Mozione dei Giovani amministratori padani

A proposito delle case popolari e degli alloggi comunali occupati, i Giovani amministratori padani hanno presentato una mozione per dire no agli abusi e alle occupazioni impegnando il sindaco e la giunta ad organizzare un monitoraggio di tutti gli immobili pubblici occupati abusivamente: ad attivarsi presso le Forze dell’ordine e la magistratura affinché vengano effettuati subito gli sgomberi facendo così rispettare la legge e i diritti di chi ha legittimamente diritto a tali alloggi ed a organizzare uno sportello comunale di assitenza alle vittime degli abusi. I Giovani Padani eletti nei consigli comunali, provinciali e circoscrizionali del Nord presenteranno una mozione con la quale intendono impegnare sindaci e assessori sul problema dell’occupazione abusiva degli alloggi popolari. Occupazione che molto spesso avviene per mano di cittadini extracomunitari.
«I recenti casi cui la stampa ha dato risalto - fa notare Paolo Bassi, coordinatore federale dei Giovani amministratori Padani - sono solo la punta dell’iceberg. Da troppo tempo le amministrazioni comunali si stanno dimostrando passive davanti alle sempre più numerose occupazioni abusive. Veri e propri espropri che avvengono ai danni della gente più debole, anziani e malati in particolare. È intollerabile che una vecchietta non possa andare a curarsi perché rischia di non trovare più casa sua, come purtroppo è recentemente successo a Milano. È tempo che si faccia rispettare la legge. Ci rendiamo conto - continua Bassi - che il problema casa esiste e che le richieste sono molto superiori alle offerte. Ma la violenza non può essere una soluzione. Non lo può essere in un paese civile come vorremo fosse il nostro. Ciò vale per i nostri connazionali e in particolare per gli extracomunitari che non possono pensare di comportarsi nel nostro Paese secondo “la legge del più forte”, regola che magari vige nel loro... Provino - concludono ironicamente Bassi - ad occupare la casa del predicatore islamico Adel Smith. Probabilmente anche lui, di fronte all’aggressione del suo domicilio, avrà qualcosa da dire sul comportamento di certi stranieri».