Milano, scoperta cittadella delle badanti
Oltre 150 persone, tra cui molte donne, si erano costruite baracche di fortuna negli ex-stabilimenti Ginori. Molti sono diventati clandestini perché i datori di lavoro non hanno voluto regolarizzarli.
MILANO - Un tempo erano gli stabilimenti industriali della Richard Ginori, una delle più estese fabbriche di Milano. Sono diventati il ricovero-abitazione di circa 150 immigrati, in gran parte “badanti” dell’Est europeo, spesso irregolari.
La “cittadella” degli immigrati è stata scoperta questa mattina dalla polizia. Nelle baracche di legno compensato costruite dagli immigrati, sono stati trovati 52 stranieri irregolari (47 uomini e 5 donne) e altri 80 in attesa di regolarizzazione. In gran parte si tratta di donne tra i 25 e 65 anni, giunte prevalentemente da Ucraina, Russia, Moldavia e Bulgaria per lavorare come colf e badanti. Moltissime di loro hanno perso il lavoro, finendo nella clandestinità, perché i datori non hanno voluto regolarizzarle. Molte badanti hanno denunciato questa situazione alle associazioni sindacali e di assistenza.
Le piccole abitazioni, delle dimensioni di un container, erano dotate di elettricità, con tanto di televisione e frigorifero, grazie ad allacci abusivi.
Per molti degli immigrati scoperti stamani il destino più probabile è quello di lasciare l’Italia. Agli irregolari, infatti, verrà intimato di lasciare il nostro paese, come prevede la nuova legge sull'immigrazione, in cinque giorni. Scaduto il termine possono essere arrestati. Chi invece ha presentato istanza di regolarizzazione non rischia praticamente nulla: il datore di lavoro, secondo la normativa, non ha l'obbligo di ospitare lo straniero che assume, ma solo di indicarne un domicilio. Verso la variazione del quale non ha responsabilità. Ed è improbabile che per questo motivo la domanda venga respinta.
(22 GENNAIO 2002, ORE 185
Come sempre i domicili verranno eletti nelle parrocchie di Ravenna,forlì,e chi ne ha più ne metta.