Circa venti diessini dell'Unità di base della città mariana hanno ufficializzato il loro ingresso nel Prc, tra cui il presidente del Consiglio comunale uscente Ciro Serrapica, primo degli eletti nella lista della Quercia alle ultime elezioni amministrative tenutesi nel 1999, ed esponente storico del Pci, e Fiore Camorino, segretario della locale sezione Ds.
Serrapica e gli altri compagni, circa sessanta, si erano sospesi - denunciando "contrasti con la politica provinciale e nazionale dei Ds che ha abbandonato ogni legame con i ceti sociali meno abbienti e con la classe lavoratrice" - dai Ds prima che il ministero degli Interni sciogliesse l'Amministrazione comunale, per collusioni con la malavita. Dopo la defenestrazione del presidente del Consiglio comunale Domenico Di Casola (Prc) che aveva denunciato pubblicamente la mala gestione dell'amministrazione di Pompei e il sindaco Zito (Ds), era stato indicato Giuseppe La Marca (Ds), arrestato successivamente in una operazione condotta dalla Direzione Antimafia. Per anzianità la guida del Consiglio veniva affidata al compagno Ciro Serrapica, che insieme a Di Casola era passato all'opposizione, chiedendo le dimissioni volontarie del sindaco e del Consiglio comunale, per ridare una nuova amministrazione alla città, ed evitare lo scioglimento dell'organo consiliare ed un lungo commissariamento. Poi lo scioglimento del Consiglio. Unica forza politica ad uscire indenne da tale situazione è stata Rifondazione comunista.
Al momento sono circa venti i compagni che hanno richiesto la tessera di Rifondazione, ma altri potrebbero seguire le loro orme.
L'ingresso nel Prc degli ex diessini è giunto dopo alcuni incontri con il segretario provinciale Giuseppe De Cristofaro.
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