di potere e da un dominus chiamato Berlusconi, signore di ogni cosa e nemico di ogni dissenso interno. Scusami ma da liberale di sinistra preferisco da gran lunga il litigioso ma pluralista ulivo!!

  9. #9
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    Liberale di sinistra? Che significa, che invece dell'esilio in Siberia nei campi di epurazione comunista, per i tuoi nemici prevedi solo l'intolleranza verbale??
    Che tu dialoghi o no con il centrodestra, questo non sposta di un solo millemetro l'autorevolezza del governo.

    La politica è potere.
    Ricordatelo, e non scordartelo mai.
    reporter

  10. #10
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    Originally posted by reporter
    Liberale di sinistra? Che significa, che invece dell'esilio in Siberia nei campi di epurazione comunista, per i tuoi nemici prevedi solo l'intolleranza verbale??
    Che tu dialoghi o no con il centrodestra, questo non sposta di un solo millemetro l'autorevolezza del governo.

    La politica è potere.
    Ricordatelo, e non scordartelo mai.
    reporter
    Liberale di sinistra significa riconoscersi nel filone liberaldemocratico progressista. Definiscilo pure liberalsocialismo o azionismo (Partito d'Azione) non mi sembra una parola troppo difficile. Liberale di sinistra significa amare la libertà e per questo sentirsi incompatibili con Berlusconi e il suo peronismo. LIberale di sinistra vuol dire rigore morale e per questo non scendere a patti con chi considero al di sotto di un decente livello di moralità (non perché mi arroghi tale giudizio, ma perché i fatti così m'inducono a pensare).
    Che tutto ciò non sposti di un millimetro la legittimità (direi legittimità più che autorevolezza!) del governo mi pare banale e inutile da affermare. Lo so ed è giusto. Ma volete lasciarmi il diritto di critica o pensate - magnanimi liberali - di togliermi anche quella?
    Infine, certo che la politica è potere, come è potere qualsiasi relazione anche di lavoro. Ma la politica è anche programmi. Non a caso gli inglesi parlano di politics e policy.
    Saluti LIBERALI DI SINISTRA

 

 
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