Carissimi amici,
vorrei dedicare questo thread alla vita liturgica ortodossa, a come l'Ortodossia santifica il tempo e vive ,come sposa adorna pronta ad accogliere il Mistico Agnello, questa dimensione . Farò io una prima breve introduzione "rateale" a cui spero che padre Silvano (quando ovviamente tornerà tra noi), con la sua esperta preparazione liturgica farà seguire alcuni approfondimenti . Volontariamente cercherò di essere il più sintetico e chiaro possibile,sperando di non cadere in ambigue semplificazioni.
Anzitutto è necessario far notare che un fedele che si accosta all'Ortodossia può subito osservare come il tempo per essa sia una dimensione multi-ciclica , e i vari cicli che scandiscono il tempo si intrecciano tra loro nel formare con una meravigliosa armonia tutta la sua vita liturgica (potete capire anche da questo perchè la questione del calendario sia un problema in sè fondamentale).
I cicli che scandiscono il tempo sono:
l'Orologhion o ciclo giornaliero
Il giorno liturgico ortodosso inizia e finisce al tramonto (inizia ossia con il Vespro e termina con l'Ora Nona).
Il Vespro è uno dei cardini della preghiera quotidiana della Chiesa ,come l'Orthros ha una tale ricchezza nella sua struttura spirituale e liturgica-innologica che spesso disorienta il fedele alle "prime armi",ma in realtà essa altro non è che simbolo dei problemi e delle diverse possibilità della stessa vita umana. E' in due forme, festivo o feriale .
L'Orthros o Mattutino è senza dubbio la componente strutturalmente più complessa di tutta l'officiatura quotidiana .
Le Ore si dividono in prima, terza. sesta e nona . Caratteristiche di queste ore sono le loro connessioni sia con le quattro parti della giornata, che con le azioni divine all'opera di santificare il mondo . L'ora prima è centrata sull'inizio della giornata che si manifesta quando appare la luce . L'ora terza evoca la discesa dello Spirito Santo. L' ora sesta si concentra sulle angosce che colmano l'uomo lungo le sue giornate . Con l'ora nona la giornata volge al termine,si pone il termine al lavoro e si rimettono le fatiche nelle mani del Signore;viene fatta oltrettutto memoria dell'Ora in cui Cristo prende la croce salvifica per spianare la via del Paradiso al Buon Ladrone e per distruggere la morte con la morte.
L'officio della Compieta o Apòdipnon esiste in due forme "piccolo" o "grande", ma quest'ultimo si recita solamente nei primi quattro giorni feriali delle settimane di Quaresima. Si usa recitare dopo la cena.