D'altronde basta vedere il "credo" di Panikkar, come risulta dai suoi libri e dalle sue predicazioni ("il disarmo delle fedi"). Delle due correnti-tendenze degli intellettuali indiani moderni, egli fa parte di quella di Tagore, della "fede nell'uomo", del parlamento delle religioni, di Gandhi, etc. Mentre l'altra corrente, quella per intenderci dei Tilak, dei Coomaraswami, dei Bharti, ..., non sembra avere avuto altrettanto successo, o perlomeno scorre più carsicamente.
Curioso notare come sia Panikkar che Coomaraswami siano due meticci europeo-indiani, ispanico-indiano il primo, anglo-tamil il secondo, ma modernista sfaldato l'uno, quanto rigoroso tradizionalista l'altro.
Sui Veda mi sono riproposto, come ho già detto, di occuparmene non appena finito con altri impegni. Per cui ci rivedremo su questi schermi, Mjollnir (ho visto che hai già iniziato a far serpeggiare qualche critica di tipo antropologico ...)