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    Predefinito L’Europa si dimentica di Dio

    L’Europa si dimentica di Dio

    di Riccardo Cascioli

    La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non fa menzione di Dio. Eppure i diritti di Dio e dell’uomo si affermano o cadono insieme: lo prova la storia. Il coraggio del Papa: Europa, così comprometti il tuo futuro. Ai cattolici il compito di evangelizzare il vecchio continente.

    Quando nel 1993 gli irlandesi furono chiamati alle urne per accettare o meno l’adesione all’Unione Europea secondo il Trattato di Maastricht, in prima fila nella battaglia per il "No" si trovarono a sorpresa i più impegnati gruppi cattolici che combattevano a favore della famiglia e della vita. Era certamente una sorpresa per chi è cresciuto nella certezza che l’Europa è erede della fede cristiana e che l‘attuale Unione Europea è figlia del pensiero di tre grandi politici caftolici: De Gasperi, Adenauer e Schuman. Il problema è che dalla fine degli anni ‘80 la Costituzione irlandese, laddove difende l’unità della famiglia e la protezione della vita fin dal concepimento, è entrata nel mirino delle lobby abortiste e divorziste che hanno lanciato campagne in grande stile fino ad arrivare a durissime battaglie legali e laceranti referendum sull’aborto e sul divorzio. E uno degli argomenti chiave era che divorzio e aborto sono "valori" europei e non si può stare in Europa senza condividerne i valori di fondo. Qualche tempo dopo anche alcuni deputati cattolici polacchi denunciarono che nel processo di avvicinamento all’integrazione europea, in Polonia si tentava di inserire l’introduzione del divorzio e dell’aborto nella legislazione come parte del "pacchetto". Purtroppo questa impostazione viene confermata nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea (un preambolo più 54 articoli divisi in 5 parti che stabiliscono i principi base su vita e bioetica, libertà e sicurezza, solidarietà e lavoro, voto, giustizia e difesa). Approvata al Vertice europeo di Nizza dello scorso dicembre, la Carta ha fatto dire a papa Giovanni Paolo II: "Non posso nascondere la mia delusione per il fatto che non sia stato inserito nel testo neppure un riferimento a Dio, nel quale peraltro sta la fonte suprema della dignità della persona umana e dei suoi diritti fondamentali". Il riferimento del Papa èsoprattutto alle vicende che hanno condotto al testo del preambolo, dove una prima versione (tedesca) faceva riferimento a una "eredità religiosa comune", sostituita alla fine da un molto più generico cenno al "patrimonio spirituale", come fortemente voluto dal premier francese Lionel Jospin. Secondo Jospin, infatti, la religione non fa parte dei "valori consensuali" dei Paesi europei: la sua posizione, che ha trovato una debole resistenza tra i leader politici europei, ha provocato invece una dura reazione tra gli intellettuali francesi, anche laici, che hanno sottoscritto un appello al primo ministro ("Signor Jospin, non abbia paura delle religioni!"), dichiarando la preoccupazione per il "clima di irrigidimento e diffidenza" in cui vive la Francia. Tale questione non può essere ridotta a una questione ideologica. Lo ha chiarito bene ancora il Papa nel messaggio inviato o scorso dicembre al convegno sui 1200 anni dell’incoronazione di Carlo Magno da parte del papa Leone III. Proprio quella incoronazione è il momento che viene tradizionalmente considerato l’inizio dell’Europa, sintesi della tradizione culturale romana e delle culture dei popoli germanici e celtici, "operata sulla base del Vangelo di Gesù Cristo". "L’Europa - scriveva il Papa - che non costituiva una unità definita dal punto di vista geografico, soltanto attraverso l’accettazione della fede cristiana divenne un continente, che lungo i secoli riuscì a diffondere quei suoi valori in quasi tutte le parti della terra, per il bene dell’umanità".

