dal quotidiano "di Confindustria"
" Il Sole 24 ore del 29/01/2003
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Spesa sanitaria, bocciate cinque Regioni
Governatori oggi e domani riuniti a Fiuggi per mettere a punto una proposta unitaria sul riparto dei 77 miliardi del fondo 2003
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ROMA ~ Sono cinque e tutte del Sud le Regioni che rischiano d perdere, o di ottenere solo in parte, i finanziamenti aggiuntivi da 815 °mln Euro per il 2001 promesso dal Governo col patto di stabilita sanitario dell'8 agosto di due anni fa: Campania, Abruzzo, Calabria, Sicilia e Sardegna . A conclusione dell'istruttoria sulle misure varate dai governatori, il tavole tecnico Economia-Regioni ha stilato la pagella delle manovre locali per contenere la spesa sanitaria Risultato: sono state promosse dieci Regioni e altre due (Liguria e Molise) hanno incassato la sufficienza con riserva. Le cinque amministrazioni fuori linea devono sperare in una soluzione politica. che potrebbe essere affrontata venerdì dalla Stato-Regioni. Una soluzione che peraltro potrebbe fin da -subito socchiudere le porte alla concessione dei finanziamenti per 2,6 mld Euro destinati per il 2001 ai governatori "virtuosi". È con questa premessa agrodolce che si apre oggi a Fiuggi la no-stop di due giorni dei governatori sulla spesa sanitaria. Un vertice complicatissimo e densa di insidie. Che vede sul tappeto anzitutto il riparto del Fondo sanitario nàzionale 2003 da 76,6 mld Euro, con i nuovi criteri proposti dal ministro della Salute, Girolamo Sirchfa, non del tutto "digeriti" dai governatori, o quanto meno non da tutti condivisi. Ma il piatta della partita finanziaria è ben più sostanzioso: valgono infatti complessivamente 12,7 mld Euro i crediti che le Regioni vantano ancora dàllo Stato; con residui che risalgono al 1995. Per non dire del tira e molla sul federalismo fiscale e su quei conti del 2003 che le primissime stime denunciane ancora una volta in profondo rosso: almeno 5-6 mld Euro in totale. II che significherebbe per le Regioni dover tirare ancora la cinghia dopo la stretta del 2002. Ma, a quèsta punta, senza poter azionare la leva delle addizionali.
Un vertice, quello di Fiuggi, che vedrà i governatori impegnati a trovare usa soluzione concordata -che attenui il minor peso
attribuito all'anzianità, che fa tremare le Regioni più vecchie. Un'intesa, d'altra parte, permetterebbe di evitare a metà febbraio che il Governo proceda autonomamente, dopo una seconda mancata intesa, alle sue soluzioni di riparto della torta finanziaria per il 2003. "Ci siamo assunti ogni volta le nostre responsabilità. Anche a Fiuggi - ha affermato Enzo Ghigo (Piemonte), rappresentante dei governatori - lavoreremo affrontando i problemi a viso aperto. È da chiarire l'entità delle risorse necessarie, di quelle disponibili e di quelle più urgenti da erogare". Anche Vasco Errani (Emilia Romagna) non nasconde la delicatezza del momento: "Siamo in una fase molto delicata ma il bandolo della matassa va assolutamente trovato. Anche se è evidente che i fondi per il 2003, pari alle risorse spese nel 2002, sono assolutamente insufficienti". I conti che non tornano. Le cinque Regioni rimaste fin qui impigliate nella rete delle verifiche di sostenibilità delle manovre attuate, hanno accumulato in totale 1,77 mld di disavanzo: con la Campania leader (853 mln), seguita da Sicilia (508), Sardegna (156), Calabria (155) e Abruzzo (104,8). Del complesso delle manovre messe in atto, però, non sarebbero "giustificati" risparmi messi in cantiere per 736,8 mln: con la Campania che ancora una volta recita la parte del leone per 331,7 milioni di euro. Numerosi gli interventi che dalla verifica delle manovre regionali sono stati giudicati "critici" o "non congrui" per le cinque Regioni nel mirino. Dalle misure di dismissione del patrimonio per 70,2 mln non ancora attuate (Abruzzo) al mancato rispetto del patto di stabilità interno (Campania), dalla verifica della coerenza ai principi Eurostat delle cartolarizzazioni proposte ancora in Campania per 180 mln agli interventi fiscali che avranno effetto solo negli anni a venire (Calabria), dall'anticipazione degli effetti del Prontuario farmaceutico per 7,2 mln (Abruzzo) al peso eccessivo per 8 mln attribuito al blocco delle assunzioni in Calabria. La Sardegna ha comunicato di voler coprire il deficit a carico del bilancio regionale, ma la Finanziaria 2003 non è stata ancora approvata, rileva il documento finale del tavolo tecnico di verifica. E per la Sicilia mancano all' appello 116 mln. A questo punto la decisione dovrà essere tutta politica. Con le Regioni in regola che premono per incassare subito la loro fetta di finanziamenti. Una soluzioneponte che sembra alle porte e che invece potrebbe lasciare almeno in parte con l'amaro in bocca le Regioni che "presentano profili di problematicità": per loro l'integrazione dei fondi potrebbe slittare nel tempo. E richiedere un nuovo supplemento d'esame.
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Saluti liberali