Ronaldo nasce da una famiglia povera nelle favelas di Rio de Janiero il 22/9/76.
Subito dopo il parto il suo agente organizza una conferenza stampa dove dichiara che un paffuto bambino e' stato appena trovato in un campo di carote dentro uno strano meteorite piovuto dal cielo e che, ancora piu' incredibilmente, e' riuscito a mangiare tutti gli ortaggi in 10 secondi netti.
All'asilo il brasiliano scopre di avere doti non umane. Come racconta il suo compagno dell'asilo "Do infantil dientro": "Ronaldo nelle partitelle diceva di non poter andare in porta perche' gli era stata trovata una voglia verde a forma di dollaro sul palmo della mano sinistra".
Arrivato al compimento del diciottesimo anno di eta' decide di lasciare la famiglia per intrapendere la carriera di calciatore professionista sui campi olandesi ed in seguito spagnoli. Ma certo Ronnie non si scorda della sua umile provenienza e fa recapitare ai genitori un pelapatate (senza batteria) e ai bambini delle favelas 5 palloni Supertele gialli.
Nei successivi anni Ronaldo passa all'Inter e compie a San Siro imprese di grandissimo spessore. Brevetta un sistema di riscaldamento per la poltroncina in tribuna nelle giornate fredde; riesce ad avere l'autografo di Gerry Cala' e Franco Oppini, incontrati durante un derby; da' una favolosa mancia di 1600 lire all'extracomunitario che vende il caffe' in tribuna. Cio' lo porta ad essere sempre piu' indispensabile nella squadra nerazzurra e ad esigere un giusto aumento del misero stipendio percepito.
Nel gennaio 2002 la svolta della carriera: Ronaldo facendo Zapping capita sulla Domenica Sportiva e si accorge che nel prossimo Giugno in Giappone cominciano i Mondiali. Saggiamente decide che e' ora di tornare in campo e inizia un programma di recupero fisico a tappe forzate, approfittando anche delle partitelle di allenamento che ogni domenica vengono organizzate dagli amici di Milano.
Ai mondiali un trionfo senza precedenti: per passare il tempo durante le numerose pause compra un GQ con un articolo sulla Bellucci e, abbagliato dalla visione, decide di tagliarsi i capelli in modo da omaggiare la celebre attrice.
A furia di gol porta la sua squadra sul tetto del mondo, e mentre i compagni celebrano la vittoria ringraziando Dio, qualcuno lo sente dire: "Grazie, grazie, ma anche voi non avete giocato male".
Dopo i mondiali accetta il trasferimento al Real convinto dal fatto che a Madrid c'e' il Prado (il suo commento: "finalmente una citta' con un po' di verde").
E ora Ronaldo e' sul tetto del mondo.
Un'onorificenza piu' che meritata, tanto che da questa edizione in poi il "Pallone d'oro" sara' ufficialmente chiamato "Pallone gonfiato d'oro".