    L’impostazione dunque della Carta dei diritti tradisce l’identità stessa dell’Europa. Non solo, costituisce una inquietante ipoteca su! futuro. Giovanni Paolo II lo aveva già avvertito nel 1988 nel famoso discorso al Parlamento Europeo di Strasburgo: "Se il sostrato religioso dovesse essere emarginato non è soltanto tutta l’eredità del passato che verrebbe negata, ma perfino l’avvenire dell’uomo europeo, credente o no, verrebbe gravemente compromesso". E ancora nella lettera dello scorso dicembre ricordava come nel XX secolo appena concluso "fu la negazione di Dio e dei suoi comandamenti a creare la tirannide degli idoli, espressa nella glorificazione di una razza, di una classe, dello Stato, della nazione, del partito in luogo del Dio vivo e vero". A dimostrazione che "i diritti di Dio e dell’uomo s’affermano o cadono insieme".

    L‘Europa che s’affaccia al terzo millennio dunque sembra voler ripetere gli errori del passato più recente, proponendo un modello di società che possa fare a meno di Dio, ed ecco perciò che la Carta apre la strada a nuove aberrazioni: vieta la donazione, ma soltanto quella destinata alla riproduzione; legittima le unioni di fatto (introduce la parola "famiglie" al posto di "famiglia"), apre alla possibilità dell’eutanasia mentre dà per scontata la liceità dell’aborto. Inoltre non viene dato riconoscimento giuridico a Chiese e comunità religiose. Come rispondere a questa situazione? Certo, la "reazione irlandese" è comprensibile, ma il "No all’Europa" non può essere la risposta più adeguata. Anzitutto perché in Europa ci siamo comunque e restarne fuori è un assurdo geografico e culturale; e in secondo luogo perché l’autoemarginazione non rientra nello spirito dell’esperienza cristiana. Non per niente dall’inizio di questo pontificato siamo continuamente richiamati all’impegno di rievangelizzare l’Europa e solo da qui potrà venire la possibilità di cambiare il corso dell’Unione Europea. In fondo l’incoronazione di Carlo Magno seguiva alla grande opera di evangelizzazione iniziata dai monaci quando l’Impero Romano si stava dissolvendo. E oggi dunque, in un continente votato al suicidio (basti pensare all’allarmante fenomeno della denatalità), siamo tutti chiamati a essere i "nuovi monaci".

    Ricorda

    "Il rispetto dei diritti umani è strettamente legato a quello dei diritti di Dio. Non c’è futuro di pace per una società che non rispetta Dio. (...) Ogni comunità umana che aspira alla pace, non puù non porre alla base della sua convivenza il riconoscimento del primato di Dio e il rispetto della libertà religiosa". [Giovanni Paolo II, Discorso ai membri del Comitato di Informazioni ed Iniziative per la Pace, Città del Vaticano, 5 marzo 1999].

    "Oggi più che mai il cristiano deve essere conscio di appartenere a una minoranza e di essere in contrasto con ciò che appare buono, ovvio, logico per lo ‘spirito del mondo', come lo chiama il Nuovo Testamento. Tra i compiti più urgenti per il cristiano, c’è il recupero della capacità di opporsi a molte tendenze della cultura circostante, rinunciando a certa solidarietà troppo euforica post-conciliare".

    [Cardinal Joseph Ratzinger, in Vittorio Messori, Rapporto sulla fede, Paoline, Cinisello Bal.mo (MI) 1985, p. 117].

    © Il Timone - n. 12 Marzo/Aprile 2001

    http://www.kattoliko.it/leggendanera...oli_europa.htm

  2. #2
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    Predefinito Re: L’Europa si dimentica di Dio

    In nessuna Costituzione ci si deve appoggiare ad una Religione.
    Ci si può appoggiare ad una cultura, e la Costituzione europea avrà certamente (come è più che giusto) le sue basi nelle tradizione crisitiana.
    Ma mai mettere l'etuchetta di una religione ad uno stato o ad una federazione di stati.

  3. #3
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    Predefinito Re: L’Europa si dimentica di Dio

    Originally posted by Andreas Hofer
    L’Europa si dimentica di Dio

    di Riccardo Cascioli

    La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea non fa menzione di Dio. Eppure i diritti di Dio e dell’uomo si affermano o cadono insieme: lo prova la storia. Il coraggio del Papa: Europa, così comprometti il tuo futuro. Ai cattolici il compito di evangelizzare il vecchio continente.

