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  1. #171
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    se fosse la verità nn mi farebbe male te lo assicuro. il male nn lo fai cmq a me ma a tutto il paese, istigando all'odio e alla violenza, e anche alla guerra civile. le tue parole sono profondamente offensive verso milioni di persone.
    l'Italia nn è distrutta, a quanto pare l'hai confusa con l'Albania o la Romania reduci di regimi comunisti. quanto alla mafia i rapporti con il PCI contano quanto quelli con esponenti ex dc. nn c'entra nulla l'appartenenza politica, chi ne fa una questione di colore fa del male al paese perché istiga alla violenza e alle menzogne.
    invece di ripetere le stesse accuse da CODICE PENALE in un forum virtuale dove, vigliacco come sei, puoi sfogare la tua nevrosi, ti invito ad avere il coraggio di scriverle in un apposito articolo di giornale, facendo NOME E COGNOME delle persone che accusi di stragi e via dicendo. ce ne sono tanti scegline uno. ne seguiranno una serie di querele contro di te, poi voglio vedere cosa andrai a dire in tribunale. coraggio, diventerai famoso.
    Guarda che con me non attacca il ripetere codice penale. La democrazia cristiana fa schifo. E allora? Non lo posso dire? La democrazia cristiana ha portato il paese alla rovina. Ti pare che non lo possa dire? Istigo il paese all'odio? Ahahahah questa è bella, detta da te poi!!!! In ogni tuo post non c'è mai, dico mai, una risposta pertinente ma solo insulti e minacce di querele, di richiesta di bannaggio.
    Le accuse ad apparati dello stato non le faccio io, sono venute fuori in ogni processo per strage. Se non leggi i resoconti non so che farci.
    Abbiamo avuto capi dei servizi segreti portati in tribunale, accusati di aver protetto fascisti e di averne favorito l'espatrio fornendo a loro falsi documenti. E tu vieni qui a fare il grande uomo e sparare cazzate? Leggi i giornali e non solo i fogli del bollettino parrochiale. Le tue minacce sono ridicole e con me rimbalzano.

  2. #172
    Rosso è bello
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    Accuse contro la dc? Ma ne posso fare fin che voglio. E' sempre stato un partito che mi ha fatto schifo. Non posso provare schifo per un partito o per i personaggi che lo compongono?

    Non è il bollettino parrochiale, ma leggilo ugualmente così capirai il perchè le tue minacce rimbalzano, mi fanno ridere. Leggilo bene e poi, per una volta prova entrare nel merito e dimmi chi ha voluto i morti delle stragi che hanno segnato l'Italia sotto i VOSTRI GOVERNI.
    E' un articolo pubblicato su La Repubblica di venerdì 4 agosto 2000.

    Maletti, la spia latitante
    "La Cia dietro quelle bombe"
    "Andreotti, Leone e i silenzi interessati della politica"
    Dal Sudafrica parla l'uomo del Sid condannato per depistaggio. "Saldo il mio debito di verità con l'Italia."



