- Perchè la nuova e contemporanea storia dell'Iraq inizia con il colpo di stato che, nel 1968, rovescia la fragile monarchia tribale irakena e porta al potere il partito Ba'th. Si trattava di un movimento laico, favorevole alla modernizzazione delle istituzionali statali e delle strutture economiche, e che alla cultura e alle tradizioni del passato, preferiva la rivendicazione di una forte identità nazionale dei popoli arabi.
- Perchè fu proprio l'Iraq il baluardo del mondo arabo «moderno» e degli interessi petroliferi dell'Occidente contro l'eresia komeinista, che propugnava invece l'instaurazione di una «teocrazia islamica» a guida non politica ma religiosa. Per chi conosce la storia dell'Islam, il verbo komeinista era un fatto veramente unico e mai prima conosciuto nella storia dell'Islam arabo, e che soprattutto minacciava l'efficacia del movimento riformatore e laico pan-arabo che si era affermato nei due decenni precedenti. La guerra irakeno-iraniana fu la violentissima manifestazione della lotta fra il nazionalismo arabo secolare dell'Iraq e l'ideologia religiosa e universalistica del regime rivoluzionario e islamico di Teheran.
- Perchè proprio la più lunga guerra Iran-Iraq ebbe un impatto fortissimo sulla società e sulle istituzioni irakene; ed è all'origine delle attuali caratteristiche del regime di Baghdad. Espressione di un'idea originaria, quella del ba'thismo laico e nazionalista che le vicende della storia irakena, e in primis la lunga e sporca guerra contro l'Iran komeinista, ha trasformato in un regime autoritario e militare, ma non certo fondamentalista.
- Perchè dieci anni di sanzioni - volute dagli Stati Uniti - non c'è dubbio che Saddam possa gioire di ogni nuova o presunta impresa di bin Laden; ma il verbo wahabadita è distanti anni luce dal pensiero di Saddam: anche se militarizzata, la società irakena resta sostanzialmente la più laica rispetto ai regimi vicini.
- Perchè Bin Laden disprezza profondamente Saddam come «un pessimo mussulmano»; e Saddam ricambia considerando la pratica religiosa solo uno strumento di propaganda.
- Perchè l'obiettivo dichiarato degli Stati Uniti è il «dittatore» ma Saddam è di certo un dittatore, ma i suoi attributi democratici sono nella media di quelli riscontrabili dalla Cina al Pakistan, dall'Arabia Saudita al Bahrein, dalla Costa d'Avorio allo Zimbawe. Come ebbe a dire Baker nel 1990, certo un dittatore, ma che potrebbe - se lasciato libero di fare - «strangolare l'ordine economico internazionale». Questa è, in fin dei conti la differenza fra Saddam e gli altri; e questo è uno degli obiettivi principali della Nuova Strategia Imperiale, firmata da Bush, e della «guerra preventiva»: «Prenderemo ogni iniziativa opportuna per rafforzare la nostra sicurezza energetica».
P.G.