Vasta mobilitazione del mondo ambientalista contro il sindaco di Treviso, reo di voler sterminare i pennuti
Cigni, Gentilini travolto dalle proteste
Licia Colò e Giorgio Celli: «Lasciamoli vivere, ucciderli è ripugnante»
TREVISO. «Non sterminate quei cigni!». Il mondo ambientalista si mobilita compatto contro l'uscita del sindaco Giancarlo Gentilini che, questa volta, se l'è presa contro i cigni del Sile. Licia Colò, la popolare conduttrice televisiva di «Geo & Geo» e di «Alle falde del Kilimangiaro», ha lanciato attraverso un sito Internet una campagna di protesta invitando il pubblico a scrivere via mail a Gentilini (sindacoØcomune.treviso.it) contestando la decisione di sterminare i cigni. E Giorgio Celli, conosciuto docente universitario e consulente di molte trasmissioni televisive, definisce «ripugnante» l'idea del sindaco, che appena due giorni fa aveva dichiarato: «I cigni vanno decimati. Danneggiano tutta la piccola fauna del parco, distruggono le uova delle anatre».
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«Non sterminate quei cigni!». Il mondo ambientalista si mobilita contro l'uscita del sindaco Giancarlo Gentilini che questa volta se l'è presa contro i cigni del Sile. Licia Colò, la popolare conduttrice televisiva di «Geo & Geo» e de «Alle falde del Kilimangiaro», ha lanciato attraverso un sito Internet una campagna di protesta invitando il pubblico a scrivere via mail a Gentilini (sindacoØcomune.treviso.it). E Giorgio Celli, conosciuto docente universitario e consulente di molte trasmissioni tv, definisce «ripugnante» l'idea del sindaco, che appena due giorni fa aveva detto: «I cigni vanno decimati. Danneggiano tutta la piccola fauna del parco, distruggono le uova delle anatre. Assoldiamo squadre di fucilieri».
Licia Colò racconta come ha saputo degli istinti sterminatori del sindaco: «L'ho appreso da un nostro lettore e così mi sono documentata. Ho visto i giornali. Davvero sono stupita. Tutti gli animali hanno diritto di vivere e non riesco veramente a capire come Treviso, avendo a disposizione questa bella dote della natura, non li protegga. Lasciamoli in pace». Sul sito www.animalieanimali.it è possibile spedire una mail a Gentilini.
Anche Giorgio Celli spezza una lancia in favore dei cigni trevigiani: «Apprendo con un certo stupore che nel parco attraversato dal Sile i cigni si sarebbero riprodotti in eccesso e che il sindaco ha proposto di bloccare con un'iniezione la schiusa delle uova, senza toglierle dal nido. Il metodo scelto dal sindaco di Treviso è ripugnante, avvelenare le uova equivale a provocare un vero e proprio aborto chimico».
Anche la Lega antivivisezione ha preso posizione: «La condanna a morte per fucilazione di questi uccelli protetti sarebbe un provvedimento assurdo ed incivile - osserva Ennio Bonfanti, responsabile del settore fauna della Lav - oltre che assolutamente illegittimo: la fauna è patrimonio dello Stato e l'uccisione di specie protette costituisce reato». «I cigni - aggiunge Bonfanti - sono simboli di eleganza e pace, sono uccelli tipici degli ambienti acquatici che anzi sono utilissimi all'ecosistema ed aumentano la biodiversità. Il Sindaco farebbe bene ad occuparsi di amministrare la propria città invece di preannunciare un barbaro massacro contro animali indifesi».
Numerose le reazioni dal mondo ambientalista: la deputata verde Luana Zanella ha presentato un'interrogazione urgente al ministro Matteoli sull'argomento. Senza nascondere una certa irritazione, il presidente dell'Ente Parco del Sile, Antonio Confortin ha convocato per questa mattina una conferenza stampa per spiegare la posizione ufficiale dell'ente sulla popolazione dei cigni.
L'Ente Nazionale Protezione Animali e il suo presidente Paolo Manzi minacciano di denunciare il sindaco «se dovesse prendere drastiche e illegali decisioni da sceriffo».
Durissima anche la Lipu: «I cigni sono una specie particolarmente protetta dalla legge nazionale 157/92» risponde Marco Gustin, dell'Area Conservazione. «Inoltre dubitiamo fortemente che ben 700 cigni possano aver ripopolato questa zona, in quanto a livello nazionale le coppie sono solo 300-500, con punte di 2.000 per gli individui svernanti. Che un terzo della popolazione risieda a Treviso e dintorni, francamente, mi pare un'ipotesi tutta da verificare». Anche Anna Mirra, ex consigliere comunale dei Verdi, è dello stesso avviso: «I numeri di cui si parla non sono assolutamente reali. Un contenimento va fatto secondo metodi e strumenti utili. Ma creare allarme non serve a nulla».
Per Licia Colò si può ridurne il numero con altri sistemi: «Se ci sono problemi di sovraffollamento che almeno si prevedano soluzioni diverse come, ad esempio, spostare i cigni in un'altra zona piuttosto che uccidere i neonati con una iniezione quando sono ancora nelle uova». Dello stesso avviso anche Giorgio Celli: «Un'idea alternativa sarebbe quella di catturarne un certo numero e trasferirli in altri luoghi che siano disposti ad accoglierli».