    JOHANNESBURG -
    "Sono stanco di pagare per altri. Obbligato all'esilio, condanne per 31 anni, nove ancora da scontare. Mi sembra un po' troppo... so di avere un debito di verità nei confronti dell'Italia". Gli occhi della vecchia spia si perdono oltre il parco del quartiere residenziale di Rosebank, Sudafrica. Bugie, misteri, faide e lotte intestine.
    E poi quei morti, gli attentati, nelle banche, sui treni, nelle piazze. Gianadelio Maletti, classe 1921, generale di divisione, cittadino sudafricano dal 1980, assistito dall'avvocato Michele Gentiloni, è disposto a rivelare ciò che sa. La sua verità. Di sicuro ci sono le sue condanne: per depistaggio, per avere aiutato i neofascisti Giannettini e Pozzan, per avere deviato le indagini sulla bomba di Bertoli alla questura di Milano. Propone la sua verità vista "da dentro".
    Nel 1971 è nominato capo del reparto D: punta di diamante del nostro controspionaggio militare.
    Generale, avrà saputo della relazione di minoranza della Commissione Stragi. Si afferma che la strategia della tensione fu di stampo atlantista.
    "Ho saputo e letto qualcosa. E immagino che quall'atlantista stia per americano. Usa".
    Sì. Lei cosa ne pensa?
    "Era una necessità della Nato raccogliere notizie ed elaborarne il più possibile. Ma chi le usava e le manipolava era il Servizio americano, la Cia".
    Ne ebbe prova diretta?
    "Avevo personalmente rapporti con la Cia. Con Stone, detto Rocky, capo della stazione di Roma e Mike Sedinuoui, un agente di origini algerine. Eravamo in contatto per motivi di controspionaggio".
    Lei sospettava che la strategia delle bombe avesse una regia internazionale?
    "Sospettavo, senza precisi riscontri".
    E questo non era sufficiente per allarmarsi, per avviare un lavoro di intelligence?
    "Noi, come Sid, non eravamo in condizioni di fare nulla. Almeno nei confronti degli americani. Poi il tempo ci portò le prime conferme. La Cia, in Italia, aveva la più importante sezione sulla sicurezza di tutta l'Europa occidentale. Le informazioni venivano poi confrontate con l'altra potentissima centrale presente in Germania".
    Germania?
    "Sì, la Germania era stato un paese di reclutamento sin dalla fine della seconda guerra mondiale. La Cia voleva creare, attraverso la rinascita di una nazionalismo esasperato e con il contributo dell'estrema destra, Ordine nuovo in particolare, l'arresto di questo scivolamento verso sinistra. Questo è il presupposto di base della strategia della tensione".
    In che modo?
    "Lasciando fare".
    E i nostri servizi ne erano consapevoli o addirittura complici?
    "Non c'era piena consapevolezza. Ma esisteva un orientamento nei servizi favorevole a questo progetto".
    In che modo la Cia utilizzò Ordine nuovo?
    "Con i suoi infiltrati e con i suoi collaboratori. In varie città italiane e in alcune basi della Nato: Aviano, Napoli... La Cia aveva funzioni di collegamento tra diversi gruppi di estrema destra italiani e tedeschi e dettava le regole di comportamento. Fornendo anche il materiale".
    Esplosivi, armi?
    "Numerosi carichi di esplosivo arrivavano dalla Germania via Gottardo direttamente in Friuli e in Veneto".
    E il Sid cosa faceva? Assisteva inerte o subiva?
    "Ne parlavo spesso con i collaboratori. Ma non tutti dimostravano di essere consapevoli di questa situazione. O erano favorevoli al progetto".
    E i suoi referenti politici?
    "Li ho contattati, spesso scavalcando il mio capo, il generale Miceli. Tanassi, Andreotti, Gui. Ma trovavo anche con loro un certo interesse distaccato. Solo Andreotti...".
    Cosa, Andreotti?
    "Andreotti no, lui era invece molto interessato. Soprattutto del terrorismo di destra e dei tentativi di golpe in Italia. Anche se ogni mia iniziativa era vista come una fastidiosa ingerenza".
    Ma avrà pure trasmesso, come capo ufficio D, una informativa al governo.
    "Tantissime. Che restavano sempre lettera morta. Il Sid era visto con diffidenza".
    Forse perché anche il Sid sapeva ma faceva finta di niente.
    "Ad Andreotti parlai personalmente dei tentativi di golpe. Miceli non voleva che il rapporto sul golpe Borghese finisse nelle sue mani e mi dissuase dal consegnarglielo. Aveva paura di quel rapporto perché risultava essere stato in contatto con alcuni uomini del golpe. Io mi resi conto che nel dossier figuravano nomi di alti ufficiali seduti in posti di comando e che se fosse stato trasmesso alla magistratura avrebbe provocato un terremoto".
    E lei, lo nascose.
    "Io lo portai ad Andreotti e gli spiegai le mie perplessità".
    In quel rapporto c'era una prima prova del coinvolgimento Usa nei tentativi di golpe.
    "C'era la prova del coinvolgimento di alti uffciali delle nostre forze armate".
    C'era stata piazza Fontana da poco. Lei credette alla pista di sinistra?
    "Tutto lasciava pensare questo. Ma io sapevo benissimo che la matrice era di destra".
    Ma continuò a svolgere il suo lavoro di intelligence e di infiltrazione a sinistra.
    "La sinistra andava comunque controllata. Della destra sapevamo tutto".
    Infiltravate anche Ordine nuovo?
    "Certo. Bisognava ottenere quelle informazioni che la Cia conosceva benissimo ma che noi ignoravamo".
    Ma Ordine nuovo infiltrava anche voi del Sid. Chi, dunque, infiltrava chi?
