Quello del magistrato di origine meridionale è - diremmo - un topos della nostra “letteratura” filmografica. Ma se praticamente in tutti i film il giudice di turno parla con accento napoletano o siciliano, beh, un motivo c’è.
E lo si capisce bene leggendo un recento studio pubblicato dai Quaderni padani (il bimestrale della Libera Compagnia Padana), ripreso ieri da Libero. In definitiva la notizia è questa: su dieci magistrati di varia levatura, bel il 76 per cento è di origine centro-meridionale (“Italia etnica” secondo la definizione dei Quaderni Padani), e solo il 24 per cento è padano (ossia di origine valdostana, piemontese, ligure, lombarda, del Triveneto o emiliano-romagnola). Il grafico (che abbiamo riprodotto qui a lato) mostra nel particolare come ci siano regioni come la Lombardia che, con 9 milioni di abitanti, esprime 585 magistrati (6,5 ogni 100mila abitanti, il 6,75 per cento del corpo giudiziario), e altre come la Campania che, con 5 milioni di abitanti, ne esprimono invece 1952 (33,7 ogni 100mila abitanti, il 22,5 per cento del totale nazionale!). Di più, dai dati pubblicati si vede come la disparità tra magistrati meridionali e magistrati settentrionali diventi totale in cima alla “piramide”: ossia, neanche un padano figura tra i Procuratori generali e Presidenti aggiunti della Corte di Cassazione e, oltreché il Primo presidente della stessa Corte di Cassazione. Così spiegano i Quaderni Padani: rispetto al primo caso, può essere che i magistrati meridionali siano più bravi o che una forte solidarietà etnica di casta regoli le selezioni gerarchiche. «Il secondo caso può indicare invece - spiegano ancora i Quaderni - la ripresa di una tendenza che forse era stata mitigata negli anni del maggior successo leghista per controbattere certe tematiche nordiste: le percentuali più alte di nuovi assunti padani si hanno infatti fra gli anni 1992-93. adesso che il pericolo secessione sembra essere passato si riprendono abitudini più rassicuranti: questo potrebbe spiegare il ritorno di alte percentuali di “italiani” nelle nomine degli ultimissimi anni». Notevole anche la distribuzione dei magistrati che operano nelle diverse regioni. In Lombardia ce ne sono 11,1 ogni 100mila abitanti, in Sicilia 19,6 e in Campania 20,1.
Insomma più giudici al Sud con «un andamento che sembra contrastare con la distribuzione dei reati».
Il 76% viene dal Centro-Sud
NUMERO COMPLESSIVO DEI MAGISTRATI PER REGIONE DI NASCITA E PER 100.000 ABITANTI, E IN PERCENTUALE SUL NUMERO COMPLESSIVO (Anno 2001)

• Val d’Aosta 4 3,3 0,05
• Lombardia 585 6,5 6,75
• Veneto 298 6,6 3,45
• Marche 99 6,8 1,70

• Toscana 290 8,2 3,35
• Trentino Sud Tir. 79 8,5 0,90
• Piemonte 372 8,7 4,30
• Emilia Romagna 367 9,3 4,20
• Friuli 116 9,8 1,30
• Abruzzo 161 12,6 1,85

• Sardegna 257 15,3 2,95
• Umbria 145 17,4 1,45
• Liguria 308 18,9 3,55
• Lazio 1.042 19,8 12,00

• Sicilia 1.026 20,1 11,85
• Puglia 852 20,9 9,85
• Basilicata 128 21,1 1,45
• Calabria 511 24,7 5,90
• Molise 85 25,8 0,95
• Campania 1.952 33,7 22,50

• Repubblica Ital. 8.746 15,2 100
• Padania 2.129 8,3 24,30
• Italia etnica 6.584 20,5 75,00
• Estero 69 - 0,70

FONTE: Ministero della Giustizia