Vorrei puntualizzare qualche differenza fondamentale tra Italia, Francia e Germania: l' Italia il Sud ce l' ha da "sempre" (ok, 1861),
la Francia ha subito l' esodo massiccio dalle ex colonie solo 20-25 anni fa e la Germania si e' riunificata 12 anni fa. Quindi la crisi iraliana e' per sua natura piu' profonda, perche' dovuta ad elementi strutturali, che non si sono aggiustati in 140 anni, mentre gli altri paesi hanno subito (piu' o meno volutamente) eventi, che, ad emergenza finita, li riporteranno dov' erano prima.
Altri aspetti: la Germania dipende molto piu' che l' Italia dalla grande industria. Nello stesso anno (1996) 2 colossi chimici (Hoechst e Boehringer Mannheim) sono spariti (assorbiti rispettivamente da Marion Merrel Dow e da Roche), causando la perdita di complessivamente 15,000 posti di lavoro. La Berlin Chemie e' stata ceduta a Menarini nel 1994 ed ha razionalizzato alla grande. Bayer, dopo la faccenda di Lipobay, sta passando una grossa crisi e non assume piu' nessuno. Tutta la zona industriale di Bitterfeld (Leuna) e' stata rasa al suolo (almeno 20.000 occupati) per motivi ecologici. Berlino ex-Est è stata distrutta e ricostruita da ditte che impiegano soprattutto stagionali polacchi.
E vi stupite???
Le 35 ore c' erano gia' prima della riunificazione e non facevano male a nessuno, anzi, in pratica c'erano gia' prima, dato che era uso, soprattutto nella grande industria e negli uffici pubblici, non rientrare in ufficio al venerdi' dopo la pausa di mezzogiorno o, se si rientrava, si stava a festeggiare un qualsiasi compleanno o onomastico.
Secondo me, la differenza tra Germania e Italia in termini economico-sociali, e' che in ambedue i paesi c'e' qualche milione di gente non occupata regolarmente. In Germania costoro sono mantenuti (e riqualificati ed aiutati a trovare un nuovo lavoro) a spese dello Stato, in Italia, dove lo Stato, sia di destra che di sinistra, li farebbe morire di fame, lavorano in nero.
Conseguenze: la Germania fa pagare il costo della disoccupazione ai lavoratori (contributi alti), ma non erode ulteriormente il mercato del lavoro. L' Italia costringe i disoccupati a lavorare in nero, quindi erode posti di lavoro ufficiali e rinuncia ai contributi di lavoratori regolari. Il risultato e' che in Italia il danneggiato e' sempre il cittadino, ma, in caso di necessita', viene lasciato morire per strada, mentre in Germania il cittadino paga la sua assicurazione contro lo sprofondamento nel baratro.
Come sia in francia, lo so solo dai giornali, non avendoci mai vissuto, per questo preferisco sperare che ci sia qualcuno con esperienza a spiegarlo.
Saluti