    "Ebbi la sensazione di lavorare in un vero e proprio verminaio. Ma me ne resi conto troppo tardi".
    I suoi centri non le segnalarono mai niente su Ordine Nuovo?
    "Molto spesso. Il problema era capire se le notizie erano vere o false. Nel 1972 mi resi conto della gravità della situazione. Il centro di Padova ci segnala che dalla Germania, via Gottardo, arrivavano carichi di esplosivi
    destinati a Ordine nuovo. Lo segnalammo a livelli più alti".
    E cosa accadde?
    "Niente. Ma scoprimmo e segnalammo anche che l'esplosivo usato a piazza Fontana proveniva da uno di questi carichi".
    Quindi è logico sostenere che il mandante di piazza Fontana sia la Cia?
    "Non ci sono le prove dirette, ma è così".
    E voi del Sid, lei generale Maletti, cosciente di questa strategia ha accettato la sudditanza dei nostri servizi alla volontà della Cia. Anche davanti alle bombe e ai morti innocenti?
    "Abbiamo attivato le nostre fonti e abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare Il potere politico, che non poteva non sapere, non ci ha mai dato una direttiva".
    Non sarebbe stato meglio dimettersi?
    "Mi hanno accusato di simpatie verso Israele. Ma la cattura dei 5 palestinesi a Ostia decisi a far saltare in aria un aereo della El Al evitò altre centinaia di morti".
    Salvava alcune vite, ma ne sacrificava altre. Anche lei prigioniero del suo potere dentro il Sid?
    "Io sento un peso fortissimo, come italiano, di quello che è successo. Mi sento quasi umiliato di ciò che non abbiamo fatto per impedire tanti morti. Chi ha portato avanti questo progetto, che ha ucciso tanti italiani è italiano. E lo ha fatto, aderendo ad un progetto portato avanti da un servizio straniero, per ottenere un proprio vantaggio. Di potere".
    Ma i politici dominanti del momento, sapevano?
    "E' ovvio che sapevano. Anche se non ci saranno mai le prove per incastrarli. Se i vari capi dei servizi, da Miceli a Casardi, hanno informato i politici, come era loro interesse, lo hanno fatto anche attraverso riunioni informali".
    Un silenzio che conveniva?
    "Da parte dei politici? No, sarebbe criminale. La vera responsabilità politica nella strategia della tensione è che nessuno ha mai preso delle decisioni, mai nessun uomo politico ha parlato e agito in termini politici. Forlani, l'ho conosciuto troppo poco e mi ha silurato quando ero diventato un fastidio. Andreotti, è un uomo intelligente e furbo. Due qualità che raramente si incontrano assieme, nello stesso individuo. Mi ricorda il grande vecchio creato da una certa pubblicistica".
    E oggi cosa pensa?
    "E' un ruolo che gli si addice".
    Ma come poteva continuare ad avere i contatti con la Cia, generale, pur sapendo cosa tramava?
    "Non si può dire che la Cia avesse un ruolo attivo e diretto nelle stragi. Ma che sapessero e conoscessero obiettivi e autori è vero".
    La loro strategia, che puntava a fronteggiare il pericolo comunista, era talmente cinica da passare sopra centinaia di morti innocenti?
    "La Cia ha cercato di fare ciò che aveva fatto in Grecia nel '67 quando il golpe mise fuori gioco Papandreu. In Italia, le è sfuggita di mano la situazione. L'effetto che alcuni attentati dovevano produrre è andato oltre. Per piazza Fontana, che io sappia, è andata così. Devo presumere anche per piazza della Loggia, per l'Italicus, per Bologna. Riguardo ai politici, voglio aggiungere una sensazione che per me è quasi una certezza. A quel tempo, molti di loro, compreso il Capo dello Stato, Leone, furono costretti ad accettare il gioco. Perché ognuno aveva avuto la garanzia che il gioco non avrebbe superato certi limiti".
    E lei, oggi, si sente con la coscienza a posto? Anche per Argo 16, l'aereo del Sid precipitato a Marghera?
    "Su quell'aereo sono morte persone che conoscevo benissimo".
    E' stato sabotato?
    "Quando i 5 palestinesi presi ad Ostia vennero rinchiusi nel carcere di Viterbo, il capo della stazione del Mossad a Roma, Asa Leven, mi venne a trovare. Mi disse di aver saputo che il governo italiano aveva intenzione di restituirli alla Libia. Lui mi chiese di agire assieme, noi e loro, per sequestrarli".
    Nel carcere?
    "Sì. Avevano già messo a punto un piano. Noi dovevamo procurarci un documento giudiziario falso e con una scusa trasferirli dal carcere verso un presunto Tribunale. Loro, il Mossad, avrebbero pensato al resto. Avrebbero assaltato il furgone, addormentato con un narcotico i 5, li avrebbero bendati, caricati su un aereo pronto a decollare e trasferiti a Tel Aviv".
    E lei?
    "Non se ne fa nulla. I 5, dopo un sommario processo, vengono trasferiti in Libia ma l'aereo fa uno scalo a Malta. Qui, tutti si fanno una bella mangiata di pesce, e vengono notati da degli agenti del Mossad. Una sosta infelice. Forse, è stata la conferma definitiva, se ce n'era bisogno, che i 5 avevano preso il volo. Lungo la rotta di ritorno, Argo 16 precipita".
    Altri morti innocenti...
    "Una sequela di morti. In un clima da scontro tra servizi che non si sopportavano e non si fidavano l'uno dell'altro".
    Ma le bombe continuavano a esplodere. E voi, del Sid, niente.
    "Non c'era più alcuna strategia. I gruppi di estrema destra si erano sganciati. Ormai c'era solo terrore".