    Quando nel 1993 gli irlandesi furono chiamati alle urne per accettare o meno l’adesione all’Unione Europea secondo il Trattato di Maastricht, in prima fila nella battaglia per il "No" si trovarono a sorpresa i più impegnati gruppi cattolici che combattevano a favore della famiglia e della vita. Era certamente una sorpresa per chi è cresciuto nella certezza che l’Europa è erede della fede cristiana e che l‘attuale Unione Europea è figlia del pensiero di tre grandi politici caftolici: De Gasperi, Adenauer e Schuman. Il problema è che dalla fine degli anni ‘80 la Costituzione irlandese, laddove difende l’unità della famiglia e la protezione della vita fin dal concepimento, è entrata nel mirino delle lobby abortiste e divorziste che hanno lanciato campagne in grande stile fino ad arrivare a durissime battaglie legali e laceranti referendum sull’aborto e sul divorzio. E uno degli argomenti chiave era che divorzio e aborto sono "valori" europei e non si può stare in Europa senza condividerne i valori di fondo. Qualche tempo dopo anche alcuni deputati cattolici polacchi denunciarono che nel processo di avvicinamento all’integrazione europea, in Polonia si tentava di inserire l’introduzione del divorzio e dell’aborto nella legislazione come parte del "pacchetto". Purtroppo questa impostazione viene confermata nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea (un preambolo più 54 articoli divisi in 5 parti che stabiliscono i principi base su vita e bioetica, libertà e sicurezza, solidarietà e lavoro, voto, giustizia e difesa). Approvata al Vertice europeo di Nizza dello scorso dicembre, la Carta ha fatto dire a papa Giovanni Paolo II: "Non posso nascondere la mia delusione per il fatto che non sia stato inserito nel testo neppure un riferimento a Dio, nel quale peraltro sta la fonte suprema della dignità della persona umana e dei suoi diritti fondamentali". Il riferimento del Papa èsoprattutto alle vicende che hanno condotto al testo del preambolo, dove una prima versione (tedesca) faceva riferimento a una "eredità religiosa comune", sostituita alla fine da un molto più generico cenno al "patrimonio spirituale", come fortemente voluto dal premier francese Lionel Jospin. Secondo Jospin, infatti, la religione non fa parte dei "valori consensuali" dei Paesi europei: la sua posizione, che ha trovato una debole resistenza tra i leader politici europei, ha provocato invece una dura reazione tra gli intellettuali francesi, anche laici, che hanno sottoscritto un appello al primo ministro ("Signor Jospin, non abbia paura delle religioni!"), dichiarando la preoccupazione per il "clima di irrigidimento e diffidenza" in cui vive la Francia. Tale questione non può essere ridotta a una questione ideologica. Lo ha chiarito bene ancora il Papa nel messaggio inviato o scorso dicembre al convegno sui 1200 anni dell’incoronazione di Carlo Magno da parte del papa Leone III. Proprio quella incoronazione è il momento che viene tradizionalmente considerato l’inizio dell’Europa, sintesi della tradizione culturale romana e delle culture dei popoli germanici e celtici, "operata sulla base del Vangelo di Gesù Cristo". "L’Europa - scriveva il Papa - che non costituiva una unità definita dal punto di vista geografico, soltanto attraverso l’accettazione della fede cristiana divenne un continente, che lungo i secoli riuscì a diffondere quei suoi valori in quasi tutte le parti della terra, per il bene dell’umanità".

    L’impostazione dunque della Carta dei diritti tradisce l’identità stessa dell’Europa. Non solo, costituisce una inquietante ipoteca su! futuro. Giovanni Paolo II lo aveva già avvertito nel 1988 nel famoso discorso al Parlamento Europeo di Strasburgo: "Se il sostrato religioso dovesse essere emarginato non è soltanto tutta l’eredità del passato che verrebbe negata, ma perfino l’avvenire dell’uomo europeo, credente o no, verrebbe gravemente compromesso". E ancora nella lettera dello scorso dicembre ricordava come nel XX secolo appena concluso "fu la negazione di Dio e dei suoi comandamenti a creare la tirannide degli idoli, espressa nella glorificazione di una razza, di una classe, dello Stato, della nazione, del partito in luogo del Dio vivo e vero". A dimostrazione che "i diritti di Dio e dell’uomo s’affermano o cadono insieme".

