RICEVO E TRASMETTO....
Associazione Genitori Cattolici
Internet: www.genitoricattolici.org
22/01/2003
Lettera aperta
Al Ministro dell’Interno
Per conoscenza
Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei ministri
OGGETTO: Sua proposta di una legge che riconosca ai musulmani la libertà di associazione religiosa e altri diritti
Abbiamo letto su qualche quotidiano che Lei ha auspicato una legge che riconosca ai musulmani la libertà di associazione e altri diritti “….cibi halal, assistenza religiosa negli ospedali e nelle carceri, aree autonome per la sepoltura …” e questo ci induce, come cittadini di uno Stato di diritto, di esternare la nostra opinione ai sensi dell’art. 21 Cost. e dell’art. 10 della Convenzione dei diritti dell’Uomo.
Come scritto nello stesso Corano (quindi con valenza eterna per gli islamici), come spiegato dalla Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna nel documento “Islam e Cristianesimo”, come avvalorato da diversi libri (tra i quali molte autobiografie di donne che hanno sperimentato sulla loro pelle i valori dell’islam) da noi elencati nel link http://www.genitoricattolici.org/rassegna%20libri.htm e, dulcis in fundo, come affermato da una sentenza della Corte di Giustizia Europea (valida anche per l’Italia!) che stabilisce l’incompatibilità della sha’ria (o legge coranica) con la Convenzione per i diritti dell’uomo, esiste, nei fatti, una netta incompatibilità tra i valori occidentali e quelli islamici (senza distinzione).
Ciò premesso conviene rammentare che in tutti i paesi islamici i cristiani, i laicisti e gli aderenti alle altre religioni sono avversati, in quanto “infedeli”, dalle leggi di quegli Stati in cui non esiste, per ovvie ragioni coraniche, un binomio Stato-convinzioni libere dei cittadini; ma vige solo la legge coranica.
Quindi l’islam (dov’è al potere) non riconosce alcuna reciprocità! Se Lei, nonostante le letture suggerite, non ne fosse convinto suggeriamo a Lei e a quanti la pensano come Lei di recarsi (senza farsi riconoscere, s’intende!) in tutti i paesi a dominazione islamica (non certo nei villaggi turistici!) esternando pubblicamente qualche Bibbia, qualche Rosario oppure un visibile Crocifisso. In alternativa alla Sua presenza diretta potrebbe mandare sempre in incognito, s’intende, un figlio o una figlia (magari con una vistosa e laicista minigonna occidentale) della cui testimonianza non dubiterà di certo. Suggeriamo loro di organizzare qualche pubblica manifestazione di fede non islamica; magari una bella processione con una statua della Madonna, con il Santissimo o con il Crocifisso. Potranno di conseguenza verificare di persona il concetto giuridico di reciprocità. Noi, prima di concedere agli altri quanto gli altri non riconoscono a noi, siamo ansiosi di leggere i resoconti di tali esperienze.
Distinti saluti.
Il Presidente
Dr. Arrigo Muscio
www.muscio.it