  3. #173
    Rosso è bello
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    Oggi sono in vena di regali. Te ne faccio un altro, un altro nome noto dei VOSTRI, visto che chiedi nomi.

    Nato a Corleone nel 1924 Ciancimino, un diploma di geometra, ricoprì dal 1959 al 1964 la carica di assessore comunale ai lavori pubblici. Il sindaco, allora, era quel Salvo Lima che venne ucciso in un agguato di mafia nel 1992. Nel 1970 Ciancimino venne eletto sindaco. Sono anni tristemente noti, quelli del cosiddetto "sacco di Palermo", una speculazione edilizia che vide le ville liberty della città far posto ad enormi palazzi.

    Nel frattempo Ciancimino intanto entra nel mirino della commissione antimafia. Nell'84 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi e per questo viene arrestato. Nello stesso anno viene estromesso dal suo partito, la Dc, che non gli rinnova la tessera dopo il congresso di Agrigento.

    Passa qualche anno e il nome di Ciancimino ricompare nelle cronache di mafia negli anni '90. L'ex sindaco di Palermo incontra i carabinieri del Ros e parla del cosiddetto "patto del tavolino", il sistema di spartizione degli appalti in Sicilia. Poi la condanna e gli arresti domiciliari. Mentre All'inizio del 2002 il Comune di Palermo gli aveva presentato una richiesta di risarcimento che ammontava ad oltre 150 milioni di euro, pari a 300 miliardi di vecchie lire per "danni arrecati all'amministrazione comunale" durante il periodo in cui reggeva palazzo delle Aquile. Negli anni passati a Ciancimino vennero confiscati beni per oltre 7 miliardi delle vecchie lire.

  4. #174
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    restituisco lo schifo al mittente, cioè a chi ha sostenuto per 50 anni regimi violenti che hanno creato milioni di morti e miseria in tutta la Terra.
    quello che riporti nn significa nulla, nn ci sono accuse e diffamazioni contro esponenti DC, ma solo lamentele contro la mancanza di decisioni politiche forti. ancora sei tu a dover spiegare chi avrebbe addirittura "VOLUTO" i morti nelle stragi. Forza nn fare il vigliacco, fai nome e cognome e riporta magari quei nomi su Repubblica. poi voglio vedere quante querele ti arriveranno.
    Azzzzzzzzzz....In dieci minuti hai letto tutta quella roba e hai risposto? mmmmmm...Bel fenomeno sei!
    Lamentele dici? Punti di vista. Per me sono accuse gravissime.
    I morti nelle stragi li hanno voluti tutti coloro che pur sapendo non hanno fatto niente per impedire che ciò accadesse. Se non capisci neppure questo, devi proprio tornare a leggere SOLO il bollettino parrochiale.