    L‘Europa che s’affaccia al terzo millennio dunque sembra voler ripetere gli errori del passato più recente, proponendo un modello di società che possa fare a meno di Dio, ed ecco perciò che la Carta apre la strada a nuove aberrazioni: vieta la donazione, ma soltanto quella destinata alla riproduzione; legittima le unioni di fatto (introduce la parola "famiglie" al posto di "famiglia"), apre alla possibilità dell’eutanasia mentre dà per scontata la liceità dell’aborto. Inoltre non viene dato riconoscimento giuridico a Chiese e comunità religiose. Come rispondere a questa situazione? Certo, la "reazione irlandese" è comprensibile, ma il "No all’Europa" non può essere la risposta più adeguata. Anzitutto perché in Europa ci siamo comunque e restarne fuori è un assurdo geografico e culturale; e in secondo luogo perché l’autoemarginazione non rientra nello spirito dell’esperienza cristiana. Non per niente dall’inizio di questo pontificato siamo continuamente richiamati all’impegno di rievangelizzare l’Europa e solo da qui potrà venire la possibilità di cambiare il corso dell’Unione Europea. In fondo l’incoronazione di Carlo Magno seguiva alla grande opera di evangelizzazione iniziata dai monaci quando l’Impero Romano si stava dissolvendo. E oggi dunque, in un continente votato al suicidio (basti pensare all’allarmante fenomeno della denatalità), siamo tutti chiamati a essere i "nuovi monaci".

    Ricorda

    "Il rispetto dei diritti umani è strettamente legato a quello dei diritti di Dio. Non c’è futuro di pace per una società che non rispetta Dio. (...) Ogni comunità umana che aspira alla pace, non puù non porre alla base della sua convivenza il riconoscimento del primato di Dio e il rispetto della libertà religiosa". [Giovanni Paolo II, Discorso ai membri del Comitato di Informazioni ed Iniziative per la Pace, Città del Vaticano, 5 marzo 1999].

    "Oggi più che mai il cristiano deve essere conscio di appartenere a una minoranza e di essere in contrasto con ciò che appare buono, ovvio, logico per lo ‘spirito del mondo', come lo chiama il Nuovo Testamento. Tra i compiti più urgenti per il cristiano, c’è il recupero della capacità di opporsi a molte tendenze della cultura circostante, rinunciando a certa solidarietà troppo euforica post-conciliare".

    [Cardinal Joseph Ratzinger, in Vittorio Messori, Rapporto sulla fede, Paoline, Cinisello Bal.mo (MI) 1985, p. 117].

    © Il Timone - n. 12 Marzo/Aprile 2001

    http://www.kattoliko.it/leggendanera...oli_europa.htm
    E lo stato riconosce la piena libertà religiosa e di coscienza, non certo il primato di DIO sullo stato stesso.
    Forse ai tempi di Carlo Magno..... ma l'UE non è il Sacro Romano Impero, per fortuna!

    C'è stato l'illuminismo di mezzo che ha affermato che i diritti universali dell'uomo non arrivano da Dio ma dalla natura ontologica umana!

  4. #4
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    Predefinito Re: Re: L’Europa si dimentica di Dio

    Originally posted by umberto


    E lo stato riconosce la piena libertà religiosa e di coscienza, non certo il primato di DIO sullo stato stesso.
    Forse ai tempi di Carlo Magno..... ma l'UE non è il Sacro Romano Impero, per fortuna!

    C'è stato l'illuminismo di mezzo che ha affermato che i diritti universali dell'uomo non arrivano da Dio ma dalla natura ontologica umana!
    Illustrissimo signor forumista (mi auguro davvero ella non sia un clone), innazi tutto le sue battute poteva risparmiarsele.
    Inoltre, tengo a precisare che la posizione cattolica, da un punto di vista politico, ha la stessa valenza di quella liberldemocratica, o comunista, o socialista, o centrista, et cetera.
    Si dice che contino i numeri? I cattolici hanno tutto il diritto di portare avanti le loro idee, esattamente come taluni personaggi credono sia opportuno portare le aliquote più basse per le imprese e non già per le famiglie. LIberi di chiedere il voto: noi cattolici liberi di chiedere consenso per il nostro programma.
    O la democrazia vale "a partire da....."?

