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PAGANA
C'è chi passa degli anni a disfare e rifare /
una matassa aggrovigliata tutta da districare /
e solo quando la luce filtra dentro la tana /
lui si renderà conto che gli fa schifo la lana /
E si perde nel vuoto il richiamo dei corvi /
tutti dentro la gabbia dei padroni e dei servi /
che ti fanno domande da esattori delle tasse /
funzionari pidocchiosi che si credono la classe /
Tu ti senti più caldo forse più liberato /
il tuo rospo nascosto finalmente hai sputato: /
" se vi volete normalizzare, normalizzatevi per i cazzi vostri /
e lasciateci convivere con i cosiddetti mostri ". /
Progressisti cortesi, cittadini esemplari /
giovanili, senili, democratici vari, /
ritorniamo nei corpi, ectoplasmi formali /
riproviamo di nuovo a sentirci animali. /
È pagana / la natura che ci chiama
/ che ci tende la sua trama /
che ci odia e che ci ama, /
è pagana /
e non è così lontana. /
Non è ancora finito il paese dei canti /
no, non canti da chiesa di straccioni potenti /
sono i canti negati dalla cristianità /
sono i canti del corpo e il tuo corpo lo sa. /
E tu maschera responsabile che continui a predicare /
lo sviluppo probabile e la morte nucleare /
non potrai mai distruggere questa Italia pagana /
di rifiuti della Storia e di Figli di puttana. /
Non potrai mai ammazzare questa Italia regressiva /
di adulti bambini e di infanzia cattiva /
quest'Italia rimossa che teniamo di dentro /
come un vecchio vulcano che non s'è ancora spento. /
Non potrai mai afferrare nella tua bella rete /
questa Italia brigante che non si è fatta prete /
che non ha rinunciato ai confini del sogno /
dove il vecchio peccato ridiventa bisogno /
È pagana / la natura che ci chiama /
che ci tende la sua trama /
che ci odia e che ci ama, /
è pagana /
e non è così lontana..