  5. #175
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    Ciancimino è stato estromesso dalla DC. chissà se sono stati estromessi i tanti comunisti implicati con la mafia?
    Sì, è scritto che è stato estromesso, mica l'ho nascosto. Ma forse ti sono sfuggiti i particolari di quella estromissione non proprio veloce. Il sacco di palermo risale al 1970, l'estromissione a qualche giorno dopo. Ma si sa, voi prima di decidere, pensate a lungo............

    ...ricoprì dal 1959 al 1964 la carica di assessore comunale ai lavori pubblici.......Nel 1970 Ciancimino venne eletto sindaco. Sono anni tristemente noti, quelli del cosiddetto "sacco di Palermo"....

    Nell'84 il pentito Tommaso Buscetta lo definisce "organico" alla cosca dei corleonesi e per questo viene arrestato. Nello stesso anno viene estromesso dal suo partito, la Dc, che non gli rinnova la tessera dopo il congresso di Agrigento.

  6. #176
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    tutti coloro chi? forza dicci i nomi, anzi falli direttamente su Repubblica se ne hai il coraggio.
    Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
    Sei proprio un bambino!

    Se tu avessi letto l'intervista a Maletti, che non era un semplice gregario, non avresti fatto questa domanda sciocca.

  7. #177
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    l'ho letta ma nn ha accusato nessuno di stragi o omicidi. ha parlato solo di mancanza di responsabilità. tu invece sei un vigliacco e parli a vanvera.
    Ma avrà pure trasmesso, come capo ufficio D, una informativa al governo.
    "Tantissime. Che restavano sempre lettera morta. Il Sid era visto con diffidenza".


    Secondo te è normale che le informative di un servizio segreto rimangano lettera morta? E' normale poi che tale rimangano quando si parla di instaurazione della strategia della tensione? Secondo te è normale che un governo pur sapendo che si trama per instaurare un clima da guerra civile lasci fare? Tu non vedi niente di male in questo?

  8. #178
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    su Ciancimino meglio tardi che mai. La DC ha dimostrato di essere stata garantista, perché l'ha estromesso solo al momento dell'arresto.
    E soprattutto solo dopo che in una notte, l'ultima del suo mandato, erano state rilasciate quasi 4 mila licenze edilizie. Chissà che male alla mano...

  9. #179
    Rosso è bello
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    Originally posted by AngelodiCentro
    più che altro si può vedere mancanza di responsabilità ma nn complicità o addirittura l'essere mandanti, le cause di questa irresponsabilità sono diverse e dovute soprattutto dall'instabilità dei governi, che cmq hanno lottato duramente contro ogni forma di terrorismo. l'unica guerra civile la rischiano tuttora di provocare le persone disgustose come te. per fortuna rimarrete all'opposizione per altri 50 anni.
    Va bhè, io sarò pure disgustoso, ma come qualifichi un presidente del consiglio che sentendo parlare di carichi d'armi e di esplosivo fa spallucce? Per te era normale sentir parlare di strategia della tensione e non intervenire?
    I governi saranno pure stati poco stabili, ma mica ci volevano 5 anni per bloccare i traffici di armi sai?
    E poi mi dici: si può vedere mancanza di responsabilità, ma aggiungi che hanno lottato duramente contro ogni forma di terrorismo. Alla faccia della coerenza! Non si da peso alle informative e tu mi vieni a parlare di lotta dura al terrorismo? Facendo cosa? Lasciando passare armi ed esplosivo e poi dicendo: Boniiii, state boniiiii...?

  10. #180
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    [QUOTE

    macho vuol dire maschio che mette in mostra la propria virilità e il proprio essere Uomo. tale e quale a ciò che fai tu. sei tu che metti sempre in mostra la tua Virilità, io nn faccio altro che prenderne atto. l'unico perverso sei tu...ma nel cervello. curati che è meglio...prima che bolando troppo altu nn ti giri troppo la testa e cadi giù per terra.
    [/QUOTE]

    Questa definizione è naturalmente falsa. Chi l'ha scritta vuole che significhi ciò, in quanto non solo non è "maschio" e nemmeno "femmina", ma non è neppure, e questo è il più iimportante, "Uomo".

    Essere "Uomo" ("Omine", da noi) è tutta un altra cosa, tutto il contrario di quello che dice questo nato storpio, implica doti morali che il poveretto non ha e non avrà mai.

    DIES IRAE, DIES ILLA.......

 

 
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