    ..... e queto è un luogo di cattolici.
    IN signor Andreas esprime, da cattolico, iquello che, ormai, si è capito essere la verità, che l'UE è fatta da poteri, che con il Cristianesimo non hanno nulla a ache vedere.


    Per quanto riguarda Illuminismo e "ontologia"......, ..... ehehehehehhe, va bene così: lasciamo perdere.
    "

  5. #5
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    Predefinito Re: Re: Re: L’Europa si dimentica di Dio

    Originally posted by AngelodiCentro
    umberto ti consiglio di nn postare qui... ...già tra di noi nn andiamo d'accordo...figuriamoci se puoi andare d'accordo con i talebani...ti potrebbero censurare...
    tornando all'argomento i diritti universali dell'uomo sono stati affermati già 2000 anni prima dell'illuminismo, dallo stesso Cristo, che si riferiva alla natura umana. quindi affermare che l'umanesimo cristiano e la sua tradizione religiosa-culturale sono alla base dell'Europa nn va contro la laicità degli stati ma al contrario la conferma e la rafforza.
    Esprimo cmq anch'io le stesse preoccupazioni del documento di sopra, ma allo stesso tempo esprimo le preoccupazioni verso quella frangia fondamentalista che dentro la chiesa sta facendo il gioco degli stessi laicisti, mettendo in cattiva luce tutti i cristiani.
    E' vero già Gesù parlò di diritti della persona, di rispetto e amore.

    Visto che siamo null'apposito forum ( ) Sant'Agostino diceva: "ama et fac quod vis"

    E' senz'altro un grande insegnamento.

    Adc non ho capito la tua posizione....

    Io sono CERTO che la tradizione cristiana (e non solo quella ci sono quella classica e quella illuministica e anche quella medioevale-cristiana, purtroppo) siano alla base della cultura europea.

    Ciò non toglie che una Costituzione (che è diversa da un trattato sulla cultura europea) non si appoggia ad alcuna religione ma ne fa propri i valori che ritiene indispensabili.

    Il potere dello Stato (che si identifica anche con il popolo) è originario.
    Non riconosce nulla di più alto di sè stesso


    P.s. : ADC, non sono tanto più talebani di te qui dì la verità ti ispiri a loro!
    Comunqe ho fatto le ossa con i fondamentalisti di CL!

  6. #6
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    Predefinito Re: Re: Re: L’Europa si dimentica di Dio

    Originally posted by cm814


    Illustrissimo signor forumista (mi auguro davvero ella non sia un clone), innazi tutto le sue battute poteva risparmiarsele.
    Inoltre, tengo a precisare che la posizione cattolica, da un punto di vista politico, ha la stessa valenza di quella liberldemocratica, o comunista, o socialista, o centrista, et cetera.
    Si dice che contino i numeri? I cattolici hanno tutto il diritto di portare avanti le loro idee, esattamente come taluni personaggi credono sia opportuno portare le aliquote più basse per le imprese e non già per le famiglie. LIberi di chiedere il voto: noi cattolici liberi di chiedere consenso per il nostro programma.
    O la democrazia vale "a partire da....."?

    ..... e queto è un luogo di cattolici.
    IN signor Andreas esprime, da cattolico, iquello che, ormai, si è capito essere la verità, che l'UE è fatta da poteri, che con il Cristianesimo non hanno nulla a ache vedere.


    Per quanto riguarda Illuminismo e "ontologia"......, ..... ehehehehehhe, va bene così: lasciamo perdere.

    I cattolici hano una legittima opinione, certo.
    Ma i cattolici politici devono non saper imporre ragioni di fede nello stato laico.

    Non ho capito, o egregio, la sua posizione sulla UE "fatta di poteri" come del resto ogni istituzione.


    Immagino quindi che non sia il luogo dove incominciare a discutere sul "Manuale Ratzinger".

