IL ITALIA IL DIAVOLO FA LE PENTOLE E I COPERCHI.
CHI SA PERCHE'.........
Chiavenna, suora uccisa: Ambra è tornata libera
E' in una comunità non religiosa Ambra, una delle tre ragazze minorenni che uccisero con 19 coltellate suor Maria Laura Mainetti. Scaduti i termini di custodia prima del giudizio in Cassazione.
SONDRIO - Ambra, una delle tre ragazze minorenni che la sera del 6 giugno 2000, uccisero con 19 coltellate suor Maria Laura Mainetti, è tornata libera. E' in una comunità non religiosa, in Lombardia. Suor Mainetti, 60 anni, era madre superiora dell'Istituto Immacolata di Chiavenna (Sondrio). La suora era stata attirata in un viottolo buio del parco 'Marmitte dei Giganti'.
Ambra è tornata libera ieri sera - come ha pubblicato oggi La Repubblica -, poco prima delle 21. La giovane, oggi maggiorenne, ha lasciato il carcere minorile Ferrante Aporti di Torino per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Non c'è stato infatti il giudizio definitivo in Cassazione.
Lo scorso 4 aprile i giudici della Corte d'Appello della sezione Minori di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado che l'aveva prosciolta per totale vizio di mente al momento del fatto, l'avevano condannata a 12 anni e 4 mesi di reclusione, ritenendola sana di mente al momento del feroce omicidio, commesso con la complicità di due amiche e coetanee, Milena e Veronica, condannate a loro volta a 8 anni di prigione, già in primo grado.
Mentre per Veronica e Milena non c'è stato ricorso e la sentenza è diventata definitiva, la difesa di Ambra lo aveva presentato in Cassazione. La mancata decisione dei giudici della Suprema Corte, nell'arco dei nove mesi (la custodia cautelare è dimezzata per chi commette reati in minore età), ha fatto scadere, all'inizio di gennaio, i termini di detenzione.
Ora Ambra, il cui padre vive da tempo a Torino, è ospite appunto di una comunità, come accadde anche dopo il processo di primo grado celebrato nel 2001.
C'è sconcerto in paese per la notizia. "Se le motivazioni che hanno portato in libertà Ambra sono quelle della decorrenza dei termini di custodia cautelare - commenta Teresa Tognetti, sindaco di Chiavenna - c'è comunque da preoccuparsi, al di là del caso specifico. Non è infatti un segnale confortante, per gli italiani, sapere che per un reato tanto grave la Corte di Cassazione abbia lasciato scadere i termini e abbia rimesso in libertà una delle assassine''.
Uno dei fratelli della religiosa, Ermanno Mainetti, si limita a dire: ''Non c'è giustizia. E' una vergogna per l'Italia intera, non solo per la mia famiglia''.
C'è sconcerto nell'intera città, settemila residenti al confine con la Svizzera. ''E' assurdo - è il commento unanime degli avventori del bar Il povero Diavolo, nella piazza centrale di Chiavenna, meta anche di numerosi sciatori provenienti dalle piste di Madesimo -. Come si fa a credere ancora nella giustizia?''.
(18 GENNAIO 2003, ORE 170, aggiornato alle 210)
da IL NUOVO