Il governo di centrodestra è andato al governo con un programma più o meno chiaro e con un ampio consenso democratico.La prima cosa che ha dovuto incassare sono state le grandi mobilitazioni di piazza, prevedibili, che hanno incoronato Cofferati leader di una sinistra più o meno massimalista.Poi è giunta l'ora di Nanni Moretti, preceduto dalla giornata del palavobis, che ha dato spinta ed entusiasmo ai movimenti dei girotondi, entusiasmo che ha avuto il suo momento di massima espressione durante la manifestazione di Roma che ha suggellato anche l'incoronazione del regista Moretti.
Tutto questo mentre i componenti organici del governament del centrosinistra frenavano per una opposizione almeno più moderata.
Intanto il parlamento si occupava della Cirami, la devolution veniva approvata, preceduta dalla Bossi-Fini.
Di riforme liberali che andassero a ristrutturae un capitalismo italiano unanimamente ritenuto non all'altezza, neanche l'ombra.Inoltre resta la gravissima situazione del sommerso, a cui si aggiungono una politica dei conti pubblici non incisiva, se non inutile e velleitaria. Ora, dopo la sentenza, secondo la quale i processi che vedono coinvolti il premier ed altri imputati eccellenti, devono restare a Milano, si riapre , è inutile negarlo, la questione del conflitto istituzionale tra i poteri della politica e quello della giustizia.
Insomma, ci si è ficcati in un "cul de sac", in un vicolo cieco, e tale scontro, probabilmente, continuerà a tenere banco per molto tempo.
Allora, io mi domando:E' possibile che l'Italia non possa conoscere una normalità politica? E' possibile che nonostante il maggioritario in Italia si rischia sempre l'ingovernabilità? Ed, agli elettori del polo (anche il sottoscritto ha votato questo Governo) domando con tutta franchezza: E' possibile continuare con questa solfa?A che serve andare al governo se poi è lo scontro con la giustizia a tenere banco, e gli altri problemi del paese, dove li mettiamo, quando li risolviamo?Qui ci troviamo con una guerra alle porte, con una recessione mondiale, con le fasce di povertà che in Italia aumentano.
Può questo Governo continuare a tenere un occhio alle riforme ed un occhio alla magistratura, o si rischia lo strabismo istituzionale, mentre l'opposizione incalza.
Le conclusioni, mie personali, sono che la democrazia Italiana è mediocre, che il Governo si trova a stare in equilibrio su di una linea maginot che delimità, da una parte la necessità di attuare il programma per la risoluzione dei problemi del paese, dall'altra governare un conflitto con la giustizia, se possiamo chiamarlo conflitto.
Io dico e ritengo, che bisogna mettere mano ad una riforma complessiva delle Istituzioni.
Forse D'alema aveva ragione con la bicamerale.
Forse è meglio rimettere mano alle riforme, ma quello che permettono la NORMALE AMMINISTRAZIONE DELLA DEMOCRAZIA, che in Italia è reale, ma che strutturalmente andrebbe rivista con UNA VERA prospettiva liberale e riformista.
reporter