    Abbiate la compiacenza di collegarvi sul forum del PRI!

  7. #7
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    I cattolici sono cattolici, come i repubblicani sono repubblicani. NOn so se rendo l'idea.....


    Per quanto riguarda l'imposizione, guardi che i cattolici non impongono nulla: tra le vostre fila, ci sono persone che, nella storia, hanno imposto pesanti fardelli, perfino alla mia gente, quella meridionale.

    E ancora oggi, grazie alla grande finanza.

    Inoltre, le Costituzioni e le leggi si fanno con i numeri. Dunque, se quei numeri arriveranno, arriverà anche la nostra visione del mondo.

    Questa la chiamate democrazia. E così che vanno le cose? o vanno così solo per quelli "che sono più uguali degli altri"?

    "

  8. #8
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    Originally posted by cm814
    I cattolici sono cattolici, come i repubblicani sono repubblicani. NOn so se rendo l'idea.....


    Per quanto riguarda l'imposizione, guardi che i cattolici non impongono nulla: tra le vostre fila, ci sono persone che, nella storia, hanno imposto pesanti fardelli, perfino alla mia gente, quella meridionale.

    E ancora oggi, grazie alla grande finanza.

    Inoltre, le Costituzioni e le leggi si fanno con i numeri. Dunque, se quei numeri arriveranno, arriverà anche la nostra visione del mondo.

    Questa la chiamate democrazia. E così che vanno le cose? o vanno così solo per quelli "che sono più uguali degli altri"?


    Con questa logica se domani i comunisti diventano maggioranza vi fanno saltare le chiese!
    Se diventano maggioranza i mussulmani tutti il burka!

    Nossignore. Esistono dei diritti dell'uomo (che non sono un atto di fede ma ontologici) superiori ad ogni ideologia o religione.

  9. #9
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    Originally posted by umberto



    Con questa logica se domani i comunisti diventano maggioranza vi fanno saltare le chiese!
    Se diventano maggioranza i mussulmani tutti il burka!

    Nossignore. Esistono dei diritti dell'uomo (che non sono un atto di fede ma ontologici) superiori ad ogni ideologia o religione.
    Grazie 1000. Lo Sapevo da me. E infatti non si tratta di toccare i diritti dell'uomo ( e da che pulpito la predica), ma di preservarli dalla svendita.
    Perché, mi faccia capire, oggi esistono diritti umani in UE?
    E dobbiamo dire, che l'immigrazione di milioni di mussulmani sia tollerata per amore del prossimo?
    Ma fatemi il piacere!

    Ah, dimenticavo: il Sacro Romano Impero, prima di dileggiarlo, andrebbe studiato. Scoprirebbe cose interessanti.
    "

  10. #10
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: L’Europa si dimentica di Dio

    [QUOTE]Originally posted by AngelodiCentro
    [B]


    In usa c'è un pessimo utilizzo della religione.
    God bless America! Andate in guerra benedetti da dio e dal Presidente! Anche i nazisti scrivevano "dio è con noi" e non è un buon esempio.

    Un misto di nazionalismo e religione!
    Gli Usa li dici sempre tu, non sono paragonabili all'europa. E pur essendo un modello di liberismo più che di liberalismo sono un pessiom esempio. Franco scriveva sulle monte "Generalissimo Francisco Franco por la gloria de dios" Quale dio? Quale?

    Uno stato che dice di credere in dio (e poi non ci crede tra l'altro) è un obrobrio.
    E' solo una strumentalizzazione (spesso tipica di una dittatura)

    Nella costituzione Italiana non c'è alcun cenno alla Religione Cristiana mentre è pieno dei suoi valori. Ed è così che deve essere.
    Confondi una costituzione con un trattato culturale.

    Dai del moderato solo a tè stesso.... un pò autocelebrativo!



    Sullo stato liberal-democratico: il potere è originario e viene dalle persone che hano il diritto di cambiare questo potere quando vedano compromessi i diritti dell'uomo. E' vero era impreciso.


    Per quanto riguarda CL non sono pregiudizi: ho conosciuto di persona e giudicato.

 

 
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